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martedì 1 dicembre 2015

"Così Goldrake disintegra Topolino", di Daniel Jarach - "La Domenica del Corriere" 10 gennaio 1981 - SECONDA PARTE



Seconda parte dell'inchiesta giornalistica di Daniel Jarach ( PRIMA PARTE ), che metteva a confronto l'animazione nipponica con quella statunitense, errore di base. Un'inchiesta che nella sua prima parte non è particolarmente "disinformativa" o scandalistica, tranne per i titoli alla "Studio Aperto", mentre il contenuto resta abbastanza valido. Fanno eccezione l'annosa questione dell'uso del computer, un super-computer che l'inviato de "La Domenica del Corriere" riesce fin a vedere, e l'aver voluto paragonare gli anime televisivi fatti in mezza animazione con i lungometraggi Disney in full-animation.
Entrambe le questioni si ripropongono in questi due ultimi articoli, viene addirittura mostrato uno di questi mega-computer usati per gli anime(!), infine l'ultimo articolo viene scritto dopo una visita alla Disney negli Stati Uniti. Dove, di nuovo, il giornalista chiede direttamente al disegnatore della Disney se loro usano il computer come i giapponesi, visto che ormai questa favola era diventato un fatto incontestabile. Comunque anche l'articolo sulla Disney è interessante, in quanto riporta un periodo della casa produttrice di Topolino in cui l'animazione era stata quasi soppiantata dai film dal vivo, e non super produzioni con effetti speciali come quelle di oggi, ma filmetti tipo "The devil and Max Devlin" ( "Il diavolo e Max" ) e Condorman...
Nel precedente post venivano proposte numerose serie animate in anteprima, ed un articolo intero viene ora dedicato ad un gatto robotico alieno che in Giappone era famosissimo, più di Hirohito, secondo il giornalista italiano, mentre in Italia sarebbe giunto in tv solo nel 1982 nella trasmissione della Rete 2 di Fabrizio Frizzi (quando era simpatico) "Tandem": "Doraemon".



Che l'anime di Doraemon potesse avere successo in Giappone era abbastanza prevedibile, visto che il manga spopolava fin dal 1969. Nel saggio "Storia del fumetto giapponese, primo volume dall’era Meiji agli anni ‘70 " Maria Teresa Orsi riporta che nel 1979 erano stati venduti 14 milioni di volumi singoli!
Da notare che era riportato quasi correttamente, cosa non scontata, anche il nome della casa produttrice nipponica: Shinei Doga.
Penso che il film a cui si riferisse il presidente Daikichiro Kusube fosse "Doraemon esplora lo spazio", del 1981.
Sul fatto che Daikichiro Kusube fosse il presidente della Shinei Doga (più corettamente "Shin-Ei Animation") ho trovato questa fonte che pare confermarlo, considerando la mia scarsità nella comprensione dell'inglese:
http://www.pelleas.net/aniTOP/index.php/a_production


Da quello che ho letto in questi anni sul perché Doreamon, manga e poi anime, avesse avuto così tanto successo, nonostante non contenesse nulla di innovativo o particolare, si interrogarono in molti, scrivendoci pure libri, in Giappone, ovviamente.



Doraemon ha conquistato, alla fine, Europa ed Usa, tanto che è diventato ambasciatore del Giappone!




Dopo averne fantasticato per anni, ecco finalmente il misterioso computer con cui si facevano i cartoni animati giapponesi!
Magari era una fotocopiatrice...






Nelle due pagine di questo articolo su Doraemon venne inserito quello che penso venga chiamato "marchettone pubblcitario", in uso anche oggi, sia chiaro. Un bel articolino su Tokyo e la compagnia di bandiera (ormai ammainata) dell'Alitalia, che ti poteva portare in Giappone tre volte alla settimana.




Il cambio era di uno yen = 4,5 lire.
Oggi è uno yen = 0,008 euro (130 yen per un euro). Salvo che non stia cannando a leggere le tabelle sul web :]




La grossa pecca metodologica di questa, anche interessante, inchiesta di Daniel Jarach fu che si volle paragonare l'animazione seriale nipponica, fatta un al risparmio di cell, con i lungometraggi Disney.
Ma per una puntata di Doraemon i giapponesi avrebbero mai potuto fare 500 mila disegni?!  O_o






"The fox and the hound" verrà poi tradotto con "Red e Toby, nemiciamici", e fu l'unico film d'animazione della Disney nel 1981.







"E' per questo motivo che non usate il computer, come fanno i giapponesi?"
Ma Daniel, neanche i giapponesi lo usavano per disegnare... eppure ci sei stato negli studi di produzione dei giapponesi...



Stante la medesima tecnica utilizzata, è ovvio che i disegnatori giapponesi fossero più "frenetici", dovevano fare una puntata alla settimana, non un film ogni quattro anni!




Peccato che l'inchiesta sull'animazione Disney termina qui per spostarsi a Disneyland.












Ai film dal vivo che la Disney produceva a discapito dei film d'animazione, era dedicato un box informativo, inutile dire che i due film citati sono caduti nel dimenticatoio.
Il primo io non l'ho mai visto, mentre "Condorman" penso non sia mai stato adattato per l'Italia, ed è un vero peccato, pare sia veramente trash :]





La colonna sonora non è mica brutta, non per nulla era di Henry Mancini!
"Condooorman!!!!"


            



Tutto questo ben di Dio, e quello che posterò nella seconda parte, lo si può trovare in questo numero de "La Domenica del Corriere", dove già in copertina c'è un titolo che annuncia l'inchiesta, e che mi ha permesso di notare la copertina ed acquistare la rivista :]


2 commenti:

  1. Condorman è arrivato in Italia,anche se si è visto poco ( e peraltro il protagonista è più un agente alla 007 che un supereroe)
    Il film con Cosby lo vidi sulal Rai da piccolo e la scena di Cosby ( che è il diavolo) torna al suo vero aspetto (quello in foto, ma peggio) mi spaventò.
    Il film di Doraemon citato penso l primo, Doraemon nel Paese Preistorico ( che fu un grandissimo successo) , uscito l'anno prima.
    E' difficile che nel gennaio 81 , in meno di un mese, abbiano fatto l'intervista, siano tronati in Italia, scritto l'articolo, stampato il giornale ecc....

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    Risposte
    1. Che peccato non aver visto questa perla di Condorman!
      Probabilmente hai ragione su quale fosse il film citato, ma io mi rifaccio a ciò che scrisse il giornalista, e lì c'è scritto 1981.

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