TITOLO: Giappone, storie di una nazione alla ricerca di se stessa dal 1850 ad oggi
AUTORE: Christopher Harding
CASA EDITRICE: Hoepli
PAGINE: 479
COSTO: 27,90€
ANNO: 2020
FORMATO: 23 cm X 15 cm
REPERIBILITA': ancora presente a Milano
CODICE ISBN: 9788820395681
Il saggio mi ha attratto perché inizia
dall'arrivo delle navi nere del commodoro Perry, nel 1853, ed arriva
fino ai giorni nostri, passando in rassegna tantissimi aspetti della
storia e della società giapponese.
Ecco, forse troppi aspetti... in quanto
ogni capitolo non ha un tema ben preciso, ma una traccia temporale,
un periodo analizzato, all'interno del quale posso essere trattata
poche tematiche, oppure svariate, troppe, forse. Alcune appena
accennane, un po' buttate lì, altre maggiormente approfondite,
moltissimi aneddoti, tutti interessanti.
Il libro è scritto bene (cioè
tradotto bene), scorre via veloce, e consiglio di fare delle ricerche
aggiuntive (magari su You Tube) quando si citano canzoni, programmi
fatti di cronaca, sovente li si potrà vedere ed udire, tanto per
cercare di avvicinarsi a ciò che narra l'autore.
L'unica pecca del saggio che è in
alcune sue parti, specialmente negli ultimi capitoli, molto
dispersivo, troppi temi accennati.
Ogni capitolo riporta piccole biografie
di personaggi politici e/o accademici allo scopo di illustrare quale
fossero il tipo di problematiche del periodo.
In generale avviso che le recensioni
dei singoli capitoli sono una traccia di alcuni temi che mi son
sembrati più presenti, non necessariamente di tutto ciò che è
stato trattato.
Ho notato un certo numero di refusi,
che da un libro uscito per la Hoepli, mi son sembrati eccessivi.
Capitolo 1
Si da conto della situazione del
Giappone prima dell'arrivo del Commodoro Perry nel 1853 e fino alla
Restaurazione Meiji.
Capitolo 2
E' narrata la ribellione di Saigo
Takamori del feudo di Satsuma nel 1873 contro il governo Meiji.
Seguono le cronache di altre rivolte verso il nuovo assetto sociale
ed economico. Il capitolo illustra quali furono gli aspetti del nuovo
Giappone che il popolo non accettava, come le tasse in valuta e la
leva obbligatoria di tre anni. Queste proteste crearono un forte
malumore verso il governo centrale, che a differenza dei precedenti
daimyo, più attenti ai bisogni dei propri sudditi diretti,
dimostrava di non interessarsi alle condizioni di vita delle comunità
locali. Tutto ciò portò alla nascita di movimenti popolari che
richiedevano libertà e maggiori diritti.
Capitolo 3
Nei primi anni del 1880 la nuova élite
di governo occupava il tempo libero con passatempi occidentali,
compresi i balli all'europea in sfarzosi saloni. Il titolo del
capitolo, “Un gabinetto danzante”, fa riferimento al fatto che
alcuni membri influenti del governo erano anche grandi organizzatori
di questi balli all'europea, passatempo criticato dai quotidiani e
mal visto dal popolo più attaccata alle tradizioni. Ci si chiedeva
se dei governanti tanto occidentalizzati avrebbero avuto la forza di
porre termine ai trattati ineguali imposti dai paesi occidentali.
Sono trattati anche le opposizioni
popolari alle nuove mode occidentali, la stesura della costituzione
Meiji, le nuove leggi, le votazioni, le libertà personali.
Capitolo 4
E' trattata la famiglia, il ruolo e i
diritti della donna all'inizio dell'epoca Meiji. Il capitolo è molto
interessante, e tra i tanti aneddoti riportati mi pare giusto
menzionarne un po' collaterale:
quando l'imperatore Meiji iniziò a
viaggiare per la nazione, il popolo si disinteressava per la sua
venuta, mentre la visita dello shogun era ricordata ancora come
importante. Addirittura, per un compleanno dell'imperatore Meiji, la
polizia dovette obbligare i sudditi ad uscire di casa per presenziare
ai festeggiamenti pubblici.
Ciò evidenzia quanto il popolo
giapponese fu plagiato in un tempo relativamente breve, trasformando
un perfetto estraneo che veniva ignorato, in un dio in terra.
Il capitolo tratta, tra l'altro, anche
dei personaggi Hiratsuka Karuka e Shimizu Shikin.
