Ad oggi, rispetto ai due post già pubblicati con gli articoli di Antonio Widmar sul Giappone pubblicati dal quotidiano "Libertà" nel triennio 77/79, non sono riuscito a trovare ulteriori informazioni sull'autore, che mancò nel 1980, ma i cui scritti il quotidiano piacentino pubblicò anche oltre.
Quindi immagino che l'autore degli articoli su "Libertà" e quello delle info che si trovano sul web (link) siano la stessa persona, ma non ne ho la certezza.
I due post precedenti:
In questo post inserisco i due articoli che vennero pubblicati da "Libertà" nel 1980, l'anno della sua morte (se è la medesima figura), o meglio, questi sono i due articoli che ho trovato, visto che il motore di ricerca del quotidiano consultabile online non funziona, quindi potrebbe essermi sfuggito qualcosa.
Di certo Widmar conosceva il Giappone molto di più di tanti altri commentatori, anche se forse non era più stato in Giappone a fine degli anni 70, ma se poteva leggere il giapponese probabilmente commentava articoli nipponici, come si può intuire da ciò che scrive.
Il primo articolo (I giapponesi invidiosi di Pinocchio" è del 30 settembre 1980, e venne pubblicato nella pagine della cultura, cioè pagine tre.
L'argomento è il naso giapponese, Pinocchio c'è solo nel titolo per rendere l'idea che i giapponesi invidiavano l'estetica dei nostri grossi ed adunchi nasi, rispetto ai loro schiacciati.
Il realtà in questo post inserisco tre articoli, ma uno di questi è solo un trafiletto e non è di Widmar, inoltre è pure antecedente al 1980, è del 21 giugno 1977, nel titolo c'è di nuovo Pinocchio, ma con un tema molto differente:
"Giappone, nuove critiche a Pinocchio", "Libertà" 21 giugno 1977
Lo inserisco come curiosità.
Per alcune associazioni giapponesi di disabili il libro di Collodi era discriminatorio, dato che i due malfattori della storia erano uno zoppo ed un cieco.
Da considerare che come oggi non leggiamo più "handicappati", che è ormai considerato dispregiativo, nel 1881 non è che stavano a farsi le menate "politically correct".
Da considerare che la società giapponese, sia oggi e maggior ragione nel 1977, non è famosa per le sue politiche a favore dei disabili, in Giappone sono forse messi peggio di noi, quindi prendersela con un racconto del 1881 mi pare fu un po' una cavolata, diciamo così :]