TITOLO: Hayao Miyazaki, sguardi oltre la nebbia
AUTORE: Maria Teresa Tresciuzzi
CASA EDITRICE: Carocci editore
PAGINE: 139
COSTO: 17€
ANNO: 2013
FORMATO: 22 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di
Milano
CODICE ISBN: 9788843069163
Il saggio di Maria Teresa
Trisciuzzi non è brutto, ha però il difetto di essere
eccessivamente corto. Son stati pubblicati altri tre saggi su
Miyazaki ( Hayao Miyazaki, il dio dell’anime , L’incanto del mondo, il cinema di Miyazaki Hayao , Hayao Miyazaki, le insospettabili contraddizioni di un cantastorie ), ed anch'essi non sono formati da molte
pagine, intorno alle 150, ma il contenuto di questi è più
esaustivo. Anche perché il primo capitolo (29 pagine) riassume
brevemente la storia dell'animazione giapponese, e il quarto capitolo
(29 pagine) è un po' estraneo al titolo (lo spiegherò più avanti),
riducendo ulteriormente l'analisi su Miyazaki. Inoltre, a fronte di
tante citazioni corrette, ho notato alcuni errori riguardo a
citazioni e considerazioni sui temi delle opere di Miyazaki (alcune
le farò notare nella recensione), ma magari sono io ad errare nel
considerarli tali.
Mi par giusto
precisare che nel saggio non è menzionato l'ultimo (in tutti i sensi) film di Miyazaki:
"Si alza il
vento".
1,1 Le anime ferite
1,2 Il crisantemo e la
spada
1,3 I cavalieri del vento
1,4 La giungla storica
dell'animazione giapponese
Questo capitolo funge da
introduzione ai successivi, illustrando brevemente la storia
dell'animazione giapponese e da quale contesto culturale nasce,
quindi tutto il capitolo è pre-Miyazaki.
A pagina 14 si può
leggere: “E, come cantava la sigla italiana di Jeeg, manga che nel
1988 raccontava in chiave metaforica l'attuale crisi nucleare di
Fukushima, “se dalla terra nascerà la forza che ci annienterà”.
Intanto Jeeg non è del
1988, ma del 1975 (di aprile il manga, d'ottobre l'anime). Quello
della sigla non è un manga (in Giappone il manga anticipò l'anime
di qualche mese), ma un anime. Infine proprio non vedo il nesso tra
Fukushima e la trama di Jeeg (che ho visto più volte).
A pagina 16 si può
leggere che l'antropologa Ruth Benedict (nel suo Il crisantemo e la spada, modelli di cultura giapponese ) spiegava che ogni ragazzino giapponese conosceva la
storia dei “47 ronin”, però lo scriveva nel 1940... Questo non
vuol dire che oggi quella storia sia stata dimenticata (uscirà
prossimamente pure un film di Hollywood!), ma non si può citare una
considerazione del 1940 come se fosse contemporanea.
Capitolo 2: Hayao
Miyazaki. Il grande raccontafiabe d'Oriente
Il secondo capitolo è un
excursus sulle opere di Miyazaki comprensivo di una breve sinossi con
commento critico, seguita dall'analisi del film.
2,1 Il teatro dei capolavori del mondo
Sono narrati i natali di
Miyazaki, la sua giovinezza e l'inizio della carriera professionale
fino al 1977.
2,2 Eroi tra manga e anime
Il paragrafo ricomincia
dalla serie “Conan il ragazzo del futuro” fino al manga di
Nausicaa.
2,3 Lo Studio Ghibli
Nel 1984, con il successo
commerciale del lungometraggio tratto dal manga di Nausicaa, Miyazaki
ed Isao Tahakata fondano lo Studio Ghibli.
A pagina 39 mi è parso
che la sinossi di “Principessa Mononoke” non sia del tutto
corretta in due punti: “Il giovane deve lasciare il suo villaggio
per evitare che la maledizione del demone si scagli sulla sua
tribù...”; “...Lady Eboshi, spregiudicato capo di un villaggio
che basa la sua esistenza sulla fabbricazione di armi da fuoco,
avendo come obbiettivo la distruzione delle foreste abitate dai lupi
e dagli altri animali divini”.
