Prima
dell'avvento di Goldrake e soci ci furono dei programmi per
bambini/ragazzi che segnarono l'infanzia di tutti noi, ritengo che il telefilm “Il tesoro del castello senza nome” sia uno
di questi.
Per chi volesse il DVD lo si può
ancora acquistare al negozio della Yamato Video a Milano, e immagino
anche tramite il loro sito.
Io devo averlo visto a metà degli anni
70, ma fu prodotto nel 1969, questo potrebbe far pensare ad una
storia piatta e poco avventurosa, invece era tanto cruento che i
telefilm per ragazzi di oggi, in confronto, sono robe da smidollati.
Nel telefilm i personaggi erano anche
internazionali: un francese, 4 belgi, un tedesco ed una canadese.
Questo gruppo di ragazzi lo si può considerare dei Goonies senza gli
anni 80(...), con personaggi più adulti e dialoghi senza battute
sceme. Una trama seria e verosimile, di cui non perdersi nemmeno
un minuto delle otto stupende puntate.
Certo, ci sono alcune ingenuità,
talune veramente improbabili, ma si amalgamano abbastanza bene con la
trama, e alla fine rendono tutta la storia così epica da farla
ricordare con piacere anche a distanza di 40 anni.
In particolare le scene di avventura
con protagonisti i ragazzi del gruppo, che credo che oggi non
sarebbero mai proposte, girate, tra l'altro, senza controfigure!
Debbo menzionare la bellissima sigla di
apertura (qui in versione solo strumentale), che permette di prendere confidenza con gli scenari e i personaggi dello sceneggiato.
Mi pare giusto cominciare dall'inizio,
in cui il signorino Jean-Loup si appresta a ricevere una brutta
novella, non farà più la vacanza estiva alle Baleari con i genitori!
Invece si ritroverà in una colonia
nelle Ardenne belghe, in compagnia del ceto medio e basso...
Madre e padre che cercano di rimpallarsi il compito di dare la bella notizia al figlio.Vince il padre, che lo dice con questa bella faccia da schiaffi...
Inizialmente Jean-Loup mi stava ampiamente sui maroni... cioè... uno che si presenta a tavola con giacca e foulard al collo... comunque il ragazzo incassa bene la decisione dei suoi genitori.
Arrivati a Campo Verde si può già
fare la conoscenza con altri tre protagonisti del gruppo:
Bruno, detto Cow-Boy per come veste,
per il cinturone (un po' infantile per uno della sua età...) e per
l'abilità con il lazo. Lui è il capo dei Cinghiali, il gruppo più
importante del campo;
Bylock, un tipo che mastica lamette da
barba! (non ci credete?)
Alen, un tipo che mastica caramelle e
dolci in quantità industriale.
Bylock spiega ad un neo arrivato che se
entrerà nel gruppo dei Cinghiali Bruno gli insegnerà ad usare il
lazo. “E come faccio ad entrare nei Cinghiali?”, chiede il
ragazzo, beh, basta che alla votazione tu scelga Bruno. Un classico
voto di scambio...
Qui c'è un po' di confusione sul
gruppo dei Cinghiali. Direi che c'è il gruppo più allargato, di cui
Bruno può diventare presidente solo grazie ai voti della camerata. E
poi c'è il gruppo più ristretto dei Cinghiali, di cui Bruno è
l'insindacabile capo, e a cui ci si può unire solo dopo aver
superato tre terribili prove. E sono tre prove non da poco...
In questa scena Bylock non mangia, è a dieta, dieta di lamette... sarebbe riprobonibile una scena del genere oggi?
La base dei Cinghiali.
Jean-Loup chiede di entrare nel gruppo
dei Cinghiali, e Bruno lo informa delle tre terribili prove che lo attendono.
Uno scontro con le bolas da svolgersi
in più round, prima le bolas normali, poi quelle intinte nel nero,
per far meglio risaltare i colpi inferti all'avversario.
“La carica dei samurai” è la
seconda prova, Bylock è l'avversario di Jean-Loup, chi sopravvive ad
uno scontro tra due scalmanati lanciati a tutta velocità uno contro
l'altro vince la prova.
Il primo scontro finisce pari, ma i due successivi sono appannaggio di Jean-Loup.
A destra il povero Bylock nell'ultimo e fatale scontro.
Infine la gara di go-kart. Jean-Loup
vince la gara contro tutti i ragazzi, ma non è finita qui, sarebbe troppo banale...
Il secondo round prevede tre giti della pista completamente bendati.
