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martedì 15 dicembre 2015

Candy Candy Speciale, collana Manga Classic



TITOLO: Candy Candy Speciale, collana Manga Classic
AUTORE: Claudia Rossi
CASA EDITRICE: Edizioni Lo Vecchio
PAGINE: 56
COSTO: 5 €
ANNO: 1997
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN:


La “Edizioni Lo Vecchio” era una delle fonti informative sui cartoni animati giapponesi pre-era internet, ed anticipava anche le prime pubblicazioni saggistiche sugli anime o i libri più di carattere nostalgico (sempre in senso buono). Questi speciali erano pubblicazioni a basso costo (4500 lire) fatte da appassionati, che contenevano quasi sempre notizie corrette, e che in seguito vennero spesso usate anche come fonti per pubblicazioni più professionali.
Ogni tanto mi imbatto in qualche numero monografico che mi manca, come questo su Candy Candy, e non me lo faccio sfuggire.
Al suo interno non ci sono scoop incredibili, ormai tutto quello che si può leggere in questi speciali lo si trova sul web, in siti monografici o generalisti, senza contare la massa di pubblicazioni grandinate negli ultimi due decenni. Nonostante questo, se lo confrontiamo con libri recentissimi, come quelli della collana “Ultra Shibuya”, per esempio con quello proprio su Candy Candy, possiamo notare che uno spillato del 1997 contiene quasi le medesime informazioni di un libro con pretese saggistiche del 2015. Con la differenza sostanziale del prezzo, poche migliaia di lire contro venti e passa euro, e delle fonti. Gli speciali della “Edizioni Lo Vecchio” avevano come fonte fondamentalmente la visione dell'anime e la lettura del manga, più qualche chicca appresa su le riviste originali, tradotta da chi aveva il dono della conoscenza del giapponese. Il prezzo bassissimo e il fatto che erano scritti da appassionati come noi mette in secondo piano eventuali errori, ammesso siano presenti.
Con pubblicazioni recenti è difficile essere altrettanto indulgenti.
L'indice dimostra, se confrontato con altre pubblicazini recenti, che il contenuto è più o meno il medesimo.



La lettera della redazione ai lettori ci fa tornare un po' indietro nel tempo, quando si scriveva per gli appassionati e per approfondire una tematica, non per vendere qualche copia in più in barba ai contenuti.






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