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sabato 22 dicembre 2018

"Dossier TV: Ufo Robot in fuga, arrivano i Puffi", di autori vari - Famiglia TV n° 44 dal 7 al 13 novembre 1982



La copertina di "Famiglia TV" è inequivocabile: tutti contro Danguard, preso a simbolo dei robottoni giapponesi.
Devo dire che il collage dei quattro personaggi occidentali versus il quinto nipponico è anche abbastanza cruento, alla faccia di chi accusava gli anime di esserlo...
Dopo aver versato oceani di parole (a caso) contro i cartoni animati giapponesi brutti, sporchi e cattivi, proprio il settimanale televisivo di Famiglia Cristiana metteva in scena i robottoni al rogo...
Nel particolar si può ammirare:
I Puffi in armi guidati da Asterix;
Topolino che accende una fiamma sotto al Danguard;
Braccio di Ferro che sferra al robottone di Leiji Matsumoto un poderoso cazzotto.

Poi fa fin tristezza che, dopo poco più di quattro anni dall'esordio di Goldrake, i giornalisti ancora usassero il termine "Ufo Robot" per indicare gli anime di genere robotico... quando "Ufo Robot" corrisponderebbe solo alla serie "Atlas Ufo Robot". Probabilmente sono io ad essere eccessivamente critico, pretendendo dalla carta stampata quella precisione che evidentemente in Italia è sempre scarseggiata abbastanza.
Il motivo per cui io nella mia (penso infinita) ricerca di articoli giornalistici sugli anime tendo a fermarmi al 1982, con occasionali sconfinamenti negli anni successivi, è dato dal sottotitolo della copertina:
Nell'inserto "dossier comunicare" le nuove tendenze dei cartoni animati.

Se anche i giornalisti e le loro redazioni si erano resi conto che ormai l'interesse verso gli anime robotici (ed in generale verso tutti gli anime) stava scemando, un po' perché avevamo avuto realmente una iperdose di animazione giapponese robotica/fantascientifica in un arco temporale di soli tre anni, un po' perché i vertici delle televisioni preferivano evitare ulteriori polemiche non riempiendo più i palinsesti con gli eroi animati del Sol Levante, vuol proprio dire che l'epoca d'oro dei robottoni in Italia era terminata.
Sia chiaro, ormai gli anime erano entrati nei palinsesti televisivi italiani, e, seppur con alti e bassi, non ne sarebbero più usciti, però quel momento magico dal 1978 al 1981 era terminato (e solo noi che lo vivemmo possiamo capire di cosa parlo = tiè ai fan degli anime nati dopo)  ^_^
L'altro aspetto che mi ha colpito è un po' di confusione presente in questo dossier, tra l'altro pessima idea l'averlo chiamato in questo modo... in quel periodo l'Italia era piena di "dossier" su chiunque...
Si mettono alla berlina gli anime robotici, ma si salvano gli altri cartoni animati giapponesi, quando magari avevano le medesime tematiche dei primi, ma senza le battaglie a colpi di alabarda spaziale.
Non mi è chiaro poi, se il tema erano i cartoni animati, quale senso abbia l'articolo sui fumetti... se non a dimostrare che l'Italia non ha mai avuto dei prodotti di intrattenimento a cartoni animati come quelli giapponesi. Ergo i prodotti nipponici sfondarono in un mercato dove non esisteva concorrenza. Non mi pare si possa affermare che i giapponesi scacciarono i cartoni animati italiani dalla televisione, visto che a parte due o tre serie (sempre molto brevi ed autoconclusive), guardavamo solo animazione statunitense e qualcosina di francese (serie brevi ed autoconclusive).
Si nota ancora una certa ossessione verso Mazinga e soci, chiamati in causa all'inizio di tre articoli sui sette di cui è composto il dossier, oltre alla copertina che vede Danguard sconfitto.

