Nell'aprile 1982 la rivista "Videocorriere" pubblicò nel suo secondo numero una approfondita inchiesta sule videocassette, che allora non erano ancora solo VHS, ma esistevano anche il betamax e il video2000.
Le pagine dedicate a questo nuovo mezzo per replicare in tv film e programmi furono ben 16, con nove articoli su vari aspetti:
"Non è stato un business, finora", di Memmo Torti;
"Sistema VHS, sistema Betamax, sistema video 2000";
"Retrospettiva", di Guido Guarda;
"Telecamere portatili";
"Diario di un elettronico dipendente", di Filippo De Luigi;
"Cassette: vergini e non";
"Critico l catalogo", di Franco Montini;
"La video-rivista per soli uomini";
"Rubrica", di Roberto Grandi.
In considerazione del fatto che all'inizio del 1982 eravamo veramente agli albori dei videoregistratori casalinghi, mentre quelli professionali in vari formati erano già utilizzati da anni negli studi televisivi private e pubblici, trovo che lo speciale resti assai interessante, facendo il punto della situazione in Italia, compresi i costi, visto che sono presenti i prezzi di vari modelli.
Nell'articolo "Cassette: vergini e non", si accenna al fatto che già nel 1982 c'erano copie pirata di film in prima visione cinematografica!
Certo che in Italia per il tarocco siamo sempre stati all'avanguardia!
Due parole sulla rivista "Videocorriere", che basandomi sulle risultanze delle emeroteche parrebbe non aver avuto lunga vita editoriale, infatti anche sul web si trova poco o niente.
Ipotizzo ne siano usciti pochi numeri, forse neppure un'annata, ma è arduo trovare conferme.
Dall'indice di questo secondo numero si può notare che trattava molto di politica televisiva, dava conto delle varie polemiche e delle proposte legislative di riforma televisiva, comprese le azioni della magistratura atte a far rispettare la legge che, per quanto vetusta, era quella in vigore, e che dava fastidio ai soliti noti.
Da notare che le leggi di cui si parla in questi numeri alla fine non sono mai andate in porto, perché andavano contro gli interessi del più forte nel campo delle tv private.
Forse la trattazione di questi temi, per quanto importanti, rese il contenuto della rivista un po' noioso, un peccato non poter accedere a tutti i numeri pubblicati e non sapere neppure quanti numero furono pubblicati...
Come per gli Highlander anche per le videocassette ne sarebbe restato solo uno, di formato, cioè le VHS, ma all'inizio erano tre, oltre al comunque noto betamax c'era il video2000, che sinceramente non mi pare di aver mai sentito prima.
I vari articoli toccano più volte il tema delle videocassette spinte per spingere (mai termine fu più adatto) tutto il mercato dei videoregistratori, che in Italia non era molto florido.
L'impaginazione degli articoli è un po' graficamente caotica, ho fatto opera di taglio per rendere uniforme la lettura degli scritti.
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