Capitolo 5
Inoue Enryo (nato nel 1858) è la
figura principale trattata dall'autore per spiegare quale ruolo ebbe
il buddismo nella Restaurazione Meiji. Il capitolo si occupa di
religione, di come inizialmente lo shintoismo fu preferito dagli
oligarchi Meiji, in quanto religione autoctona, e cosa fecero i
vertici buddisti per riposizionare il loro brand religioso. Nel
capitolo si trattano anche i “kakure kirishitan”, cioè i
“cristiani nascosti”, che con il ritorno dei missionari nel
paese, poterono tornare a professare in pubblico la propria
religione. In questo ambito Inoue Enryo fu un loro oppositore.
Capitolo 6
Capitolo incentrato sul periodo dal
1900 al 1930.
Gli enormi costi economici ed umani
della vittoria sulla Russia zarista si stavano ripercuotendo sulla
popolazione. Per tutti gli anni 10 e 20 il governo dovette guardarsi
dalle proteste popolari, più difficili da sedare rispetto alla
censura verso una femminista, un partito o un giornale che incalzava
i governanti. Si parla della figura di Akutagawa Ryunosuke.
Capitolo 7
Kosawa Hiesaku e Ohtsuki Kenji, due
psicanalisti degli anni 30, con loro l'autore prende in esame lo
sconforto della popolazione per la modernizzazione forzata, che aveva
messo da parte le tradizioni, e creato un vuoto di valori.
Capitolo 8
Viene narrata la storia di Kikugawa
Ayako, e partendo da questo personaggio si illustra la situazione
geopolitica degli anni 20, in cui il Giappone si stava imponendo come
nuovo colonizzatore/civilizzatore dei vicini asiatici, con relativa
reazione di sospetto da parte delle potenze occidentali. Il Giappone
iniziava a crearsi il mito della razza superiore discendente diretta
da una divinità, mentre i popoli sottomessi erano inferiori.
Un altro tema trattato è il
sindacalismo e le riforme sociali imposte dai burocrati.
Capitolo 9
La guerra di invasione in Cina negli
anni 30, fino alla conquista di Shangai e all'arrivo a Nanchino.
Capitolo 10
Le truppe giapponesi entrano a
Nanchino, dopo la cronaca dei massacri, viene ricapitolato quale
filosofia ci fosse dietro a queste violenze, nate dal disprezzo verso
gli altri popoli asiatici. Segue la cronaca dei fatti che portarono
all'attacco di Pearl Harbor, l'inizio della guerra, il vantaggio
iniziale giapponese e le successive sconfitte.
Capitolo 11
I temi trattati sono: la resa del
Giappone, le mosse del governo per salvare Hirohito e farlo passare
per vittima della cricca militare, la reazione alla resa del popolo e
la loro condizione di vita.
Captiolo 12
Tramite la storia del musicista
Akiyoshi Toshiko e della giornalista Beate Sirota l'autore racconta
il dopo guerra, gli stenti per sopravvivere, l'arroganza dei
vincitori occupanti, il cambio repentino ed incredibile dei
giapponesi.
Con Beate Sirota si narra di come venne
stesa la nuova costituzione. Segue la breve cronaca delle prime
elezioni libere a suffragio universale. La contraddizione
statunitense che professavano i diritti per i giapponesi e poi
attuavano la separazione razziale verso i propri soldati di colore.
Capitolo 13
Il capitolo inizia con l'illustrare
l'attività imprenditoriale di un “tal” Morita Akio, segue, di
contro, la cronaca di come le zaibatsu riuscirono a salvarsi e di
come i burocrati riuscirono a salvarsi dalle epurazioni. Il capitolo
si concentra sulle contraddizioni della rinascita economica ed
industriale, compresa la nascita delle Forze di
Autodifesa Nazionale, che in base alla
Costituzione pacifista, sarebbe dovuta essere anticostituzionale.
IL capitolo si conclude con il ritorno
del Giappone nel consesso internazionale, l'apertura delle olimpiadi
a Tokyo e l'arrivo della televisione nelle case nipponiche.
Capitolo 14
Gli argomenti illustrati sono: il
trattato di sicurezza del 1952 rinnovato nel 1960, con le relative
proteste popolari per la sottomissione agli Usa; il malcontento per i
crimini non puniti commessi dai soldati statunitensi; la figura
controversa dell'ex criminale di guerra e ai tempi primo ministro,
Kishi Nobosuke.
La televisione e la musica veicolavano
la cultura occidentale a discapito di quella nazionale, assieme alle
proteste contro il rinnovo del trattato di sicurezza, non mancavano
quello contro i programmi tv, tacciati di istupidire il popolo.
Viene ripercorsa la rinascita del
teatro e del cinema, tra i successi viene trattato Godzilla (del
1954).
Nel capitolo si arriva a descrivere la
fine degli anni 60, con l'inizio delle proteste studentesche e del
terrorismo di sinistra, compreso il dirottamento nel marzo 1970 del
volo 351 della Japan Airlines.
Capitolo 15
Si continua a raccontare numerosi
episodi di cronaca degli anni 60 e 70 per illustrare vari aspetti di
quel periodo:
l'inquinamento e i problemi di salute
per la popolazione; il successo del consumismo; le crisi dovute allo
shock petrolifero.
