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mercoledì 24 luglio 2013

Giappone, istoria della Compagnia di Gesù


TITOLO: Giappone, istoria della Compagnia di Gesù
AUTORE: Daniello Bartoli
CASA EDITRICE: Spirali
PAGINE: 287
COSTO: 10€?
ANNO: 1985
FORMATO: 23 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788877700131

Daniello Bartoli nasce a Ferrara nel 1608, scrisse la storia della Compagnia di Gesù, che in questo libro trova un sunto dei cinque libri dedicati al Giappone. Bartoli, che non si recò mai in Giappone, rielaborerà gli scritti dei missionari nell'italiano di allora, mantenendo, comunque, una descrizione storica degli eventi, pur riempiendoli, come era consuetudine d'allora, di riferimenti religiosi. Fatto, quest'ultimo, abbastanza normale per un appartenente anch'esso alla Compagnia di Gesù.
Bartoli fu il primo scrittore che si occupò in maniera organica del Giappone, facendo conoscere un paese totalmente sconosciuto all'intera Europa del 1600.
L'opera inizia con l'arrivo nell'agosto del 1549 di Francesco Saverio a Kagoshima nel Kyushu, e si conclude con la cacciata degli stranieri e le persecuzioni verso i cristiani un secolo dopo.
Ognuno dei cinque libri originari sul Giappone riguardava uno dei cinque grandi signori che ebbero le redini del potere in quel secolo: Oda Nobunaga; Toyotomi Hideyoshi; Tokugawa Ieyasu; Hidetada Tokugawa; Jemitsu Tokugawa.
Quel secolo fu per il Giappone uno dei più importanti, e i missionari cristiani furono testimoni di quegli eventi, in quanto si realizzo prima l'unificazione del paese, ad opera dei primi tre daimyo, mentre i tre Tokugawa iniziarono e consolidarono il dominio degli shogun Tokugawa che durerà fino alla metà del 1800. Inoltre gli ultimi due Tokugawa furono quelli che portarono a termine (iniziata da Ieyasu) la persecuzione e lo sradicamento del cristianesimo, vietandone la religione in tutto il paese.
Bartoli, in qualità esso stesso di gesuita, riporta le descrizioni fatte dai missionari enfatizzando le questioni religiose, valutando come buoni i daimyo che favorivano il cristianesimo,e come cattivi quelli che lo avversavano. Si dilunga in anatemi religiosi, esalta le opere del Signore, elenca i miracoli compiuti dai missionari europei e negli ultimi due libri elenca il martirio subito dai cristiani.
Benché il libro resti interessante, la lettura è abbastanza problematica (e personalmente la sconsiglio) in quanto i nomi dei personaggi storici e dei luoghi sono riportati come venivano pronunciati e non scritti, rendendoli praticamente irriconoscibili. Inoltre è scritto nell'italiano del 1600, non certo la lingua a cui siamo abituati, con termini desolatamente vetusti o parole ancora utilizzate, ma con caratteri non abituali.
Per rendere un'idea dello stravolgimento dei nomi ecco come sono indicati i 5 daimyo protagonisti del libro:
"Nobunanga" sarebbe Oda Nobunaga;
"Taicosama" sarebbe Toyotomi Hideyoshi;
"Daifusama" sarebbe  Tokugawa Ieyasu;
"Xongunsama" sarebbe Hidetada Tokugawa;
"Toxogun" sarebbe Jemitsu Tokugawa.
L'ideale, per un lettore del mio livello medio-basso, sarebbe stato un libro edulcorato dai riferimenti religiosi, con i nomi corretti e “tradotto” in italiano corrente, che mantenesse il contenuto originario dell'autore. Anche perché, se lo scopo di questo libro (pubblicato nel 1985) fu quello di divulgare l'opera di Bartoli, sarebbe stato più divulgativo poterlo leggere senza problemi...
Strano che non ci fosse un prelato cattedratico con abbastanza tempo libero per farlo.

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