CERCA NEL BLOG

lunedì 17 ottobre 2016

"L'atomica? La userei di nuovo", intervista a Leonard Cheshire - Rivista Historia febbraio 1986



Di solito ci si dimentica di Nagasaki, fu la seconda città ad essere bombardata, la sua commemorazione arriva sempre dopo, quasi quasi qualcuno si lascia scappare un "ancora?!".
In realtà, a mio avviso, per certi aspetti è quasi più significativa di quella di Hiroshima, è la prova della determinazione statunitense (per alcuni totalmente spietata), ma anche della volontà giapponese di non arrendersi. Molti ritengono che i due bombardamenti atomici furono decisi solo per provare materialmente una super arma che era costata cifre assurde, ma anche per dare un avvertimento ai sovietici. Probabilmente c'è del vero, ma ci si dimentica che la cricca al comando del Giappone (tra cui c'era anche il buon pacifista Hirohito) non si arrese alla prima atomica, ma solo alla seconda.
Se non si arresero dopo la prima atomica, si sarebbero arresi senza le atomiche?
Pare che questo fatto, abbastanza palese, se lo dimentichino in molti.
Quindi questo articolo pubblicato su Historia, che presenta un'intervista di Alberta Gnugnoli a Leonard Cheshire, che partecipò in qualità di osservatore per gli inglesi allo sgancio su Nagasaki, è abbastanza interessante. Considerando che son passati ben 30 anni da questa intervista, e nel 1984 ne erano passati 40 di anni dal bombardamento atomico, alcuni concetti che Leonard Cheshire esprime rimangono validi.
In primis la volontà che la guerra finisse immediatamente, espressa da chi quella guerra la visse.
Non mi esprimo sui concetti religiosi riportati da Leonard Cheshire, mentre ho trovato interessante la sua considerazione inerente la non consequenzialità tra guerra scatenata e bombardamenti per i giapponesi del dopo guerra. Per parte dei giapponesi fu semplicemente un'ingiustizia, non collegata alla guerra del pacifico o seconda guerra mondiale.
Comunque riporto l'intero articolo, poi ognuno/a trarrà la propria opinione.










Nessun commento:

Posta un commento