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domenica 6 ottobre 2019

"Se è il robot che fa il kung fu", di Gino Frezza + "Uomo, astronave e Dio", di Alberto Abruzzese - "La città futura, settimanale della federazione giovanile comunista italiana" 17 gennaio 1979



Nel precedente post avevo mostrato un articolo della sconosciutissima rivista "La Nostra Assemblea", stavolta tocca al settimanale "La città futura, settimanale della federazione giovanile comunista italiana".
"La città futura" si era anche occupata di fumetti, avendo pubblicato regolarmente strisce italiane, quindi questo commento ad "Atlas Ufo Robot" non era inusuale.
Entrambi gli autori si occupavano e si occuperanno in seguito di analisi sul fumetto, quindi non erano avulsi al mondo fantastico della fantascienza.
Come giudicarono Goldrake?
Sinceramente non l'ho proprio capito bene... mi pare in maniera negativa o neutra. Il giudizio di Frezza era più negativo, Abruzzese restò più sul neutro, ma, specialmente per il primo, il loro modo di scrivere non era il massimo della semplicità.



Io mi chiedo cosa si aspettassero gli esperti del tempo da un cartone animato per bambini, analisi socio-economiche-pedagogiche-culturali?
Alla fine in Goldrake, ma non solo, le tematiche erano varie ed "impegnate", per essere un cartone animato per bambini!
Quale profondità c'era in una puntata a caso di un personaggio a caso di "Hanna & Barbera"?
Zero spaccato... e nello scritto di Frezza si parla di "stupidità", di ripetitività e di banalità...
Non c'è proprio nulla da fare, gli "esperti" che si mettevano con calma a guardarsi qualche puntata di quegli anime prima di scriverne, dovevano essere veramente pochi, altrimenti la maggior parte non avrebbero scritto queste cose.
L'articolo di Frezza si divide in due parti, la prima colonnina reca solo le sue (immagino) iniziali, segue una analisi più dettagliata, che in gran parte non ho mica capito... ovviamente colpa mia, sia chiaro.




Per Frezza i cartoni animati giapponesi erano più banali dei supereroi Marvel ed in generale dei cartoni animati statunitensi.
Sinceramente io da bambino li seguivo entrambi, ed ho sempre trovato più coinvolgenti gli anime rispetto ai fumetti Marvel, senza alcun paragone!
Paragonare addirittura i cartoni animati giapponesi a quelli statunitensi non aveva alcun senso...
Tanto che seguivo anche serie che alcuni avrebbero potuto considerare non per maschietti, come Heidi o Candy Candy, anche se ad un certo punto mi stufai delle sfighe infinite della signorina tutta lentiggini (da quando diventa infermiera, più o meno).


 Di questa parte ho capito pochino...



Alberto Abruzzese mi pare che eviti giudizi sulla serie, e se li ha dati lo ha fatto in modo che io non li capissi   ^_^
Abruzzese si concentra sul rapporto tra Actarus e Goldrake. Immagino che, come aveva impressionato noi bambini, anche l'adulto che guardava con interesse a quel mondo, fosse rimasto colpito dal pilota che subiva i colpi inferti al suo robot. Non doveva essere un espediente narrativo usuale.
Purtroppo la terminologia di Abruzzese non era delle più semplici, quindi più di tanto non riesco a commentare   :]




Inserisco anche la prima pagina del numero datato 17 gennaio 1979, tanto per far capire quali erano i temi del settimanale dei giovani comunisti.
In alto a destra si avverte che nel numero era presente un fumetto di Panebarco.
Da notare che sul suo sito il nome è presente anche in giapponese, come cambiano i tempi!!!

http://www.panebarco.it/



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