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sabato 9 gennaio 2016
"Wacky Races, the weirdo world of wheels" - febbraio 1971
Ci si poteva dividere tra chi considerava più potente Goldrake o Mazinga Z (dei mentacatti in erba...) oppure più mortifera Candy Candy o Charlotte, ma tutti concordavamo nel considerare il cartone Wacky Races uno spasso. Ovviamente non trasmetteva alcun messaggio valoriale, non aveva proprio nulla da trasmettere, se non due piacevoli risate, ma Dick Dastardly e Muttley erano, e restano, impareggiabili.
"Doppio e triplo accidenti!" ^_^
Non ho mai visto un fumetto italico delle Wacky Races, non dico non ne siamo mai stati pubblicati, ma io non ne ho memoria, ergo, quando ho trovato questo fumetto Statunitense non me lo sono fatto scappare. Anche perchè contiene qualche pubblicità per bambini del periodo che mi ha lasciato abbastanza sorpreso, più simili a quellle dei giocattoli presenti in Giappone negli stessi anni ( catalogo nipponico 1 ; catalogo nipponico 2 ) che di quelle italiche ( Corriere dei giocattoli, catalogo Natale 1970).
Il fumetto è successivo al cartone, e i disegni sono identici a quelli che abbiamo visto in tv, a differenza di ciò che capitava spesso nelle pubblicazioni italiane che obbligavano il bambino ad un certo dose di adattamento e fantasia ( La Banda TV Ragazzi , N° 17 - luglio 1980 ).
Il numero conteneva due storie complete, cosa assai apprezzabile, visto che ho sempre detestato il dover aspettare una settimana o un mese per sapere cosa succedeva dopo...
Un esempio delle pubblcità presenti, cosa poteva mai desiderare un bambino nel 1971?
Ma ovviamente un paio di stivaloni per sgambettare i ladri di auto!!!
Scemo io che avrei voluto videogiochi :]
E le altre pubblcità sono anche "peggio"!
I nostri eroi sono nella penisola di Baja, in California, che pare esista veramente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Bassa_California
Mi pare che nel fumetto i corridori siamo molto più aggressivi che nel cartone, parecchio di più... ma dov'è la "Doppio Zero"?! ^_^
Non ho ben compreso cosa fosse questa pubblcità.
In una nazione tanto patriottica pare che un bambino anelasse avere gli anelli, non del potere elfico, ma quelli delle armi statunitensi, che figata... poi ovvio che un decennio dopo sarebbero stati facile preda della propaganda, finendo in qualche paese straniero ad esportare democrazia :]
Intermezzo culturale.
Potevi farti fare il poster di chi volevi, cosa che poteva essere anche una figata, addirittura farti miniaturizzare la foto in un orologio!
La tipa testimonial dell'azienda mi ricorda qualcuno, un personaggio dei telefilm, ma mi sfugge chi e cosa.
Il piccolo muratore.
Negli Usa, come in Giappone, le macchine fotografiche erano proposte anche ai bambini, entrameb le società erano più ricche della nostra.
Stupendi anche questi articoli!
Passi per l'orologio con Stanlio ed Olio, ma quale poteva essere il bambino che chideva quello con Nixon, Moshe Dayan o i simboli del partito Repubblicano e Democratico?! O_o
Educare i bambini al simbolo della simpatica(...) NRA abituava i futuri compratori di armamentario pesante ed automatico a riconoscere un brand amico...
Anche noi giocavamo un sacco con le armi giocattolo, cosa spesso criticata ai tempi, ma non erano sponsorizzate dall'associazione armaioli italiani...
Negli anni 70 c'era un gioco praticamente uguale della Harbert di Milano, il "Super Stun Car"
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