"Sette anni fa c'era solo Goldrake: ora lo squadrone galattico degli implacabili gremisce i cieli televisivi, ecco una guida per chi ha volgia di conoscerli tutti."
Tanti sono gli articoli che ho postato a dimostrazione di quanto furono "rivoluzionari" Heidi/Goldrake e soci rispetto a ciò che veniva propinato alle giovane menti prima del 1978, con annesse polemiche e schieramenti pro (pochi) e contro. Già il fatto che se ne occupassero parlamentari (Silverio Corvisieri, Partito Radicale), giornalisti (Vittorio Zucconi, Omar Calabrese, Michele Serra), intellettuali (Dario Fo, Gianni Rodari, Alberto Bevilacqua) e si potessero leggere articoli fin in prima pagina sui quotidiani nazionali più importanti, era il segno di una quasi psicosi collettiva nazionale. Non mancavano neanche le trasmissioni televisive informative (TAM TAM) e popolari ("L'altra Campana"), ma è quando ad interessarsi ai cartoni animati giapponesi erano testate che nulla avevano a che fare con loro che salta all'occhio quanto enorme fu l'interesse per quel fenomeno.
E qual era la testata che meno nesso aveva con Daitarn, Jeeg e I-Zemborg?
Direi proprio Playboy!
Al limite avrei compreso un articolo sulla lasciva Fujiko Mine, oppure sulle frequenti scene in doccia (potevano anche ricordare le "analoghe" scene della commedia sexy italiana del periodo), ma una sinossi con giudizo critico sulle serie di cartoni robotici e fantascienza è veramente qualcosa di anomalo.
Il testo in sè, a parte i numerosi errori, sarebbe stata la lettura sognata da ogni bambino del periodo, ma sul "Corriere dei Piccoli" oppure su Topolino, quanti bambini potevano accedere alla lettura di Playboy? E quanti adulti che leggevano Playboy erano interessati ai cartoni animati robotici?
A chi doveva essere destinato questo articolo? A degli otaku ante litteram?
L'autore dell'articolo, Andrea Ferrari, dopo una breve introduzione al fenomeno dell'animazione robotica, redige ben 18 mini schede su altrettante serie tv già presenti in televisione o di prossima trasmissione. Senza voler essere blasfemo, queste 18 schede potrebbero essere considerate una proto (molto proto) Encirobot, anche se, rispetto al sito enciclopedicorobotico, gli errori fioccano: il sottotitolo; nomi sbagliati o addirittura creati di sana pianta; trame rivisitate o inventate.
Esempi?
Chi conosce la serie "Ufo-Robot Grendizer Raids"? Quale robottone è pilotato dall'agente Joe Tempesta? Cos'è il "Dino Mech Gaiking"? Chi lancia la "Fiamma di Rosetta"? Chi è Enjiro Shima? E l'Impero sotterraneo Yama? Chi sono il dottor Kagetsu e sua filgia Mai Kagetsu? Chi è Eji Tsubmaya? Quale pilota combatte contro la stirpe della stella Gabaar?
In opposizione a tutti questi errori comici ci sono, però, precisi nomi originali, forse rivelati per la prima volta, trame grossomodo corrette (considerando le poche righe per raccontarle), giudizi critici dell'autore positivi o negativi, magari sballati, ma mai preconcetti.
Infine ogni scheda presenta un voto da 5 (gradimento massimo) a 1 (minimo), ma al posto della classiche stelline ci sono le conigliette di Playboy!
Posso solo anticipare che Capitan Harlock si becca 5 conigliette, Mazinga Z una...
Già il sottotitolo canna alla grande, nel 1974 (cioè i "7 anni fa" del testo) non c'era solo Goldrake, anzi, era proprio l'ultimo degli arrivati!
A fronte di un errore così grossolano nel sottotitolo ci si ritrova con i due nomi corretti dei dirigenti Toei: Ken Ariga e Toshio Katsuta.
Nell'articolo, oltra ad informarci che Goldrake fu creato grazie "all'acuto commercialismo di esperti di psicologia infantile", viene ribadito che Grandizer è il nonno di tutti gli altri robottoni.
Qui c'è un lungo virgolettato che dovrebbe essere di Ken Ariga, il dubbio che mi sorge è da dove sia saltata fuori questa dichiarazione.
Non sono un esperto di azionariato delle conglomerate nipponiche, però non sapevo che la Bandai fosse proprietà della Toei.
Finito il purtroppo breve articolo, perché di perle così non mi stancherei mai, inizia la mini guida alle serie robotiche e di fantascienza, ed anche qui, assieme a cose corrette, ci sono una serie di chicche informative: si parte ovviamente con Goldrake!
La stella Fleed è distante dalla Terra più di 2 milioni di anni luce? Li ha misurati col contapassi?
Ma "Ufo-Robot Grendizer Raids" è un nuovo(?) manga di Nagai? Lo finirù mai?
Se Mazinga Z e Goldrake sono i più anziani, il Grande Mazinga come si pone cronologicamente?
Voto 4 su 5.
Negativo il giudizio su Daitarn III, i gusti sono gusti, resta mitico l'aver sostituito Banjo alla guida della Match Patrol con il cyborg 009 di Ishinomori, scoprire che i Meganoidi sono alieni atterrati su Marte, e che la serie ha un "accentuato contenuto di violenza" rispetto alle altre serie. E io che l'ho sempre considerato più comico.
Voto 2 su 5.
Il Gaiking, o meglio, il "Dino Mech Gaiking", sarebbe uno "sclonclusionato carro armato lungo mezzo chilometro", un po' di confusione sui mezzi di supporto...
