TITOLO: L'Imperatore: radici, evoluzione e attualità della funzione imperiale nel Giappone contemporaneo
AUTORE: Giacomo Mannocci
CASA EDITRICE: Il Cerchio Iniziative Editoriali
PAGINE: 493
COSTO: 38 €
ANNO: 2018
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 9788884745217
CASA EDITRICE: Il Cerchio Iniziative Editoriali
PAGINE: 493
COSTO: 38 €
ANNO: 2018
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 9788884745217
Comprai questo saggio appena venne pubblicato, ma vista la sua tematica ed il numero di pagine ne ho sempre posticipato la lettura, temendo fosse un po' pesantuccio e difficile comprensione (per me), invece sbagliavo alla grande. Tralasciando alcune parti che sono gioco forza più giuridiche, la quasi totalità dello scritto è comprensibilissima, piacevole da leggere ed interessante. Aiuta la lettura il carattere di scrittura non minuscolo, le esaurienti note a piè di pagina, le riproposizione quando necessario di concetti già espressi, senza però diventare ripetitivo.
Si nota qualche refuso, che comunque non impedisce la lettura dello scritto.
Nella prefazione l'autore specifica che questo è un testo a carattere giuridico di diritto comparato, ma che spazia nella storia, religione e filosofia, perché tutti questi campi sono necessari per comprendere l'istituzione imperiale giapponese.
L'autore prende in esame l'arco temporale che parte dalla "Rinnovamento Meiji", con la promulgazione della Costituzione del 1889 fino a quando il Tenno Akihito annuncia il sui desiderio di abdicare per motivi di anzianità, in mezzo ci sono altri due imperatori, il secondo dei quali ebbe una parte importante nella storia del Giappone e mondiale, oltre e vedere una modifica della Costituzione nel 1947.
Dal mero punto di vista del titolo di studio sono la persona meno adatta a recensire un testo di questo genere, posso solo dire che a me è piaciuto.
Capitolo 1
Si spiega come e quanto il diritto costituzionale giapponese non sia una mera appendice di quello europeo e statunitense, i cui influssi sono comunque presenti nelle Costituzioni del 1889 e del 1947. Il capitolo si concentra sulla figura costituzionale del Tenno.
Capitolo 2
E' illustrata la differenza tra la figura dell'imperatore/Re in occidente e quella del Tenno in Giappone. Il termine più corretto è "Tenno" rispetto ad "imperatore", visto che gli unici tre Tenno che furono realmente "imperatori" furono Meiji, Taisho e Showa (fino alla resa), in quanto possedevano un impero ed erano comandanti in capo delle forze militari. Il capitolo tratta anche la dimensione religiosa shintoista del Tenno, oltre all'etimologia del termine "Tenno", con tanto di spiegazione degli ideogrammi.
Capitolo 3
Il capitolo è dedicato al "Rinnovamento Meiji", una trattazione storico-giuridico-costituzionale che parte dal 1867. In questa fase il Tenno diviene il simbolo dello shintoismo di Stato, e quindi un dio/padre per tutti i giapponesi, che del Tenno fino ad allora poco o nulla sapevano. Sono elencati i primi atti Meiji, i viaggi in occidente per informarsi dei metodi di governo e costituzionali, allo scopo di redigere la carta costituzionale, che manterrà comunque peculiarità tute nipponiche. La nuova costituzione fu promulgata l'11febbraio 1889, essa si ispirava sia a quella britannica che a quella prussiana, con una prevalenza per quest'ultima, per il rapporto con l'esercito. Rispetto a le due costituzioni europee c'era l'aspetto del carattere religioso e sacro del Tenno, per il suo legame con la dea Amaterasu.
Capitolo 4
Con il quarto capitolo si entra nel ruolo e nelle attribuzioni che la costituzione imperiale del 1889 affidava al Tenno. In apertura sono illustrati i seguenti concetti:
1) il Tenno non solo regna ma pure governa;
2) Esiste un'unica Casa Imperiale che ininterrottamente regna sul Giappone perché affonda le sue radici nella discendenza diretta con la Dea del Sole Amaterasu Omikami.
Sono poi analizzati i vari protocolli inerenti il Tenno, in questa parte è spiegato il valore di legge dei "rescritti e delle ordinanze imperiali", per esempio i rescritti sulle forze armate e sull'educazione, che generarono il culto della personalità del Tenno. Da ricordare che il tentativo di colpo di Stato dei militari il 26 febbraio 1936 fu stroncato da Hirohito grazie ad una "ordinanza imperiale", a cui gli insorti semplicemente obbedirono. Quindi Hirohito, quando volle, intervenne per far valere la sua autorità (mia chiosa), come fece per la resa agli Usa.
