Nel precedente numero mancava in copertina "L'INTERVISTA ESCLUSIVA ED INEDITA" ad autori nipponici espletata eoni prima e proveniente da fonti straniere. Quasi pensavo, direi, mi illudevo, che la mia feroce campagna mediatica avesse avuto successo, facendo capire all'editore che era più sensato dare quel risalto ad interviste attuali eseguite dalla redazione, piuttosto che ad interviste del tempo di "Carlo Cudega" e fatte non si sa bene da chi... ovviamente mi illudevo ^_^
In questo undicesimo numero campeggia un bel tondino arancione su cui si può leggere:
ESCLUSIVO!
ESCLUSIVO!
Intervista inedita a Hayao Miyazaki"
Solo che l'intervista è, in realtà, il racconto di tre incontri tra Luca Raffaelli ed il regista nipponico, avvenuti nel 1993, nel 2005 e nel 2014. Il più recente ha quasi 10 dieci anni...
Per l'amor del cielo, è sempre interessante leggere le parole del maestro, specialmente se intervistato da un italiano, ma resta la mezza turlupinata di non scrivere in copertina il periodo dei colloqui.
In Giappone è appena uscito l'ultimo film di Miyazaki, uno, magari, sarebbe portato a pensare che la redazione lo abbia intervistato su questo nuovo lungometraggio.
Se la logica temporale è questa, allora meglio comprarsi "Dove torna il vento volume 1 - Scritti, interviste".
Eppure, come sempre, nel medesimo numero sono presenti fresche fresche altre interviste:
Davide Garbolino (doppiatore);
Gualtiero cannarsi (seconda parte);
Giorgia Passeri (conduttrice di Ciao Ciao);
Aldo Tamborelli (autore di sigle)
I corpus del numero è lo speciale sullo "Studi Ghibli", di cui ho apprezzato il pezzo sulla rivista "Animage" e quello sulle serie animate del duo Miyazaki/Takahata.
Ad ogni film sono dedicate due pagine di commento, tranne per "Lupin e il castello di Cagliostro", "Laputa, il castello nel cielo", "Porco Rosso", "Ponyo sulla scogliera" a cui viene lasciato un misero box informativo, minuscolo quello su "Porco Rosso".
La cosa mi ha lasciato assai perplesso.
Un paio di pagine anche sul nuovo film di Miyazaki, "Il ragazzo e l'airone", pagine che non ho letto per evitarmi spoilerate :]
Di seguito, come al solito, gli articoli su cui mi è sembrato più interessante soffermarmi.
Fabrizio Ponciroli ci parla dei nostri amori animati, cioè l'attrazione che ai tempi potemmo avere per questi personaggi femminili bidimensionali televisivi, il tema è più che corretto, lo può capire solo chi vide Fujiko Mine nel 1979 ^_^
Ecco, appunto... ci risiamo... questi maledetti "anni 80" che si mangiano il 1979...
Nella pagina qui sopra si vedono Fujiko Mine, Jun Hono e Miwa Uzuki, tutte e tre dei personaggi di tre serie che vennero trasmesse in Italia nel 1979 e in Giappone pure negli anni 70.
Cosa diamine centrano sti stracaxxo di mitici anni 80?
Per essere più sintetici si è voluto evitare si scrivere "fine anni 70 ed anni 80"?
Cosa si è risparmiato? Tre parole?
E dire che c'è gente che sfoglia centinaia e centinaia di pagine di riviste e quotidiani per trovare uno straccio di prova della data del primo episodio di Jeeg o del Danguard, tutta fatica e soldi sprecati... tanto poi te li trovi buttati a forza negli anni 80...
Continua la meritoria indagine sull'editoria di riviste di manga e redazionali, questa volta tocca a "Lodoss Magazine", che non ho mai letto, quindi l'articolo è risultato assai interessante.
Le tre interviste datate (nel senso di non recenti) di Luca Raffaelli a Miyazaki, tra l'altro direi che sono inedite solo in parte, visto che da qualche parte saranno state pubblicate, seppur non completamente.
Non so, ribadisco la mia perplessità.
Già c'è poco da leggere sulle riviste italiane, figuriamoci su quelle giapponesi, quindi ho apprezzato molto queste quattro paginette.
L'altro articolo che ho apprezzato, per quanto non sia o possa essere rivoluzionario.
Aspettavo con ansia la seconda parte dell'intervista a Cannarsi, quella che si concentra proprio sugli adattamenti/doppiaggi.
Come giustamente scrive Luca Raffaelli, lo scopo del dialogo non era quello di far cambiare opinione a "Mister Fluido Ematico", come lo chiamo amorevolmente io, ma di far capire al lettore il suo punto di vista, spesso poco e/o male illustrato.
Ecco, ho capito poco e/o male anche stavolta...
