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giovedì 8 dicembre 2016
"Il regno dei sogni e della follia" un film di Mami Sunada - Lucky Red (2013)
Non posto la recensione di un DVD appena uscito, ma quella di un documentario già sul mercato da qualche tempo. Era un po' che riflettevo se comprarlo o meno, temevo fosse una stucchevole agiografia di Miyazaki e dello Studio Ghibli, ed anche dopo averlo acquistato a Lucca ci ho messo un po' per decidere di vederlo. Ovviamente non è che nelle due ore del documentario si spari a palle incatenate contro i membri dello Studio Ghibli, in fondo è un omaggio ad un genio dell'animazione (e non solo) e ad uno studio di animazione che ha creato delle piccole opere d'arte, però non è una leccata (scusate il francesismo) lunga 120 minuti.
E' un film molto giapponese, è la prima volta che vedevo un documentario di matrice nipponica, ed effettivamente un po' ti spiazza, come ti avevano spiazzato i primi lungometraggi che avevi visto anni or sono. Ci sono molti silenzi, ma anche molte opinioni dei protagonisti, magari queste non sono tra loro correlate, cioè non sempre seguono un filo logico (o magari il filo io non l'ho notato), ma nel totale si capiscono aspetti che dalla mera lettura dei saggi su Miyazaki e lo Studio Ghibli non si riescono a cogliere. Probabilmente sono solo inezie, piccole abitudini, ma Hayao Miyazaki dopo questo documentario ha acquistato uno spessore più reale, nè migliore nè peggiore, semplicemente un po' più materiale.
Come al solito metterò i fermo immagine di alcuni momenti del documentario, cercando quasi sempre di non spoilerare fatti importanti, limitandomi a mostrare le curiosità che mi hanno colpito. Ho dovuto ben selezionare le immagini, perchè di momenti interessanti il documentario è pieno. Il protagonista assoluto è ovviamente Miyazaki, avviso che di Takahata se ne parla abbastanza (comprese molte critiche!), ma si vede solo alla fine, e non parla mai in prima persona. L'altro personaggio dello Studio Ghibli che contende la scena al capo, è il produttore Toshio Suzuki.
Come accennavo si potranno ascoltare un certo numero di critiche verso Isao Takahata, che in quel momento era all'opera con "La storia della principessa splendente", tutte incentrate sulla sua tendenza a non rispettare le scadenze.
Il documentario immortala Miyazaki verso la conclusione di "Si alza il vento", e lo stesso regista non lesina critiche a se stesso e alla società moderna, compresa quella giapponese. Comunque non è un documentario "politico", è una finestra aperta sullo Studio Ghibli, noi ci si può dare un'occhiata da fuori, per vedere ciò che abbiamo sempre immaginato. Alcune cose sono come le ipotizzavamo, altre decisamente no.
Le sorprese iniziano subito nel vedere Miyazaki col grembiulino :]
Altra sorpresa è stata la voce che doppia Miyazaki, quella di Robin Williams, Carlo Valli, che non è proprio quella di Mork, però l'ho trovata veramente adatta.
Considerando che il DVD della Lucky Red costa veramente poco, mi pare che a Lucca l'ho pagato 6 o 7 euro, non averlo originale è veramente un delitto, non so se mi spiego >_<
Un interno dello Studio Ghibli.
L'esterno.
Mami Sunada, l'autrice del documentario, entra allo Studio Ghibli nel 2012.
Sapevo che Miyazaki fumava, sapevo che in Giappone non ci sono le restrizioni che esistono in occidente sul fumo nei luogi di lavoro, non pensavo, invece, che tutti i vecchi capi (l'ho visto fare solo a loro) si permettessero di fumare impunemente davanti a tutti. Questa abitudine mi ha sorpreso molto, e testimonia anche che il comportamento davanti alla telecamenra è stato, per quanto possa essere in questi casi, naturale, comunque non recitato per fare bella figura.
Una sera Miyazaki torna alla casa vicino allo studio, e si ricorda che non ha ritirato le caprette!
Sono mostrati i vari passaggi necessari alla promozione dei due film dello Studio Ghibli del 2013.
Molte sono le immagini di repertorio con Miyazaki e Takahata, compreso qualche breve video.
Accennavo alle critiche verso Takahata, non cattive, da fratello minore.
Il momento in cui si decide, su suggerimento di Suzuki, che la voce ideale per Jiro è quella di Hideaki Anno, visto che Miyazaki non era soddisfatto dai nomi dei doppiatori che gli erano stati sottoposti.
Anno alle prove di doppiaggio.
Più volte si vede Miyazaki che si fa consegnare e paga una signora che gli porta la schiscetta :]
Emblematico cartello sulle doti richieste ai disegnatori dello Studio Ghibli, direi che concordo con tutti i punti.
Seppur breve, anche la parte avuta da Goro Miyazaki è interessante, mi è parso assai triste.
Filmato di repertorio in cui Suzuki annuncia l'acquisto del terreno per costruirci lo Studio Ghibli.
Miyazaki di spalle nel medesimo filmato.
Ushiko e Miyazaki ^_^
Mi ha altresì sorpreso sentire Suzuki affermare che Miyazaki si cura molto della sua salute... fuma come un turco...
Il punto di vista di Miyazaki sugli otaku.
Anno al doppiaggio.
Momento molto interessante del documentario, merita la visione, non spoilero nulla.
Non che Miyazaki faccia solo critiche a Takahata, però il suo pare un po' un chiodo fisso.
"Si alza il vento" è terminato, Suzuki, Takahata e Miyazaki si ritrovano sul tetto dello Studio Ghibli.
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