CERCA NEL BLOG

domenica 15 settembre 2013

Hayao Miyazaki, sguardi oltre la nebbia


TITOLO: Hayao Miyazaki, sguardi oltre la nebbia
AUTORE: Maria Teresa Tresciuzzi
CASA EDITRICE: Carocci editore
PAGINE: 139
COSTO: 17€
ANNO: 2013
FORMATO: 22 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788843069163

Il saggio di Maria Teresa Trisciuzzi non è brutto, ha però il difetto di essere eccessivamente corto. Son stati pubblicati altri tre saggi su Miyazaki ( Hayao Miyazaki, il dio dell’anime , L’incanto del mondo, il cinema di Miyazaki HayaoHayao Miyazaki, le insospettabili contraddizioni di un cantastorie  ), ed anch'essi non sono formati da molte pagine, intorno alle 150, ma il contenuto di questi è più esaustivo. Anche perché il primo capitolo (29 pagine) riassume brevemente la storia dell'animazione giapponese, e il quarto capitolo (29 pagine) è un po' estraneo al titolo (lo spiegherò più avanti), riducendo ulteriormente l'analisi su Miyazaki. Inoltre, a fronte di tante citazioni corrette, ho notato alcuni errori riguardo a citazioni e considerazioni sui temi delle opere di Miyazaki (alcune le farò notare nella recensione), ma magari sono io ad errare nel considerarli tali.
Mi par giusto precisare che nel saggio non è menzionato l'ultimo (in tutti i sensi) film di Miyazaki: "Si alza il vento".



La quarta di copertina.




Capitolo 1: Visioni apocalittiche
1,1 Le anime ferite
1,2 Il crisantemo e la spada
1,3 I cavalieri del vento
1,4 La giungla storica dell'animazione giapponese
Questo capitolo funge da introduzione ai successivi, illustrando brevemente la storia dell'animazione giapponese e da quale contesto culturale nasce, quindi tutto il capitolo è pre-Miyazaki.
A pagina 14 si può leggere: “E, come cantava la sigla italiana di Jeeg, manga che nel 1988 raccontava in chiave metaforica l'attuale crisi nucleare di Fukushima, “se dalla terra nascerà la forza che ci annienterà”.
Intanto Jeeg non è del 1988, ma del 1975 (di aprile il manga, d'ottobre l'anime). Quello della sigla non è un manga (in Giappone il manga anticipò l'anime di qualche mese), ma un anime. Infine proprio non vedo il nesso tra Fukushima e la trama di Jeeg (che ho visto più volte).
A pagina 16 si può leggere che l'antropologa Ruth Benedict (nel suo Il crisantemo e la spada, modelli di cultura giapponese ) spiegava che ogni ragazzino giapponese conosceva la storia dei “47 ronin”, però lo scriveva nel 1940... Questo non vuol dire che oggi quella storia sia stata dimenticata (uscirà prossimamente pure un film di Hollywood!), ma non si può citare una considerazione del 1940 come se fosse contemporanea.

Capitolo 2: Hayao Miyazaki. Il grande raccontafiabe d'Oriente
Il secondo capitolo è un excursus sulle opere di Miyazaki comprensivo di una breve sinossi con commento critico, seguita dall'analisi del film.

2,1 Il teatro dei capolavori del mondo
Sono narrati i natali di Miyazaki, la sua giovinezza e l'inizio della carriera professionale fino al 1977.

2,2 Eroi tra manga e anime
Il paragrafo ricomincia dalla serie “Conan il ragazzo del futuro” fino al manga di Nausicaa.

2,3 Lo Studio Ghibli
Nel 1984, con il successo commerciale del lungometraggio tratto dal manga di Nausicaa, Miyazaki ed Isao Tahakata fondano lo Studio Ghibli.
A pagina 39 mi è parso che la sinossi di “Principessa Mononoke” non sia del tutto corretta in due punti: “Il giovane deve lasciare il suo villaggio per evitare che la maledizione del demone si scagli sulla sua tribù...”; “...Lady Eboshi, spregiudicato capo di un villaggio che basa la sua esistenza sulla fabbricazione di armi da fuoco, avendo come obbiettivo la distruzione delle foreste abitate dai lupi e dagli altri animali divini”.
Ashitaka lascia il villaggio per scoprire da dove proveniva il cinghiale demone, e per trovare una cura alla sua maledizione. La “città del ferro” si chiama così perché produce ferro, non armi (la produzione di armi è limitata all'autodifesa). Eboshi non distrugge la foresta mossa dall'odio verso gli animali e gli spiriti, ma perché le serve il legno per le fornaci, il classico disboscamento a scopo industriale.

