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sabato 18 aprile 2015

Nel segno del Sol Levante, i difficili rapporti fra Germania Italia e Giappone 1936-1945




TITOLO: Nel segno del Sol Levante, i difficili rapporti fra Germania Italia e Giappone 1936-1945
AUTORE: Carlo De Risio
CASA EDITRICE: IBN Editore
PAGINE: 172
COSTO: 16€
ANNO: 2014
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788875652104


Il saggio di Carlo De Risio dovrebbe esplorare tutte le fasi dei rapporti tra i tre alleati dell'Asse, scrivo “dovrebbe”, perché in taluni casi, a mio avviso, si perde in racconti poco inerenti al sottotitolo del suo libro. Mentre in altri capitoli tiene fede al suo scopo, da cui si evince che, in realtà, più che un'alleanza organica, quella tra Germania e Giappone (l'Italia era sullo sfondo sia diplomatico che della guerra) fu un “ognuno per se”, che aiutò solo i sovietici.
Di solito nei libri storici inerenti al Giappone si possono leggere due impostazioni contrastanti: la prima tende a discolpare sia il Giappone che Hirohito, dando la colpa ad ad alcuni gerarchi nipponici e agli Usa. La seconda tende ad addebitare più colpe ad Hirohito e all'intero sistema politico e sociale giapponese.
Questo saggio si basa sul primo tipo di impostazione: gli Usa obbligarono i giapponesi a fare la guerra, e la colpa degli eccessi fu di Tojo e soci, Hirohito quasi non è citato.
Personalmente concordo di più sulla seconda impostazione, quindi meno con l'autore.

Capitolo 1
Come primo capitolo l'autore parte ad esporre il fatto storico che, a catena, scatenò tutti gli altri: “l'incidente di Mudken” il 18 settembre 1931.
Come si può notare dalla data i giapponesi furono i primi del futuro patto tripartito ad aggredire un'altra nazione.
Il colpo di mano giapponese in Cina venne posto in atto dall'armata del Kwantung, che era comandata dal generale Kenji Doihara e dal colonnello Seishiro Hagaki, che si riservavano ampi margini decisionali ed operativi, che, a case fatte, erano regolarmente approvati da Tokyo.
Personalmente ho sempre avversato le teorie secondo le quali il duo Hagaki-Doihara coinvolse il governo giapponese, che sarebbe stato contrario, nella guerra in Cina, in quanto si conoscevano le idee dei due ufficiali, sarebbe bastata la loro rimozione. Quando verrà stipulato il patto di non belligeranza tra Giappone ed URSS verrà rimosso dal fronte un generale troppo anticomunista, in quanto si temeva qualche suo colpo di mano.


Capitolo 2
Viene descritto come si arrivò alla firma del patto anti-Commintern tra Germania, Giappone ed Italia. Sono anche riportati i dissidi diplomatici tra Italia e Giappone.

Capitolo 3
Il capitolo ripercorre tutte le fasi del lungo conflitto cino-giaponese (1937-1945), e si conclude con la cronologia di tutti i fatti militari del periodo.

Capitolo 4
Questo breve capitolo l'ho trovato un po' anomalo. Racconta della scomparsa in volo dell'aviatrice statunitense Amelia Earhart, il 2 luglio 1937, e dell'ipotesi che il suo viaggio da esploratrice fosse, in realtà, una ricognizione sulle forse nipponiche dell'area. In un libro che vuole raccontare dei rapporti tra Italia, Germani e Giappone mi chiedo quale sia il nesso del capitolo.

Capitolo 5
Sono raccontate le due battaglie tra sovietici e giapponesi avvenute nel 1938 e nel 1939, con la parte avuta dal generale sovietico che disertò in favore dei giapponesi. Si accenna anche alla rete spionistica di Richard Sorge in Giappone, a cui è assegnato un capitolo più avanti (LINK).

