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martedì 1 giugno 2021

"Come sono cambiati i visi dei ragazzi!", di Bob - "Giornale del Popolo" 5 marzo 1983

 



Dato che mi sono accorto solo quando lo stavo postando che il primo articolo dell'Emeroteca Svizzera Anime era un riproposizione di uno scritto italico, ne metto un altro, e spero che questo sia un originale elvetico  :]
Comunque ho trovato un altro articolo che venne riciclato per la stampa svizzera a distanza più di un anno... in Italia lo si poteva leggere nell'aprile del 1980, in Svizzera nel settembre nel 1982!
In un altro caso la prima pubblicazione in Italia fu nel dicembre 1979, ma oltralpe arrivò solo nel marzo 1981, se vi aggiungiamo quello del precedente post siamo già a tre, anche se in quel caso si trattava di un ritardo di pochi giorni.
Evidentemente, forse per motivi economici, le testate italosvizzere collaboravano con testate italiane o con singoli giornalisti. La cosa ben poco giornalistica era leggere lo stesso articolo a distanza di più di un anno... non dico fare degli scoop, ma ristampare notizie vecchie come il cucco mi è sembrata una pratica poco rispettosa del lettore del Canton Ticino...
L'estensore dell'articolo si cela dietro uno pseudonimo, Bob, quindi non mi è stato possibile verificare al 100% che non fosse un altro articolo italiano post datato. Di certo l'articolo fu scritto in quell'anno, in quanto si può leggere una datazione a cinque anni addietro dell'inizio del fenomeno anime in televisione, essendo datato 1983 ed essendo arrivati Goldrake ed Heidi nel 1978, il conto torna.
Lo scritto è parecchio negativo verso i cartoni animati giapponesi, e considerando che venne pubblicato nel marzo del 1983, quando in Italia la polemica contro gli anime era di parecchio scemata, si vede che in Svizzera erano ancora allarmati.
Bob fu molto virulento, i cartoni animati giapponesi proprio non li digeriva... sinceramente non escludo che i primi tempi, quindi con Goldrake o il Grande Mazinga, non mi siano venuti degli incubi, magari vedendo Lady Gandal dentro la testa di Gandal o i Generali dell'Impero delle Tenebre, ma i sogni agitati li facevano venire anche le favole, oppure un film che davano il pomeriggio.
Ricordo ancora abbastanza bene un film, penso del filone giapponese di fantascienza, che mi aveva terrificato... 
I toni sono apocalittici come si poteva leggere sulla stampa italiana, basti pensare che l'animazione giapponese stava minando la nostra creatività, la fantasia, i riflessi (come?!) e addirittura la vita!!!
E gli insegnanti svizzeri (sperando sia un articolo svizzero...) erano altrettanto preoccupati di quelli italici:

"Nello spazio di pochi anni i visi dei nostri bambini sono cambiati, sono assorti in una specie di assenza che si rivela popolata di fantasmi paurosi, quelli stessi che ogni giorno alla TV vengono a traumatizzare la loro psicologia ancora fragile e la loro immaginazione indifesa, particolarmente suscettibile da tutto ciò che è visivo.
Parlano fra di loro soltanto attraverso il linguaggio dei cartoni animati, si minacciano e si aggrediscono, come gli eroi che han visto sul teleschermo, si muovono e si comportano con gli stessi gesti che, ora dopo ora, giorno dopo giorno, si scolpiscono nelle loro menti"

In pratica l'insegnante stava illustrando un bambino svizzero completamente rincoglionito...
Che i cartoni animati giapponesi si siano "scolpiti nelle nostre menti" è effettivamente vero, se a distanza di più di 40 anni ci sono siti, blog, forum e libri che ne parlano ancora, ma io non ho mai minacciato o aggredito nessun coetaneo... e i bambini che erano inclini ad usare le mani, lo erano ben prima prima di Goldrake e soci, ve lo posso assicurare   T_T
Quando mi capita di leggere questi concetti terroristici espressi da un insegnante rimango basito, non che il loro lavoro sia facile (oggi ancor meno), ma forse proprio in classe si sarebbe potuto spendere un po' di tempo per spiegare l'animazione giapponese, anche se quando in Italia è capitato, è sempre stato fatto con lo scopo di demonizzarla e far cambiare gusti agli scolari...
Dalle ultime righe apprendiamo che a Bob non andavano bene neppure i videogiochi (e figuriamoci...), freddi, spersonalizzati ed isolanti (ma è la descrizione di un materiale per l'edilizia?), che sarebbero stati, e sono ancora, il successivo spauracchio per le giovani menti.
Ma comunque c'era una speranza per la giovane umanità elvetica contro le "atrocità spaziali di Jeeg": 
lo stesso bambino, che prima di essere trasformato in un "Pupo Robot sensibile solo agli automatismi del computer" avrebbe chiesto aiuto!

Tra l'altro Jeeg non ha mai superato il confine dell'atmosfera terrestre, ergo di "atrocità spaziale" non ne ha mai potute commettere...
Di scritti violenti contro i violenti cartoni animati giapponesi ne ho letti parecchi, questo non sfigura rispetto a quelli italici, ci mancava la scomunica papale   ^_^



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