Prima di illustrare questo articolo contenente giudizi abbastanza negativi sui cartoni animati giapponesi, condito da un numero non irrilevante di simpatiche topiche,
Ho scoperto l'esistenza dell'articolo grazie ad una bibliografia di un libro facente parte della "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90", purtroppo nelle note c'era l'essenziale: titolo, nome della testata, anno e numero della pubblicazione, autore.
Quindi già sul saggio dove ho scoperto l'esistenza dell'articolo non era specificato il mese.
Comunque grazie a questi dati sono riuscito a farmi arrivare l'articolo, e non è stato un compito agevole, in quanto la testata "La Nostra Assemblea" è praticamente sconosciuta anche nelle emeroteche...
Edit del 24 ottobre 2019
Gli incaricati della biblioteca sono gentilmente riusciti a recuperarmi la copertina e l'indice della rivista.
Purtroppo il mese non è visibile neppure in queste pagine, l'unico indizio è il timbro della biblioteca, che reca "marzo 1980". Io avevo ipotizzato tra maggio e settembre, avevo cannato ^_^
Mentre non avevo sbagliato il soggetto religioso della pubblicazione, oltre alla copertina alla fine del post ho inserito l'indice di questo numero.
Quindi non furono gli anarchici a prendersela con Goldrake, anche se in Italia siamo abituati da Piazza Fontana in poi a dare la colpa di tutto sempre a loro...
Verificando che tre su sette emeroteche che in ambito nazionale conservano questa pubblicazione sono di matrice religiosa, ipotizzo che lo dovesse essere anche "La Nostra Assemblea", ma è solo una mia elucubrazione.
Magari con uno straccio di informazione di cosa si occupasse la testata, perché è interessante per comprendere il contesto dei temi abitualmente trattati, se contro Goldrake si scagliarono i cattolici o gli anarchici, fa una certa differenza ^_^
Forse potevo aspettare a postare questo articolo, però alcuni ragionamenti dell'autore li ho trovati meritori di essere illustrati alle masse. Vabbè... masse... nicchie... ^_^
Il fatto che il numero della rivista sia un 15/16 dimostrerebbe che non era un mensile, forse un bimestrale o un trimestrale.
Il nome della rubrica in cui era ospitato l'articolo già chiariva come erano considerati gli anime in quegli anni:
"La cultura senza cultura"...
Il sottotitolo non era da meno:
"La Rai ha lanciato film(?!) di fantascienza giapponese per bambini. Il loro valore pedagogico?
Sono molto diseducativi."
Attenzione, i cartoni animati giapponesi non erano solo diseducativi, ma molto diseducativi ^_^
E cosa dire del titolo?
"Fantascienza senza fantasia"...
Ma come... ma se proprio li si voleva criticare, anche legittimamente, non si poteva affermare che non contenessero "fantasia", basta leggere la definizione del termine "fantasia" in un qualsiasi vocabolario...
Intanto un oppositore di Goldrake attestava, anche per enfatizzarne i maggiori pericoli, il grande successo di "Atlas Ufo Robot", che attirava anche gli adulti, non solo bambini e ragazzi.
Che poi il successo dei cartoni animati giapponesi è il motivo per cui vennero pubblicati così tanti articoli da parte di un numero tanto variegato di testate.
Il fatto che si citino serie tutte dell'inizio del 1979 confermerebbe che la rivista fu pubblicata nel secondo terzo dell'anno.
La prima colonna si mantiene comunque abbastanza soft, il bello arriva dalla seconda colonna in poi.
Per Tuccimei la fantascienza potrebbe essere uno strumento positivo per far crescere i bambini, ma "invece viene usata per una schematizzazione molto rigida, manichea: esistono due mondi: il bene e il male; il conosciuto che è buono e il mistero, che è pericoloso. Tutto ciò che è poco conosciuto, è oscuro, è nemico, è foriero di spiacevoli novità.".
Mi riesco ancora a sorprendere di come questi adulti istruiti vedessero una puntata di Goldrake (ammesso che la vedessero) e non la capissero... nel gruppo dei buoni c'erano due alieni!
Actarus e Maria (che però mi pare arrivò nella terza parte) erano della stella Fleed... ma l'autore insiste:
"La realtà viene quindi rappresentata in bianco e nero; due sono le forze in lotta, gli uomini che rappresentano il bene e gli extra-terrestri che incarnano il male...".
E cosa dire dei tanti alieni inizialmente nemici che aiuteranno i terrestri?
Leggendo queste righe si arriva a due conclusioni: l'autore non seguì l'anime; l'autore non capì l'anime.
Puranche in Jeeg e il Grande Mazinga, seppure in misura minore rispetto a Goldrake, ci sono "cattivi" che passano tra i buoni. In Capitan Harlock una aliena è parte della ciurma dei pirati e in Danguard son tutti umani!!!
