TITOLO: Lo specchio e il
santuario, storie di americani nel Giappone Meiji
AUTORE: Robert A.
Rosenstone
CASA EDITRICE: Feltrinelli
PAGINE: 304
COSTO: 28,5€
ANNO: 2001
FORMATO: 22 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788807103162
L'autore
ha soggiornato per un anno in Giappone nei primi anni 70 come
insegnante in due università, al suo ritorno negli Usa prova una
sensazione strana: non riesce a riabituarsi alla vita di prima.
Incuriosito
da questa sensazione di disadattamento ricerca nella storia giapponese la
spiegazione di ciò che prova. Altri suoi connazionali vissuti in
Giappone hanno provato la sua medesima sensazione?
Durante questa sua ricerca scopre che alcuni americani recatisi in Giappone nell'era Meiji avevano avuto affrontato stati emotivi identici ai suoi: dubbi, meraviglia, gioie, difficoltà, equivoci, frustazioni.
Durante questa sua ricerca scopre che alcuni americani recatisi in Giappone nell'era Meiji avevano avuto affrontato stati emotivi identici ai suoi: dubbi, meraviglia, gioie, difficoltà, equivoci, frustazioni.
Era
anche curioso di capire se la loro vita in Giappone li aveva cambiati
quanto aveva cambiato lui.
I tre
protagonisti del libro sono un missionario (William Elliot Griffis),
uno scienziato (Edward s. Morse), uno scrittore (Lafcadio Hearn).
Questi
tre personaggi vissero nel medesimo periodo storico, si recarono in
Giappone quasi negli stessi anni, si conoscevano reciprocamente di
fama, senza essersi mai visti.
Le
cinque parti in cui è diviso il saggio corrispondono a cinque ben
distinti (in ordine cronologico) periodi di vita dei tre
protagonisti.
Va
sottolineato che questo dovrebbe essere l'unico libro, pubblicato negli anni 2000,
che racconti la vita di Lafcadio Hearn, autore di molti libri (pochi
quelli tradotti in italiano) sulle storie del folklore giapponese.
Parte
Prima: Arrivo
Capitolo
1 - Tentazioni seduttive
Il
27enne Griffis giunge a Yokohama il 29 dicembre 1870, è un
insegnante che aspira a diventare sacerdote e missionario. E' stato
attratto in Giappone dall'offerta di un lauto stipendio (3600 dollari
annui) per insegnare nella città di Fukui, e lui spera, nonostante
nel 1870 sia ancora in vigore il bando contro il cristianesimo, di
fare anche il missionario.
Capitolo
2 - Virtù cristiane
Morse
arriva a Yokohama il 18 giugno 1877, a 39 anni, è un naturalista. E'
venuto in Giappone di sua scelta, per studiare i brachiopodi, che ha
studiato in patria. Chiede alle autorità di Tokyo l'autorizzazione
per le sue ricerche,ed ottiene, inaspettatamente, l'offerta di una
cattedra all'università di Tokyo, di organizzare un dipartimento di
zoologia,e la creazione di un museo di storia naturale (per uno
stipendio di 5000 dollari annui).
Capitolo
3 - Demoni e dei
Il 4
aprile 1890 sbarca a Yokohama Lafcadio Hearn, affermato scrittore
statunitense. E' qui per raccontare l'antico Giappone prima che la
modernità lo spazzi via. Hearn, per sua sfortuna, è giunto in
Giappone in un periodo in cui il sapere degli stranieri non è più
così richiesto come pochi anni prima. Trova lavoro come insegnante
nella città di Matsue, sull'isola di Honshu, lo stipendio non è più
faraonico come quello dei sui illustri predecessori, ma comunque
sufficiente per vivere in una città poco costosa (100 dollari al
mese).
Parte
Seconda: Ricerca
Capitolo
4 - Con l'aiuto del signore
L'autore
per stilare questa biografia di Griffis ha letto i suoi diari, ed in
questo capitolo si narra del Griffis prima di partire per il
Giappone. L'unico suo interesse è la religione, non la politica, non
la situazione sociale del suo paese. Per poter diventare sacerdote
inizia a studiare sodo, specializzandosi in materie scientifiche. Il
capitolo spiega le motivazioni (il lauto stipendio) e le circostanze
(fu lasciato dalla fidanzata) che lo spinsero ad accettare la
proposta di lavoro in Giappone.