Mononoke l'ha adattato così per colpa di Miyazaki, visto che è stato Miyazaki a scrivere frasi ricercate, tipo "Il predisporre l'invio dell'indomani si è protratto"...
I film ambientati i tempi più recenti siamo noi a non capirli, o almeno io di certo, per carenze culturali personali, che io ho di certo.
Quindi "Che i suoi lanci siano colpiti dalla mazza sembrerebbe non aggradargli, eh?" nell'anime "Mix Meisei Story" è giusto, se non ti aggrada o sei tardo o sei in malanimo (si può scrivere "sei in malanimo"? vabbè... ho deciso di adattarmi così).
La cosa che mi ha letteralmente atterrito ha riguardato l'adattamento di Evangelion.
Cannarsi spiega che nell'adattamento che fece tra il 1997 e il 2001 commise delle semplificazioni dovute alla sua inesperienza, quindi con l'edizione Netflix del 2020 ha migliorato il lavoro.
A questo punto mi è sorto il terrore che fra una ventina di anni farà una terza versione dei dialoghi di Evangelion basandosi sul suo bagaglio culturale nipponico appreso nel frattempo... probabilmente sarà direttamente in giapponese, ma arcaico :]
Tipo la lingua che usò Hirohito per rivolgersi per la prima volta al popolo per dichiarare la resa e la fine della guerra, nessuno capì nulla, ma erano tutti commossi.
Già mi vien da piangere T_T
Questa volta Silvio Andrei non si toglie sassolini dalla scarpa, o almeno io non li ho colti ^_^
Le interviste come queste servono per conoscere personaggi legati al mondo delle sigle che si ignoravano. In questi casi si impara qualcosa.
Non c'entra nulla col post (poi cancella pure...)Dovrei averti scritto un messaggio privato, penso mail, non so se ti è arrivato... thanks! 💪
RispondiEliminaMoz-
Riguardo alle interviste "esclusive", visto che le citi spesso, ti segnalo il post di Akemi Takada su facebook dove ha postato la prima pagine di Anime Cult 5 dicendo che lei non aveva rilasciato alcuna intervista esclusiva alla rivista LOL. Io non seguo la Takeda ma ho visto che il suo post è stato ripreso da Algozzino sempre su facebook e ha scatenato un bel po' di commenti.
RispondiEliminaOvviamente non penso che la Takeda passi la sua vita a cercare le sue interviste su internet, è chiaramente stata imbeccata da qualcuno che aveva interesse a farglielo notare.
Ti assicuro che non sono stato io ha fare la soffiata, non ho, per fortuna, facebook...
EliminaPersonalmente, per quel che conta, cioè zero spaccato, io faccio notare l'anomalia delle interviste gridate in copertina e poi non nuovissime e spesso neppure fatte dalla redazione, dal primo numero.
Lo faccio solo ed esclusivamente perché mi pare una cosa senza alcun senso, dato che la rivista è indirizzata almeno a degli over 40, che immagino non la comprino per leggere le interviste ad autori nipponici. Anzi, queste interviste esclusive inedite non tanto esclusive e non tanto inedite potrebbero, in lettori un po' più che maturi, sortire l'effetto contrario.
A latere, però, farei una considerazione sulla pignoleria dei possessori die diritti editoriali.
Giusto e giustissimo far rispettare diritti editoriali che si son pagati, magari fior di soldini, ma il mondo degli anime e dei manga è potuto arrivare fino ad oggi anche grazie ad un pochino di maglie larghe.
Se non ci fossero stati i vecchi fan a tenere vivo il ricordo dei vecchi cartoni animati giapponesi, ma anche le generazioni meno vecchie per i loro anime, non ci sarebbe stato più alcun mercato da sfruttare...
Poi è ovvio, se metti a pagamento un contenuto che hai reperito gratuitamente e che avresti dovuto pagare, il discorso cambia. Noto, però, che per alcuni nessuno potrebbe manco più mettere una immagine di Goldrake...
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EliminaNon volevo insinuare che fossi stato tu a segnalarlo alla Takada :)
EliminaSeguendo questo blog sapevo che non hai un profilo facebook, quindi volevo segnalartelo visto che se ne è parlato un po' all'interno di quella piattaforma e tanti avevano la tua stessa opinione. Sono perfettamente d'accordo con le tue considerazioni.
Grazie dell'info ;)
EliminaApprezzo sempre di più non avere i social, si evitano un sacco di beghe.
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RispondiEliminaScusa i commenti cancellati me ne sono partiti un po'u uguali in automatico e li ho cancellati. Cacellali pure se puoi, compreso questo.
RispondiEliminaFigurati, con blogspot capita.
EliminaNon li cancello sia perché sarebbe troppa fatica, sia perché così sembra che questo post abbia suscitato un minimo di dialogo.
Diciamo che faccio come la Sprea con le interviste esclusive ed inedite sparate in copertina ^_^