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venerdì 26 aprile 2019

"Il fascino indiscreto dei videogames", di Piero Cusinato - "Cooperazione educativa - La rivista pedagogica e culturale del movimento di cooperazione educativa" del febbraio 1983


Cercando articoli sui cartoni animati giapponesi mi imbatto spesso su scritti di altre tematiche che ritengo comunque interessanti, tipo il mondo delle emittenti televisive private oppure i videogiochi.
E visto che ultimamente sto trovando valanghe di articoli sugli anime, ed infatti ne sto postando numericamente di più rispetto al solito, di conseguenza ne trovo anche su queste altri argomenti.
Questa volta ho pescato un articolo inerente i videogiochi sulla rivista "Cooperazione Educativa", che si occupava, e si occupa tutt'ora, di informazione e formazione a livello scolastico, in pratica era letta dagli insegnanti e anche da un certo target di genitori (quelli più impegnati).
Questo filone "scolastico", che ho scoperto relativamente da poco, lo ritengo assai "educativo", in quanto gli articoli non erano scritti in fretta e furia come per i quotidiani con lo scopo di vendere qualche copia in più, e quindi con l'esigenza di sbattere il mostro (anime o videogiochi) in prima pagina, ma si prefiggeva la mission di analizzare una singola tematica e creare un dibattito tra gli insegnanti.
Sia chiaro, non vuol dire che queste pubblicazioni "scolastiche" riportassero analisi corrette o sensate, però erano scritte con più accuratezza rispetto ai quotidiani, non per nulla in molte di queste sono riportate le note con la bibliografia.
Nel 1983 i videogiochi avevano appena superato il periodo della loro novità assoluta, e stavano per consolidarsi nelle case degli italiani, come venivano mostrati agli insegnanti e ai genitori?
Dal titolo già si intuisce qualcosa, specialmente dall'aggettivo "indiscreto", che non ha una accezione positiva, anche se non è di certo insultante come era quello di "diseducativo" appioppato ai cartoni animati giapponesi.
I videogames ci affascinavano, ma per Piero Cusinato erano indiscreti, perché?
Non l'ho capito  ^_^
Non l'ho capito perché l'articolo non mi è parso poi molto negativo sui videogiochi, l'autore avanza delle analisi anche sensate, entrambe le sue due conclusioni finali non le ho trovate insultanti, anzi, più che ragionevoli.
L'unica cosa che mi è rimasta oscura riguarda il commento sul videogioco "Raiders", che secondo l'autore vendette negli Usa "quanto, se non di più del film stesso".
Quindi, incuriosito da questa affermazione, ho cercato quali fossero il videogioco ed il film:
Il titolo corretto del film era "Raiders of the Lost Ark", cioè "I predatori dell'arca perduta"   ^_^
E non poteva scriverlo direttamente?
Il videogioco era quello dell'Atari:

        


Mi sorge il dubbio che Piero Cusinato non avesse colto questo legame con il film di Indiana Jones, uscito addirittura  nel 1981   >_<






2 commenti:

  1. Grazie per aver condiviso questo articolo, è una rivista che non conoscevo proprio! Il titolo credo sia una citazione (più o meno) de "Il fascino discreto della borghesia" di Buñuel.

    L'autore dell'articolo comunque sa che il videogioco "Raiders of the lost ark" deriva dal film di Indiana Jones, lo dice nell'ultima pagina quando afferma che il gioco ha incassato più del film stesso. Informazione peraltro che non credo sia affatto vera, poiché il film realizzò nel solo territorio americano più di 200 milioni $ di incasso, mentre la cartuccia vendette attorno al milione di esemplari.

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    1. Mi sa che sono stato un po' oscuro nella scrittura ^_^
      Si, ho letto l'ultima pagina.
      Non mi è chiaro perché non venne riportato direttamente il titolo in Italiano ;)

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