Nella mia ricerca, che ormai son conscio sarà infinita, di materiale cartaceo sull'animazione giapponese giunta in Italia fin ai primi anni 80, capita che io faccia quelli che chiamo "buchi nell'acqua", che lo possono essere economici e/o di spazio.
In pratica compro al buio del materiale cartaceo nella speranza che possa contenere articoli sugli anime, qualche volta va male e mi ritrovo con qualche soldino in meno e meno spazio... stavolta, più che lo spazio ed i soldi, è stata una questione di peso: 6 chili di recensioni.
Ultimamente specifico questo aspetto, tanto per far capire ai predatori di info gratuite del web, che poi le inseriscono in contenuti a pagamento, ma anche ai criticatori seriali di ricerche altrui, che dietro ogni post, oltre al tempo dedicato, ci possono essere un certo numero di euro investiti, che siano soldi o ferie ^_^
Tra l'altro gli 11 volumi in simil pelle (nuovi, pagine bianche mai aperte) e il box sono pure belli, ma pesano veramente una mattonata.
Immaginavo che in una pubblicazione del genere, che voleva riepilogare i film tra il 1976 e il 1986 più meritori di essere recensiti, sarebbe stato arduo trovarvi un film d'animazione giapponese arrivato in Italia. Questo perché i lungometraggi animati nipponici proiettati in Italia in quella decade, oltre a non essere considerati meritori di essere presi in considerazione dalla critica cinematografica italica, avevano un target per bambini. Speravo, invece, in qualche articolo di commento sul fenomeno "cartoni animati giapponesi", che purtroppo non è presente, ma ci sono andato vicino, in quanto ne venne inserito uno sui telefilm e sulle tv private locali, che concorrevano a ridurre gli spettatori al cinema (come oggi fa lo streaming).
In questa recensione mi son limitato, oltre all'analisi di cui sopra, ad inserire il sommario di ogni volume e la recensione di alcuni film che tratto regolarmente su questo blog.
A dire il vero avrei potuto inserire molte altre recensioni, ma mi sono limitato.

Come si può vedere qui sopra il box e i suoi 11 volumi fanno pure la loro porca figura su una libreria, ma ne mettono a rischio l'integrità, visto il peso specifico...
Dal volume del 1976 non ho scannerizzato recensioni.

Nella mia scelta di inserire un numero limitato di recensioni e solo quelle di film che avevo già trattato sul blog, farò un'eccezione per un film che mi ha sorpreso di trovare nel volume del 1977 e che a me da bambino, ma anche a rivederlo da adulto, è sempre piaciuto tantissimo:
"Che botte se incontri gli Orsi" ^____^
Tutte le volte che lo trasmettevano su una tv privata locale me lo guardavo, non importava se era già iniziato e da quanto. Il film venne un po' stroncato nella recensione, ma a me piace, probabilmente fu il primo film di genere sportivo che vidi, di certo il primo del filone sportivo in cui una squadra di outsider concorre per la vittoria finale.
Vedevamo film statunitensi di sport su cui ignoravamo pure le regole (tipo il football americano e il baseball) e che in televisione mai si vedevano (iniziò "Canale 5" attorno al 1983/84 con il football).
Talvolta leggi le recensioni e ti sorge il dubbio che chi le scrisse, visto anche l'anno, non poteva prendere appunti durante la visione del film, perché la fenomenale lanciatrice Amanda/Tatum O' Neal di certo non la si può considerare una ragazzina "muscolosa"...
Non saprei dire se alla fine degli anni 70 nello sport giovanile di squadra in Italia tra i genitori c'era la competitività che viene mostrata nel film, però oggi è molto peggio, viste le varie cronache locali.
Sotto questo punto di vista la pur semplice trama era avanti.

Poteva mancare "Guerre Stellari"?
^_^

Lo andai a vedere da bambino, non lo capii del tutto, forse non era quello che mi aspettavo, ma non mi dispiacque, vi ho già dedicato varie citazioni in vari post ed un post specifico:

Superman non era il mio supereroe preferito dei fumetti, ma in un'epoca in cui i cine-Marvel erano ben lontani da esistere, ci si accontentava:

Non mi sorprende la presenza del primo film sul capolavoro di Tolkien.
La critica penso ci possa anche stare, specialmente perché lo scrivente ammette di non essere un fan del libro, ma mi giunge nuovo che il professore di Oxford si ispirò a Walt Disney.
Poi magari ricordo male, ed in questo blog ho già inserito qualche scritto che attesta questa ispirazione disneyana.

Capisco tutto, ma che il mostro "Alien" abbia poca personalità, mi pare esagerata come critica.

Si noti che inserirono "L'impero colpisce ancora", ma non "Il ritorno dello Jedi".

"E.T." è sempre "E. T." :]

Sinceramente non ricordo bene se andai a vedere "Tron" al cinema, mi pare di si, ma ho dei dubbi, comunque non penso che mi entusiasmò molto.
Il bello è che ora tutti i film di azione/fantascienza sono in computer grafica.

Già la Rai prima del 1976 era accusata di causare il calo degli spettatori cinematografici (ma anche teatrali), con tutti i film che trasmettevano direttamente in casa dei cittadini, chi sarebbe più uscito a spendere soldi per un film?
Le polemiche si moltiplicarono per mille (le testate del periodo sono piene di articoli su questo argomento) con l'avvento delle tv private locali, che trasmettano film a nastro tutto il giorno.
Quindi lo scritto che commenta i "Telefilm" televisivi resta interessante.

Non ho proseguito con l'articolo "Cielo a pecorelle" perché era sul solito calo degli spettatori al cinema.

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