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venerdì 4 marzo 2016

Catalogo giocattoli Standa - Natale 1978


Devo ammettere che questo catalogo natalizio 1978 della Standa non è particolarmente appariscente o memorabile, non contiene linee di giocattoli o articoli che ti lasciano a bocca aperta.
Non mostra neppure un giocattolo di Goldrake!
Nonostante l'era goldrakkiana fosse iniziata il precedente 4 aprile, otto mesi prima, e che sulla Rete 2 la Rai stava mandando in onda la seconda serie di Goldrake.
Si vede che la Standa in quel primo Natale dell'avvento di Goldrake snobbò un po' il suo successo televisivo, oppure furono le aziende che non avevano ancora colto il filone d'oro dei robottoni. Tant'è che l'unico segno dell'arrivo dei"cartoni animati giapponesi" sono un paio di puzle di Heidi ed il suo gioco in scatola, poi più nulla. Bisognerà aspettare il Natale successivo per vedere il cambio di rotta della Standa, che metterà Goldrake addirittura in copertina!
Catalogo giocattoli Standa Natale 1979

Sono comunque presentati tanti piccoli giocattoli che erano nelle case di gran parte delle famiglie del periodo, alcuni di marche importanti, molti altri senza neppure un marchio a distinguerli, però l'ex bambino e bambina coglieranno immediatamente quel articolo che gli/le strizza l'occhio, sussurrando: "Ti ricordi di me?"  ^_^
Io ne ho individuati almeno tre o quattro, in quanto mia madre e mia nonna mi vestivano alla Standa e all'Upim, ergo spesso ci scappava un salto nel reparto giocattoli, che poi era uno dei pochi metodi per farmi accettare di dovermi provare pantaloni/maglioni/magliette etc etc... cosa che detestavo... e detesto tutt'ora :]
Questo catalogo del 1978, assieme a quello linkato sopra del 1979, e a quello sempre della Standa del 1980, formano un trittico che illustra bene come si modificarono i gusti dei bambini in quel periodo. Un po' meno i gusti delle bambine, in quanto i loro giochi restano più ancorati alla bambola, che poco aveva a che fare con i robottoni o i videogiochi.
Poi c'erano un sacco di bambine che svenivano per Actarus, ma le aziende di giocattoli non mettevano in commercio relativi articoli per farle divertire  :]




Non mi è chiaro il motivo per cui quasi tutti i cataloghi di giocattoli cominciano con le pallosissime bambole  :]
In basso a sinistra due personaggi dei Muppet, anzi, di "Sesamo Apriti".






 Quanto era figo l'elicottero di Big Jim!







Della Polistil ho già recensito due corposi cataloghi:
Catalogo Polistil 1980
Catalogo Polistil 1983











Sono abbastanza sicuro di aver avuto il fucile numero 2. In cortile giocavamo alla guerra di continuo, ma nessuno di noi ha mai imbracciato armi vere, tranne durante il servizio militare.


 Non poteva mancare l'Atlantic  ^_^






Il Dribbling della Arcofalc a destra era qualcosa di fenomenale, lo avevano una copia di fratelli della mia scala, non avrei mai smesso di giocarci: stupendo!



Il Festacolor sarebbe restato sul mercato ancora per un po', ma i vari articoli della Mupi lo avrebbero scalzato presto. Chissà se hanno mai fatto delle diapositive per il Festacolor con i personaggi degli anime, io non ne ho mai visti, però...
Noi giocavamo coi telefoni finti, ora i bambini gocano con telefonini veri con dentro giochi  :]



 Gli ultimi due in basso sono due dei trearticoli che fanno riferimento agli anime, che strano catalogo.


Con il gioco in scatola di Heidi si conclude la panoramica del merchandising legato all'animazione nipponica.
Mi viene l'atroce dubbio che i due terribili giochi in scatola de "L'Uomo Ragno e i Fantastici 4"  e di "Guerre Stellari" io li abbia visti per la prima volta alla Standa... maledetti ingannatori di bambini sognanti...
In futuro recensirò il gioco di Portobello, che di primo acchito pare assai Portobrutto...





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