Per quanto riguarda i contenuti di questo "Famiglia TV" ho messo solo un paio di articoli e le pagine con le news varie sullo spettacolo.
Per quanto riguarda i palinsesti televisivi la rivista non disponeva di redazioni locali, ma erano inserite alcune emittenti di tutte le regioni. Con il chiaro svantaggio che i programmi sono molto approssimativi, ad esclusione dei tre nascenti network privati: Canale 5; Italia 1; Rete 4.



 Farò la figura del poco reattivo, ma non ben capito l'incipit del primo articolo... il titolo declama che gli ufo robot sono in fuga, allontanati dai Puffi, e poi si esordisce dichiarando il contrario   >_<
C'è poi quel "... non si sono accorti dell'invasione degli Ufo robot, e che, nel frattempo, erano stati inventati televisione e computer", nel senso che gli anime erano fatti con l'ausilio del calcolatore elettronico?
E perché tirare fuori gli anarchici e le rapine a mano armata in banca?  O_O
La cosa bella è che il dossier propone che i cartoni vengano disegnati in Italia, ma poi ammette che a parte Carosello, defunto prima dell'arrivo degli anime, i Pagot e Bruno Bozzetto, non esisteva una tradizione di animazione televisiva. Quindi di cosa mai si lagnava il giornalismo italiano?
Poi si passa ad elencare l'editoria per ragazzi, ma l'articolo non è sui cartoni animati?



La cosa comica è che delle 6 immagini di cartoni animati proposti in questo secondo articolo (vedi anche la pagina sotto), ben 4 sono di anime...




"Mazinga & co hanno le ore contate", ma se poi li sostituisci con Ulisse 31 o Galaxy Express, cosa cambia nel risultato finale della tua immaginaria difesa delle menti dei più giovani?
Inutile dire che i soldi per fare cartoni italici la Rai non li ha mai cacciati, né prima di questo articolo e neppure dopo, ma neanche prima che arrivassero gli anime...




Ma veramente i cartoni dei Peanuts, che ricordo bene, erano meglio di un Mazinga o una Ape Magà?



 L'unica aspetto che merita di essere ricordato nel "Topolino Show" di Rete 4 è Patricia Pilchard :]


Oscuro il senso di un articolo sui fumetti in un dossier sull'animazione, se non dimostrare di essere in confusione totale e voler far intuire al futuro lettore che non si era molto ferrati sul tema dell'inchiesta.






Nella rivista sono presenti due pagine con il promo dei programmi di Canale 5 ed Euro TV.



 Linda Carter sempre sia lodata  ^_^






Ricomincio dall'indice della rivista.














 Blad Runner è ambientato nel prossimo anno...








 Comunque, leggendo l'elenco dei cartoni animati che si potevano guardare, direi che quelli giapponesi, robotici e non, erano ancora la stragrande maggioranza, alla faccia di "Famiglia TV" :]
E non mancano anche un certo numero di serie robotiche: Baldios, Getta Robot, Gordian, Daitarn III, God Sigma, Gotriniton Astroganga, Gollion.







Come accennavo sopra i programmi delle tv locali risultano un po' dispersivi, anche se riportano una panoramica generale delle emittenti private di tutta Italia.




 A me il "piccolo dei Bradford" è stato sempre sui maroni...


































11 commenti:

  1. Era la rivista televisiva di Famiglia Cristiana.

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  2. Anche perché nella recensione è scritto all'inizio :]

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  3. I puffi e i Masters , con il loro successo commerciale, diedere il segnale che ormai i robot erano finiti ( e non solo da noi, visto che dopo il 1984 , la Toei smetterà di produrre quegli anime robotici trasmessi da lei initerrottamente dal 72 ! )
    Da noi Ceppiratti ed Ales andarono in fallimento per la saturazione del mercato , e pure la Bandai Italia farà la stessa fine da lì a poco tempo.
    Il bello poi è che la Rai smetterà di mandare in onda robot ( anche Goldrake tornerà nel 1984 per un ultima replica ), ma manderà in onda qualche anime pieno di riferimenti sessuali e violenza , tipo "le avventure di Bandar" ( c'è pure sul tubo )

    o cartoni USA coem "Rock Odiseey", "Fire and Ice " o incredibile, "Heavy metal" Rai 2 il 28 dicembre del 1991