Ma se all'inizio dell'articolo mi citi Danguard, e poi scrivi che questa fantascienza animata aveva le caratteristiche negative di cui sopra, dimostri di non sapere che in Danguard il cattivo era un nazifascista terrestre!
Esilarante il passo a metà della colonna ^_^
"La stilizzazione americanizzata dei personaggi rende più facile l'immedesimazione; solo il loro nome conserva un eco orientale: Actarus, Hiroshi, Tetsuya ecc.".
La stilizzazione americanizzata dei personaggi, l'occhio della madre, la carrozzella col bambino, i dettagli degli stivali, il montaggio analogico! ^_^
Ma cosa avevano di stilizzazione americanizzata i cartoni animati giapponesi?
Erano qualcosa di graficamente mai visto in Italia.
Actarus, tipico nome orientale: Mao Tse Actarus; Actarus Chi Minh; Actarus Tojo.
Ma non è finita qui ^_^
Per Tuccimei la quotidianità dipinta da quelle serie era lontana da problemi, dipinta con toni idilliaci.
In Jeeg si parla di inquinamento, ne il Grande Mazinga di razzismo verso i giapponesi con uno dei due genitori straniero, in Danguard è in primo piano il rapporto padre/figlio.
E cosa dire di Capitan Harlock in cui si critica l'apatia della popolazione e il disinteresse del governo mondiale?
Nella seconda pagina dell'articolo campeggia questa simpatica affermazione:
"L'esaltazione immaginaria della violenza viene considerata meno pericolosa della pornografia, ma è davvero così?"
Ma veramente per l'autore mandare in onda un film porno alle ore 19,00 sulla Rete 2 della Rai sarebbe stato più educativo che far vedere Goldrake?! >_<
Mi sa che Tuccimei leggesse "La Repubblica":
"Un ministero per Goldrake", di Silverio Corvisieri - "La Repubblica" 7/8 gennaio 1979
Ma scusate, se vieni invaso dai nazisti, cosa fai, cerchi il dialogo pacifista?
Mi pare giusto demonizzare chi ti invade e vuole renderti schiavo... porgi l'altra guancia?
La sciùra Maria di 41 anni aveva ragione da vendere.
Nulla da fare, il concetto che gli anime dividevano nettamente il bene dal male viene ribadito per l'ennesima volta, mentre furono proprio i cartoni animati giapponesi a farci capire che anche i "cattivi" avevano le loro motivazioni, e che alcuni di loro passavano dalla parte dei buoni. Nei cartoni animati americani non capitava mai!
Flora è dalla parte dei cattivi per riconoscenza verso l'Imperatore del Drago, che l'aveva ingannata.
Vega è un nazionalista/colonialista, non invade la Terra perché è cattivo, ma perché vuole espandersi, poi nasce il problema ambientale sul pianeta natio. Quindi in Goldrake le motivazioni dei cattivi sono addirittura due.
Doppler è una merda, ma Fritz Harken passa dalla parte dei buoni perché comprende che l'ideologia basata sulla supremazia di una razza è sbagliata.
In Capitan Harlock la perfida regina Raflesia alla fine non viene neppure uccisa da Harlock, ma i due fanno una tregua.
Nell'ultima pagina dell'articolo c'è un altro giudizio a caso...
Ma esiste qualcosa di più violento della scena in cui viene uccisa la madre di Bambi?
E Dumbo non è l'apoteosi della tristezza?
Poi si, eravamo carne da tv, come lo erano gli adulti, visto che esistiamo per consumare...
Indiscutibilmente una rivista di matrice religiosa ^_^
Vorrei fare vedere alle nuove generazioni i robottoni giapponesi per vedere le varie reazioni. Non so, ma ho come una sensazione che non li apprezzerebbero molto, e forse i loro commenti sarebbero peggiori di quanto scrisse molta stampa di allora. A dire il vero Atlas ufo robot nel 78 quando iniziai a vedere le prime puntate non è che mi piacesse così tanto. Ho iniziato ad apprezzare il genere nel 79 quando le TV private (telelombardia mi pare) trasmettevano giornalmente il grande mazinger.
RispondiEliminaPerò non comprendo quale utilità avrebbe.
EliminaI giornalisti maggiorenni e laureati di quel periodo commentavano i cartoni animati giapponesi che venivano trasmessi in tv in quei giorni.
Un ragazzo minorenne e non laureato di oggi dovrebbecommentare una serie robotica di 40 anni addietro?
Quei giornalisti scrivevano su pubblicazioni a pagamento, e avrebbero avuto il dovere, visto che erano retribuiti, di informarsi prima di sparare assurdità.
Io intendevo i ragazzi comuni, quelli per intenderci che sono tutto il giorno con lo smartphone in mano, che ascoltano quelle cagate di rapper di Fedez o mammoud (o come diavolo si scrive), quelli che passano la metà della loro esistenza tra centri commerciali e mc mcdonald's. E inutile negarlo è una generazione senza principi né ideali. Che poi ci sia qualche caso a parte poco importa.
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