CERCA NEL BLOG

lunedì 27 agosto 2018

"Il Giappone Moderno" - Giovanni De Riseis (1895) - Capitolo 3




E' già qualche anno che mi ripropongo di leggere questo libro antico (dal mio punto di vista) che narra del viaggio del nobile, poi Senatore, infine podestà(...) di Napoli, Giovanni De Riseis, ma a forza di rimandare rischio che diventi più che antico, direi vetusto...
Sono due le problematiche che mi hanno frenato, in primis il numero di pagine, quasi 600, che non saprei bene come riassumere, in quanto ogni descrizione di un Giappone tanto trapassato può risultare interessante, riportarne un aneddoto, per tralasciarne un secondo, ha ben poco senso.
Inoltre le pagine sono veramente delicate, molto leggere, tanto che nello sfogliarlo c'è sempre il rischio che si rompano, senza contare che alcune parte interne al libro si sgretolano, lo si nota pure dalle scan. Mentre la rilegatura regge ancora bene, considerando che lo scritto, risalente al 1895, fu pubblicato del 1900, ergo 118 anni fa!
Quindi, alla fine, ho pensato che aveva molto più senso scannerizzare per intero lo scritto, ovviamente diviso in più post, in questo modo ognuno potrà fruire di questo documento storico senza dover pendere dal mio punto di vista.
Per l'occasione ho pensato di non inserire il watermark "imago recensio", tranne che per la prima pagina e l'indice, in modo da rendere il più leggibile possibile le pagine, ma anche per non rovinare le tantissime (quasi 200) pregevoli incisioni.
Si noterà comunque un quadratino di tonalità diversa, purtroppo il programma che inserisce il Watermark mi permette anche di ridurre il peso delle scan, ma senza una scritta non funziona, ergo ho dovuto inserire un punticino in un angolo, che non arreca fastidio alla lettura.
In questo post ho inserito il terzo capitolo:
"La vita a Jokohama"

Rispetto ai primi due, che narravano del viaggio e dell'approdo in Giappone, questo è più nipponico, ma ci si perde ancora parecchio nella descrizione della vita degli occidentali in Giappone.
De Riseis illustra la città di Yokohama, in cui c'erano i consolati delle potenze straniere, tra cui l'Italia. Anche se, a dire il vero, dal disegno di pagina 53, pare più una villetta, che un consolato di una grande nazione occidentale...
Personalmente trovo sempre abbastanza noiosa la descrizione dei paesaggi e dei luoghi, e l'autore si dilunga parecchio in questa attività, che comunque è motivata dallo scritto che è un racconto di viaggio.
Molto interessanti, invece, gli accenni sugli usi e costumi del periodo, oppure alle regole della società, come l'obbligo di non guardare il corteo imperiale al suo passaggio, valido anche per gli stranieri, e di cui questi pare si lagnassero.
In quel periodo i ricchi occidentali depredavano i tesori artistici giapponesi comprandoli a man bassa Questa pessima pratica, però, risulterà a posteriori un prezioso salvataggio di opera d'arte e storiche, viste le ingenti perdite che i musei e i privati subiranno dalle distruzioni della guerra del pacifico.
Buona lettura  ^_^



































5 commenti:

  1. Come sai, a rigor di logica non è un libro "antico" (essendo post 1830), ma di certo riflette un mondo che non c'è più.
    Interessantissimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avevo scritto "antico" tanto per scrivere, però sinceramente non sapevo che esiste un arco di tempo preciso per il quale un libro sia o meno antico.
      Quindi se pre 1830 si può considerare "antico"?

      Elimina
    2. Beh, tecnicamente sì, ma si tratta solo di una convenzione, come dire che l'"età moderna" parte dal 1492.

      https://www.bibliophilia.blog/la-classificazione-del-libro-antico-analisi-e-spunti-critici/

      Più determinate è dire che un libro è "antico" se presenta caratteristiche oggi non più in uso nei libri moderni, sia a livello di composizione del testo che di manifattura dell'oggetto.
      Pertanto la catalogazione del libro antico necessita di regole proprie a volte anche molto diverse da quelle usate per il libro "moderno", ad esempio l'individuazione di elementi identificativi come le filigrane, o la costruzione della famosa "impronta", che serve per individuare anche le più minime varianti di un'edizione antica.
      Complicatissima da spiegare ma piuttosto facile da capire se si hanno i libri in mano

      http://edit16.iccu.sbn.it/web_iccu/info/it/PDF_IMPRONTA/04Normativa-Impronta.pdf

      Elimina
    3. Grazie delle info ;)
      Ma quindi, fra 100 anni, potrò finalmente affermare che questo mio libro è antico? ^_^

      Elimina
    4. Se cambiano le regole di catalogazione, sì. :D
      Ma è più probabile che si smetta proprio di catalogare (anche alla Nazionale di Firenze non si cataloga quasi più, non ci sono più soldi).

      Elimina