2,4 Un nuovo inizio
Il paragrafo contiene sinossi ed analisi di: “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” (dove si afferma che Sophie giovane ha i capelli rossi), “Ponyo sulla scogliera” ed “Arietty”.
Gli ultimi due un po' sacrificati.
Ho scoperto che Miyazaki non si recò a Los Angeles a ritirare il premio Oscar per protestare contro Bush e la guerra in Iraq.

Capitolo 3: Eroine oltre la nebbia
3,1 Diventare grandi
Sono brevemente analizzati i protagonisti dei film di Miyazaki, adolescenti (maschi e femmine) e donne.

3,2 Sguardi d'infanzia
L'infanzia è uno dei soggetti più ricorrenti nei film di Miyazaki, talvolta sono proprio i bambini ad essere i protagonisti. Questo perché i bambini (e anche chi apprezza i film di Miyazaki, aggiungo io) riescono a vedere ciò che gli adulti non colgono più: il fantastico e l'immaginazione senza confini.
In questa parte del saggio si approfondisce l'analisi di Totoro (e di Mei e Sastuki) e del suo predecessore filmico, “Panda! Go panda!” (e della piccola Mimiko). Altra tematica del paragrafo riguarda le bambine e la crescita e il diventare adolescenti, come per Sastuki (Totoro), Kiki e Chihiro (La città incantata). Altri bimbi protagonisti sono Ponyo e Sosuke, che nel film esaltano l'amicizia senza pregiudizi.

3,3 Piccole donne crescono
Il paragrafo analizza le figure delle protagoniste ragazze, e i due personaggi più approfonditi sono Nausicaa e San (Principessa Mononoke).
Sono analizzate le tematiche più presenti nei film di Miyazaki: l'amore, il volo, l'essere una principessa, il varco di una soglia, la magia, comunicare con gli animali/spiriti.
Una protagonista di un film di Miyazaki può avere più d'una di queste caratteristiche, ma avrà anche una debolezza, un dubbio su se stessa, un punto debole di cui liberarsi.

3,4 Le “anime” delle donne
Nei film di Miyazaki al fianco delle giovani protagoniste, bambine o ragazze che siano, c'è quasi sempre la figura di una donna adulta che riveste il ruolo di amica, rivale o madre (anche più ruoli contemporaneamente tra questi). Sono analizzate le coppie: Fujiko vs Clarissa (Lupin III - Il castello di Cagliostro); Gina vs Flo (Porco Rosso); Kushana vs Nausicaa; Eboshi vs San (Principessa Mononoke); Dola vs Sheeta (Laputa); la maga Suliman vs Sophie (Il castello errante di Howl); Linn/Yubaba vs Chihiro (La città incantata).
E' spiegato il senso che Miyazaki conferisce alle donne truccate: Eboshi, Gina, Yuko (mamma di Chihiro), la madre e la sorella di Sophie.
Miyazaki disegna delle madri molto originali, anche quando hanno ruoli secondari, o nel film si vedono poco: Totoro, Il castello errante di Howl, Porco Rosso, La città incantata, Kiki consegne a domicilio (due madri: mamma di Kiki e la signora Osono della panetteria).

3,5 Il giardino d'inverno
E' analizzato il rapporto giovane/anziana, infatti le “nonnine” sono spesso presenti nei film di Miyazaki.
In “ Kiki consegne a domicilio” ce ne sono addirittura tre: Doro (la cliente della mamma di Kiki); la madame della città; la governatrice di madame.
In Laputa c'è mamma Dola, in Nausica c'è la Gran Dama, in Mononoke c'è Hi-sama (la sacerdotessa degli Emishi), in “La città incantata” ci sono Zeniba e Yubaba, in “Il castello errante di Howl” ci sono la maga Suliman e la strega delle Lande, in Ponyo di fianco all'asilo di Sosuke c'è un centro per anziane (Yoshie, Noriko, Toki).

3,6 Ritornare bambini
Il paragrafo considera lo spazio che Miyazaki conferisce agli anziani, specialmente in “Il castello errante di Howl”. In cui l'anziana Sophie si permette quella libertà e spensieratezza che la giovane Sophie si negava.

