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martedì 20 novembre 2018
Capire il manga, caratteristiche grafiche e narrative del fumetto giapponese
TITOLO: Capire il manga, caratteristiche grafiche e narrative del fumetto giapponese
AUTORE: Davide Sarti
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 182
COSTO: 16,5 €
ANNO: 2018
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPEPRIBILITA': sul sito della casa editrice
CODICE ISBN: 9788896133347
L'autore, anch'esso grande appassionato di manga, tanto da aver intrapreso la carriere di mangaka ed essere divenuto un traduttore di manga dal giapponese all'italiano, si pone alcune domande:
a cosa è dovuta la popolarità mondiale dei manga? Quali sono le caratteristiche grafiche e narrative che ne permettono tale successo? E' possibile catalogarle?
Erano un po' di anni che non veniva pubblicato un titolo del genere, alla fine degli anni 90 e nei primi anni 2000 erano più comuni. L'utilità di una sua lettura è molteplice. In primis l'autore conosce l'argomento di cui parla (vedi sopra), anche perché si è informato parecchio, leggendo numerosi saggi, non solo italiani. Sotto quest'ultimo aspetto potremo essere informati sui saggi non italiani più recenti che trattano del linguaggio dei manga. Infine, ma in realtà sarebbe per me l'aspetto più importante, tutto lo scritto è comprensibilissimo: divulgativo.
Tanto divulgativo che l'ho capito pure io!
Nel primo capitolo si procede con la "teoria", cioè un po' di storia sul manga, l'etimologia del termine etc etc. Tutte quelle informazioni che sono necessaria per chi si avvicina per la prima volta ad un saggio sul manga, ma che tornano utili anche a chi ne ha letto uno o più di uno.
Ho notato che sulla storia del manga, comunque riportata abbastanza velocemente, non si parla del periodo del militarismo nipponico, di come il fumetto giapponese fu arruolato in guerra. Non è una critica, solo una annotazione per eventuali interessati alla tematica.
Ci si sofferma abbastanza sul linguaggio sia del fumetto occidentale che del manga, paragonando i due stili. Infine si illustrano numerosi studi sul manga, quasi tutti non italiani.
Dal secondo capitolo si passa alla "pratica", e quindi si analizza la struttura del manga dal punto di vista grafico e narrativo:
come sono riportate le emozione; i tratti dei visi; gli sfondi; l'assenza degli sfondi; le onomatopee; i dialoghi; i silenzi; la struttura delle vignette; la trama (plot).
Ribadisco, il tutto scritto in una forma agile e senza paroloni o concetti astrusi.
Nel terzo capitolo, dopo aver dato al lettore gli strumenti per comprendere meglio un manga, l'autore passa all'analisi di alcuni manga, analizzando delle tavole di mangaka famosi e di due giovani autori europei. Non solo viene valutato l'evolversi del tratto del mangaka nella medesima opera, dovuto ad un normale sviluppo dello stile, ma i vari manga vengono messi a confronto tra di loro e con la teoria appresa nelle pagine precedenti.
Per esempio si analizza sempre la struttura dello schema "Ki-shō-ten-ketsu" dei manga presi in considerazione.
I manga giapponese sono 6, mentre gli ultimi due della lista (vedi l'indice) sono di autori europei. Uno è di una fumettista tedesco-coreana (Dystopia), l'altro è di una coppia di fumettiste italiane (Somnia). Questi due lavori non nipponici sono messi a confronti con quelli giapponesi, sempre con una analisi dettagliata della struttura della vignetta, del disegno e della trama.
Quella di Davide Sarti è una interessante analisi per quanto riguarda lo stile del manga modificatosi col tempo, iniziando con Astroboy del 1952 e terminando con Pluto del 2003.
All'inizio di questo terzo capitolo viene preso in esame un aspetto che non mi era mai capitato di leggere prima, cioè i manuali di disegno, che oggi sono diventati tanto comuni.
Sono analizzati e poi messi a confronto tra di loro numerosi manuali, alcuni titoli:
Fumetto Disney, manuale di sceneggiatura e di disegno (2012); How to draw comics, the Marvel way (1978); Autore di manga in un anno (2002); manga choshokyukoza (2005); Manga irasuto tekunikku daihyakka 1 e 2 (2008).
Quindi si confronta lo stile Disney, quello Marvel di Stan Lee e i manga. Una bella panoramica.
Il saggio termina con la breve analisi finale dell'autore ed una sua veloce intervista a Toshio Maeda (fatta nel 2014).
Alla fine della recensione faccio presente una piccola critica, inerente al fatto che l'analisi del manga si basa su immagini di tavole di manga a cui l'autore rimanda continuamente nel saggio. Queste figure sono indispensabili per meglio comprendere lo scritto. In alcuni casi le immagini non si trovano nella medesima pagina che le chiama in causa, obbligando il lettore a dover cambiar pagina.
Inoltre in alcuni casi le tavole dei manga sono troppo piccole per comprenderne appieno il contenuto che ci viene così ben illustrato.
Considerando che il saggio consta di sole 182 pagine, si potevano inserire 20 pagine in più e riportare le tavole dei manga a tutta pagina, in modo che tutte fossero ben visibili.
L'indice:
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