TITOLO: Archaeologia Mundi - Enciclopedia Archeologica Giappone
AUTORE: Vadime Elisseeff
CASA EDITRICE: Nagel
PAGINE: 224
COSTO: 2 €
ANNO: 1976
FORMATO: 24 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN:
Il post è pensato per essere consultato assieme a quello linkato qui sotto:
Quando ho trovato questo volume sull'archeologia giapponese ho pensato subito a Jeeg ^_^
Ok, non è il massimo della confessione culturale, ma è la verità...
La particolarità del volume è che è strapieno di immagini, ben 146, che ho scannerizzato quasi tutte, tutte quelle sui reperti.
Dato che la serie di Jeeg prende spunto, almeno nelle intenzioni originali, dalla storia antica nipponica, mi è venuta la curiosità di controllare se gli autori della serie animata usarono una base reale archeologica. Inoltre volevo capire in quante occasioni, eventualmente, si basarono su pubblicazioni giapponesi del periodo. In questo mi viene in aiuto l'anno di pubblicazione del volume in Italia, il 1976. Considerando che la serie di Jeeg in Giappone venne trasmessa nel 1975, che le immagini inserite sono ovviamente di fonte nipponica, vuol dire che gli autori dell'anime poterono consultare a grandi linee il medesimo materiale.
Un libro moderno sull'archeologia nipponica non avrebbe lo stesso valore di fonte.
Direi che con buona approssimazione questo libro è, almeno in parte, quello che potevano consultare gli sceneggiatori e i registi della Toei.
Inizialmente avevo pensato di fare un unico post sia con le immagini dei reperti che con le scene di Jeeg con attinenza archeologica, ma il tutto sarebbe venuto fuori un po' troppo caotico.
Quindi mi è parso più sensato fare due post distinti, questo con tutte le immagini del volume, anche quelle che non trovano corrispondenza in Jeeg, magari a beneficio di qualche appassionati del tema, ed uno che raffronta l'archeologia Yamatai con il regno Yamatai di Jeeg.
Nella pagina di Wikipedia di Jeeg vengono già trattate le analogie storiche con la serie, ma nel mio caso mi baso solo sulle immagini:
Ne consegue che ho riportato solo lo scritto che riguarda la Regina Pimiko/Himiko e il regno Yamatai, tanto per restare in tema con Jeeg.
Ovviamente queste sono le informazioni che si potevano reperire nel 1976, l'autore del volume non era italiano, quindi, di nuovo, ritengo che a grandi linee erano le medesime informazioni a disposizione degli autori nipponici della Toei.
Vadime Elisseeff
Vadime Elisseeff, nato il 4 maggio 1918 a San Pietroburgo e morto il 29 gennaio 2002, è uno storico e storico dell'arte francese specializzato in Estremo Oriente. La carriera di Vadime Elisseeff è intimamente legata alla vita del Museo Cernuschi di Parigi, uno dei rari musei in Occidente le cui collezioni sono esclusivamente dedicate all'arte cinese, che ha diretto dal 1956 al 1982. E tuttavia le sue attività professionali, tra l'UNESCO e il Centro di documentazione per la Cina contemporanea, come i suoi argomenti di interesse (il dialogo Oriente-Occidente, le arti dell'Asia dalla preistoria agli artisti viventi, l'arte russa, tra gli altri) lo hanno portato ad avere un campo di competenza molto più ampio. Direttore del museo Guimet dal 1982 al 1986, ha dovuto imporre l'idea di intraprendere lì un lavoro su larga scala, che è stato fatto da Jean-François Jarrige, il suo successore.
Qui sotto riporto lo schema cronologico solo del Giappone, nel volume c'è anche quello di Cina e Corea.
Ho fatto un copia, taglia ed incolla per avere su due file (sopra e sotto) entrambe le pagine inerenti il Giappone.
La preparazione del post è durata parecchio, in quanto ho copia/incollato ogni singola didascalia inerente i reperti che nel volume era alla sua fine, mentre ora di ogni immagine si può leggere cosa sia.
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