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    1. L'illogicità della Rai...
      Comunque sule tv locali i robottoni sopravvissero ancora per un po', era passata la novità, ma i più giovani poterono goderne per qualche tempo ancora ;)

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    2. Già, fanno fin scompisciare certi articoli :]

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. La Rai era illogica perché c'era troppa gente con visioni diverse, psesso contradditorie .
    I robotici sopravvissero ancora un pò. è vero, e secondo me, se i produttori di giocattoli fossero stati furbi, avrebbero ancora investito sui vari Maznga e co. che per tutti gli anni 80 erano ancora famosi ( cosa avrei datto per ritrovare nei negozi, Trider, Daitarn e Mazinga !!).
    Ma erano altri tempi, dove ogni anno si cambiavano mode perché le idee non mancavano e ci si inventata sempre qualcosa di nuovo: non come oggi dove si fanno solo remake e reboot di X o Y e dove si sfruttva un marchio per anni e anni ( tipo i Power Rangers, Pokemon ecc...)
    Cosa che almeno da noi, hanno provato a fare con i Masters e i Transformers, che sono state linee durate parecchio, ma che personalmente , avrebbero potuto lasciare spazio anche ad altro / ma forse è il nostro mercato ad essere troppo piccolo per questo genere di prodotti)
    Insomma, da noi certi robot li hanno dati per morti prima del tempo ( o li hanno lasciati morti volutamente per lasciare campo libero ad altro )
    C'est la vie .

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  6. Beh, rogo non direi....poi Popeye con il pugno Danguard non lo raggiunge nemmeno, i Puffi non seguono Asterix e Topolino non manda la fiamma contro Danguard, quindi niente roghi....il passaggio sul computer allude (addirittura anticipando il film del 2010) ai Puffi dal Medioevo agli anni 80.....poi in campo cattolico non si sentì volare una mosca fondamentalmente, riportano solo le dichiarazioni della Rai, che comunque con il senno di poi resta(va) la migliore, e poi a me, fan della Disney, il Topolino show piaceva anche solo per la sigla di Romano Scarpa!

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    1. Guarda che il campo cattolico si schierò eccome, fondamentalmente contro.
      Leggiti gli articoli su Il Popolo e su La Discussione, organi della DC. Spulcia bene l'Emeroteca Anime, le info sono tutte qui sul blog, basta cercarle e leggerle.
      E leggiti il capitolo inerente gli anime del saggio "L'alluvione cine televisiva", edito dalle Edizioni Paoline, e che reca il nome della chiesa pure nel sottotilo.

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  7. Sì, campo cattolico, non cattocomunista...."quella" DC era quella del compromesso storico, i comunisti mangiapreti e i cattolici chiusi in uno stesso ovile, il capracavolismo Berlingueriano....poi mi spiegherai quella faccenda del Goldrake ateo, dell'ateismo contro la guerra e da dove derivino secondo lei queste mie "impressioni travisate"

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    1. Guarda, io ho sfogliato varie annate sia de Il Popolo (quotidiano ufficiale della DC) che de La Discussione (fondato da De Gasperi), e quest'ultime sono materialmente in mio possesso.
      Sfogliandoli e leggendo qualche articolo non ho notato molto comunismo.
      Ma a parte questo punto di vista, che dipende dal proprio punto di vista politico di base, pensi veramente che i democristiani e i comunisti, con tutto quello che succedeva in quegli anni, si accordarono per parlare male dei cartoni animati giapponeei?
      Perché anche l'Unità non lesinava critiche...
      Veramente ci fu il compromesso storico sui cartoni animati giapponesi?
      Resto assai perplesso...
      Io non ho nulla da spiegarti.
      Tu hai le tue idee, io riporti gli articoli, interpretali come preferisci.
      Che poi nel 1982 il compromesso storico era finito... pure nel 1980...
      Io me li vedo Moro e Berlinguer a parlare di Goldrake e Heidi ^_^

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