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sabato 24 febbraio 2018
Lettere su "Il Corriere della Sera" pro e contro i robottoni - Gennaio 1979/gennaio 1980
Non saprei dire se negli anni/decenni a venire per altre serie animate giapponesi, che scatenarono le preoccupazioni degli adulti, come i Pokemon o Sailor Moon, ci sarà un simile sommovimento popolare che porterà a lettere pro e contro su questo o quel personaggio animato, ma di certo le lettere che arrivarono alle redazioni dei quotidiani dal 1978 in poi erano una assoluta novità. Non credo proprio che qualche adulto, prima di Goldrake & C. mandò mai una lettera al Corsera per lagnarsi della violenza nei cartoni di "Hanna & Barbera", oppure che i corti animati che accompagnavano Carosello spingessero i giovani telespettatori al consumismo. Dubito che qualcuno si sia mai lamentato tramite lettera ai quotidiani della diseducatività di "Sciacciapesnieri", tra l'altro trasmesso da una tv nazionale estera come il canale della "Svizzera Italiana". Mentre i cartoni animati giapponesi sollevarono masse di genitori preoccupati per la sanità mentale dei propri figli, ma la cosa interessante è che alle lamentele delle mamme e papà italici risposero, sempre a mezzo stampa, i figli e le figlie diventati fan degli anime.
Ovviamente un bambino o una bambina non avrebbero potuto scrivere una lettera al Corsera senza essere aiutati dai genitori, ma ciò non toglie che la spinta a ribellarsi al giudizio dei grandi provenisse dai figli. Inoltre sarebbe bello capire come questi bambini e bambine, queste ultime spesso le più pugnaci nelle risposte agli adulti, fossero venuti a conoscenza delle polemiche contro i propri beniamini animati.
Dubito che Emanuela Pasin (8 anni), Nella Corradi e Sabrina Ghini (14 anni), ed infine Francesco Massioni (11 anni) leggessero il Corsera tutte le mattine, ergo furono i genitori, nonni, zii o fratelli più grandi, o magari le maestre, ad informali della campagna di stampa contro i robottoni.
Immagino la scena in cui un adulto di casa Pasin, Corradi, Ghini e Massioni chiamava a sé il/la fan di Goldrake e gli /le faceva leggere l'articolo o la lettera contro il proprio eroe. La reazione di Emanuela, Nella, Sabrina e Francesco fu la medesima che ebbi io quando appresi di quelle polemiche e minacce di bloccare "Atlas Ufo Robot", rabbia ed incredulità, per dei giudizi che ci parevano dati da adulti che giudicavano qualcosa senza conoscerlo.
Non che i genitori di allora avessero tutti i torti nel lamentarsi sul numero esorbitante di cartoni animati giapponesi trasmessi in televisione in quel periodo, quella parte della polemica la si può anche comprendere, sono tutte le altre farneticazioni e minacce che irritavano ^_^
Quindi in questo post mostro sette lettere pubblicate dal Corsera:
"Fantascienza giapponese" di Claudio Cardelli pubblicata l'8 gennaio 1979, citata nella trasmissione "Il diavolo, probabilmente" - "Radio Anch'io" il 17 gennaio 1979 ;
"Due bambine ed Atlas Ufo Robot" di Nella Corradi e Sabrina Ghini (14 anni) pubblicata il 3 febbraio 1979, in cui le due ragazzine probabilmente (mi baso sui contenuti di articolo e lettera) replicano, da vere paladine di noi tutti, al seguente lungo articolo "Goldrake, è giusto censurarlo?" del 10 gennaio 1979;
"I figli di Goldrake" di Mario Cavallazzi pubblicata il 26 ottobre 1979, che accusa il cartone di spingere i bambini ad acquisti compulsivi, cosa anche vera, ma magari la colpa era di chi lo sfruttava a questo scopo;
"Rai, per favore basta con Ufo Robot, Mazinga e Jeeg" di Ornella Vitale (più altre madri) pubblicata il 12 dicembre 1979, che si lamenta sia del numero di serie animate nipponiche mandate in onda, che dei loro contenuti;
"Mazinga e le mamme" di Piero Pacchiarotti pubblicata il 23 dicembre 1979, in cui ci si associa alle madri di cui sopra, esprimendo preoccupazione per lo sviluppo psichico dei figli;
"Goldrake non ci lasciare" di Emanuela Pasin (8 anni) pubblicata il 24 dicembre 1979, che si oppone alla lettera dell'adulta Ornella Vitale del 12 dicembre;
"Addio Goldrake" di Francesco Massioni (11 anni) pubblicata il 23 gennaio 1980, che in poche righe analizza la serie e stronca le polemiche.
Procederò in ordine cronologico, ergo, dopo la lettera della scan sopra di Claudio Cardelli dell'8 gennaio, tocca a quella di Nella Corradi e Sabrina Ghini pubblicata il 3 febbraio 1979.
Sono abbastanza certo che oggi due ragazzine 14enni non si esporrebbero mai pubblicamente a favore di un cartone animato robotico, probabilmente non lo guarderebbero neppure. Oggi i bambini crescono in fretta, quello e andava bene a noi a 14 anni, per loro è roba da bambini T_T
Comunque Nella e Sabrina, magari con l'aiuto dei genitori, la cantarono bella chiara agli adulti, che in un articolo su Goldrake, avevano chiesto l'opinione a chiunque tranne che ai diretti interessati!
