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venerdì 1 febbraio 2019

"Il Giappone Moderno" - Giovanni De Riseis (1895) - Capitolo 8



E' già qualche anno che mi ripropongo di leggere questo libro antico (dal mio punto di vista) che narra del viaggio del nobile, poi Senatore, infine podestà(...) di Napoli, Giovanni De Riseis, ma a forza di rimandare rischio che diventi più che antico, direi vetusto...
Sono due le problematiche che mi hanno frenato, in primis il numero di pagine, quasi 600, che non saprei bene come riassumere, in quanto ogni descrizione di un Giappone tanto trapassato può risultare interessante, riportarne un aneddoto, per tralasciarne un secondo, ha ben poco senso.
Inoltre le pagine sono veramente delicate, molto leggere, tanto che nello sfogliarlo c'è sempre il rischio che si rompano, senza contare che alcune parte interne al libro si sgretolano, lo si nota pure dalle scan. Mentre la rilegatura regge ancora bene, considerando che lo scritto, risalente al 1895, fu pubblicato del 1900, ergo 118 anni fa!
Quindi, alla fine, ho pensato che aveva molto più senso scannerizzare per intero lo scritto, ovviamente diviso in più post, in questo modo ognuno potrà fruire di questo documento storico senza dover pendere dal mio punto di vista.

Per questo ottavo capitolo ho trovato poco interessante la descrizioni delle rappresentazioni diplomatiche occidentali a Tokyo, forse il fatto che siano passato 120 anni ne riduce l'appeal.
Benchè io non sia un patito dei tatuaggi, ho trovato leggibile il secondo capitolo dal titolo "I Betto e il tatuaggio". I "Betto" o "Bettos" erano i garzoni giapponesi delle scuderie, ed erano assai tatuai, chissà se avevano qualche nesso con gli yakuza, peccato ci si soffermi poche righe sull'argomento.
Dal successivo paragrafo sulle feste e i ricevimenti si intuisce che gli occidentali dovevano fare una viva piena di stenti e noia a Tokyo...

"In generale lo studio della politica giapponese è appena appena cominciato; è ancora un abbozzo; solo il futuro potrà dirci se riuscirà un buono ovvero un cattivo quadro".

Verrà fuori un cattivo, un cattivissimo quadro...
Segue una descrizione della allora situazione politca nipponica, comprese le biografia degli uomini di governo più influenti.
Alle pagine 240 e 241 si ribadisce che i giapponesi, secondo De Riseis, non avevano grande entusiasmo per i propri sovrani, rispetto per il Mikado, ma a quanto pare non il fanatismo che verrà loro efficacemente inculato nei decenni successivi.








































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