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domenica 21 settembre 2014

Il filo rosso della violenza, Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong




TITOLO: Il filo rosso della violenza, Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong
AUTORE: Giorgio Mazzola
CASA EDITRICE: Edizioni Il Foglio
PAGINE: 146
COSTO: 14 €
ANNO: 2011
FORMATO: 19 cm X 13 cm,
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788876063381

Qualche volta mi perdo un saggio sugli anime, ho rimediato con 3 anni di ritardo, leggendo un libro che non parla solo di Ken il guerriero, che per motivi anagrafici non fa parte del mio immaginario giovanile (anche se l'ho seguito occasionalmente), dato che sono cresciuto con altri anime di arti marziali, come Judo Boy, Hurricane Polimar e l'Uomo Tigre. Il secondo soggetto del libro sono i film di arti marziali ambientati in Cina e prodotti ad Hong Kong e Taiwan, questi, invece, fanno pienamente parte del mio imprinting filmico. Infatti, oltre che vederli nei cinema di ottava visione e all'oratorio, venivano regolarmente trasmessi dalle prime tv private, sempre in cerca di programmi a basso costo per riempire i loro palinsesti televisivi.
Mentre di saggistica sull'animazione giapponese ne ho letta a pacchi, per la prima volta mi son ritrovato un libro che affronta in maniera critica ed interessante i film cinesi di kung fu e di cappa e spada. L'autore parte dal presupposto che la serie tv (ed il manga) di “Ken il guerriero” abbia le sue radici nei film in costume di cappa e spada ambientati in passati periodi storici cinesi (chiamato filone Wuxiapian) degli anni 60, e nei film degli anni 70 con combattimenti a mani nude (filone Kung Fu).
Il saggio si legge senza problemi, è scritto bene, senza particolari tecnicismi, e contiene abbastanza spiegazioni da permetterne la lettura anche ai non appassionati di animazione giapponese o di film cinesi di arti marziali.
L'anime di “Ken il guerriero” viene messo a confronto con quattro film del regista Chang Cheh: “The One Armed Swoardsman"; “The Golden Swallow”; "Return of the one Armed Swoardsman"; "Two Heroes".
I primi due capitolo introducono separatamente il lettore ad una minima infarinatura dei due soggetti del saggio.


Nel terzo capitolo “Ken il guerriero” e i quattro film di Chang Cheh sono messi a confronto, allo scopo di evidenziarne le analogie tematiche, tra i personaggi e di trama.
Oltre all'estrema rappresentazione della violenza presente in entrambi, con arti mozzati, fiotti di sangue e guerrieri che combattono fino all'esalazione dell'ultimo respiro (e qualche volte un po' oltre), l'autore individua altre tematiche che Ken avrebbe preso dai film di Chang Cheh:
L'eroe positivo combatte contro tutti e vendica le ingiustizie subite dai deboli, inoltre l'eroe inizialmente rifiuta il combattimento, ma quando scende nell'arena è spietato quanto i cattivi;
La centralità della figura maschile, con l'esposizione del fisico palestrato dei suoi protagonisti;
La marginalità della figura femminile (sia numericamente che come importanza nella trama), che diviene fin negativa;
L'importanza delle amicizie virili tra i protagonisti, che fa divenire ben più che secondario il rapporto d'amore eterosessuale.
Il quarto capitolo affronta le analogie tra i personaggi dei film di Chang Cheh e quelli di “Ken il guerriero”, viene messo a confronto Kenshiro con il più famoso eroe del regista cinese, lo spadaccino monco Fang Gang. Inoltre è mostrato come in entrambe le opere la figura femminile sia descritta negativamente, in contrapposizione con l'esaltazione dell'amicizia virile.

 L'indice del libro.








La secondo, terza e quarta di copertina.










2 commenti:

  1. Bah non so effettivamente quanto il background di Hokuto no Ken abbia pescato in quel genere di film.
    Oddio in oriente quei film sono l'equivalente del genere western americano IN AMERICA soprattutto quello del dopoguerra o della commedia italiana per l'Italia. Cioè quando un genere entra nel DNA di registi e sceneggiatori fino a rendere impossibile immaginare il cinema senza quei clichè.
    Io e te sappiamo invece che per ambientazione e trama la serie e il manga abbiano avuto come fonte la saga di Mad Max e se proprio vogliamo trovare un punto d'unione con i film cinesi è nella somiglianza anzi nella trasposizione somatica nel manga nel re indiscusso di quei film: Bruce Lee.
    Piccola nota Hurricane Polymar è genere superoistico e Uomo Tigre è una serie sul wrestilng . Le arti marziali sono solo un particolare per quel che riguarda Polymar (amplificate dalla tuta ai polimeri) e praticamente inappropriato per L'uomo Tigre che pratica lotta libera...
    so' cagacazzi lo so

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    Risposte
    1. L'autore lo scrive nel libro che Ken il guerriero si ispira anche alla saga di Mad Max.
      Io, essendo un pelino più vecchio di te, quei film in costume di arti marziali li ho visti tutti, ed effettivamente concordo con l'autore, ci sono tematiche assai simili.
      A me Hurricane Polimar piaceva per usava le arti marziali, e per le trasformazioni. Nell'Uomo Tigre si usava tutto, pure il gong del ring... ergo potrebbe anche essere una serie con tematiche musicali :]

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