CERCA NEL BLOG

lunedì 19 agosto 2013

Lo specchio e il santuario, storie di americani nel Giappone Meiji



TITOLO: Lo specchio e il santuario, storie di americani nel Giappone Meiji
AUTORE: Robert A. Rosenstone
CASA EDITRICE: Feltrinelli
PAGINE: 304
COSTO: 28,5€
ANNO: 2001
FORMATO: 22 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788807103162

L'autore ha soggiornato per un anno in Giappone nei primi anni 70 come insegnante in due università, al suo ritorno negli Usa prova una sensazione strana: non riesce a riabituarsi alla vita di prima.
Incuriosito da questa sensazione di disadattamento ricerca nella storia giapponese la spiegazione di ciò che prova. Altri suoi connazionali vissuti in Giappone hanno provato la sua medesima sensazione? 
Durante questa sua ricerca scopre che alcuni americani recatisi in Giappone nell'era Meiji avevano avuto affrontato stati emotivi identici ai suoi: dubbi, meraviglia, gioie, difficoltà, equivoci, frustazioni.
Era anche curioso di capire se la loro vita in Giappone li aveva cambiati quanto aveva cambiato lui.
I tre protagonisti del libro sono un missionario (William Elliot Griffis), uno scienziato (Edward s. Morse), uno scrittore (Lafcadio Hearn).
Questi tre personaggi vissero nel medesimo periodo storico, si recarono in Giappone quasi negli stessi anni, si conoscevano reciprocamente di fama, senza essersi mai visti.
Le cinque parti in cui è diviso il saggio corrispondono a cinque ben distinti (in ordine cronologico) periodi di vita dei tre protagonisti.
Va sottolineato che questo dovrebbe essere l'unico libro, pubblicato negli anni 2000, che racconti la vita di Lafcadio Hearn, autore di molti libri (pochi quelli tradotti in italiano) sulle storie del folklore giapponese.


Parte Prima: Arrivo
Capitolo 1 - Tentazioni seduttive
Il 27enne Griffis giunge a Yokohama il 29 dicembre 1870, è un insegnante che aspira a diventare sacerdote e missionario. E' stato attratto in Giappone dall'offerta di un lauto stipendio (3600 dollari annui) per insegnare nella città di Fukui, e lui spera, nonostante nel 1870 sia ancora in vigore il bando contro il cristianesimo, di fare anche il missionario.

Capitolo 2 - Virtù cristiane
Morse arriva a Yokohama il 18 giugno 1877, a 39 anni, è un naturalista. E' venuto in Giappone di sua scelta, per studiare i brachiopodi, che ha studiato in patria. Chiede alle autorità di Tokyo l'autorizzazione per le sue ricerche,ed ottiene, inaspettatamente, l'offerta di una cattedra all'università di Tokyo, di organizzare un dipartimento di zoologia,e la creazione di un museo di storia naturale (per uno stipendio di 5000 dollari annui).

Capitolo 3 - Demoni e dei
Il 4 aprile 1890 sbarca a Yokohama Lafcadio Hearn, affermato scrittore statunitense. E' qui per raccontare l'antico Giappone prima che la modernità lo spazzi via. Hearn, per sua sfortuna, è giunto in Giappone in un periodo in cui il sapere degli stranieri non è più così richiesto come pochi anni prima. Trova lavoro come insegnante nella città di Matsue, sull'isola di Honshu, lo stipendio non è più faraonico come quello dei sui illustri predecessori, ma comunque sufficiente per vivere in una città poco costosa (100 dollari al mese).

Parte Seconda: Ricerca
Capitolo 4 - Con l'aiuto del signore
L'autore per stilare questa biografia di Griffis ha letto i suoi diari, ed in questo capitolo si narra del Griffis prima di partire per il Giappone. L'unico suo interesse è la religione, non la politica, non la situazione sociale del suo paese. Per poter diventare sacerdote inizia a studiare sodo, specializzandosi in materie scientifiche. Il capitolo spiega le motivazioni (il lauto stipendio) e le circostanze (fu lasciato dalla fidanzata) che lo spinsero ad accettare la proposta di lavoro in Giappone.

Capitolo 5 - Il mondo della natura
Stesso modo di raccontare la storia di Morse. In base ai suoi diari l'autore ricostruisce la storia di Morse prima della venuta in Giappone. Fin da ragazzo Morse è interessato alle conchiglie (tanto che a 19 anni scopre una nuova specie), e di conseguenza alla scienza. Diviene responsabile della sezione molluschi del neonato museo naturalistico di Harward. E' ripercorsa la sua brillante carriera accademica, che lo porterà a creare la nuova classificazione dei brachiopodi nel 1870, la vita privata e la situazione economica. Decide di andare in Giappone perché ha appreso che lì vi sarebbero nuove specie di brachiopodi.

