Anche se io non l'ho capito moltissimo l'ultimo lungometraggio animato di Hayao Miyazaki, sono molto contento del terzo Oscar che ha ricevuto. Non è solo un premio per il suo genio artistico, ovviamente, ma anche un piccolo riconoscimento per noi vecchi appassionati, che abbiano dovuto penare decenni per vedere riconosciuto che la nostra passione non era solo per dei "cartoni animati giapponesi"...
Detto ciò, lo scopo del post non è commentare il premio a Miyazaki, ci sono siti con esperti ben più ferrati di me per questi aspetti, ma solo far notare una ininfluente e secondaria titolazione visibile l'11 marzo sulla homepage de "La Stampa":
Oscar a Miyazaki per "Il ragazzo e l'airone": così LE anime d'autore conquistano Hollywood
Finirò con il fare la figura dell'ignorante, ma allora dobbiamo esserlo in parecchi, perché tutti a quelli a cui ho girato lo screenshot si son fatti un paio di sane risate ^_^
Ma da quando ci si riferisce "agli" anime usando il femminile "LE"?
Tralasciando le vagonate di saggistica in mio possesso oppure le riviste, pure Wikipedia usa il maschile:
E' vero che c'è un saggio di Luca Raffaelli (ristampato più volte in nuove edizioni) che si intitola proprio "Le anime disegnate", ma io ho sempre interpretato quel "le anime" come "la parte vitale e spirituale", un gioco di parole legato al "disegnate", cioè un:
"la parte vitale e spirituale disegnata".
Poi non dubito che nelle aule universitarie usare "LE anime" al posto de "Gli anime" sarà anche corretto, ma a me è parso che chi ha fatto il titolo per la homepage de "La Stampa" non fosse molto informato sul tema. La cosa che fa sempre un po' ridere é che nessuno nella redazione online del quotidiano torinese abbia fatto notare la cosa.
Per fortuna non sono di estrazione romanesca, altrimenti la battuta con "le anime" sarebbe stata automatica :]
Qui sotto il link all'articolo:
A proposito di anime, ho visto che è uscita l'edizione aggiornata del libro di Bencivenni "Hayao Miyazaki. Il dio dell'anime", però con un titolo modificato: "Hayao Miyazaki. Il maestro dell'anime". Chissà se è il solito maquillage antiage... Comunque quello di Bencivenni mi sembrava l'unico libro su Miyazaki fattuale, con pagine piene di testo e senza sbrodolamenti autoriali.
RispondiEliminaSi, ho notato anch'io.
EliminaImmagino che a distanza di 20 anni, sia una edizione aggiornata e più corposa.
Lo lessi ai tempi, quando ancora non mi prendevo appunti durante la lettura, mi era piaciuto, non saprei farti una classifica generale.
Di certo altri saggi su Miyazaki sono scarsi, leggi le recensioni qui sul blog ;)