Capitolo
5 - Il mondo della natura
Stesso
modo di raccontare la storia di Morse. In base ai suoi diari l'autore
ricostruisce la storia di Morse prima della venuta in Giappone. Fin
da ragazzo Morse è interessato alle conchiglie (tanto che a 19 anni
scopre una nuova specie), e di conseguenza alla scienza. Diviene
responsabile della sezione molluschi del neonato museo naturalistico
di Harward. E' ripercorsa la sua brillante carriera accademica, che
lo porterà a creare la nuova classificazione dei brachiopodi nel
1870, la vita privata e la situazione economica. Decide di andare in
Giappone perché ha appreso che lì vi sarebbero nuove specie di
brachiopodi.
Capitolo
6 - Da Leucade alla Martinica
Sono
raccontati i natali dell'anglo greco Patrick Lafcadio Hearn, La sua
non felice giovinezza a Dublino, gli studi, i suoi interessi e la sua
partenza per Cincinnati nel 1869 a 19 anni. Qui la vita è
altrettanto dura, è da solo, deve sopravvivere. Inizia a frequentare
la biblioteca pubblica, integrando gli studi di Dublino con queste
letture. Diventa scrittore, ma solo nel 1872 trova un lavoro stabile.
Nel 1877 si sposta a New Orleans, verso il 1880 si afferma come
scrittore. Nel 1885 parte per la Martinica, in preda alla solita
smania di nuovo, che, infine, lo porterà a Matsue.
Parte
Terza: Amore
Capitolo
7 - Feudalesimo a Fukui
Il 5
marzo 1871 Griffis prende possesso dell'appartamento a lui destinato
a Fukui, dove il signore di Echizen, Matsudaira Mochiaki, lo ha
assunto come insegnate del neo Fukui College. L'impatto con la realtà
di Fukui è devastante, non si trova bene, quindi si butta a
capofitto nel lavoro. Pian piano il suo giudizio muta, sia su Fukui
che sui giapponesi, iniziando a temere che l'impatto con l'occidente
distruggerà questo Giappone. Griffis è testimone della cerimonia
che a Fukui pone fine al feudalesimo, in cui il daimyo si congeda dai
suoi 3000 samurai. Dopo solo 10 mesi di insegnamento (sui 36 del
contratto) a Fukui Griffis riesce a farsi assumere a Tokyo.
Capitolo
8 - Le settimane a Enoshima, gli anni a Tokyo
Morse
a Enoshima deve organizzare il laboratorio di zoologia, in cui
raccogliere gli esemplari marini da esporre a Tokyo. Nei suoi diari e
lettere Morse racconta poco sui suoi sentimenti riguardo al Giappone,
illustra solo fatti ed oggetti. Ma anche Morse cambia, i brachiopodi
non sono più il suo unico interesse, anche il Giappone e i suoi
manufatti diventano l'oggetto dei suoi studi. E' a Enoshima che Morse
inizia ad apprezzare alcune caratteristiche dei giapponesi, come
l'educazione, che mette in contrasto con la maleducazione dei suoi
compatrioti. Nota anche late negativi, come, nonostante la voglia di
imparare le scienze occidentali, una quasi totale assenza di
curiosità da parte degli studenti e colleghi. Tutto viene accettato
senza contestare nulla.
Quindi
Morse si reca a Tokyo per catalogare gli esemplari raccolti, ed
organizzare il nuovo museo. Morse non si ferma alla catalogazione
animale, ad Omori trova una zona con resti archeologici ed inizia a
recuperarli e portarli al museo. Morse diventerà il padre
dell'archeologia giapponese.
Da
questo momento il suo interesse si si focalizza sui manufatti
artistici, sull'artigianato locale, sul vasellame e la ceramica
giapponese.
Capitolo
9 - La magia di Matsue
I
resoconti di Hearn sono a dir poco entusiastici, nessuna critica al
Giappone e ai giapponesi (come facevano inizialmente Griffis e
Morse), tutto è stupendo, tutto è perfetto. Anche se spesso Hearn
passa repentinamente da uno stato emotivo al suo opposto. Il suo
lavoro di insegnamento è solo il mezzo per poter scrivere del
Giappone, in particolare sullo shintoismo. Hearn inizia un processo
di totale identificazione coi giapponesi, si fa “assimilare”, si
inchina davanti all'effige dell'imperatore, canta l'inno, imita i
comportamenti dei colleghi. L'autore ha avuto molte difficoltà a
ricostruire la vita di Hearn a Matsue, dato che questi racconta ciò
che lo circonda, mai di se stesso. Per esempio non scrive nulla,
neppure la data, del suo matrimonio con Koizumi Setsuo. Quindi ci
vengono a mancare tutte le notizie su come proseguiva il matrimonio
tra un greco angloamericano ed una giapponese.
Il
capitolo si conclude con Hearn che trova un altro lavoro di
insegnante in una città che lui pensa più stimolante (a Matsue
ormai si annoiava): Kunamoto del Kyushu.
