TITOLO: I love Tokyo, viaggio nella capitale del Sol Levante con La Pina
AUTORE: La Pina
CASA EDITRICE: Vallardi
PAGINE: 230
COSTO: 15,9 €
ANNO: 2017
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': Ancora reperibile a Milano
CODICE ISBN: 9788869873522
CASA EDITRICE: Vallardi
PAGINE: 230
COSTO: 15,9 €
ANNO: 2017
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': Ancora reperibile a Milano
CODICE ISBN: 9788869873522
Non ho comprato questo libro perché sono un fan di La Pina, farò la
figura del cavernicolo, ma prima di questa lettura non sapevo neppure
chi fosse... dato che non ascolto la radio, non ho mai seguito le sue
trasmissioni, ergo la sua notorietà mi era totalmente sconosciuta.
Di norma non compro guide turistiche, ma questa mi pareva più sul
versante “racconti di viaggio”, ho preso il libro sul web, ergo
non l'ho potuto sfogliare prima, nel qual caso, probabilmente non
l'avrei comprato. Non perché sia una brutta lettura, ma perché non
ha i contenuti che mi interessano, per me la guida ideale resta "Tokyo, la guida nerd".
Sia chiaro, l'autrice è più che titolata a scrivere un libro del
genere sul Giappone, ci è stata più di 40 volte!!!
Se non lei, chi altri?
I consigli dell'autrice sono molto concreti, e li ritengo assai utili
per chi si appresta a fare un viaggio in Giappone, però pare che ci
si rivolga a persone che si avvicinano al paese del Sol Levante per
la primissima volta. Vi ho letto cose che, pur non essendo io mai
stato in Giappone, sapevo abbastanza a memoria, solo per avere letto
altri libri o esperienze altrui sul web.
Forse, vista l'incontestabile esperienza dell'autrice, si poteva
scegliere di dare abbastanza per scontato certe informazioni, e
passare ad altre più dettagliate, oppure dare lo stesso quelle più
conosciute, ma inserire più parte scritta per aumentare
l'approfondimento del libro.
Mi è difficile fare una stima in percentuale di quante pagine siano
scritte su 230, però 73 pagine non contengono scritto (sono pagine
bianche, foto, titoli, disegni, cartine etc etc), un'altra ventina ha
uno scritto inferiore a mezza pagina (alcune contengono poche righe),
e nelle restanti c'è sempre una foto, disegnino etc etc.
Il taglio è assai leggero, simpatico, scorrevole, pieno di aneddoti
divertenti, ma con più scritto ci sarebbero stati molti più
aneddoti da leggere...
Interessante l'idea di inserire dei QR Code da cui scaricare la
musica scelta dall'autrice per ogni capitolo, poi non è sempre
fattibile poterla ascoltare, e mi sa tanto che io e La Pina abbiamo
gusti musicali differenti, ma l'idea resta buona.
L'argomento anime e manga è toccato solo in un paragrafo di 3
pagine(...) nel settimo capitolo, nulla di male se l'autrice non è
interessata alla tematica, oppure se ha preferito non concentrarvisi
troppo, però c'è un prospetto informativo che mi ha convinto un po'
pochino.
In questa pagina sono spiegati (con due righe due) i target dei vari
generi di manga.
“Shojo manga – josei manga : Robe di ragazze, non più pischelle
ma con ancora tanta voglia di patemi”
Magari sbaglio, ma sarebbero proprio due target differenti, con contenuti differenti. Tanto diversi che dubito che ci siano ragazze che leggano gli josei manga, magari capita tranquillamente che delle donne adulte facciano il contrario, ma una sedicenne non si legge gli josei manga.
“Shonen manga – kodomo manga: storie brevi di animaletti parlanti
non impegnative perché dedicate ai bambini: Carinissime”.
Se sulla descrizione degli shojo/josei potevo anche passarci sopra,
non si può, invece, considerare corretto mischiare shonen e
kodomo... Ken il guerriero contiene “storie brevi di animaletti
parlanti non impegnative perché dedicate ai bambini:
Carinissime”?!?!
“Robo manga – mecha manga: Storie di robot giganti alle prese con
microscopici problemi.”
Due decenni di saggistica italica su anime e manga robotici liquidati
in una riga...
Errata anche, a mio avviso, la descrizione del genere spokon:
“Storie d'amore ambientate in spogliatoio o su campi da gioco.
Sesso e sport. Divini.”
Ma quando? Ma dove?
Certo, se sono shojo manga in contesti sportivi ci sarà anche la
storia d'amore, ma negli shonen?
Nell'Uomo Tigre?! E poi dove lo trovavano il tempo Holly e Banji di
fare sesso se una partita durava una settimana?
Non che questi piccoli errori (dal mio punto di vista) rendano
rigettabile il libro, però aver scritto due righe due di descrizione
ha di certo causato la superficialità delle informazioni, magari
scriverne 50 di righe?
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