In questo contesto si illustra la
nascita dei movimenti di cittadini che decisero di modificare metodo
di protesta rispetto alle manifestazioni degli anni 50, più
turbolente: niente più violenza (per gli standard nipponici, si
intende), ma, invece, gruppi di pressione.
Un esempio sono i movimenti di
cittadini di varie città contro le aziende che inquinavano,
provocando numerose morti e ancor più malattie croniche.
L'episodio più famoso è quello della
città di Minamata, dove, dal 1956, gli abitanti iniziarono a
soffrine di strani sintomi, che in alcuni casi portavano alla morte
del paziente. La causa era l'azienda “Shin Nihon Chisso Hiryo, che
sversava ingenti quantità di mercurio nella baia, i pesci erano
contaminati, e la popolazione si cibava di pesce. L'azienda continuò,
nonostante le proteste, ad inquinare per più di 10 anni, ma alla
fine furono le proteste degli attivisti ad obbligare la Chisso a
smettere.
A questo proposito lascio un video di un episodio di cronaca citato nel saggio a pagina 315, dove la signora Hamamoto Fumiyo prende di petto, nel vero senso della parola, il presidente della Chisso e lo fa vergognare di esistere almento per quei pochi secondi...
Queste proteste dei cittadini
giapponesi le vedemmo anche noi tra la fine degli anni 70 ed i primi
anni 80, ma su un medium differente: i cartoni animati giapponesi.
In “Jeeg robot d'acciaio”, puntate
7 e 24, si vedono i riflessi di quelle manifestazioni dei cittadini
nipponici nate dai problemi dell'inquinamento.
Nella puntata 7 un mostro Aniba ha
contaminato le acque di lago, i pesci sono radioattivi, la
popolazione è preoccupata.
E', però, nella puntata 24 che si
vedono realmente all'opera i movimenti cittadini pro-ambiente. Un
virus che fa impazzire le persone è stato versato da un mostro Aniba
nel lago dove la Base Antiatomica scarica prodotti chimici/biologici
(fatto mal tradotto in italiano), che funge da bacino idrico per la
città!!!
La popolazione addossa la colpa al
povero professor Dairi. La cosa incredibile è che il comitato
cittadino intima alla Build Base di chiudere i battenti!
In pratica, se Hiroshi non avesse
scoperto il vero inquinatore delle acque, la base sarebbe stata
chiusa ed Himika avrebbe conquistato il mondo!
Capitolo 16
Il capitolo esplora la mitizzazione
giapponese della natura, dalla campagna agricola ai boschi. Sono
trattati manga ed anime, in particolare è presente una analisi di
“Nausicaa della valle del vento” di Miyazaki, poi si passa alla
setta Aum Shinrikyo, la corruzione politica, la bolla immobiliare,
fino al terremoto del 1995.
Sinceramente arduo recensire questo
capitolo...
Capitolo 17
Altro capitolo praticamente impossibile
da recensire vista la moltitudine di tematiche trattate e il continuo
passaggio da una all'altra. Si inizia con la cronaca nera (tre
militari Usa che nel 1995 usarono violenza su una bambina ad
Okinawa), si termina con l'accenno a Fukushima nel 2011. Il capitolo
resta belo e leggibile, ma tracciarne un filo conduttore, come ho
cercato di fare con gli altri, non mi è stato possibile.
Capitolo 18
Il capitolo si intitola “Frammenti”,
ed è composto da una miriade di aneddoti sul Giappone attorno al
periodo di Fukushima e delle prossime olimpiadi di Tokyo 2020.
Il capitolo è così “frammentato”
che non è possibile stilarne anche solo una traccia.
interessante, ma secondo me se vuoi davvero capire il Giappone devi leggere il libro 'Bushido: l'anima del Giappone' di Inazo Nitobe. Forse l'hai gia' fatto, ma giusto in caso, ciao
RispondiEliminaCiao
EliminaRecensito nel novembre 2014 ^_^
http://imagorecensio.blogspot.com/2014/11/bushido-lanima-del-giappone.html
Mi sa che l'indice dei libri non lo visita nessuno :]
http://imagorecensio.blogspot.com/search/label/Indice%20in%20ordine%20alfabetico%20libri
Ammesso e non concesso (più la seconda che la prima) che io sia in grado di capire il Giappone, non è lo scopo che mi prefiggo.
E sinceramente non vedo come si possa capire il Giappone, ammesso sia utile farlo, da un libro scritto nel 1899, che fu uno dei primi scritti in cui i giapponesi si immaginavano "unici", migliori degli altri popoli.
Il libro l'ho trovato interessante dal punto di vista storico, mentre, pensando agli sviluppi che ha portato nella mentalità di quel Giappone, l'ho trovato drammatico.