Ashitaka lascia il
villaggio per scoprire da dove proveniva il cinghiale demone, e per
trovare una cura alla sua maledizione. La “città del ferro” si
chiama così perché produce ferro, non armi (la produzione di armi è
limitata all'autodifesa). Eboshi non distrugge la foresta mossa
dall'odio verso gli animali e gli spiriti, ma perché le serve il
legno per le fornaci, il classico disboscamento a scopo industriale.
2,4 Un nuovo inizio
Gli ultimi due un po' sacrificati.
Ho scoperto che Miyazaki non si recò a Los Angeles a ritirare il premio Oscar per protestare contro Bush e la guerra in Iraq.
Capitolo 3: Eroine oltre la nebbia
3,1 Diventare grandi
Sono brevemente
analizzati i protagonisti dei film di Miyazaki, adolescenti (maschi e
femmine) e donne.
3,2 Sguardi d'infanzia
L'infanzia è uno dei
soggetti più ricorrenti nei film di Miyazaki, talvolta sono proprio
i bambini ad essere i protagonisti. Questo perché i bambini (e anche
chi apprezza i film di Miyazaki, aggiungo io) riescono a vedere ciò
che gli adulti non colgono più: il fantastico e l'immaginazione
senza confini.
In questa parte del
saggio si approfondisce l'analisi di Totoro (e di Mei e Sastuki) e
del suo predecessore filmico, “Panda! Go panda!” (e della piccola
Mimiko). Altra tematica del paragrafo riguarda le bambine e la
crescita e il diventare adolescenti, come per Sastuki (Totoro), Kiki
e Chihiro (La città incantata). Altri bimbi protagonisti sono Ponyo
e Sosuke, che nel film esaltano l'amicizia senza pregiudizi.
3,3 Piccole donne crescono
Il paragrafo analizza le
figure delle protagoniste ragazze, e i due personaggi più
approfonditi sono Nausicaa e San (Principessa Mononoke).
Sono analizzate le
tematiche più presenti nei film di Miyazaki: l'amore, il volo,
l'essere una principessa, il varco di una soglia, la magia,
comunicare con gli animali/spiriti.
Una protagonista di un
film di Miyazaki può avere più d'una di queste caratteristiche, ma
avrà anche una debolezza, un dubbio su se stessa, un punto debole di
cui liberarsi.
3,4 Le “anime” delle donne
E' spiegato il senso che Miyazaki conferisce alle donne truccate: Eboshi, Gina, Yuko (mamma di Chihiro), la madre e la sorella di Sophie.
Miyazaki disegna delle madri molto originali, anche quando hanno ruoli secondari, o nel film si vedono poco: Totoro, Il castello errante di Howl, Porco Rosso, La città incantata, Kiki consegne a domicilio (due madri: mamma di Kiki e la signora Osono della panetteria).
3,5 Il giardino d'inverno
E' analizzato il rapporto
giovane/anziana, infatti le “nonnine” sono spesso presenti nei
film di Miyazaki.
In “ Kiki
consegne a domicilio” ce ne sono addirittura tre: Doro (la cliente
della mamma di Kiki); la madame della città; la governatrice di
madame.
In
Laputa c'è mamma Dola, in Nausica c'è la Gran Dama, in Mononoke c'è
Hi-sama (la sacerdotessa degli Emishi), in “La città incantata”
ci sono Zeniba e Yubaba, in “Il castello errante di Howl” ci sono
la maga Suliman e la strega delle Lande, in Ponyo di fianco all'asilo
di Sosuke c'è un centro per anziane (Yoshie, Noriko, Toki).
3,6 Ritornare bambini
Il paragrafo considera lo
spazio che Miyazaki conferisce agli anziani, specialmente in “Il
castello errante di Howl”. In cui l'anziana Sophie si permette
quella libertà e spensieratezza che la giovane Sophie si negava.
