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martedì 29 ottobre 2013

"Dalla parte di Goldrake" articolo di Gianni Rodari su Rinascita del 17 ottobre 1980



Edit del 4 ottobre 2018:
Sono venuto in possesso del numero originale di Rinascita con lo scritto di Giani Rodari, e dato che è molto più "vissuto" della versione presa da microfilm dell'emeroteca, sostituisco le scan  ;)



Questo articolo di Gianni Rodari è spesso citato sia nella saggistica sugli anime che sui siti web quando si commentano le polemiche di quegli anni sulla violenza dei cartoni animati giapponesi, però è sempre citata la solita decina di righe (le si può trovare pure su Wikiquote ), manca l'articolo completo (oppure io non l'ho trovato...).
Quindi ho pensato di andamelo a cercare in qualche emeroteca reale (ringrazio l'amico Max per aver fatto la ricerca assieme a me) e di postarlo, anche perché ero curioso di leggere eventuali altri giudizi di Rodari sui cartoni animati giapponesi.
La mia curiosità è stata ricompensata dalla lettura del lungo articolo, che vi sottopongo, e che va oltre Goldrake, ma sempre in maniera comprensibilissima.
Tanto per avere la riconferma che, con un piccolo sforzo, anche i giornalisti non del livello intellettuale di Rodari avrebbero potuto scrivere meno scempiaggini.

[Ho reperito la pubblicazione da cui proviene questo estratto di Rodari, può essere letta in questo post:  Il ragazzo e il libro ]






La prima pagina del numero di Rinascita del 17 ottobre 1980, lo scritto di Rodari è richiamato sul fianco destro.


Spazio 1999 - Il Distacco (con appendiice scientifica) - numero zero collana editoriale "AMZ Editrice" 1976



Nel 1976 la casa editrice AMZ pubblico questo numero zero della collana su "Spazio 1999", le pubblicazioni continuarono con altri 11 numeri (che un po' alla volta inserirò qui sul blog) e si conclusero nel 1978. A questa prima collana di 12 numeri seguì una molto più breve di 4 numeri, pubblicata dal 1979, che corrisponde alla nuova serie con Maya.
Il telefilm "Spazio 1999" fu un avvenimento televisivo non da poco nel 1976, la Rai lo trametteva in prima serata, ed era pura fantascienza, penso non fosse mai accaduto prima. Il successo fu grande, e questa collana ne è un esempio, numerosi furono i modellini e c'era anche un gioco in scatola.
Ovviamente ero un piccolo fan della serie, anche se spesso mi impauriva (cosa che non capitava con Star Trek, per esempio), ancora oggi la considero apprezzabile, benché abbia scoperto che i produttori inglesi Gerry e Sylvia Anderson interruppero dopo una sola stagione il telfilm UFO Shado proprio per iniziare Spazio 1999, una colpa difficilmente emendabile...
L'idea era di certo originale, e molte trovate scenografiche erano valide, ovviamente l'ambientazione era anni 70 (specialmente l'arredamento), ma ce ne accorgiamo ora. Dal punto di vista della veridicità scientifica la trama aveva parecchie pecche, forse scontava lo svantaggio (rispetto a Star Trek) di essere ambientata solo poco più di 20 anni nel futuro.
Questo primo numero è impreziosito dalla "appendice scientifica" sui viaggi nello spazio, o meglio su ciò che nel 1976 si pensava che il futuro (cioè oggi) ci riservasse, ed è questo l'aspetto che lo rende interessante.
Prima di illustrare il libro mi pare doveroso partire con la stupenda sigla d'apertura, che conteneva le anticipazioni della puntata.


                           


lunedì 28 ottobre 2013

L'album per le figurine della televisione - TV Sorrisi e Canzoni gennaio 1979



Le figurine di questo album non erano autoadesive, ma si dovevano incollare a mano, la qual cosa me lo fece immediatamente detestare, e quindi ai tempi non lo terminai, anzi, neanche lo iniziai. L'ho riscoperto negli ultimi anni comprandolo ad una fiera, e devo dire che il suo valore nostalgico (in senso buono) è molto forte. Pur essendo composto solo da volti disegnati (immagino da una base fotografica), quindi nessun testo o dato riguardo ai tantissimi personaggi presenti (circa 380 tra attori/attrici, personaggi tv, del teatro, dei cartoni animati e giornalisti), prende il sopravvento il valore "storico" televisivo: ci sono i personaggi degli anni 70 (molti dei quali preseguirono la carriera anche negli anni 80, ed una minoranza sono "sopravvissuti" fino ai gorni nostri).
Molti li ricordavo, una minoranza mi erano sconosciuti, di gran parte ho buoni ricordi, essendo i protagonisti dei programmi che vidi da bambino/ragazzino. Una parte sono personaggi televisivi a fine carriera televisiva, oppure della Rai degli anni 50 e 60. Alcuni sono stati delle meteore televisive, il cui ricordo rimane solo tra queste pagine, per questo mi permetto di consigliare all'eventuale lettore/lettrice di scorrere tutto l'album e dare un'occhiata ai link e ai video, qualcosa vi sorprenderà di certo.
La ricerca che ho compiuto su ogni signolo nome mi ha permesso di riscopririli, e talvolta scoprirli per la prima volta. Ho evitato di inserire informazioni (prevalentemente link a Wikipedia) o video dei personaggi arcinoti, concentrandomi su quelli che posso immaginare essere meno ricordati.
Trovo che uno dei lati interessanti dell'album sia che contenga anche i personaggi che non apparivano nelle trasmissioni, come i registi, gli sceneggiatori, i coreografi, oppure che avevano un ruolo minore, come i direttori d'orchestra.
Per il post ho sfruttato il lavoro di tutti gli internauti che hanno caricato i video, oltre alle informazioni di Wikipedia.

