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venerdì 8 febbraio 2019

"L'allegra banda dell'angoscia - In cui con dotte citazione (e molte illustrazioni) si vede che anche Walt Disney aveva i suoi Mazinga", di Santi A. Urso - Phototeca giugno/settembre 1980



Non conoscevo la rivista fotografia "Phototeca", e quando mi sono messo a sfogliare un po' di numeri a caso ad un fiera del libro, sono rimasto sorpreso per le tante immagini forti che conteneva. Personalmente non apprezzo le immagini che colpiscono allo stomaco, oppure quelle di persone deformi scattate ai primi del 900, ciò non toglie che la rivista fosse di qualità, il mio è solo un giudizio personale. Ho quindi fatto abbastanza fatica a passare in rassegna i numeri che erano sulla bancarella, e stavo anche per interrompere la ricerca, proprio a causa di alcune immagini, pensavo che in una rivista di tal genere non ci sarebbe stato spazio per parlare di Goldrake e Mazinga, ed invece....   ^_^
Ormai lo scrivo così spesso da aver superato da parecchio la soglia della ripetitività, ma è proprio il fatto di trovare articoli inerenti gli anime su testate tanto disparate, ad essere già una prova di quanto i cartoni animati giapponesi colpirono, tra il 1978 e i primi anni 80, quasi più gli adulti che i bambini.
"Phototeca" fu pubblicata dal 1980, era una rivista ad uscita trimestrale e ogni numero era a tema, nel numero 2 del 1980 ci si occupava di "mostri, fantasmi, streghe & baccanti". Non posterò le immagini di altri articoli, ma considerando che questo numero era composto da 226 pagine, si può ben immaginare che di foto "strane" era piena la rivista.
La redazione di "Phototeca", dovendo trattare di mostri ed affini, pensò giustamente di rivolgere la propria attenzione anche all'animazione, e chi inaugurò a livello mondiale il filone dei mostri terrificanti?
I terribili giapponesi?
No, il buon(?) vecchio Walt Disney!
Per quanto mi riguarda non sono mai stato un fan della Disney, tanti suoi film d'animazione non li ho mai visti (Bambi, Biancaneve, Cenerentola etc etc), non mi ispiravano per nulla, poi leggevo Topolino, ed avevo unna smisurata simpatia per Paperino, ma non sono mai andato a vedere un film al cinema della Disney (a parte Tron e "The Black Hole"...).



L'autore dell'articolo fa notare, prevalentemente per immagini, una questione che una sparuta quota di giornalisti aveva sottolineato anche sulla carta stampata, e cioè che l'animazione Disney fosse violenta almeno quanto quella giapponese, e forse anche di più.
La parte scritta dell'articolo resta interessante, ma le immagini danno al contenuto più incisività, poi forse l'autore non conosceva nulla dell'animazione giapponese, lo si intuisce da qualche affermazione un po' avventata (ma ci viene risparmiata quella dell'uso del computer!), ma mi trova totalmente concorde con lui quando scriveva che:
"...Walt Disney aveva i suoi Mazinga. Anzi Disney ha estratto, per primo, Mazinga in quantità industriali."

E poco più sotto rincara con:
"In questo senso Disney è più feroce e manicheo di Mazinga".

Santi Urso conclude l'articolo con questa considerazione, che non può che trovarmi solidale:
"Si vedrà allora che Mazinga e Goldrake e compagnia bella si possono combattere in nome di molte idee, ma non certo perché siano più ossessivi o diseducativi dei prodotti forniti dal mondo di Walt Disney".

Perché allora tonnellate di giornalisti continuavano a contrapporre Disney all'animazione giapponese come esempio positivo?




L'immagina in basso a destra, tratta da "Le avventure di Ichabod e Mr. Toad" (1949), pare quasi il Grande Mazinga che brandisce la Spada Diabolica  ^_^







Probabilmente l'autore non era un esperto di animamzione giapponese, e nel 1980 penso che in Italia non ne esistessero affatto, infatti scrivere che i personaggi animati nipponici fossero delle mere imitazioni della Disney aveva poco senso, come poco sensata era l'affermazione che quei prodotti mancassero di fantasia.
Se fossero mancati di fantasia, non avrebbero avuto il successo che ebbero, e non si sarebbero installati in pianta stabile nel panorama culturale popolare italico.
Accanto a Ikima, Mimashi ed Amaso manca la loro regina, Himika non era meno spaventosa, ma più realistica, della strega di Biancaneve  :]






Una delle due pagine dell'indice, da cui si può valutare quali fossero gli altri articoli.
La datazione della rivista mi ha messo assai in difficoltà...  T_T


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