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sabato 23 febbraio 2019

"L'Eco di Bergamo" vs Goldrake e Mazinga - 2 articoli in prima pagina dell'11 e 21 aprile 1980



Attualmente ho trovato solo due articoli su "L'Eco di Bergamo", che per la cronaca ai tempi era filodemocristiano (comunque di matrice cattolica), ma la loro peculiarità è che entrambi ebbero l'onore della prima pagina!
Venerdì 11 aprile 1980 in prima pagina campeggiavano notizie apparentemente più pressanti di quella dei "bambini bombardati dai mostri dello spazio". Infatti c'era stata una mega retata contro il terrorismo di sinistra, si preparavano le elezioni amministrative, era nato da poco il secondo governo Cossiga(...), e c'era sempre la questione degli ostaggi presi dai khomeinisti iraniani nell'ambasciata Usa (link).
Le prime pagine di oggi paiono da educande in confronto... eppure ben sei colonne vennero dedicate ai mostri dello spazio giapponesi che ci bombardavano, cioè bombardavano noi bambini italici, bombardavano anche me...
Questa è la misura dello sgomento che i "cartoni animati giapponesi" avevano scatenato negli adulti, 6 colonne in prima pagina! 
Pikachu, Sailor Moon e Dragon Ball sucate tutti!!!   muahahahahahahah  ^_^
Ovviamente l'articolo di Sandro Vavassori prende spunto dalla lettera di protesta dei 600 genitori di Imola, la prima causa della tempesta mediatica perfetta che si scatenò contro gli anime nell'aprile del 1980. 


In questi anni Bruno Bozzetto ha ricevuto dei premi artistici in Giappone, ma ai tempi non era molto favorevole ai prodotti animati provenienti dal Giappone, non aveva il dente avvelenato come Bonvi, però restava critico.
Comunque devo dire che fu lungimirante, e che nell'arco di 3/4 anni effettivamente i bambini arrivarono alla saturazione, ed il fenomeno anime, pur non esaurendosi mai, si ridusse di molto rispetto al periodo 78/81.
Mi rendo conto che farò la solita figura del pignolo, ma se scrivi un articolo in prima pagina, almeno i nomi giusti dei cattivi li vuoi mettere?
"Asterganga" e "Tekkam"... vabbè...
"Sono trasmissioni diseducative che seminano violenza", questo era ciò che dicevano i 600 genitori di Imola, ma cosa ne pensava Sandro Vavassori?
Era totalmente concorde... "E' difficile sostenere che queste trasmissioni possano seminare, di per sé, violenza e odio; ma che siano diseducative, e perciò violente sotto il profilo culturale, sembra inconfutabile".
Ma come... prima si esclude che possano portare il bambino ad essere violento, ma poi si afferma che, in quanto diseducative (e chi lo ha detto?), sono quindi violente (culturalmente)?
Ma che modo di ragionare sarebbe?
E poi quell'aggettivo: inconfutabile, anche se, "sembra inconfutabile"...
A Vavassori non andava bene nulla degli anime:
trama ingenua; rumori assordanti; colori accesissimi (io avevo la tv in bianco e nero...); ritmo accelerato; fatti al computer da multinazionali giapponesi(!!!); psicologie inconsistenti e ripetitive; ipnotici; culturalmente violenti, intossicanti; rincretinenti; corruttori.
Minkia, mancano le cavallette ed il maremoto... 
E meno male che i giornali cattolici erano quelli moderati!  :]

 Qui sotto ho diviso in due l'articolo per permettere una lettura più agevole.








Il secondo articolo in prima pagina lo si può leggere lunedì 21 aprile 1980, ed anche in questo caso le notizie più importanti non parevano mancare:
Montecitorio aveva appena votato la fiducia al Cossiga-bis; imperversava il conflitto tra sovietici ed afghani (cosa mi ricorda?); continuava il problema degli ostaggi Usa in Iran; sempre le BR in prima pagina; c'era l'inflazione (oggi dimenticata); e l'Atalanta aveva perso col Como!!!


      


Ma era successa anche un'altra cosa, era stato presentato lo studio commissionato dalla Rai alla Mesomark su bambini e televisione, cioè la seconda causa della tempesta mediatica perfetta che si scatenò contro gli anime nell'aprile del 1980:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine)



Tocca a Gianluigi Taschini commentare lo studio del professor Renzo Carli, e i toni sono apocalittici quanto quelli del collega Vavassori.
Mi chiedo se il giornalista avesse letto tutto lo studio della Mesomark, perché alla fine la colpa di tutto pare essere degli eroi animati giapponesi e delle mamme...
Sarebbe stato bello leggere qualche obiezione ai concetti presenti nello scritto, tipo che:
noi sapevamo quello che andavamo a vedere;
giocavamo all'aria aperta;
eravamo pieni di fantasia;
quelli giapponesi erano cartoni animati "impegnati";
programmi che non sempre capivi se ti perdevi l'inizio;
non c'erano solo "mostri" in quei cartoni, ma tanti personaggi, che sono sopravvissuti fino ad oggi!


Qui sotto ho diviso in due l'articolo per permettere una lettura più agevole.




4 commenti:

  1. Nel periodo che sto monitorando io, per ora non ne ho trovati. C'erano comunque articoli su questa nuova mania dei giochini elettronici, ma non erano ancora considerati pericolosi, comunque non paragonabili ai cartoni animati giapponesi.
    Venivano stigmatizzati più che altro per i costi che le famiglie dovevano affrontare per acquistarli, in un paese che non era poi così ricco.

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  2. Ormai i videogiochi sono parte del dibattito sociale e culturale, ci saranno stati di certo articoli in prima pagina.
    Trovo più interessanti quelli della fine anni 70 e primissimi anni 80, quando questi non erano temi quotidiani, e c'erano veramente molti più problemi di oggi... ci si rende conto di questo solo sfogliando la vecchia carta stampata.

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  3. Bozzetto l'ho conosciuto di persona, e con gli anime ha sempre avuto un rapporto un pò così : trova squsite alcune cose , ma spazzatura il resto ( resto = 90% della produzione ) .
    Ma bisogna dire che anche un Miyazaki prova schifo 'per il 99% dell' animazione jap , quindi.... una cosa che Bozzetto mi disse odiare negli anime erano le linee cinetiche .

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    1. Secondo me una cosa sono i giudizi artistici, più che legittimi, anche se magari anacronistici, specialmente da uno del settore.
      Se poi ci sono giudizi negativi di principio e pregiudizio, è un'altra cosa.
      Effettivamente Bozzetto, nelle dichiarazioni alla stampa del periodo, era un po' ondivago/equivoco sugli anime.

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