Capitolo 6 - Da Leucade alla Martinica
Sono raccontati i natali dell'anglo greco Patrick Lafcadio Hearn, La sua non felice giovinezza a Dublino, gli studi, i suoi interessi e la sua partenza per Cincinnati nel 1869 a 19 anni. Qui la vita è altrettanto dura, è da solo, deve sopravvivere. Inizia a frequentare la biblioteca pubblica, integrando gli studi di Dublino con queste letture. Diventa scrittore, ma solo nel 1872 trova un lavoro stabile. Nel 1877 si sposta a New Orleans, verso il 1880 si afferma come scrittore. Nel 1885 parte per la Martinica, in preda alla solita smania di nuovo, che, infine, lo porterà a Matsue.

Parte Terza: Amore
Capitolo 7 - Feudalesimo a Fukui
Il 5 marzo 1871 Griffis prende possesso dell'appartamento a lui destinato a Fukui, dove il signore di Echizen, Matsudaira Mochiaki, lo ha assunto come insegnate del neo Fukui College. L'impatto con la realtà di Fukui è devastante, non si trova bene, quindi si butta a capofitto nel lavoro. Pian piano il suo giudizio muta, sia su Fukui che sui giapponesi, iniziando a temere che l'impatto con l'occidente distruggerà questo Giappone. Griffis è testimone della cerimonia che a Fukui pone fine al feudalesimo, in cui il daimyo si congeda dai suoi 3000 samurai. Dopo solo 10 mesi di insegnamento (sui 36 del contratto) a Fukui Griffis riesce a farsi assumere a Tokyo.

Capitolo 8 - Le settimane a Enoshima, gli anni a Tokyo
Morse a Enoshima deve organizzare il laboratorio di zoologia, in cui raccogliere gli esemplari marini da esporre a Tokyo. Nei suoi diari e lettere Morse racconta poco sui suoi sentimenti riguardo al Giappone, illustra solo fatti ed oggetti. Ma anche Morse cambia, i brachiopodi non sono più il suo unico interesse, anche il Giappone e i suoi manufatti diventano l'oggetto dei suoi studi. E' a Enoshima che Morse inizia ad apprezzare alcune caratteristiche dei giapponesi, come l'educazione, che mette in contrasto con la maleducazione dei suoi compatrioti. Nota anche late negativi, come, nonostante la voglia di imparare le scienze occidentali, una quasi totale assenza di curiosità da parte degli studenti e colleghi. Tutto viene accettato senza contestare nulla.
Quindi Morse si reca a Tokyo per catalogare gli esemplari raccolti, ed organizzare il nuovo museo. Morse non si ferma alla catalogazione animale, ad Omori trova una zona con resti archeologici ed inizia a recuperarli e portarli al museo. Morse diventerà il padre dell'archeologia giapponese.
Da questo momento il suo interesse si si focalizza sui manufatti artistici, sull'artigianato locale, sul vasellame e la ceramica giapponese.

Capitolo 9 - La magia di Matsue
I resoconti di Hearn sono a dir poco entusiastici, nessuna critica al Giappone e ai giapponesi (come facevano inizialmente Griffis e Morse), tutto è stupendo, tutto è perfetto. Anche se spesso Hearn passa repentinamente da uno stato emotivo al suo opposto. Il suo lavoro di insegnamento è solo il mezzo per poter scrivere del Giappone, in particolare sullo shintoismo. Hearn inizia un processo di totale identificazione coi giapponesi, si fa “assimilare”, si inchina davanti all'effige dell'imperatore, canta l'inno, imita i comportamenti dei colleghi. L'autore ha avuto molte difficoltà a ricostruire la vita di Hearn a Matsue, dato che questi racconta ciò che lo circonda, mai di se stesso. Per esempio non scrive nulla, neppure la data, del suo matrimonio con Koizumi Setsuo. Quindi ci vengono a mancare tutte le notizie su come proseguiva il matrimonio tra un greco angloamericano ed una giapponese.
Il capitolo si conclude con Hearn che trova un altro lavoro di insegnante in una città che lui pensa più stimolante (a Matsue ormai si annoiava): Kunamoto del Kyushu.

