TITOLO: Osamu Dezaki, il richiamo del vento
AUTORE: Mario A. Rumor
CASA EDITRICE: Weird Book
PAGINE: 280
COSTO: 22 €
ANNO: 2017
FORMATO: 23 cm x 16 cm
REPERIBILITA': sul web
CODICE ISBN: 9788899507329
Ci sono autori di saggistica su anime e manga che garantiscono titoli interessanti e scorrevoli, Rumor è indubbiamente uno di questi.
Su Osamu Dezaki non era mai stato ancora pubblicato nulla in
Occidente (come scrive l'autore in quarta di copertina), e devo dire
che il primo libro è più che soddisfacente. Il saggio è composto
da 10 capitoli, che analizzano tutte le opere più importanti del
regista nipponico, ma non termina con l'ultimo capitolo. E' stato
reso ancor più valido grazie all'inserimento di una serie di
interviste con persone che collaborarono con Dezaki. Queste
testimonianze (che poi è il titolo del capitolo) iniziano con una
intervista allo stesso Dezaki, fatta nel 1999 da Saburo Murakami.
Il saggio si conclude con l'indispensabile cronologia delle sue opere, a cui seguono delle dettagliate schede filmografiche, queste ultime ammontano a
ben 50 pagine. In ogni scheda è specificato quale ruolo abbia avuto
Dezaki in ognuna delle opere a cui ha partecipato, addirittura sono
presenti gli eventuali pseudonimi. Le scheda non si limitano ad una
sequela di nomi o date, ma, oltre ad una breve sinossi, sono inserite
numerose informazioni supplementari.
L'unico appunto che mi sento di muovere al libro è l'assenza di
immagini, qualche foto d'epoca di Dezaki e colleghi, e qualche
immagine delle serie analizzate, avrebbe reso più esaustiva l'opera
finale.
Sul perché nel titolo sia presente la frase “il richiamo del
vento”, non rivelerò nulla, ma chi ha seguito almeno un paio delle serie di Dezaki, dovrebbe capirlo autonomamente.
Il primo capitolo si concentra sulla carriera di Tezuka, e la nascita della
“Mushi Prodution”.
Dal secondo capitolo parte la biografia di Dezaki, iniziando dai 18
anni fino all'ingresso nel 1963 alla “Mushi Prodution”. Dezaki si
sarebbe voluto dedicare ai manga. Ma fu assegnato al comparto
dell'animazione, che stava lavorando al neo nato “Astro Boy”.
Il terzo capitolo è dedicato a “Rocky Joe”. Rumor non solo
evidenzia il ruolo di Dezaki nella serie, ma spiega cosa
rappresentasse per il pubblico giapponese del periodo il manga. Sono
descritti gli espedienti animati utilizzati da Dezaki in Rocky Joe, e
che vedremo in tutte le sue successive serie: l'immagine fermata, la
luce incidente, la luce trasmessa, gli split screen etc etc.
Il fulcro del quarto capitolo è l'anime di “Jenny la tennista”
ed il successivo film del 1979. Jenny fu lo shojo che anche noi
maschietti apprezzammo, senza sapere che fosse uno shojo. Rumor
descrive le differenze con il manga, e le migliorie apportate da
Dezaki nell'anime.
Piccola digressione per chi leggerà il libro: a me piacevano un
sacco le scene in cui Jenny stava al telefono con Mary.
La serie “Le avventure di Ganba” è uno dei due argomenti del
quinto capitolo. Questa serie arrivò in Italia nel 1983, ed io non
sapevo neppure che esistesse. Come non sapevo che nei primi anni 2000
Dezaki lavorò ai film di Hamtaro, che occupano la parte finale
del capitolo.
Nel sesto capitolo si analizzano altre due serie animati: Remi e
“L'isola del tesoro”.
Purtroppo, pur conoscendole entrambe (meglio la prima), ai tempi non
seguì nessuna delle due. Remi, per quanto mi attirasse per i
disegni, era esageratamente lacrimevole... Mentre non avevo nulla
contro “L'isola del tesoro”, semplicemente nel 1982 lo considerai
per bambini , quindi lo scartai a priori. Dopo la lettura del
capitolo cercherò almeno di vedere “L'isola del tesoro”, Remi
non ce la posso fare...