Voto 3 su 5.
Giudizio assolutamente positivo su Capitan Harlock, sinossi corretta.
Voto 5 su 5.
Tutto corretto su Megaloman finchè la "fiamma di Megalopoli" diviene "Fiamma di Rosetta", magari costava meno al metro quadro comprare a Rosetta invece che a Megalopoli, senza contare l'IMU e la TASI...
Ci sta il giudizio di ingenuità e infantilismo, ma quello di sadismo...
Voto 2 su 5.
Andrea Ferrari riesce in uno scoop che neanche a Biscardi dei bei tempi sarebbe riuscito, scoprire il nome di battesimo del profesor Shiba/Shima: Enjiro!
Bisogna avvertire Nagai!
Scopriamo anche che Hiroshi non fu operato dal padre quando era bambino per impiantargli nel petto la Campana di Bronzo miniaturizzata (ma che padre amorevole...), ma in seguito a delle ferite mortali riportate per salvare il genitore scienziato: altro sguuub!
In questo modo Hiroshi è stato trasformato in "raffinanto cyborg", "RAFFINATO"?!?!
Girodel in "Lady Oscar" è raffinato, non Hiroshi Shiba! Ma scherziamo?! O_o
Voto 4 su 5.
Direi che qui sia tutto corretto, a parte il cognome di padre e figlia.
Voto 3 su 5.
Nella sinossi-recensione di I-Zemborg si nota forse di più la caratterisitica base di questo articolo: nomi teoricamente più facili da conoscere scritti erratamente, di contro ci sono nomi sconosciuti riportati fedelmente.
Andrea Ferrari azzecca la casa produttrice di I-Zemborg, la "Tsuburaya Production" e canna alla grande il nome del mago degli effetti speciali di Godzilla e Rodan storpiandolo in Eji Tsubmaya, invece del corretto Eiji Tsuburaya.
Voto 2 su 5.
Non si capisce bene perché Danguard Ace diventi nella sinossi Danguard III. A grandi linee la trama è riportata correttamente, compresa, seppur esagerata, la considerazione finale.
Voto 2 su 5.
Trider Gisebu viene a perdere il G7, anticipatore dei summit mondiali delle grandi potenze economiche.
A parte il giudizo del giornalista sulla serie, che comunque considera portatrice di "spunti di critica sociale" (non poca cosa), ma chi sono i cattivi della stirpe della stella Gabaar?!
Ancora più interessante che l'autore si lanci nella loro descrizione: "un popolo quanto mai sgradevole... una razza di omaccioni mucosi (da muco?) che si squagliano al sole quando vengono colpiti"
Io ho fatto uno sforzo mentale non indifferente per cercare di scovare a quali cattivi l'autore si riferisse, però mi vengo in mente solo i Blaster di Astroganga, per quel poco che me li ricordo, non quelli della Ondron.
Voto 2 su 5.
Azzeccata ancora una volta la casa produttrice (Daichi Doga), ma non solo, viene riportato il nome originale del Dottor Zero, cioè Nazo, la cosa più difficile!
Da notare che l'autore apprezza graficamente un anime del 1967.
Voto 3 su 5.
Anteprima nazionale del Galaxy Express 999, giudicato più che positivamente (senza averlo ancora visto), a dimostrazione che l'autore non aveva pregiudizi sull'animazione giapponese.
Voto 4 su 5.
Altro giudizio critico più che legittimo.
Voto 3 su 5.
La mini guida si conclude con cinque mini mini recensioni di serie che all'autore non sono proprio piaciute, infatti hanno preso tutte un voto sui cinque disponibili.
L'Impero dei Demoni diventa l'Impero Pandemoium.
Strano a dirsi ma tra i bocciati sennza appello c'è quella caffettiera di Mazinga Z!
La questione di Hiroshi è corretta se si riferisse al manga,Li il padre lo trasforma davvero in cyborg.
RispondiEliminaSe noti la foto di Gayking, l'ha messa al rovescio ma credo volutamente. Siccome si parla di drago proprio non riesce a vederci un robot e la foto lìha messa nell'unico verso che lo faccia sembrare davvero un enorme drago.
Per il resto, bravo, hai scovato na roba che non sapevo manco esistesse.
Ed è anche molto interessante visto le mini schede. mi dici che numero è di playboy?
Il numero del Playboy lo puoi desumera dalla prima scan, in quanto vi è riportato numero e data :]
RispondiEliminaLe schede si riferiscono ai cartoni trasmessi in tv nel 1981, quindi il fato di Hiroshi dovrebbe essere quello televisivo.
Si è ovvio che l'intento dell'autore sia quello, ma presumo che cercando di documentarsi (anche se nel 1981 non so come e dove ci abbia provato) sia incappato nella descrizione del manga e non del cartone.
RispondiEliminaSecondo me a sparato solo qualche cavolata, tanto chi poteva mai smentirlo? Non l'adulto che leggeva l'articolo e che dubito seguisse con attenzione Jeeg e gli altri anime robotici, solo un bambino, che non poteva leggere l'articolo, teoricamente :]
RispondiEliminaMa è quello con la Biagini in copertina?
RispondiEliminaYes ^_^
EliminaL'impero dei Demoni veniva effettivamente chiamato "Pandemonium" in un solo episodio (S.O.S. Getta Robot é scomparso!) stando almeno al doppiaggio italiano!
RispondiEliminaIl getta l'ho vidi molto poco, veniva trasmesso da una tv privata che in quel periodo vedevo assai male. Oltre al fatto che l'orario era proprio quello in cui eravamo tutti in cortile a giocare :]
EliminaGrazie della precisazione ;)