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mercoledì 5 febbraio 2020
"Prontuario tv locali" - "Millecanali" n° 54 del maggio 1979
Sulla scia del precedente post (link), in cui avevo mostrato l'annuario delle tv locali private pubblicato da "Millecanali" nel giugno 1977 (penultimo articolo del post), ecco il "prontuario delle tv locali" che la rivista stilò nel maggio 1979, quindi 2 anni dopo.
Premesso che era la redazione a censire le televisioni, quindi un certo numero saranno mancate all'appello, nel giugno 1977 si contavano 241 emittenti private, mentre in questa lista ve ne sono 125. La mancanza di 116 tv locali nel maggio 1979, quasi la metà rispetto al giugno 1977, fu dovuta ad una grossa scrematura del mercato, con conseguente chiusura dei canali più artigianali, inglobati dalle emittenti più professionali.
In pratica stava terminando l'era pionieristica della televisione privata locale.
Le tv locali cercavano di accaparrarsi più frequenze possibili per aumentare il bacino dei potenziali telespettatori, ergo le 241 televisioni private del 1977 erano la dimostrazione di un'offerta troppo parcellizzata. Il trend sarà confermato nei due anni successivi, con una ulteriore riduzione della bio-diversità dell'etere privato, a favore di una sempre maggiore concentrazione di pochi canali, fino ad arrivare alla Fininvest "prendi tutte le frequenze" con Italia 1, Rete 4 e Canale 5.
Facendo un raffronto tra le singole regioni a due anni di stanza, notiamo che il Piemonte passo da 20 emittenti a 16, la Lombardia da 23 a 16, la Campania da 11 a 5, la Sicilia da 27 a 17.
Sempre che, ovviamente, la redazione di "Millecanali" non si dimenticò qualche tv locale nel giugno del 1979, perché a me pare che nell'elenco mancassero un po' di emittenti milanesi (Teleradioreporter, Telelombardia, per citarne due).
A parte questi miei conteggi, magari poco affidabili, il prontuario, oltre alla data di inizio trasmissioni o il nome del direttore responsabile, cercava di dare informazioni poco consuete per il periodo:
il numero di giorni di programmazione, infatti ai tempi capitava che la domenica si effettuasse il riposo;
la concessionaria pubblicitaria locale;
le tariffe (in lire) per due tipi di spot(!);
i dati di audience regionali.
Peccato che non sempre fu possibile reperire questi dati.
Per quanto riguarda le tariffe, che immagino fossero in migliaia di lire, si può notare che 30 secondi sulla piemontese "Tele Radio City" costavano 30 mila lire, mentre su "Antenna 3 Lombardia" da 240 mila lire a 780 mila lire, se interpreto bene le cifre.
Inoltre la redazione assegnava ad ogni emittente una valutazione in base al tipo di programmazione messa in onda, ed effettivamente le categorie assegnate mi pare fossero corrispondenti alla realtà. "Milano TV" ed "Antenna Nord" erano la patria, di film, telefilm e cartoni animati giapponesi, quindi categorie "A" e "B", mentre "Tele Alto Milanese" e "Antenna 3 Lombardia" producevano molti programmi di intrattenimento, ergo categorie "C" e "D". "Telenova" trasmetteva il segnale di TMC o la Svizzera, se non sbaglio, quindi categoria "E".
Buona consultazione ;)
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Accontentato ;)
RispondiEliminahttps://imagorecensio.blogspot.com/2020/02/ministero-delle-poste-le-1618-stazioni.html