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mercoledì 4 novembre 2015

Manga Academica vol. 8, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 8, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 78
COSTO: 12,50 €
ANNO: 2015
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Raro nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788896133262

La casa editrice “Società Editrice La Torre” è un po' un Highlander, infatti della case editrici che pubblicavano regolarmente saggi o collane su manga ed anime è sopravvissuta solo lei, arrivando all'ottavo anno consecutivo della "Manga Academica"
La Iacobelli si è fermata a Eboli, cioè a Creamy e One Piece, la Tunuè, dopo essere partita con obbiettivi di studi sociologici assai roboanti, ha smesso alla chetichella di pubblicare saggistica su anime e manga.
Quindi un complimento grosso come una casa (editrice) va riservato alla costanza della "Società Editrice La Torre", che immagino faccia una certa fatica economica a restare coerente con gli impegni presi con i lettori che la seguono. Lo ipotizzo per il numero di pagine di questo ottavo numero di “Manga Academica”, che è il più esiguo di tutta la collana, solo 78. Il ridotto numero di pagine del libro potrebbe essere dovuto anche alla scarsità di contribuiti degni di essere pubblicati.
Il saggio contiene tre contributi, ovviamente tutti abbastanza corti.

Il primo è di Riccardo Rosati, che propone un'analisi storica dei periodi Taisho e Showa attraverso la rappresentazione di manga e anime. Il contributo di Rosati è incentrato sul balzo tecnologico e sociale in chiave occidentale che la società giapponese compì negli anni 20 e nel primo dopoguerra.
Quello che scarseggia, a mio avviso, nell'analisi sono, però, proprio i titoli di manga ed anime. Questa scarsità di fonti (cioè manga ed anime) trasforma il tutto in un breve riassuntone storico dei periodi analizzati. Personalmente ho apprezzato questo riassunto storico, di cui condivido anche la filosofia anti nazionalista e militarista, peccato che vengano citati pochi manga ed anime che rappresentino quei periodi storici.

Il secondo contributo è di Nicola Grolla, che, se ho capito bene, effettua una analisi del saggio di Hiroki Azuma "Generazione Otaku" pubblicato nel 2001. Avendo letto il bel saggio di Azuma ormai nel 2010, quando venne pubblicato in Italia, non posso valutare le considerazioni dell'autore per carenza di memoria, ma anche perché il saggio di Azuma è abbastanza complesso, e Grolla, nella sua analisi, è spesso altrettanto criptico. Per criptico intendo, ovviamente, che lo è per me, dato che è scritto in maniera, a mio avviso, troppo difficile, non alla portata di tutti.
L'unico dubbio che mi sorge riguarda l'attualità dell'analisi di un saggio pubblicato in Giappone nel 2001, immagino che in questi quasi 15 anni la società giapponese sia cambiata, e gli otaku siano cambiati con la società giapponese.

Il terzo ed ultimo contributo, e mi pare il più breve dei tre, è di Giorgio Mazzola, ed è quello che ho gradito di più. 
Per l'autore un certo numero di manga ed anime, o alcuni filoni narrativi, sono nati da eventi che hanno shoccato la società nipponica.
Questi eventi sono di diversa natura: storici ( Hiroshima e Nagasaki ); economici (la crisi economica del 1989); ambientali (terremoti, maremoti e Fukushima); criminali (setta Aum Shinrikyo ); sociali (hikikomori).
Giorgio Mazzola concentra la sua attenzione sul fenomeno hikikomori, considerandolo figlio del decennio 1985/1995. Condividevo la stessa opinione anch'io prima di imbattermi su un articolo pubblicato su “La Stampa” del 27 novembre 1981: Fenomeno hikikomori in un articolo de "La Stampa" del 27 novembre 1981 - "Molto onorevoli ospiti del Sol Levante" di Alberto Gaino 

Benché non si faccia accenno agli hikikomori, in quanto il termine è di molto successivo, la problematica pare essere quella, ergo la nascita di questo inquietante fenomeno sociale andrebbe spostata indietro di alcuni decenni, fin dagli anni 60!
L'autore analizza l'anime che è il capostipite di questo malessere sociale :Neon Genesi Evangelion.
A cui fa seguire l'analisi, sempre in chiave hikikomori, di tre manga: “Buonanotte Punpun”; “I am a hero”; L'attacco dei giganti.
L'unica pecca di questo contributo è che è troppo corto, infatti l'autore scrive in maniera comprensibile, esprimendo concetti interessanti.

L'indice del saggio:





7 commenti:

  1. Concordo con i complimenti a una casa editrice ormai unica nel panorama italiano e che dà alle stampe sempre prodotti di qualità

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  2. Secondo me ci sono più persone che scrivono libri su manga, anime e Giappone di quelli che li leggono. A parte me "conosco" solo Stengo O__O

    "Dà alle stampe sempre prodotti di qualità"
    Magari pure " C'era una volta Goldrake" ? ^__^
    Alessandro

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  3. Ciao Stengo! Grazie mille per la tua recensione del mio ultimo libro. Stavo leggiucchiando altre tue recensioni e mi sono imbattuto in questa. Siccome non ho questo numero della rivista Manga Academica (o forse sì ma comunque vivo all'estero e le cose che acquisto o che mi regalano vengono spedite mi arrivano al mio indirizzo italiano), mi sai dire se l'autore dell'articolo sul libro di Azuma si affidi a (o anche solo menzioni) l'edizione italiana dell'opera, edita da Jaca Book nrl 2010? Grazie, ciao!

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    Risposte
    1. Ciao Marco
      Prego, il libro sui manga mi è piaciuto.
      Si, è citata l'edizione italiana, anche nella bibliografia.

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