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sabato 10 agosto 2019

"Per me è scoppiata la pace mondiale" (Hiroo Onoda), di Paolo Santoro - Domenica del Corriere 10 ottobre 1979



Piccola digressione.
Quando mi prendo male perché in qualche libro (quindi un prodotto a pagamento) oppure in qualche servizio giornalistico (quindi il giornalista ha percepito un stipendio) hanno messo gli articoli dell'Emeroteca Anime senza uno straccio di citazione del blog, non è perché quegli articoli li consideri "miei", palesemente non lo sono, ma solo perché per riesumarli dal totale oblio ho speso tempo e soldini. Un esempio di tale spesa economica è la seguente "Domenica del Corriere" che riporta un articolo sull'ex tenente Hiroo Onoda.
Questo numero dell'ottobre 1979 fa parte di uno stock che acquistati anni addietro, erano tre annate quasi complete a circa 50 centesimi il pezzo, ovviamente nella stragrande maggioranza dei numeri non c'erano articoli sui cartoni animati giapponesi, ma qua e là vi si poteva leggere scritti su altre tematiche interessanti.
Quando lessi questo articolo misi da parte la rivista, chissà... prima o poi sarebbe tornata utile  ^_^
A distanza di svariati anni è giunto proprio il caso di postare questo scritto a compendio della recensione del libro linkato sopra sulla vicenda militare dell'irriducibile, oltre qualsiasi buonsenso, tenente dell'esercito Imperiale giapponese.
Che fine aveva fatto Hiroo Onoda nel 1979?
Se ne era andato a vivere in Brasile, dove aveva vissuto anche uno dei suoi fratelli in passato.
Nella foto lo vediamo assai invecchiato rispetto alle immagini del libro, si vede che 30 anni di privazioni nella giungla non dovevano essere state poi molto salutari, anche se c'è da dire che campò fino al 2014, ben 92 anni.


       


Su You Tube ho trovato questo speciale in italiano, che arriva fino agli anni 2000. Diciamo che la lettura del suo libro, l'articolo e il documentario, mi hanno permesso di avere un'idea più precisa sul personaggio.
Ed è un'idea parecchio negativa...
Ok, gli eventi storici ed una certa dose di fanatismo ti hanno ficcato in un cul de sac...
Ok, continui a far la guerra a dei poveracci di agricoltori filippini per 30 anni...
Ok, ne cagioni la morte di un numero tra i 30 e i 50 (o forse più)...
Ok, non vieni in alcun modo punito dal governo filippino...
Ok, come premio del tuo operato il governo giapponese ti aiuta a comprare la fazenda in Brasile...
Però, almeno, quando torni in patria seppellisci l'ascia di guerra e te ne stai zitto in segno di contrizione... no... faceva propaganda ai movimenti nazionalisti di estrema destra...



Quello che mi lascia sempre parecchio basito sono il numero clamorosamente alto di errori negli articoli della stampa italica, fino a qualche anno fa pensavo fosse un problema dei giorni nostri, ma grazie agli articoli sui cartoni animati giapponesi e ad altri come questo, ho capito che il giornalismo italiano è sempre stato abbastanza claudicante per quando riguardava la veridicità dei fatti...
L'articolo consta, alla fine, di solo due colonne, ma vi si possono leggere numerose imprecisioni storiche a proposito della missione del tenente Hiroo Onoda.
Ovviamente mi baso su ciò che ho letto nel suo libro:
Il tenente Onoda non era a capo di nessun "ristretto gruppo di soldati specializzati", lui stesso disprezzava i suoi commilitoni in quanto non operativi e lavativi;
Non danneggiò in alcun modo il porticciolo di Lubang, ammette lui stesso il fallimento;
Non rese inutilizzabile la pista d'atterraggio di Lubang, ammette lui stesso il fallimento;
Non ostacolò in nessun modo la presa statunitense dell'isola di Lubang;
I fedeli compagni erano solo tre, poi due.

Il giornalista accenna anche al libro di Onoda, che ai tempi era stato pubblicato da pochi anni, ma direi che lui non lo lesse, perché leggendo l'articolo ci si immagina il coraggioso soldato giapponese che compie missioni strategiche contro l'esercito a stelle e strisce, ma in realtà terrorizzò solo dei civili filippini...





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