Parte
Quarta: Conoscenza
Capitolo
10 - Il letterato
Griffis
arriva a Tokyo per iniziare il suo lavoro, che non sarà al
politecnico ma presso la prestigiosa Daigaku Nanko. Nota un
cambiamento in se stesso: “vede le cose come le vedono i
giapponesi”. La solitudine inizia a pesargli, visto che la sua
fervente fede gli impedisce di trovarsi una concubina, convince a
forza la sorella Maggie (il famigliare con cui andava più d'accordo
e con cui si confidava via lettera) a raggiungerlo a Tokyo, dove
anch'essa diverrà insegnante del primo collegio femminile
giapponese.
A
luglio del 1872 riceve, con sua grande sorpresa e ira, l'avviso che
alla scadenza il contratto non sarà rinnovato. Torna negli Usa nel
1874.
Capitolo
11 - Chanoyu e utai
Morse
è tornato in Giappone, dopo un periodo in Usa, nel 1882. La sua foga
di collezionista di ceramiche è più forte che mai, ma sentiva anche
nostalgia del Giappone. A questo punto della sua vita, oltre il
collezionismo, pare che aspiri ad essere considerato un esperto del
Giappone. Contemporaneamente sviluppa nuovi interessi: architettura;
la cerimonia del tè (chanoyu); il canto e la musica del teatro No
(utai).
Capitolo
12 - Il prezzo dell'esilio
La
nuova città delude Hearn, Kunamoto non ha nulla del Giappone che lui
ama, anche i suoi abitanti non sono amabili come quelli di Matsue.
Infine solo una minoranza del corpo docente parla inglese, almeno
teoricamente, perché in realtà si limitano a salutarlo, non gli
rivolgono mai la parola. Lo rattristerà capire il perché di questo
silenzio, lui è uno straniero. Resterà qui controvoglia per tre
anni, anche perché ora ha la responsabilità di dover pensare ad una
famiglia allargata (moglie, figlio, genitori della moglie, servitori,
per un totale di 12 persone).
Ormai
è passato il periodo (siamo nel 1891) in cui gli stranieri erano
interessanti ed utili, sono visti, a causa del crescente
nazionalismo, come mercenari estranei ai loro valori. Durante la sua
permanenza a Kunamoto, allietata dalla nascita del primo figlio,
Hearn capisce che il Giappone che lui ama sta scomparendo.
Nell'ottobre
del 1894 Hearn si trasferisce a Kobe (dove resterà altri 2 anni)
come giornalista, ma un aggravamento della salute alla vista lo
obbliga ad abbandonarlo.
La
consapevolezza raggiunta riguardo all'impossibilità di capire i
giapponesi e il Giappone, e di essere da loro accettato come pari,
gli fa scrivere questa frase: “Tanto vale ammettere francamente
che, più a lungo vivo in Giappone, meno conosco i giapponesi”.
Qui a
Kobe, anche per i timori di eventuali rappresaglie xenofobe dovute
alla guerra con la Cina, si decide a chiedere la cittadinanza
giapponese (ottenuta in un anno, nel 1891 erano più di manica larga
si vede...).
Nel
1896 accetta la cattedra di inglese all'università imperiale di
Tokyo.
Parte
Quinta: Ricordo
Capitolo
13 - Il cerco si chiude
Ad 83
anni, nel 1926, un Griffis ormai famoso ritorna in Giappone, 50 anni
dopo la sua partenza. E' stato invitato dal governo giapponese che
gli vuole conferire un'onorificenza per la sua opera divulgativa del
Giappone negli Usa. Continue cerimonie e feste in suo onore vengono
svolte, è tornato da vera star. Muore 7 mesi dopo il suo rientro in
patria.
Capitolo
14 - Più le cose cambiano
Nel
1913 Morse è ormai un 75enne con una fama di studioso ormai
affermata. Nonostante ciò non ha ancora scritto la sua opera
definitiva sul Giappone. Quindi riprende tutto lo sterminato
materiale che aveva accumulato e dopo tre anni pubblica un libro sul
Giappone che non c'è più: “Japan, day by day”.
Capitolo
- 15 Nessun occidente potrà mai capire
Nel
1902 Hearn ha già pubblicato negli Usa nove libri di successo sul
Giappone. Dopo una serie di alti e bassi lavorativi la sua salute
peggiora. Cambia lavoro passando all'università privata Waseda. Nel
1903 gli nasce il quarto figlio, la piccola Suzuko. Il 26 settembre
1904 Hearn muore d'infarto mentre sta scrivendo. Per poco non riesce
a vedere pubblicato il suo ultimo libro: Japan: an attempt at
intepretation”.
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