TITOLO: Astronavi, le storie dei vascelli spaziali nella narrativa e nel cinema di fantascienza
AUTORE: Michele Tetro e Roberto Azzara
CASA EDITRICE: Odoya
PAGINE: 383
COSTO: 22 €
ANNO: 2022
FORMATO: 21 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788862887083
PAGINE: 383
COSTO: 22 €
ANNO: 2022
FORMATO: 21 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788862887083
Il libro mi è stato suggerito la prima volta da Massimo Nicora, ma l'ho comprato solo dopo averlo sfogliato in Feltrinelli, perché effettivamente meritava.
Le astronavi sono l'aspetto più affascinate della fantascienza cinematografica e televisiva, un saggio che analizza le più famose "spaceship" deve avere un posto nella mia libreria ^_^
Sebbene nel titolo si parli solo di narrativa e cinema, sono trattate (giustamente) anche le serie televisive, su cui mediamente sono più ferrato.
Dato che, invece, la mia conoscenza della narrativa di fantascienza è molto lacunosa, anzi, praticamente nulla, la prima parte del saggio non mi è possibile giudicarla.
Dall'indice si potrà notare come vengano prese in esame le astronavi nella narrativa (e non solo) dal 1880 ai giorni nostri.
La seconda parte del saggio si concentra sul cinema con il film "RX-M Destinazione Luna del 1950, ma contiene le astronavi di molte serie TV e streaming. Non possono mancare le tante astronavi di "Star Trek", ma anche quelle di "Lost in the space", compresa la bella serie Netflix.
Per ogni astronave di serie tv o film presa in esame c'è una valutazione tecnico-scientifica delle sue caratteristiche, una contestualizzazione nella trama, varie curiosità, infine i commenti e le riflessioni degli autori.
Ovviamente quando si fanno delle scelte su alcuni titoli e non su altri ci sarà sempre qualcosa che mancherà o qualcosa che per il lettore non era poi così importante, è abbastanza normale.
Per esempio, dal mio punto di vista di appassionato di animazione giapponese, ma anche di cinema di fantascienza giapponese, mi ha sorpreso trovare una sola astronave dei cartoni animati giapponese, quale?
Secondo me molti rispenderebbero subito l'Alkadia di Capitan Harlock, mentre è la Corazzata Spaziale Yamato di "Star Blazers", non che l'Argo non lo meriti, ma non sarebbe dovuta mancare la prima (usando il criterio degli autori) astronave animata giapponese che i bambini italiani videro in televisione:
Perché manca la "Base Bianca" del Gundam?
Probabilmente, pur essendo gli autori miei coetanei, non devono essere dei fan dei prodotti nipponici, anche perché non c'è un solo film di fantascienza giapponese, e questa mi pare un'altra svista non da poco.
Ritorniamo, di nuovo, al punto di cui sopra, chi scrive il libro decide quali titoli meritano e quali no, ognuno di noi ne avrebbe aggiunte altre e tolte alcune.
Oltre a questa critica, che nasce dalla mia passione per i cartoni animati giapponesi, mi sentirei di muoverne un altro paio, stante che il libro mi è piaciuto ^_^
Una riguarda Star Trek, dove a pagina 117 si può leggere che l'episodio pilota "The Cage" della serie classica in Italia è stato visto solo nel 1988 con il titolo "Lo zoo di Talos".
Forse questa affermazione sarà anche formalmente corretta, ma un lettore più giovane di me potrebbe pensare che in Italia quell'episodio era del tutto inedito fino al 1988, mentre io nel 1979 (o nel 1980) ne vidi una versione rimontata nella puntata "L'Ammutinamento".
Forse è un po' una pignoleria, ma a mio si doveva specificare un po' meglio la questione, una volta affrontata, oppure evitarla del tutto.
L'ultimo appunto lo si può apprezzare dalle due scan qui sotto
Sono presenti numerose immagini e molti schemi tecnici di astronavi, il problema è che gli schemi tecnici spesso sono assai piccoli, rendendo incomprensibile sia il disegno che lo scritto.
Se si decide di inserire certi disegni, bisognerebbe avere un formato del libro che permetta di consultarli, oppure basta non inserirli, una volta appurato che le pagine del libro sono troppo piccole.
Detto ciò, il libro mi è piaciuto, anche se avrei messo più astronavi nipponiche, visto che hanno forgiato l'immaginario fantascientifico di più generazioni, partendo dalla mia.
L'astronave Orion me l'ero proprio dimenticata.
RispondiEliminaIo non lo vidi mai quel telefilm tedesco, strano, di solito la fantascienza non mi sfuggiva.
Elimina