Capitolo 5
Viene spiegato quale ruolo, e come si modificò nel tempo, ebbe il Tenno nel governo effettivo dal 1889 al 1945. Viene analizzato il concetto di "governo trascendente". Sono illustrati il "caso del professor Minobe" ed il conseguente fascicolo governativo "kokutai no ongi", che spinsero ancor di più ad idolatrare il Tenno e zittirono le poche voci contrarie. In questo capitolo è ben spiegato il livello di culto della personalità a cui era stata elevata la figura del Tenno, che raggiunse il suo massimo con le celebrazioni per i 2600 anni dalla fondazione del regno nel 1940, a cui seguì l'istituzione del partito unico "associazione per sostegno all'autorità imperiale ("taisei yokusankai"). Il capitolo affronta anche il tema della "sfera di co prosperità dell'Asia orientale".
Capitolo 6
Sono esaminate le varie posizioni sulla concezione della sovranità imperiale dal 1890 alla fine della seconda guerra mondiale. Vengono vagliati i contributi alla stesura della costituzione da parte di Ito Hirobumi, Hozumi Nobushige, Hozumi Yatsuka, Sakuzo Yoshino, Uesugi Shinkichi, Minobe Tatsukichi (che nel 1935 verrà pensionato perché asseriva che il Tenno fosse un organo dello Stato: caso Minobe), infine sono illustrate le teorie costituzionali sul Tenno da parte di studiosi socialisti e comunisti.
Capitolo 7
Il capitolo si concentra su quanto fu di rottura con la tradizione imperiale la dichiarazione di resa del 2 settembre 1945, che sanciva la sottomissione del Tenno ad un esercito straniero invasore.
In questa parte del saggio si possono leggere due dichiarazioni di Hirohito, la prima del giugno 1945 la seconda del settembre 1945, si noteranno i toni leggermente differenti...
L'illustrazione dei fatti storici, con annesse conseguenze istituzionali, prosegue fino all'arrivo di Mac Arthur e il comando dello SCAP. Vengono analizzati i rescritti imperiali del 15 agosto 1945 e del 1 gennaio 1946.
Capitolo 8
Con la presenza statunitense, l'amministrazione dello SCAP e la redazione americana della nuova costituzione, per la prima volta nasce in Giappone un dibattito libero (o più libero che in passato) rispetto alla figura del Tenno. L'autore ripercorre tutto questo dibattito interno politico e parlamentare. Sono evidenziate le varie bozze nipponiche di riforma della costituzione imperiale del 1889, tutte atte a mantenere le prerogative del Tenno immutate, quindi gli Usa elaborarono una loro costituzione nipponica. L'autore mette a confronto le bozze nipponiche con la costituzione emanata dagli Usa.
Capitolo 9
Si analizza la figura del Tenno nella costituzione del 1947, illustrando le due posizioni differenti del periodo: continuità o discontinuità con la costituzione del 1889.
Viene spiegato come nella nuova costituzione il Tenno è solo un simbolo, neppure più un Capo di Stato. Nella seconda parte si entra più sul tecnico delle prerogative costituzionali del Tenno e gli incarichi di carattere religioso/shintoista. E' spiegato nel dettaglio cosa un Tenno possa fare (poco) e cosa non possa fare (praticamente tutto), addirittura i casi in cui possa fare una dichiarazione pubblica, che è sempre concordata con il Governo. Molto interessante il paragrafo sui diritti del Tenno come semplice cittadino giapponese.
Capitolo 10
Sono presi in considerazione i riti di successione dinastica officiati dal Tenno per inquadrare la sua natura giuridica anomala rispetto agli altri monarchi. I riti religiosi officiati dal Tenno sono il punto che può creare dubbi sul rispetto della carta costituzionale, in quanto essa sancirebbe la separazione tra lo Stato e le confessioni religiose, oltre al fatto che non posso essere finanziati con soldi pubblici le manifestazioni religiose, quindi neppure quelle shintoiste legate al Tenno.
I riti che il Tenno compie alla successione sono: Senso; Sokui no Rei; Daijo-sai.
E' sul rito "Daijo-sai" che si concentrano il maggior numero di critiche per il non rispetto della costituzione.
Viene fatta la cronaca delle polemiche, con accento sui risvolti giuridico-costituzionali, inerenti i tre riti sopra menzionati in occasione della successione del 1989 alla morte di Hirohito e all'ascesa di Akihito, che andrebbero contro gli articolo 1 e 20 della costituzione.
E' trattata anche la questione del divieto alle donne di diventare Tenno.
Capitolo 11
Molto tecnico (molto attuale), meglio leggere l'indice ^_^
Nelle conclusioni finali si riconsiderano tutti gli aspetti teoricamente equivoci del rapporto tra Tenno e Costituzione.
Non essendo un appassionato di arti marziali, se non nei film, non ho capito il nesso tra il soggetto del saggio e l'appendice finale, ma sarà uno dei tanti miei limiti :]
Molto interessante, mi sono segnato il libro per un recupero futuro. Il tema è decisamente sconosciuto dalle nostre parti.
RispondiEliminaSpiegato bene, è ancora più raro
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