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mercoledì 24 luglio 2019
"80ttanta Nostalgia" - Allegato alla rivista "Julienne n° 7 del 15 luglio 2019
Essendo io sprovvisto di FB et similia, il buon vecchio Massimo Nicora, sarebbe da capire se più "buon" o "vecchio", ma io propenderei per la seconda, mi ha cortesemente reso edotto dell'uscita della rivista "80ttanta Nostalgia".
Sono riuscito a recuperare la rivista in tempi brevi, anche considerando il periodo pre-ferie, grazie all'efficienza del mio edicolante, già dimostrata spesso nel periodo della GNRC, che mi ha altresì spiegato che non si trattava di una testata autonoma, ma di un allegato della rivista di cucina "Julienne". Infatti in copertina è ben visibile la dicitura "Non vendibile separatamente da Julienne" e nel sommario è riportato "Julienne anno 3 numero 7", e questa testata non ha tre anni...
Quando il "buon vecchio" Nicora (ah no, l'ho già fatta la battuta...) mi girò la foto della rivista pensai subito che Luca Alberici e Mary Berciga fossero riusciti a spostare in formato cartaceo da edicola la loro creatura televisiva e web:
80 Nostalgia
61 pagine derivate dalle loro tante simpatiche puntate televisive:
Bravi Luca e Mary!
Però, poi, leggendo l'indice ho notato che tra gli autori dei tanti articoli non compariva mai nessuno dello staff del sito web.
Gli autori dei contributi presenti nell'allegato sono:
Fabrizio Ponciroli (6 articoli); Margherita Murgese (1 articolo); Sergio Stamini (1 articolo); Silvia Saccani (2 articoli); Thomas Saccani (2 articoli); Luciano Costarelli (1 articolo); Enzo Galbiati (1 articolo).
Lo staff del sito di "80 Nostalgia" è formato da:
Luca Alberici; Mary Berciga; Gianni Draghi; Paolo Ceruti; Giammateo Palese; Marco Montali
Ergo, dando fondo a tutte le mia capacità intuitive, direi che questo allegato dal titolo "80ttanta Nostalgia" non abbia nessun nesso con la trasmissione e sito web "80 Nostalgia".
Certo che è veramente un fortuito caso che la pubblicazione cartacea sia stata chiamata quasi come la trasmissione ed il sito, ed entrambi trattano il medesimo argomento.
Una vera assoluta casualità :]
Vediamo un po' i contenuti della pubblicazione, ovviamente mi sono soffermato sugli argomenti più confacenti a questo blog, cioè animazione, telefilm e giocattoli.
Sia chiaro, indipendentemente dalle mie valutazioni, considerando il costo irrisorio e il suo essere un numero unico (anche se a settembre dovrebbe esserci un numero speciale sui robottoni), l'acquisto della rivista ha un senso. Direi che il target sia quello del lettore occasionale che non si sia mai curato dei programmi che vedeva da bambino/a o dei giocattoli che aveva.
In altri casi ho fatto notare come libri che vogliono inneggiare agli stupendi(...) anni 80 tendono leggerissimamente ad arruolare anche cose degli anni 70, trasformando il decennio 1 gennaio 1980/31 dicembre 1989 in un ventennio o anche più.
Seppur in misura minore rispetto ad altri casi ho notato la medesima tendenza anche in questa pubblicazione.
Nell'articolo di Fabrizio Ponciroli "Si giocava così..." vengono inseriti il Lego, "le Crystal ball", Cluedo, le macchine Bburrago o il "Dolce Forno Harbert"...
Il fatto che negli anni 80 si giocasse ancora con questi articoli non li fa divenire "giochi degli anni 80"...
Senza fare una ricerca particolarmente approfondita tra il mio materiale, ho trovato subito il "Dolce Forno Harbert" in un catalogo Dag del 1975:
Catalogo DAG (Distribuzione Associata Giocattoli) 1975 - PRIMA PARTE
Il gioco in scatola "Brivido" sarà anche degli anni 80, peccato che fosse identico al "Castello Incantato" del 1972...
Senza contare che i primi videogiochi da usare a casa sono degli anni 70, non degli anni 80!
Nel suddetto articolo si parla anche dei giocattoli derivati dai robottoni giapponesi, e c'è una piccola immagine di Daitarn III. Di nuovo peccato che il primo catalogo che riporta il medesimo modellino in foto sia datato Natale 1979:
"CID Giocattoli Natale 1979" - prima parte
Comprendo bene che il dicembre 1979 è molto vicino al primo gennaio 1980, ma resta inesorabilmente negli anni 70!!! Fatevene una ragione! ^_^
Io mi chiedo perché questi fan(atici) degli anni 80 non si limitino al proprio adorato decennio e debbano sentire l'irresistibile impulso di saccheggiare gli anni 70...
Poi non mi è chiaro l'articolo sul Fantacalcio, idea stupenda che ci ha permesso di vedere il calcio in una maniera differente (io ed i miei amici ci giocammo ininterrottamente dal 1990 al 2007), ma il cui primo libro acquistabile dal pubblico è del 1990...
C'è poi l'articolo "I nostri cartoni", però mi sa che che i miei differiscono dai loro ^_^
L'autore è sempre Fabrizio Ponciroli e all'inizio dell'articolo si può leggere che "... sono state trasmesse oltre serie animate tra il 1980 e il 1989...".
