TITOLO: Hanna & Barbera, i personaggi le avventure dello studio che ha fatto la storia dell'animazione televisiva
CASA EDITRICE: Nicola Pesce Editore
PAGINE: 287
COSTO: 14,9 €
ANNO: 2017
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': ancora reperibile a Milano
CODICE ISBN: 9788894818024
Il nome "Hanna & Barbera" è indissolubilmente legato ai nostri ricordi di bambini, quando i cartoni animati erano trasmessi col contagocce, magari la domenica mattina, oppure in orari ben definiti e veramente brevi...
I personaggi della casa di produzione statunitense furono così tanti che ognuno di noi ne ricorda con piacere almeno una decina, probabilmente di più. Certo, questi cartoons vennero surclassati dal punto di vista narrativo, grafico, contenutistico e musicale dai cartoni animati giapponesi, ma spesso i due gruppi coesistevano pacificamente nei nostri palinsesti personali. E' questo il motivo fondamentale che deve invogliare alla lettura di questo saggio di Marco Gasparetti sui cartoni della "Hanna & Barbera".
Viene presentata sia la storia personale di William Hanna e Joseph Barbera, che quello dello studio di animazione, senza dimenticare la genesi dei singoli personaggi che ci tennero compagnia da bambini.
Lo scritto scorre fluido, risultando interessante e divertente. L'unico appunto, se lo si può chiamare così, ma è più che altro un desiderio personale, è l'assenza di un capitolo a se stante sugli stupendi adattamenti italici. Non che manchino tali informazioni, ma sono inserite all'interno dei singoli paragrafi sui personaggi, risultando, a mio avviso, un po' frammentarie.
I primi tre capitoli raccontano l'incontro tra i due autori statunitensi, oltre che la loro carriera personale. Con il quarto capitolo si arriva al 1937, Hanna e Barbera (senza la &) sono approdati alla MGM, che ha creato uno studio di animazione in concorrenza con la Disney. Il loro primo lavoro assieme fu quello del gatto Jasper e del topo Jinx, i precursori del famoso due Tom e Gerry, che sono, per chi non lo sapesse, sempre del duo Hanna e Barbera.
L'era post MGM è il fulcro del quinto capitolo, dove si racconta come i due autori, rimasti disoccupati per la chiusura degli studi d'animazione della MGM, fondarono la "Hanna & Barbera", stavolta con la &.
I due autori furono i primi a pensare che i cartoni animati potessero essere prodotti direttamente per la televisione, e non più per il cinema. Ovviamente il budget disponibile per una serie o una singola puntata era molto più basso di quello per un corto di Tom e Gerry, quindi Hanna e Barbera utilizzarono quella che in patria ribattezzarono come "animazione limitata". Inoltre certe scene in televisione non si potevano utilizzare a causa dei codici a tutela del minore, quindi, oltre al cambio di tecnica di animazione, bisognava modificare le tematiche. L'animazione limitata statunitense puntò sui dialoghi in trame autoconclusive, a differenza di quella nipponica, che era molto più articolata e profonda. In particolare i cartoni della "Hanna & Barbera" puntavano molto sulle caratterizzazioni delle voci dei doppiatori, un po' come successe negli adattamenti italiani. Probabilmente oggi, i "puristi" italici del doppiaggio, griderebbero allo scandalo nel sentire un personaggio parlare in dialetto emiliano o napoletano, ma cosa sarebbero Svicolone e Napo Orso Capo senza le inflessioni dialettali?
Il sesto capitolo si concentra appunto sull'analisi di questa "animazione limitata" in salsa statunitense, capitolo molto interessante, che si chiude con il paragrafo che la mette a confronto con la "scuola" nipponica e di altri studios. Mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento sulle differenze tra la tecnica "Hanna & Barbera" e quella degli studi d'animazione giapponesi, dato che il paragrafo è di solo 2 pagine scritte...
Dall'ottavo capitolo in poi inizia una divertentissima ed interessante carrellata di cartoni e personaggi di H&B (vedasi scan dell'indice). Viene raccontata la genesi di ogni serie e personaggio, con la sinossi della prima puntata, ognuno ritroverà la storia dei propri personaggi preferiti.
Tra le tante curiosità presenti nel saggio, metto il video di uno stupendo spot automobilistico brasiliano del 2014, non conta la marca dell'auto, contano i personaggi!
Un vero peccato che non sia mai giunto in Italia... una menzione d'onore a Penelope Pitstop!!!
Grazie per la segnalazione. il mondo Hanna & Barbera mi ha sempre affascinato, sopratutto per il discorso dell'animazione limitata.
RispondiEliminaPrego, è lo scopo del blog :]
EliminaChe poi, a me è stato segnalato da altri, e via dicendo ;)