Jean-Loup sopravvive alle tre prove, e, vincendole tutte, diventa un membro dei Cinghiali.
C'è uno stacco un po' repentino, infatti la scena successiva vede i nostri eroi,
perché è questo che sono, impegnati in una scalata in cordata.
E la prima puntata termina così.
La seconda puntata inizia con una scena
a dir poco drammatica, Bruno, intento a scalare la roccia...
...perde la presa e si sfracella sulle
rocce!
Non cade da cinque metri, ma da una
cinquantina!
Oggi avrebbero fatto capitare questa
scena alla fine della prima puntata, per far restare attaccati i
ragazzi allo schermo fino alla puntata successiva. Evidentemente ai
tempi non sentivano questa grossa necessità di primeggiare negli
ascolti tv.
Jean-loup si lancia al suo aiuto, non è
ben specificato come lo aiuti, visto il rischio che Bruno abbia
subito un danno spinale o una commozione celebrale, senza contare i
traumi interni.
“Niente di rotto?”, chiede
Jean-Loup a Bruno. “Non credo”, risponde il miracolato ragazzo,
che neanche Babil Junior sarebbe sopravvissuto senza l'aiuto di
Rodem...
Infatti Bruno se la cava con una
caviglia fasciata ed una prognosi di 8/10 giorni!
Sticaxxi!!!
In ospedale Bruno confida a Jean-Loup,
con il quale ha ormai fatto amicizia, che ci teine a tornare in forma
per il 3 agosto, quando inizierà il “Gran Gioco”, una missione
impegnativa da svolgersi in giro per boschi e monti.
Ed ecco tutto il gruppo di Campo Verde,
esclusi i bambini più piccoli, avviarsi, con Bruno intonso alla sua
testa, verso la casa di un vecchio professore, che deve affidare loro
una missione non semplice per il “Gran Gioco”: trovare il tesoro
dei Templari!
Il professore racconta che lui, dopo
aver tradotto un enigma, non è mai riuscito a risolverlo, non
trovando il tesoro dei Templari. Visto che ormai lui è vecchio,
affida questa missione a loro.
I ragazzi leggono l'enigma dei Templari:
Dopo le tenebre aspetta la luce
nell'ora in cui il sole entrerà nel quinto cerchio della casa del crociato
chi avrà giurato di lottare contro il vizio e i demoni
sarà fatto cavaliere in mezzo i suoi fratelli d'armi
il tredicesimo gonfalone ti indicherà il tredicesimo miliare
là, tu lascerai il cammino delle aquile d'oro
e ascoltando il tuo cuore dopo sei volte cento giungerai al morione(?)
sollevalo e dopo aver detto la prece comincia a scendere agli inferi
dovrai innanzitutto passare il Rubicone
poi, senza l'aiuto di Caronte , attraversare il grande specchio
quando vedrei Sigma giungerai in porto
prendi allora il labirinto fino al guardiano di pietra
fa roteare l'ascia e picchia
il tesoro è tuo,
ma ricordati che il saggio non si basa mai sulla ricchezza.
nell'ora in cui il sole entrerà nel quinto cerchio della casa del crociato
chi avrà giurato di lottare contro il vizio e i demoni
sarà fatto cavaliere in mezzo i suoi fratelli d'armi
il tredicesimo gonfalone ti indicherà il tredicesimo miliare
là, tu lascerai il cammino delle aquile d'oro
e ascoltando il tuo cuore dopo sei volte cento giungerai al morione(?)
sollevalo e dopo aver detto la prece comincia a scendere agli inferi
dovrai innanzitutto passare il Rubicone
poi, senza l'aiuto di Caronte , attraversare il grande specchio
quando vedrei Sigma giungerai in porto
prendi allora il labirinto fino al guardiano di pietra
fa roteare l'ascia e picchia
il tesoro è tuo,
ma ricordati che il saggio non si basa mai sulla ricchezza.
I ragazzi non sa bene cosa fare,
decidono quindi di diversi in tre gruppi. Bruno sceglie per il suo
gruppo Bylock, Alen e Jean-Loup.
Dopo una lunga camminata i quattro
ragazzi decidono di fare un campo vicino a delle rovine, e mentre
Bylock è andato in paese a prendere alcune provviste, giungono sul
luogo gli altri tre personaggi della storia:
Patrick con il suo cane Ringo, il
tedesco Franz, e l'incantevole canadese Marion, che tanti cuori fece
palpitare in quegli anni.
L'incontro tra i due gruppi, però, non
è inizialmente tanto amichevole. Infatti Patrick intima ai tre
rimasti nell'accampamento di andar via.