Ecco, in realtà si arriva ad oltre 200 serie animate giapponesi trasmesse in Italia se si inizia a contare dal 1978, perché gli anime in Italia sono arrivati negli anni 70... leggendo l'articolo non viene mai spiegato questo aspetto, parrebbe che siano stati un fenomeno degli anni 80, quando, in realtà, già intorno alla metà del decennio stavano scomparendo dai palinsesti televisivi.
Mi ha incuriosito la pagina pubblicitaria qua sopra, immagino che a settembre verrà pubblicato un altro speciale, ma solo sui robottoni. Speriamo sia dato in mano a qualcuno del settore, almeno uno che ne capisca qualcosa, solo uno ^_^
Il sito web di "80 Nostalgia"
Il numero di "Julienne" a cui è allegato "80ttanta Nostalgia"
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Preso un paio di giorni fa, oggi pomeriggio ne parlo anche io e ti linko, così mi evito la parte tecnica che hai già ampiamente sviluppato in questo post... ;)
RispondiEliminaMoz-
Rivista che, a quanto pare, nessuno compra nonostante sarebbe da vendere assieme all'allegato ^_^
RispondiEliminaCapisco che il confondere gli anni 70 con gli 80 può dare fastidio,ma il fatto è che certe cose da noi sono esplose in quegli anni e sono legate indissolubilmente a quel periodo , come Brivido e il dolce forno Harbert ( anche se magari non sarebbe male specificare la cosa quando se ne parla )
RispondiEliminaSe ragionassimo come te, allora gli ultimi 20 anni sono il vuoto assoluto, visto che il 99% di quello che è uscito ed esce nei cinema/tv/fumetti/cartoni sono tratti da libri/fumetti/film/cartoni degli anni 60/70/80/90..... ma ripensandoci, perché mai uno dovrebbe provare nostalgia per gli anni 00, visto che non hanno inventato nulla ( e sono serio, già gli anni 90 erano la fiera del riciclo di idee, anche se in misura minore di oggi ) ?
Mi fai morire ^_^
EliminaNon è colpa mia se il Dolce Forno Harbert era sul mercato da almeno il 1975, e quindi ciò lo classifica inequivocabilmente come prodotto degli anni 70 in Italia.
Brivido è degli anni 80, ma il Castello Incantato è del 1972, che è il medsimo gioco.
Ma hai letto bene ciò che ho scritto?
Te lo ribadisco per l'ennesima volta:
Il blog è mio e ci scrivo appunto come ragiono io.
Apriti un blog e scrivici come ragioni tu, ti assicuro che io non verrò mai a dirti che ragioni male. Non sono me ne frega nulla di fartelo notare.
La cosa comica è che magari questa rivista manco l'hai comprata, io l'ho pagata e mi permetto di darne un giudizio:
gli articolo nond egli anni 70 non vanno inseriti in una rivista che inneggia agli anni 80.
Elementare Sam ^_^
P.S.
Sam, io non ho molti lettori, questo blog è perduto nell'immenso web, ma visto che hai espresso (legittimamente) più volte critiche e dubbi sulla sensatezza di ciò che scrivo, perché non sposti la tua attenzione su blog più fighi e con tanti commenti?
Grazie ^_^
Bè , fin quando tratterai male chi commenta in maniera educata , non avrai mai molti follower del tuo blog.
RispondiEliminaTanto vale ce diabiliti i commenti, no ?
E' una questione di critica oggettiva: non ho criticato il tuo modo di ragionare sui prodotti anni 70 spacciati per anni 80 ( che è fondamentalmente giusto ), ma che però, andrebbe usata un minimo di elasticità mentale per capire che la rivista ( che ho avuto in mano e letta , anche se in maniera superficiale , fa un esame degli anni 80 italiani , non gli anni 80 a livello globale.
E per gli italiani , certe cose sono indissolubilmente legate a quegli anni, anche se precedenti di un decennio o più .
Nonostante tutto, sono un simbolo dei nostri tempi ( italiani ) , di quanto la tv venne " liberalizzata " permettendoci di vedere cose prima precluse ( oltre agli anime, i telefilm cult come il Batman di Adam West ), e che mezzo Mondo ci invidiava ( quanti Paesi Occidentali potevano vedere Lamù e Devilman in tv e per di più integrali ? Nessuno !).
Per questo , la gente è così affezionata ai primi anime arrivati da noi : perché rappresentano un passaggio storico , una liberarizzazione dell' intrattenimento televisiviso, un evento generazionale , e uno specchio del cambio dei costumi della società italiana ( con tutta quella violenza e ammiccamenti sessuali , impensabili nei cartoni in B/N dei Puffi o Diseny che la Rai mandava ogni tanto qualche anno prima ).
Non sono d'accordo con tuo ragionamento su Brivido, che pur essendo un aggiornamento del vecchio gioco degli anni 70 , ne è cmq una variante nel titolo, nella confezione e in altri particolare: insomma, non è la stessa cosa ( come non lo è Goldrake col doppiaggio Rai e col nuovo doppiaggio ) e infatti Brivido ha avuto più successo dell' originale degli anni 70.
E ripeto, allora tutti film di supereroi di oggi non andrebbero considerati come testimoni degli anni 00 e 10 , perché ispirati a personaggi nati tra gli anni 40 e 60 .
Ma ho scritto anche troppo , e ti prometto che altro non scriverò sul tuo blog, a meno di non essere tirato in causa. Addio :)
"Ma ho scritto anche troppo , e ti prometto che altro non scriverò sul tuo blog, a meno di non essere tirato in causa. Addio :)"
EliminaVeramente io non ti ho mai tirato in causa... addio! ^_^