Rumor si sofferma anche sul presunto effetto 3D della serie di Remi.
Ho così scoperto che i famigerati occhialini in 3D vennero
distribuiti anche in Giappone, ma non solo. Aggiungo solo che la
pagina 86 del libro dovrebbe mettere la parola fine al dilemma se il
3D di Remi funzionasse veramente.
Pur non essendo un fan di Remi, ho apprezzato molto tutta l'analisi
svolta dall'autore.
Stesso interesse mi ha suscitato l'analisi su “L'isola del tesoro”,
che, sebbene un po' più corta, mi ha fatto scoprire tematiche che
non sospettavo. A dire il vero ho degli amici che sono anni che mi
sponsorizzano questa serie.
E poi arriva il capitolo sulla tua eroina preferita, lo divori con
grande piacere, non per nulla il settimo capitolo è su “Lady
Oscar”.
Rumor rende conto con dovizia di particolari del cambio di regia da
Tadao Nagahama a Dezaki alla puntata numero 19.Vengono riportati i
motivi che portarono al cambio di regia, e come Dezaki modificò la
serie per rendere le successive puntate lo splendore che conosciamo.
L'ultima parte del capitolo è dedicata all'anime di “Caro
fratello...”.
Nell'ottavo capitolo si analizzano i film cinematografici di Cobra e
“Golgo 13”, che ancora oggi vengono considerati dei capolavori.
Anche in questo caso io sono un po' deficitario, non avendoli mai
visti, ma cercherò di rimediare alla mia lacuna.
Gli OAV di Black Jack sono il soggetto del nono capitolo, in cui si
riassumono anche gli altri lavori di Dezaki in OAV. Altro capitolo
più che esauriente, che ho potuto meglio apprezzare avendo visto la
serie.
Nell'ultimo capitolo si analizzano le opere di Dezaki tra la fine
degli anni 90 e gli anni 2000, che in gran parte non sono ancora
arrivate in Italia. Rumor cerca di spiegare quale artista sia stato
l'ultimo Dezaki.
Le opere analizzate sono: Yuki no Joo; Hakusei Densetsu; Ultraviolet
Code: 044; La storia della principessa splendente.
Alla fine della recensione perderò qualche riga per un piccolo sfogo, inerente la
difficoltà di reperire materialmente la saggistica su manga,
anime e Giappone in generale. Ormai anch'io mi sono dovuto arrendere
agli acquisti on line, perché le librerie in tre dimensioni sovente
si rifiutavano di recuperarmi questo o quel titolo, accampando la
motivazione che non faceva parte del loro canale distributivo...
pensavo di aver risolto il problema con ibs, ma ho scoperto che ci
sono case editrici che sfuggono pure a questi canali di vendita...
certo, ci sarebbe il sito della piccola casa editrice, ma io
preferisco non seminare a destra e a manca i miei dati personali.
Il presente saggio non era presente sul sito di ibs al momento della
sua uscita (neppure su Amazon), quindi ho dovuto cercare su Ebay, ma
non risultava neppure lì. Quando ne è comparsa una copia (a
luglio), ad un prezzo abbastanza maggiorato, a cui sommare le spese
di spedizione, l'ho comprato. Totale quasi 30 euro... ora il libro è
presente su ibs, a 18,70€ (con spese di spedizioni quasi nulle), ma
ormai...
Io già non capisco perché le librerie non si sbattano più di tanto
per recuperare certi titoli, per poi sentirli lagnarsi che la gente
non compra libri... ma che un titolo non sia immediatamente
disponibile neppure sui siti specializzati in vendita di libri, è
una cosa che mi fa andare in bestia...
Questo mini sclero non nasce solo dalla difficoltà che ho incontrato per
recuperare il saggio di Rumor, ma ci sono almeno altri 2/3 titoli che
non riesco a trovare neppure on line... ma uno cosa cacchio deve fare
per leggere un libro?!
Guardate che pago... mica lo prendo in prestito... >_<
gran bel libro, consiglio vivamente anche il lungometraggio su Golgo 13, sorprendente
RispondiEliminaGolgo 13 dovrò proprio guardarlo.
Elimina