TITOLO: Hirohito, pro e contro (I dossier Mondadori)
AUTORE: Livio Alessi
CASA EDITRICE: Mondadori
PAGINE: 159
COSTO: 5/10€
ANNO: 1973
FORMATO: 22 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN:
Ho più volte notato che
le biografie su Hirohito, che io trovo essere stato un personaggio
storico tragico (e vile), si dividono in 2: quelle che lo dipingono
come un pacifista ignaro di tutto, e di norma sono scritte quando era ancora in vita;
quelle che non nascondono le responsabilità dell'imperatore del Giappone, solitamente scritte
dopo il 1989.
Questo libro non fa eccezione alla regola.
Questo libro non fa eccezione alla regola.
Nella
parte che racconta la vita di Hirohito durante l'occupazione
statunitense fino alla pubblicazione di questo libro, ci
sono numerosi racconti dettagliati della sua vita civile, da cui si ha
un'immagine fin banale del personaggio. Tranne per il suo grande
attaccamento per il popolo, da cui si sarebbe dovuto desumerne
l'immensa democraticità, e per la sua passione per gli studi marini.
Parimenti non sono
riportati né i suoi discorsi in appoggio al regime militarista, né
il suo continuo interessarsi alle scelte militari operate da i vari
governi succedutisi prima della disfatta atomica. Quando, invece,
Hirohito ha sempre voluto leggere i dossier sulla situazione al
fronte, sia in Cina che delle battaglie contro gli americani.
Addirittura si presenta
un Hirohito imperatore sovente oppositore dei militari!
Quando, al massimo, fu
complice per viltà, ma non certo un oppositore, visto che, finché
pareva che le sorti della guerra arridessero al Giappone, si
dimostrava fiero ed entusiasta per ogni successo nipponico.
Quindi il “pro e
contro” del titolo, risulterà più un pro, che un contro.
Questa
impostazione pro-Hirohito la si nota dal particolare secondario delle
foto presenti nel libro, che sono quasi tutte post 1945, in gran
parte scattate dagli anni 50 fino alla pubblicazione del libro nel
1973.
Visto che da pagina 1 a
pagina 130 (su 159 totali) il libro narra della vita di Hirohito fino
all'agosto del 1945, ci si aspetterebbe che le foto inserite siano
coeve, invece solo le prime 4 foto del libro sono del periodo pre-agosto 1945,
e di queste solo 2 lo vedono immortalato in una marziale uniforme
imperiale. Purtroppo nessuna foto reca nella didascalia la data, ma
si nota subito che mostrano il “nonno” Hirohito, vestito
all'occidentale, assieme ai nipotini, o mentre visita qualche mostra,
oppure intento a fare lo studioso di biologia. Eppure le foto che
mostrano Hirohito in versione “Giappone militarista” non sarebbero mancate neppure nel 1973...
Comunque sono riportate regolarmente anche le opinioni contro Hirohito, ma paiono spesso quasi non essere affidabili, un po' buttate lì:
“Ah, ecco, secondo alcune voci isolate Hirohito appoggiò i nazionalisti militaristi, ma poi secondo molti altri è sempre stato un vero pacifista!”...
Questa parte risulta un
po' confusionaria, ed è qui che sono concentrati i giudizi negativi
su Hirohito, presi da altri scrittori, e sempre controbilanciati da
giudizi positivi, talvota di scrittori giapponesi in perido bellico o pre bellico. Come se queste persone, ammesso e non concesso che criticassero Hirohito, si sarebbero azzardate a farlo pubblicamente...
Poi ci sono i punti in
cui quello che è scritto su Hirohito in questo libro, solitamente a
favore, fa letteralmente a pugni con ciò che ho letto in altri libri
storici più recenti di questo, di norma scritti dopo la sua
morte. Probabilmente il fatto è anche dovuto a documenti nuovi resi
pubblici successivamente al 1989.
Mentre alcune questioni
posso capire che siano anche opinabili, quello che mi ha lasciato
perplesso è vedere trasformato Hirohito in un fusto. Non c'è nulla
di male a non essere alti due metri o non avere doti sportive, quindi
non comprendo perché l'autore abbia riportato artcicoli secondo cui, per esempio,
Hirohito a 15 anni e mezzo fosse “un bel ragazzo dalla carnagione bruna,
con gli occhiali, si, ma piuttosto alto rispetto ai giapponesi di
allora: 1 metro e 66 “. In alcuni punti è riportato fosse un
ottimo cavallerizzo ed atleta, quando in più di un libro ho letto
che sovente venisse rimproverato dai suoi precettori per il suo
scarso impegno nelle attività atletiche, senza contare che non aveva
un portamento per nulla marziale.
Comunque queste sono
inezie, rispetto alle informazioni fuorvianti riportate riguardo alla
parte avuta da Hirohito nel conflitto e nella sopravvivenza del
regime imperiale.
A mio avviso il libro
resta interessante per la parte dove sono riportati gli articoli e le
citazioni di libri in cui si parla di Hirohito, cosa che può
permettere un recupero delle fonti di tali originali e complete.
P.S.
Come prezzo indicativo ho messo 5/10 euro, ma io l'ho trovato a 2 euro.
Ecco la terribile impostazione grafica del libro...
Hirohito ottimo cavallerizzo, ma il golf è uno sport? O_o
Benchè non eccesivamente sottolineati, non sono nascosti i fatti funesti ascrivibili al popolo nipponico e all'esercito imperiale.
In questo punto sono riportati i massacri dei cittadini giapponesi contro i coreani, accusati ingiustamente di saccheggio dopo il terremoto del Kanto nel 1923.
La parte inferiore nel libro è composta da continue citazioni di articoli giornalisti e stralci di altri libri.
Cos'è un'oposizione filosofica alla guerra? O_o
Penso sia la prima volta che leggo che Hirohito cercò la pace con gli Usa quando stavano vincendo.
Da notare che per l'autore erano i militari a rendere compartecipe Hirohito delle loro responsabilità citandolo di continuo, non Hirohito a rednersi compartecipe delle loro responsabilità non dissentendo mai, neppure durante o dopo il massacro di Nanchino...
Forse i militari lo citavano perché qualsiasi loro opera era compiuta in onore dell'Imperatore del Giappone, non in onore del calzolaio di Kyoto.
E se Hirohito avesse voluto, avrebbe potuto bloccarli, come fece quando lo ritenne necessario durante la rivolta dei militari nel febbraio 1936.
Capitolo foto.
Quella sopra con Hirohito sul suo bel destriero binaco è una delle 4 foto del periodo militarista, un'altra è quella sotto.
Benchè non ci sia la data lo desumo dall'età del principe Akihito e dall'abbigliamento dell'imperatrice. Nelle foto dopo l'agosto del 1945 l'imperatrice veste sempre in abiti occidentali.
Poi c'è questa che presumo sia antecedente al 1945, per l'abbigliamento del popolo, ma potrebbe essere anche del 1949.
E poi tutte immagini post anni 40 (salvo qualche mia errata valutazione).
Qui mentre inaugura una mostra assieme allo Scià di Persia.
Hirohito scienziato.
Chi lo avrebbe mai detto negli anni 30 che quel passatempo di Hirohito, tanto criticato dai più ferventi nazionalisti, sarebbe così tanto tornato utile dopo la guerra?
Il buon nonnino amorevole.
Le visite in terra straniera dei primi anni 70.
Qui sotto con re Baldovino del Belgio.
E con l'inaffondabile Elisabetta II!
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