TITOLO: Le campane di Nagasaki
AUTORE: Takashi Paolo Nagai
CASA EDITRICE: Luni Editrice
PAGINE: 137
COSTO: 16 €
ANNO: 2014
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di
Milano
CODICE ISBN: 9788879844246
Ci
sono due tipi di libri inerenti Hiroshima e Nagasaki: quelli di
taglio saggistico e quelli che riportano testimonianze dirette dei
fatti accaduti.
Le
conclusioni dei saggi sul bombardamento statunitense delle due città
nipponiche si possono contestare o meno, ed il mio punto di
vista (ammesso conti qualcosa) è quello contenuto nel saggio
“Hiroshima e il nostro senso morale, analisi di una decisione drammatica”.
Per questo ho trovato la premessa al racconto di Takashi Paolo Nagai
totalmente scollegata dal periodo storico, quasi che gli americani si
fossero svegliati una mattina a avessero deciso di nuclearizzare il
Giappone per semplice diletto.
Mentre
ritengo che le testimonianze dirette vadano solo lette ed apprese.
Facendo tesoro di ciò che gli autori hanno cercato di trasmetterci,
e cerando, per quel poco che è possibile, di capire cosa quelle
persone dovettero affrontare.
In
“Le campane di Nagasaki” il cattolico Takashi Paolo Nagai ci
racconta il prima, il durante ed il dopo bombardamento atomico,
avvenuto per mano di cristiani come lui.
Forse
a livello psicologico il suo racconto è più coinvolgente proprio
perché l'autore era cattolico, ed il suo nome è più italiano che
italiano non si può.
Takashi
Paolo Nagai era un medico radiologo dell'ospedale universitario di
Nagasaki, quindi conosceva gli effetti delle radiazioni sulle
persone, infatti sono riportati con tono quasi asettico i sintomi da
irradiazione atomica.
Oltre
al valore emotivo di queste testimonianze, trovo interessante leggere
delle informazioni indirette di quel periodo, specialmente
sull'appoggio che il popolo dava alla cricca militarista (in cui
includo anche il “pacifista” Hirohito). L'indice del fanatismo di
quel Giappone, coltivato nei precedenti 40 e passa anni, è che pure
un cattolico si disperasse per la resa, per la sconfitta, per la
vergogna di essere occupati dagli americani. Nello scritto di Takashi
Paolo Nagai non si legge mai una critica all'operato del tanto amato
Hirohito, che non solo fu a favore della guerra, ma non ebbe neppure
il coraggio di imporre la resa dopo il primo bombardamento,
attendendo il secondo.
All'inizio
del libro viene raccontato di un ragazzo che esprime dubbi sull'esito
della guerra, dubbi subito zittiti da altri suoi coetanei studenti di
medicina.
Il
racconto di Takashi Paolo Nagai contiene numerosi dialoghi, qualche
volta un po' confusionari per come sono esposti, comunque sempre
toccanti e tremendi.
L'indice del libro.
Il testo delle copertine.
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