Capitolo 4: Più leggeri dell'aria
Con la testa tra le
nuvole
La casa sull'albero
Tra terra e cielo
Questo quarto capitolo è
quello che inizialmente mi son permesso di giudicare “estraneo al
titolo”, infatti è trattata l'età infantile/adolescenziale nella
letteratura per bambini/ragazzi. I tre paragrafi sono pieni di
citazioni di narrativa per bambini/adolescenti, di altri autori di
saggi sul tema e anche sull'infanzia/adolescenza (Alice, Peter Pan,
Ariel che sapeva volare, Il signore degli anelli, Stradust, Narnia
etc), oltre che citazioni di poeti italiani che hanno scritto poesie
sull'infanzia. La mia sensazione, totalmente personale, è che questo
quarto capitolo sia un po' troppo fuori tema, in quanto Miyazaki è
appena citato. E' come se il capitolo fosse stato scritto per (o
fosse contenuto in) altro, e poi riutilizzato (aggiungendo qualche
rigo su Miyazaki) per questo libro. Se il saggio di Maria Teresa
Tresciuzzi si fosse intitolato “Hayao Miyazaki, la letteratura
mondiale sull'infanzia e l'adolescenza” avrebbe avuto senso come
tema, invece non è così.
Capitolo 5: Interiors. Un ponte per l'altrove
5,1 Sospesi in aria
Il paragrafo cerca di
riepilogare il contesto in cui operano/recitano i personaggi di
Miyazaki: principalmente il volo, i suoi significati e il perché i
personaggi volano.
5,2 Nel ventre della Terra
Stessa impostazione del
precedente paragrafo, ma con soggetto la terra e la natura. Sono
trattati i film “Principessa Mononoke”, Nausicaa, Totoro e la
serie televisiva di “Conan il ragazzo del futuro”.
A pagina 126 si può
leggere: “...insieme a suo nonno, unico sopravvissuto di tutto
l'equipaggio di un'astronave che durante la guerra aveva cercato di
fuggire verso un altro pianeta”.
A me non pare proprio che
la scena iniziale della serie mostri questo, il veicolo volante (non
astronave) fugge da una zona pesantemente bombardata, arriva al
limite dell'atmosfera e poi scende di quota, non ho mai letto che
l'obbiettivo fosse andare su un altro pianeta... fuggivano da un luogo pericoloso.
A pagina 126/127
l'autrice afferma: “Durante il lungo viaggio il protagonista
conoscerà nuovi amici e avrà la possibilità di crescere e
maturare...”.
La serie di “Conan il
ragazzo del futuro” l'ho vista più volte e direi, invece, che
Conan (e come contraltare anche Lepka) resta sempre se stesso per
tutta la serie: leale, senza preconcetti, fiducioso verso il
prossimo, incapace di odiare (se non la violenza in se stessa). Tutti
gli altri personaggi delle serie maturano: Lana diventa più
coraggiosa; Jimsey impara a pensare al prossimo e non solo a se
stesso; Monsley riacquista la fiducia negli altri; il capitano Dyce
impara il valore dell'amicizia.
5,3 Oltre la soglia
Il paragrafo analizza la
tematica della soglia (“Il castello errante di Howl” e “La
città incantata”), con i pericoli di attraversarla, e il
significato che i castelli hanno nei film di Miyazaki (“Il castello
errante di Howl” e Laputa).
5,4 Verso la dimora del re del mare
Nell'ultimo brevissimo
(poco più di una pagina...) paragrafo il tema è il mare, cioè
Ponyo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRecensione esaustiva! Ho da poco anche io finito di leggere il libro e ho avuto anche io su alcuni punti le tue stesse impressioni...
RispondiEliminaColgo l'occasione per chiederti un consiglio: sto facendo una ricerca bibliografica di Miyazaki e volevo sapere se conoscevi altri saggi oltre a questo e ai due citati nell'introduzione(che ho già recuperato) ...te ne sarei davvero grata!
Ciao Eleonora,
RispondiEliminai libri su Miyazaki, oltre a questo, sono 3, non 2:
Hayao Miyazaki, il dio dell’anime;
L’incanto del mondo, il cinema di Miyazaki Hayao;
Hayao Miyazaki, le insospettabili contraddizioni di un cantastorie.
Oltre a questi 4 c'è uno speciale delle "Edizioni Lo Vecchio" dal titolo "Il magico mondo di Miyazaki, speciale Strike n°2", lo trovi in questo post verso il centro:
http://imagorecensio.blogspot.it/2013/05/speciali-monografici-della-edizioni-lo.html
Ovviamente, poi, in quasi tutti i saggi sull'animazione che ci sono su questo blog, c'è praticamente sempre un capitolo su Miyazaki o sullo Studio Ghibli.
Se hai altre domande chiedi pure ;)