Bruno, fin troppo educatamente,
risponde loro che se quella è terra di loro proprietà si scuseranno
e andranno via, altrimenti “se è luogo pubblico restiamo!”.
Patrick vuole allontanare i ragazzi di
Campo Verde perché anche lui sta cercando il tesoro dei Templari,
quindi li minaccia di aizzargli contro il cane Ringo, ma Bruno, Alen
e Jean-Loup brandiscono armi bianche (un pugnale, una pala ed un'ascia!).
Si scatena la rissa, ma senza l'uso di
armi, però con l'uso del cane...
E qui c'è un'altra scena che credo
oggi non verrebbe mai fatta girare ad un minorenne: Jean-Loup si
tuffa oltre il fuoco (acceso!) per aggredire Patrick.
La rissa tra i due continua nel fiume,
fino a quando Jean-Loup molla un cazzotto così forte a Patrick che
gli fa perdere conoscenza, e lo fa allontanare alla deriva sul fiume.
La rissa cessa, e tutti i ragazzi si
lanciano al salvataggio di Patrick.
Una volta davanti al fuoco i due gruppi
fanno amicizia, Patrick si scusa per averli minacciati, e uniscono le
loro forze alla ricerca del tesoro dei Templari.
La seconda puntata termina con il primo
scambio di languidi sguardi tra Jean-Loup e Marion. Il loro amore non
andrà oltre questi sguardi, un modo molto dolce per sottintendere
una cotta, senza contare che in questo modo non facevano perdere
tempo con scene amorose...
Come poteva un bambino non infatuarsi di questo bel visino? ^_^
Il DVD della Yamato Video.
Effettivamente, nel 1969 le norme sulla sicurezza (per minorenni e maggiorenni) erano molto più blande rispetto a oggi, però attori e comparse sui go-kart almeno i caschi - sebbene ridotti - ce li avevano.
RispondiEliminaPer portare un esempio: noi in gita scolastica di terza media, ben dieci anni dopo le riprese del "Tesoro del castello...", in un parco divertimenti italiano, ci sparammo alla guida di macchinine elettriche che andavano a trenta-trentacinque chilometri all'ora su un circuito a forma di zero (del tipo Indianapolis)... e non avevamo neanche l'ombra dei caschi!
Erano altri tempi. Per la sicurezza e l'incolumità di tutti è molto meglio adesso, però mi sa che proprio quelle scene pericolose contribuirono non poco al successo della serie tra noi ragazzini di allora.
Queste 2 prime puntate sono veramente micidiali in fatto di mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza, anzi, del semplice buonsenso! :]
EliminaTanto per ampliare queste osservazioni sulle blande norme di quarant'anni fa: in Rete si può trovare una foto di gruppo dei giovanissimi attori, dalla copertina di una rivista, in cui si vedono Marc Di Napoli (Bruno "Cow-Boy") e Frédéric Nery (Franz), all'epoca minorenni, con due sigarette e relativo pacchetto... ed erano pure di quelle forti, di una nota marca francese di "ciminiere".
EliminaSi, devo averla vista quella foto... acchiaggiande :]
EliminaAdesso un commento tecnico: si nota che la sigla iniziale di questa serie - come altre dello stesso periodo - era un vero e proprio trailer senza dialoghi, molto efficace per incuriosire e attirare telespettatori. Quindi i registi televisivi degli anni '70 erano tutt'altro che naif alla buona.
RispondiEliminaGuardando queste prime due puntate adesso, dopo quasi cinquant'anni, ci rendiamo conto che oggi non potrebbero più essere trasmesse. Ragazzi minorenni che vagano per boschi e foreste da soli, campeggiano da soli chissà dove, senza istitutori del campo vacanze.
RispondiEliminaCredo che in realtà anche nel 1969 tutto ciò sarebbe stato impossibile in Belgio e in tutta Europa, però fu sceneggiato apposta per assecondare il sogno d'indipendenza dei ragazzini dell'epoca (e di ogni epoca).
Il successo della serie forse si deve anche al racconto dell'eroica azione compiuta senza i grandi. Tutti noi abbiamo fantasticato almeno una volta qualcosa del genere.
Angelo S.
Un consiglio per tutti quelli a cui sono rimaste negli occhi quelle meravigliose scenografie naturali: andate in Belgio, all'Abbaye de Villers de Ville. Vi sembrerà di vedere i fantasmi di Jean Loup e amici che scorrazzano tra le colonne di questa immensa abbazia diroccata.
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