Parte Quarta: Conoscenza
Capitolo 10 - Il letterato
Griffis arriva a Tokyo per iniziare il suo lavoro, che non sarà al politecnico ma presso la prestigiosa Daigaku Nanko. Nota un cambiamento in se stesso: “vede le cose come le vedono i giapponesi”. La solitudine inizia a pesargli, visto che la sua fervente fede gli impedisce di trovarsi una concubina, convince a forza la sorella Maggie (il famigliare con cui andava più d'accordo e con cui si confidava via lettera) a raggiungerlo a Tokyo, dove anch'essa diverrà insegnante del primo collegio femminile giapponese.
A luglio del 1872 riceve, con sua grande sorpresa e ira, l'avviso che alla scadenza il contratto non sarà rinnovato. Torna negli Usa nel 1874.

Capitolo 11 - Chanoyu e utai
Morse è tornato in Giappone, dopo un periodo in Usa, nel 1882. La sua foga di collezionista di ceramiche è più forte che mai, ma sentiva anche nostalgia del Giappone. A questo punto della sua vita, oltre il collezionismo, pare che aspiri ad essere considerato un esperto del Giappone. Contemporaneamente sviluppa nuovi interessi: architettura; la cerimonia del tè (chanoyu); il canto e la musica del teatro No (utai).

Capitolo 12 - Il prezzo dell'esilio
La nuova città delude Hearn, Kunamoto non ha nulla del Giappone che lui ama, anche i suoi abitanti non sono amabili come quelli di Matsue. Infine solo una minoranza del corpo docente parla inglese, almeno teoricamente, perché in realtà si limitano a salutarlo, non gli rivolgono mai la parola. Lo rattristerà capire il perché di questo silenzio, lui è uno straniero. Resterà qui controvoglia per tre anni, anche perché ora ha la responsabilità di dover pensare ad una famiglia allargata (moglie, figlio, genitori della moglie, servitori, per un totale di 12 persone).
Ormai è passato il periodo (siamo nel 1891) in cui gli stranieri erano interessanti ed utili, sono visti, a causa del crescente nazionalismo, come mercenari estranei ai loro valori. Durante la sua permanenza a Kunamoto, allietata dalla nascita del primo figlio, Hearn capisce che il Giappone che lui ama sta scomparendo.
Nell'ottobre del 1894 Hearn si trasferisce a Kobe (dove resterà altri 2 anni) come giornalista, ma un aggravamento della salute alla vista lo obbliga ad abbandonarlo.
La consapevolezza raggiunta riguardo all'impossibilità di capire i giapponesi e il Giappone, e di essere da loro accettato come pari, gli fa scrivere questa frase: “Tanto vale ammettere francamente che, più a lungo vivo in Giappone, meno conosco i giapponesi”.
Qui a Kobe, anche per i timori di eventuali rappresaglie xenofobe dovute alla guerra con la Cina, si decide a chiedere la cittadinanza giapponese (ottenuta in un anno, nel 1891 erano più di manica larga si vede...).
Nel 1896 accetta la cattedra di inglese all'università imperiale di Tokyo.

Parte Quinta: Ricordo
Capitolo 13 - Il cerco si chiude
Ad 83 anni, nel 1926, un Griffis ormai famoso ritorna in Giappone, 50 anni dopo la sua partenza. E' stato invitato dal governo giapponese che gli vuole conferire un'onorificenza per la sua opera divulgativa del Giappone negli Usa. Continue cerimonie e feste in suo onore vengono svolte, è tornato da vera star. Muore 7 mesi dopo il suo rientro in patria.

Capitolo 14 - Più le cose cambiano
Nel 1913 Morse è ormai un 75enne con una fama di studioso ormai affermata. Nonostante ciò non ha ancora scritto la sua opera definitiva sul Giappone. Quindi riprende tutto lo sterminato materiale che aveva accumulato e dopo tre anni pubblica un libro sul Giappone che non c'è più: “Japan, day by day”.

Capitolo - 15 Nessun occidente potrà mai capire
Nel 1902 Hearn ha già pubblicato negli Usa nove libri di successo sul Giappone. Dopo una serie di alti e bassi lavorativi la sua salute peggiora. Cambia lavoro passando all'università privata Waseda. Nel 1903 gli nasce il quarto figlio, la piccola Suzuko. Il 26 settembre 1904 Hearn muore d'infarto mentre sta scrivendo. Per poco non riesce a vedere pubblicato il suo ultimo libro: Japan: an attempt at intepretation”.


Nessun commento:

Posta un commento