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mercoledì 21 febbraio 2018

"Tutto Giocattoli - Il bimbo nel suo mondo meraviglioso" - Catalogo Natale 82/83


I cataloghi della "Tutto Giocattoli" avevano la caratteristica di presentare al proprio interno i risultati del concorso "Quel che piace a me", organizzato dalla "Associazione commercianti al dettaglio in giocattoli della provincia di Milano". E se nel catalogo del Natale 1977/78 c'era il timbro di un negozio di giocattoli di piazza Sempione a Milano, in questo c'è il timbro di un negozio di via Neera, vicino (a grandi linee) a Porta Ticinese.
Il nome del negozio non si vede benissimo, parrebbe un po' imbarazzante, "Mondo Pisello"... Ognuno/a potrà leggersi il timbro ingrandito poco più sotto, e valutare se la mia lettura sia corretta, spero di sbagliarmi  :]
E' questo un bel catalogone da 26 cm x 19 cm di 64 pagine, anche se le ultime quattro sono dedicate al concorso "Quel che piace a me", in cui sono ospitate tutte le marche più famose del periodo, e dove si può già notare il cambiamento dei gusti di bambini e bambine rispetto all'altro catalogo della "Tutto Giocattoli" del 1977/78.
Scompare il Subbuteo (sigh...), la Atlantic (sob...) e i  soldatini in generale, scompaiono le armi giocattolo, non paiono più presenti le aziende che si limitavano ad importare giocattoli da nazioni estere senza produrli. Resiste ancora il Big Jim, ma dovrebbe essere il suo canto del cigno...
Reggono gli strumenti musicali, e io avrei giurato il contrario, reggono la Harbert, la "Editrice Giochi", ovviamente varie marche di bambole e bambolotti. Non può mancare l'immarcescibile Barbie e la Mattel.
Entrano in pianta stabile i videogiochi, con la MB, l'Intellivision e i primi giochi a cristalli liquidi, e con la Reel che si modernizzava con una console a cassette intercambiabili. La Gig ha più articoli rispetto al catalogo del 1977/78, e punta sui robottoni della Diaclone. La "Ceppi Ratti" presenta il famoso presepe con lo Zambot 3 ed il Trider G7, in cui vengono presentati un sacco di modellini degli anime più in voga al momento, dal Supercar Gattiger al Gordian matrioska.



Postando le immagini di questo catalogo di giocattoli mi auguro che, come è capitato con il precedente "Tutto Giocattoli" del 1977/78, uno degli ex bambini/e premiati possa rivedersi a distanza di tanti anni. In quel caso fu Yuri Radaelli a riconoscersi nella foto "d'epoca", questa volta mi auguro che possa toccare ad uno tra Gian Maria Bellondi, Monia Trentarossi, Fabio Severini eValentina Baroni, anche se le foto dei premiati sono cinque, mentre ci sono solo quattro nomi.



"Mondo Pisello"?   T_T








Riparto dall'inizio del catalogo con gli articoli della MB.




Il Simon era una figata, il Super Simon era una super figata  :]
Il Matrix lo avevo... era una merda... fidatevi...




Se si confrontano i giochi in scatola della "Editrice Giochi" del 1977/78 con questi, non credo ci sia dubbio su quali siano i più belli, anche considerando che Scarabeo e Monopoli non sono novità.







Non pensavo che il gioco degli Ippopotami fosse così vecchio!




Sbarcavano gli americano con l'Intellivision.



Quelli sopra credo siano i primi esemplari di "scacciapensieri" elettronici.







Un compagno di giochi in cortile ci introdusse a Diplomacy, uno dei giochi in scatola più belli a cui abbiamo mai giocato. Una volta apprese le spietate regole di Diplomacy, Risiko diventava obsoleto e noioso... niente più kulo coi dai, solo strategia e tradimenti, il top dei top!
In età adulta lo abbiamo riscoperto e ci abbiamo giocato un sacco, anche motivati da quella sottile cattiveria che solo i grandi possono mettere nel gioco, scontri che duravano anche più settimane, grazie alle cartine che permettevano di salvare lo stato del gioco.




La Console della Reel, un bel passo in avanti rispetto a questo:
Console Reel - 4 giochi TV (1977/78)






Sinceramente non pensavo che gli strumenti musicali reggessero ancora il colpo, ovviamente molto più moderni ed elettronici.




Beh... non sempre moderni ed elettronici...






La reginetta di ogni catalogo di giocattoli...




Il re che sta abdicando...



 Direi che gli articoli della Hot Wheels erano stati introdotti da poco.



 Resiste la Harbert di Milano, con qualche sempreverde come il "Dolce Forno" e qualche novità.









 Averli avuti un paio di anni prima questi stupendi modellini...








Anche gli articoli della Diaclone erano belli, stesso discorso della Ceppi Ratti, per me arrivarono un pelino in ritardo.









Sotto ci sono bambole e bambolotti a profuzione.






















9 commenti:

  1. Che tristezza rivedere certi giocattoli. Nel complesso anche allora non è che c'era poi sto granché, anche se devo dire che in quell'anno ero già nella fase adolescenziale. Tutto sommato le cose più carine erano i modellini di auto d'epoca burago e la "novità" intellivision che introduceva ai primi personal computer tipo il Commodore. Sarà che io ho apprezzato sempre i soldatini della Atlantic e per me esisteva solo quello come gioco.

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    1. A quell'età pochi anni di differenza cambiano tutto :]
      Io, per fortuna, sono cresciuto a cavallo di due mondi ludici, prima e durante i videogiochi, quindi sono affezionato in uguale misura ai giochi analogici che ai giochi digitali, o pre-digitali.

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  2. Secondo me "Mondo pisello" (con tanto di punto esclamativo) non era il negozio, ma l'esclamazione dei genitori quando i bimbi presentavano loro il catalogo, e facevano le richieste...

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    1. Te la scrivevano già sul catalogo, gentilmente, per ricordare ai papà di moderare il turpiloquio di fronte ai bambini...

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    2. Mi pare una teoria con un qualche fondamento :]

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. DANIELE GUARNIERI26 febbraio 2018 15:15
    Una volta erano più morigerati nello scegliere i nomi dei negozi. C'era quella innocenza banale ma secondo me più romantica che al giorno d'oggi. Mi pare che l'unica catena che vende giocattoli e la toys mi pare si chiami così. Quando ero piccolo mi ricordo il famoso negozio di giocattoli Cagnoni che era vicino casa mia in corso Vercelli a Milano .

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  5. Magari, precedentemente, il negozio era un fruttivendolo, e non vollero spendere soldi per cambiare l'insegna :]

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  6. Nulla può battere il bellissimo nome del negozio di giocattoli più famoso di Monza: INFERNO

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