Capitolo 4: Più leggeri dell'aria
Con la testa tra le nuvole
La casa sull'albero
Tra terra e cielo
Questo quarto capitolo è quello che inizialmente mi son permesso di giudicare “estraneo al titolo”, infatti è trattata l'età infantile/adolescenziale nella letteratura per bambini/ragazzi. I tre paragrafi sono pieni di citazioni di narrativa per bambini/adolescenti, di altri autori di saggi sul tema e anche sull'infanzia/adolescenza (Alice, Peter Pan, Ariel che sapeva volare, Il signore degli anelli, Stradust, Narnia etc), oltre che citazioni di poeti italiani che hanno scritto poesie sull'infanzia. La mia sensazione, totalmente personale, è che questo quarto capitolo sia un po' troppo fuori tema, in quanto Miyazaki è appena citato. E' come se il capitolo fosse stato scritto per (o fosse contenuto in) altro, e poi riutilizzato (aggiungendo qualche rigo su Miyazaki) per questo libro. Se il saggio di Maria Teresa Tresciuzzi si fosse intitolato “Hayao Miyazaki, la letteratura mondiale sull'infanzia e l'adolescenza” avrebbe avuto senso come tema, invece non è così.

Capitolo 5: Interiors. Un ponte per l'altrove
5,1 Sospesi in aria
Il paragrafo cerca di riepilogare il contesto in cui operano/recitano i personaggi di Miyazaki: principalmente il volo, i suoi significati e il perché i personaggi volano.

5,2 Nel ventre della Terra
Stessa impostazione del precedente paragrafo, ma con soggetto la terra e la natura. Sono trattati i film “Principessa Mononoke”, Nausicaa, Totoro e la serie televisiva di “Conan il ragazzo del futuro”.
A pagina 126 si può leggere: “...insieme a suo nonno, unico sopravvissuto di tutto l'equipaggio di un'astronave che durante la guerra aveva cercato di fuggire verso un altro pianeta”.
A me non pare proprio che la scena iniziale della serie mostri questo, il veicolo volante (non astronave) fugge da una zona pesantemente bombardata, arriva al limite dell'atmosfera e poi scende di quota, non ho mai letto che l'obbiettivo fosse andare su un altro pianeta... fuggivano da un luogo pericoloso.
A pagina 126/127 l'autrice afferma: “Durante il lungo viaggio il protagonista conoscerà nuovi amici e avrà la possibilità di crescere e maturare...”.
La serie di “Conan il ragazzo del futuro” l'ho vista più volte e direi, invece, che Conan (e come contraltare anche Lepka) resta sempre se stesso per tutta la serie: leale, senza preconcetti, fiducioso verso il prossimo, incapace di odiare (se non la violenza in se stessa). Tutti gli altri personaggi delle serie maturano: Lana diventa più coraggiosa; Jimsey impara a pensare al prossimo e non solo a se stesso; Monsley riacquista la fiducia negli altri; il capitano Dyce impara il valore dell'amicizia.

5,3 Oltre la soglia
Il paragrafo analizza la tematica della soglia (“Il castello errante di Howl” e “La città incantata”), con i pericoli di attraversarla, e il significato che i castelli hanno nei film di Miyazaki (“Il castello errante di Howl” e Laputa).

5,4 Verso la dimora del re del mare
Nell'ultimo brevissimo (poco più di una pagina...) paragrafo il tema è il mare, cioè Ponyo.

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Recensione esaustiva! Ho da poco anche io finito di leggere il libro e ho avuto anche io su alcuni punti le tue stesse impressioni...
    Colgo l'occasione per chiederti un consiglio: sto facendo una ricerca bibliografica di Miyazaki e volevo sapere se conoscevi altri saggi oltre a questo e ai due citati nell'introduzione(che ho già recuperato) ...te ne sarei davvero grata!

    RispondiElimina
  3. Ciao Eleonora,
    i libri su Miyazaki, oltre a questo, sono 3, non 2:
    Hayao Miyazaki, il dio dell’anime;
    L’incanto del mondo, il cinema di Miyazaki Hayao;
    Hayao Miyazaki, le insospettabili contraddizioni di un cantastorie.

    Oltre a questi 4 c'è uno speciale delle "Edizioni Lo Vecchio" dal titolo "Il magico mondo di Miyazaki, speciale Strike n°2", lo trovi in questo post verso il centro:
    http://imagorecensio.blogspot.it/2013/05/speciali-monografici-della-edizioni-lo.html

    Ovviamente, poi, in quasi tutti i saggi sull'animazione che ci sono su questo blog, c'è praticamente sempre un capitolo su Miyazaki o sullo Studio Ghibli.

    Se hai altre domande chiedi pure ;)


    RispondiElimina