"L'Imperatore del Giappone che, fedele al patto Tripartito, ha lanciato le sue armate contro la plutocrazia anglosassone"
Un italiano del 1941, leggendo la didascalia alla foto del pacifista Hirohito, apprendeva che l'Impero giapponese aveva mosso guerra agli Usa in ottemperanza al patto Tripartito. Ovviamente noi sappiamo che non fu così, e penso che in fondo lo sapessero anche nel 1941, ma questi sono gli effetti della propaganda, che sovente scade nel ridicolo.
L'attacco nipponico a Pearl Harbor avvenne il 7 dicembre 1941, questo numero de "L'Illustrazione Italiana" venne pubblicato il 14 dicembre, solo 7 giorni dopo. Considerando anche i tempi per la scrittura degli articoli, per l'impaginazione, la stampa e la distribuzione, i giornalisti non avevano molto informazioni da pubblicare. Per esempio c'è un articolo a firma Amedeo Tosti dal titolo "Nella Marmarica e sui fronti orientali", con una bella cartina militare del pacifico in cui si fronteggiavano inglesi, russi, statunitensi e giapponesi, ma nello scritto non si parla mai del Giappone e degli Usa. Leggendo il titolo, e guardando la cartina, pensavo che la Marmarica fosse un qualche gruppo di isole del pacifico, invece è una regione libica :]
L'articolo l'ho scansionato lo stesso, ma solo a dimostrazione che le informazioni erano pochine.
In pratica, dei tre articoli che dovevano informare il lettore italico della dichiarazione di guerra del Giappone agli Usa, solo due trattano l'argomento, il primo ed il terzo.
Oggi, in sette giorni, una notizia è quasi stantia, nel 1941 restava un mistero da svelare. Infatti ci si limita agli approfondimenti sul perché i giapponesi avessero mosso guerra agli Usa, non mancano delle previsioni sul proseguo del conflitto nel pacifico.
Interessante l'analisi di un esperto militare britannico (il commodoro L. E. Chorlton) proposta nell'articolo qua sotto, in cui si afferma nel finale che:
"La conclusione è che il Giappone è assolutamente inconquistabile coi metodi della guerra navale e che la sua grande forza aerea contribuisce ad impedire la sua conquista".
Il secondo articolo che, a parte la cartina militare del pacifico e le foto finali della marina imperiale nipponica, non cita mai il Giappone e gli Usa.
Queste sopra sono le foto inerenti il Giappone.
Il terzo articolo sul Giappone e gli Usa, in cui Giuseppe Caputi dice espressamente che:
"Ma le prime notizie, che ci giungono dall'opposto emisfero come un brontolio di tuono lontano, sono troppo scarne per consentirne un commento, sia pure sommario. Si può solo notare che, se veramente l'urto iniziale e la sorpresa che probabilmente hanno realizzato i nipponici prevenendo i loro strangolatori e vincendoli in rapidità ed audacia, è costata alla flotta americana la perdita delle due corazzate Oklahoma e West Virginia senza corrispondenti perdite da parte nipponica, i giapponesi avrebbero già dimezzato il modesto margine di superiorità del quale godeva la flotta americana in fatto di corazzate.
Sullo sviluppo delle operazioni ci riserviamo dunque di ritornare saranno noti maggiori particolari...".
Da notare il linguaggio, che trasforma l'attacco a sorpresa nipponico in una prevenzione dei loro strangolatori:
"hanno realizzato i nipponici prevenendo i loro strangolatori e vincendoli in rapidità ed audacia".
Il proseguo dell'articolo cerca di fare delle previsioni sullo sviluppo della guerra nippo-statunitense, e si sa che le previsioni sono fatte spesso per essere smentite.
Nel paginone centrale ci sono una serie di fotografie molto grandi, accompagnate da un breve trafiletto iper propagandistico.
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