Le due ragazzine espongono in maniera stringata e tersa tutto ciò che c'era di positivo nella serie:
"Forse siamo noi Vega, noi che costruiamo ogni giorno bombe più potenti, che inquiniamo il nostro un tempo verde pianeta. Siamo noi che ci stiamo autodistruggendo".
Nella e Sabrina si appellano direttamente a colui che scatenò questa bufera mediatica, l'onorevole Silverio Corvisieri, con l'articolo "Un ministero per Goldrake".
Le due ragazze si facevano portavoce di una petizione a favore della serie "Atlas Ufo Robot", firmata da 1500 coetanei!
Rimetto il trafiletto diviso in due, in modo da facilitarne la lettura.
"I figli di Goldrake" di Mario Cavallazzi pubblicata il 26 ottobre 1979.
Nelle poche righe della lettera l'estensore non lesina le accuse:
trasmissione deleteria; cartoni con scene orripilanti; bambini consumatori; genitori esasperati; fenomeno patologico.
Manco avessimo guardato "Studio Aperto"...
Faccio presente che lo sfruttamento massimo di un programma dedicato ai bambini cominciò con l'italianissimo sceneggiato di Sandokan, ma allora nessuno fiatò...
"Rai, per favore basta con Ufo Robot, Mazinga e Jeeg" di Ornella Vitale pubblicata il 12 dicembre 1979.
Questa lettera l'avevo già proposta tempo addietro, ma qui torna utile in quanto ebbe due repliche, una a favore ed una contro. Quello che mi sorprende in questa missiva di Ornella Vitale non è la lamentela sul numero di anime trasmessi ai tempi, lagnanza anche comprensibile, ma, oltre ai giudizi negativi sui contenuti dei cartoni animati giapponesi, una certa dose di schizofrenia.
I cartoni animati giapponesi non andavano bene perché violenti ed angosciosamente tristi, Carosello non andava bene perché rappresentava una famiglia idilliaca non corrispondente alla realtà.
Allora?
Gli anime che rappresentano la durezza della realtà non vanno bene, Carosello che ti faceva crescere illudendoti che tutto fosse bello e felice, non andava bene... altre richieste?
"Mazinga e le mamme" di Piero Pacchiarotti pubblicata il 23 dicembre 1979.
Forse il fatto che io, dopo quasi 40 anni, stia ancora qui a scrivere di Goldrake e soci potrebbe(?) dare l'impressione che Piero Pacchiaratti non avesse tutti i torti, ma veramente si poteva credere che dei cartoni animati mettessero a rischio un sereno sviluppo psichico dei bambini? O_o
"Goldrake non ci lasciare" di Emanuela Pasin pubblicata il 24 dicembre 1979.
Alla fine pare proprio che le lettere ai quotidiani qualcuno le leggesse, e qualcuno fece leggere la lettera di Ornella Vitale del 12 dicembre a Emanuela Pasin, che ci teneva ad informare gli adulti che noi eravamo felici che Goldrake fosse ricominciato, purtroppo sarebbe pure riterminato, per sempre?
"Addio Goldrake" di Francesco Massioni pubblicata il 23 gennaio 1980.
No mio caro Francesco, il mito di Goldrake non è finito, siamo ancora qui a ricordarlo, e fra qualche settimana ci sarà il 40esimo anniversario del suo sbarco in Italia, ne parleranno di certo i telegiornali, ne scriveranno i quotidiani, bene o male non importa.
Né io né tu lo potevamo certo immaginare, ma il mito resiste :]
Comunque concordo pienamente sulle ultime righe, "ciò che è detto è detto, e ciò che è fatto è fatto", infatti sono qui a ricordare che ciò che venne detto e fatto, ma Goldrake è tornato, un sacco di volte, anzi, non è mai andato via.
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Bello. Al signor Cavallazzi, gli danno noia le bustine di figurine per terra (e doverle comprare).
RispondiEliminaIl sor Cardelli, vorrebbe che i suoi figli guardassero solo tribune politiche e documentari su Hiroshima (poveri bimbi!). Chissà se nella sua lista di programmi "fuorvianti" sono inclusi (per dire) anche i telefilm polizieschi o western: solo guerra atomica per lui. Forse aveva il bunker!
Però hanno ragione le du'mamme a dire che l'Ape Magà induceva depressione, cronica.
La lettera più intelligente e articolata pare quella delle quattordicenni, ma l'avranno scritta loro?
Io, comunque, le bustine delle figu non le buttavo per terra, e se qualcuno lo faceva, mica era colpa di Goldrake!
EliminaDubito che dei genitori abbiano avuto l'impulso di difendere Goldrake, poi forse le avranno aiutate un po' a mettere giù la lettera in un italiano chiaro, ma non mi pare che i concetti espressi dalle due ragazzine siano così tanto complessi da non essere alla portata di una 14enne. Il problema era che non ci arrivavano gli adulti!
All'epoca se ne parlava tanto, io mi ricordo anche che si diceva del figlio del vicino di mio cuggino si e' buttato dalla finestra dicendo "miva lanciami i componenti".
RispondiEliminaed e' morto
EliminaGuarda, quella di Miwa che non lancia i componenti è una fake news che ai tempi girava molto...
EliminaMiwa è una persona affidabile, non ti avrebbe mai piantato a mezz'aria senza componenti... se mi dici Silvietto o i 2 Matteo, ti darei ragione, ma Miwa Uzuki è affidabile al 100%!!! ^_^
E pure bona... non come Jun, ma sempre tale rimane...
EliminaBeh, oddio, io le metterei sul medesimo piano ^^
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