Oltre alle serie più note, che sono entrate nel cuore un po' di tutti gli ex bambini, esistono cartoni che esercitano un fascino particolare pur non essendo particolarmente famose o citate, personalmente Ken Falco è una di queste, anche grazie alla splendida sigla dei Superobots!
Fu in assoluto tra le prime serie che vidi da bambino, e a Milano veniva trasmessa da Antenna Nord, successivamente fagocitata dalla Fininvest quando aveva già cambiato nome in Italia 1.
Se la serie “Ken Falco e il
Superbolide” fosse un videogame non sarebbe di certo un gioco di
simulazione come "Gran Turismo", ma piuttosto un arcade alla Micromachines V3. A differenza per esempio di
“Grand Prix”, che si sforza di essere il più realistico
possibile, “Ken Falco e il Superbolide” è tanto surreale quanto
spietato. Oltre alle manovre automobilistiche che vanno ben oltre i
limiti della legge di gravità, della fisica e del buon senso, non si contano i
veicoli distrutti con relativi deceduti.
In questa serie arrivare al traguardo
per primi non significa solo aver vinto una gara, ma il più delle
volte è l’unico modo per sopravvivere!
Nella prima puntata ho contato ben sei incidenti probabilmente mortali, viste le relative esplosioni di auto, nei primi due o tre minuti. Si potrebbe obbiettare che gli incidenti nelle corse automobilistiche possono capitare, se non fosse che qui abbondano auto con rostri, tenaglie accuminate, mine terrestri, bombe terremoto e non mancano neppure le onde sonore ipnotiche.
La serie meriterebbe una recensione super dettagliata (qui mi limiterò alle puntate presenti nel primo DVD), benché lo sforzo sarebbe mostruoso, infatti ogni puntata contiene scene che vanno ben oltre l'immaginazione umana, divertentissime e surreali, piene di enfasi, capaci veramente di farti tornare bambino, a patto di mettere da parte per soli 20 minuti il senso critico.
Basta pensare ad una delle scene che fin da bambino mi sorprese, e su cui mi dilungherò più sotto, l'esplosione di un bob singolo! Che manco esiste come sport invernale!
Un amico mi ha fatto notare che lo sport praticato da Uragano Harry è lo skeleton.
Il cofanetto Yamato Video costa in pre-order 42,50€ (50€ a prezzo pieno), contiene 4 DVD e un booklet di 39 pagine. Le tracce audio sono due: quella col vecchio dopiaggio italico (con Tony Fusaro/Ken Hayabusa!) e quella in giapponese.
La cosa interessante è che i sottotitoli non sono la riproposizione del doppiaggio italiano del 1979 (come talvolta capita nei prodotti Yamato Video e non solo), ma la traduzione dei dialoghi originali giapponesi. Questo permette di capire meglio alcuni punti della serie in cui il dopiaggio nostrano fece un po' di confusione oppure commise qualche errore, tipo quando nella terza puntata danno per morta da 5 anni la madre di Kamikaze, per poi vederla viva e vegeta nella nona puntata (ne mostrerò vari fermo immagine più sotto).
Non che il poter leggere i veri dialoghi sveli chissà cosa, però permette di apprezzare un minimo di senso logico nella storia.: ok, è un cartone per bambini, nonostante questo, però, i dialoghi avevano un senso!
Come in tanti altri anime viene esaltato lo spirito gruppo (in ottemperanza al proverbio giapponese "Il chiodo che sporge viene preso a martellate"), infatti Ken inizialmente si comporterà in modo
molto egoistico ed egocentrico, ma, ben presto, comprenderà quanto
sia importante il gioco di squadra, dato che spesso gli altri membri del team Saionji sacrificano le proprie auto per far vincere Hayabusa.
La scuderia Sayongi si scontrerà in
ogni gara con una misteriosa organizzazione che cerca di prendere il
controllo di tutto il settore delle gare automobilistiche: la Black
Shadow.
Al comando della Black Shadow, chiamata anche Ambaver, c’è
l’efferato Ayab Modil Dick (alias Berny Cramer) che veste
un’armatura medioevale con tanto di maschera di ferro. Nella Black
Shadow errare non è consentito, e l’errore costa sempre la vita.
Degno vice di Ayab è il Barone Nero, che non si farà scrupolo di
uccidere persino i suoi piloti pur di sconfiggere la scuderia
Sayongi. Per chiudere in bellezza le automobili della Black Shadow sono progettate dal Dottor
Mefist.
Durante la serie si susseguiranno molti piloti della Black
Shadow, quasi tutti ben caratterizzati e con nomi molto evocativi:
Jack la Spada;
Romi Anthoit, una ragazza che
s’innamorerà di Ken;
Uragano Harry, alias Harry Jerome,
amico di Muzu;
Jackel;
Killer Kid;
Rose Kelly, detto Kelly la rosa;
Falco Portentoso;
Haller Shall;
Will Play;
Tony Lucente, che è in realtà un
giornalista infiltratosi nella Black Shadow;
I Fratelli Gailer, chiamati il Duo
Infernale;
I Fratelli Kaiser e Igo Di Wolf.
Per ultimo l’avversario che, non solo
è il meglio caratterizzato, ma darà più filo da torcere a Ken:
Riù
Stella Cadente.
Nel momento in cui sarà affidata a Riù l’auto che
può effettuare il “Quick Covering Wheels” (altra fantasmagorica e geniale invenzione di questo anime!), per Ken sarà
arrivato il momento di assaggiare molta polvere. Saranno i duelli tra i due a far nascere tra loro una stima reciproca e una
forte amicizia.
Nell’ultima puntata i nostri eroi percorreranno un
circuito che partendo da Montecarlo li porterà dritti dritti in Piazza del Duomo a Milano!