CERCA NEL BLOG

martedì 12 settembre 2017

Giappone spicciolo



TITOLO: Giappone spicciolo  
AUTORE: Vittorio M. Mangili  
CASA EDITRICE: Edizioni Vitalità
PAGINE: 184
COSTO: 1 €
ANNO: 1964
FORMATO: 25 cm x 18 cm 
REPERIBILITA': sul web 
 
CODICE ISBN:

Ho comprato questo diario di viaggio del 1964 perché ero curioso di verificare se vi fossero citati, manga o anime, oppure si riportassero alcune problematiche della società giapponese, tipo il bullismo nelle scuole, oppure i primi casi di hikikomori.
Purtroppo non vi ho trovato nulla di ciò, mentre si parla della piaga dei suicidi, e di altre problematiche sociali. Se lo trovaste ad un prezzo basso, ne consiglio l'acquisto.
Il titolo del libro corrisponde bene al suo contenuto, è veramente “spicciolo”, nel senso che sono presenti 102 voci numerate, dall'1 al 102, in cui Vittorio Mangili racconta ciò che ha scoperto in Giappone. Non esiste neppure un indice, e le singole voci sono quasi sempre abbastanza corte. L'autore era un inviato Rai, che pensò di trarre questo libro dal suo viaggio per motivi di lavoro. Incredibilmente non è mai specificato in quale periodo l'autore soggiornò in Giappone, è comunque chiaro che il viaggio venne effettuato prima delle olimpiadi di Tokyo del 1964, e lo scopo finale era proprio quello di illustrare al lettore le curiosità di questo misterioso paese in vista dell'avvenimento sportivo.
Per quanto le informazioni siano ovviamente datate, e considerando che l'autore non aveva nessuna conoscenza pregressa del Giappone come storia e società, lo scritto mantiene un minimo di interesse perché riporta una fotografia del periodo (di cui non conosciamo la data esatta...), che si potrà raffrontare con l'attualità.
E' pressoché impossibile farne una recensione, in quanto in una singola voce, possono anche essere trattati più argomenti, in pratica il caos totale.
Gli argomenti variano in tutto lo scibile nipponico, dall'usanza del biglietto da visita alla prostituzione, dalle vie senza numero civico agli Ainu.
Inserisco alcune scan degli argomenti trattati, per esempio il suicidio, ma ce ne sarebbero un sacco da postare.





Qua sotto uno stralcio dei giapponesi in metrò.


Pare che nei primi anni 60 i giapponesi si togliessero le scarpe in treno per dormire  >_<




La prostituzione non è trattata solo in questo punti 11, ma qui è l'argomento base.








 Gli Ainu.




Sovente sul web o sui libri si leggono spiegazioni sul perché i giapponesi indossano la mascherina, questa non la conoscevo, e magari ai tempi era pure vera, la TBC!
Interessante.






L'associazione che aiutava i partenti dei kamikaze morti.







La Calpis ci donò Heidi e tanti altri anime del genere meisaku, ma prima di diventare lo sponsor di questi anime, era considerata la bibita dell'amore  :]




Nessun commento:

Posta un commento