Capitolo 6
Sono riportate le reazioni di delusione e sgomento dei giapponesi alla inaspettata firma del patto di non aggressione russo-tedesco del 23 agosto 1939, proprio mentre i giapponesi si scontravano con i sovietici nel nord della Cina. I giapponesi si sentivano traditi dai tedeschi, e dal quel momento considerarono il patto anti-comintern solo carta straccia. In Giappone gli unici che erano contenti di questo accordo russo-tedesco erano gli esponenti della marina imperiali, contrari ad una alleanza organica coi nazisti. Sono descritte anche le reazioni diplomatiche italiane ai dissidi nippo-tedeschi.

Capitolo 7
Capitolo sull'avanzata giapponese nell'Indocina francese di Vichy, ed il successivo passo verso i possedimenti inglesi. Anche per questo capitolo il nesso col sottotitolo del libro è assai labile, se non inesistente.

Capitolo 8
Sono riportati gli eventi e i passi diplomatici che fecero decidere al Giappone di allearsi con Germania ed Italia. In particolare ci si sofferma sulla missione diplomatica del ministro degli esteri giapponese Matsuoka a Mosca, Berlino e Roma. Proprio nell'ultima tappa di ritorno venne firmato il patto di non aggressione con l'URSS.

Capitolo 9
Nel maggio 1941 arrivò in Italia una importante missione militare nipponica. I giapponesi chiesero di visitare il porto di Taranto, dove gli inglesi avevano affondato numerose nostre unità. L'interesse giapponese sull'operazione inglese era molto forte, ovviamente non fu rivelato il perché di questo interesse, cioè i piani contro Pearl Harbor.

Capitolo 10
Grande importanza per la salvezza dell'URSS ebbe l'opera di spionaggio di Richard Sorge e di Ozaki Otsumi (LINK) a Tokyo. Sorge operava come inviato giornalistico nazista a Tokyo, in realtà era una spia sovietica, la sua rete spionistica permise, tra l'altro, all'URSS di avere la certezza che i giapponesi non li avrebbero attaccati, ormai avevano deciso per la guerra agli Usa, permettendo ai sovietici di spostare numerose armate a difesa del fronte coi tedeschi.

Capitolo 11
Questo brevissimo capitolo di due pagine narra le gesta del gruppo aereo “le tigri volanti di Rangoon”, costituite e comandate dall'aviatore statunitense Claire Lee Chennault, che combatté per i cinesi nazionalisti contro i giapponesi.
Anche per questo capitolo resta oscuro il nesso col sottotitolo del saggio.

Capitolo 12
Sono riportati i piani militari italiani, tedeschi e giapponesi per attaccare direttamente il territorio statunitense. I piani furono studiati singolarmente da ogni nazione dell'Asse, mai in cooperazione. Questi piani restarono tutti sulla carta, tranne quello giapponese dei palloni aerostatici incendiari, che aveva lo scopo di terrorizzare la popolazione. Il Giappone costruì e lancio circa 9000 palloni incendiari, solo 900 arrivarono negli Usa e in Canada, i media non diedero mai le notizie sulle esplosioni di questi palloni, tanto che i giapponesi smisero tale operazioni perché pensarono fosse stata inefficace.

Capitolo 13
Strano questo capitolo. Nel narrare del viaggio aereo Roma-Tokyo-Roma del 16 luglio 1942, si entra nei dettagli del rapporto amoroso tra Mussolini e la sua amante Claretta Petacci...

Capitolo 14
Al momento dell'entrata in guerra di Italia e Germania molte navi mercantili si trovavano fuori dai confini nazionali, alcune in Giappone. Queste dovettero forzare i blocchi alleati per rientrare in patria. Personalmente ho trovato di scarso interesse questo aspetto storico dei rapporti italo-giapponesi.

Capitolo 15
L'alleanza tripartita partorì solo un'operazione militare comune: le operazioni di rifornimento e di battaglia dei sommergibili nell'oceano Indiano.

Capitolo 16
Sul finire della guera in Europa dalla Norvegia partì in direzione di Tokyo una missione sommergibilista di spedizione di materiale e personale topo secret. Il sommergibile nazista U-234 trasportava personale altamente qualificato, anche giapponese, tecnologia sofistica e materiale per esperimenti atomici. Il capitolo cerca di spiegare i motivi di questa missione, che comunque non benne portata a termine. Sono ripercorse le attività nipponiche nel campo della costruzione di un a bomba atomica.







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