domenica 20 ottobre 2013

"Se il maestro è un mostro spaziale", di Omar Calabrese - L'Unità maggio 1980



A fronte di tanti articoli astiosi e pieni di disinformazione c'era anche chi cercava di capire i "cartoni animati giapponesi" e i neo-arrivati videogiochi, senza demonizzarli, ma valutandone la novità e i lati positivi. Non dimenticando il loro lato ludico, che quasi tutti gli altri giornalisti lasciavano incredibilmente fuori dalle loro "analisi", ammesso fossero delle analisi...
Uno di questi pochi, pochissimi, giornalisti fu Omar Calabrese, e questo che propongo è un articolo che attesta la sua apertura mentale.




giovedì 10 ottobre 2013

"Zaino parlante" di Big Jim - Mattel 1973





Uno degli accessori di Big Jim che da piccolo mi aveva impressionato di più, magari non il più divertente in assoluto, era questo zaino parlante, tirando la cui cordicella si poteva udire nientepopòdimenoche la voce di Big Jim!
Certo, alla lunga tendeva ad essere un po' ripetitivo, chi non lo è? A me lo dicono spesso...
Ho trovato questo zaino ad una fiera del giocattolo usato, pagandolo circa 7 euro, quindi un prezzo più che abbordabile, anche perchè è sprovvisto di confezione, ma sarei stato disposto a spendere di più (non troppo, però) tanta era la voglia di riascoltare, dopo 35 anni, quella voce rimasta intatta nella mia memoria.
Quello che mi ha sempre incuriosito era con quale criterio le frasi si alternavano, forse dentro lo zaino c'era un piccolo gnomo disc-jockey?
Dopo questo enorme lasso di tempo posso rispondere al quesito: sono scelte a cacchio!!
Ho fatto una fatica bestiale, senza contare il terrore che la cordicella vecchia di 40 anni potesse spezzarsi (complimenti agli operai di Hong Kong che produssero lo zaino e la sua indistruttibile cordicella!), a fargli dire le cinque frasi registrate. Benché sul web ho trovato articoli che ne presentassero sei... forse questo mio zaino del 1973 ne aveva solo cinque, oppure la sesta frase è l'undicesimo segreto di Medjugorje...
Magari all'interno c'è un algoritmo criptato che permette una casualità assoluta nell'alternanza delle frasi, fatto sta che la prima frase che riporto è quella che ho avuto più difficoltà a far pronunciare a Big Jim, senonché dopo la prima faticosa dizione non la smetteva più di pronunciarla...


Pronti a risentire Big Jim? E allora... "Pronti, attenti, via!"!!!


                          

Perchè poi "Pronti, attenti, via!"?
"Pronti" ci può stare, pronti a giocare e all'avventura.
"Attenti", a cosa? Siamo a scuola? A naja?
"Via" dove? Tra "pronti" e "attenti" non ci stava meglio "partenza"? 

mercoledì 9 ottobre 2013

Giornalino di Supergulp! i fumetti in T.V. - 1978/79



Il giornaletto (o giornalino) di Supergulp nasce nel maggio 1978 ad opera della Mondadori, sull'onda del successo della trasmissione tv della Rai ( post su Supergulp! ), con lo scopo di riproporre su carta i supereroi (o almeno una parte di essi) visti in televisione.
Il settimanale proporrà anche storie con protagonisti diversi rispetto alla versione tv, forse troppo mature per una parte dei giovani telespettatori televisivi, creando un mix che tendeva, secondo me, a scontentare gran parte del potenziale bacino di lettori.
Tra le storie pubblicate non facenti parte della trasmissione tv si può ricordare: “Doc Justice” di Olivier Marcello; “Mortadelo y Filemon” di Francisco Ibanez; “Kendal” di Arturo Del Castillo; “Paralleo 5” di Attilio Micheluzzi; Allan Quaterman” di Alfredo Castelli e Fabrizio Busticchi; “Cattivik” di Silver.
Personalmente ero interessato alle storie della Marvel, anche se leggevo con piacere Nick Carte o Bonvi, ma non mi interessavano le storie non presenti nella trasmissione tv, specialmente se non super eroistiche. Immagino che altri potevano leggere con piacere Nick Carter o differenti autori italiani, ma non gradissero l'Uomo Ragno e soci.
Il mio basso gradimento verso la rivista fu condiviso da molti, infatti la pubblicazione venne interrotta nel gennaio 1979, dopo soli 34 numeri.
Come altre riviste del periodo per ragazzi non mancavano gli articoli di carattere sportivo, che acquistano più valore oggi che allora, permettendoci di riscoprire i nostri eroi sportivi della fine degli anni 70. La pubblicazione conteneva anche una mini guida tv, anch'essa più importante oggi che al momento della stampa, se si vogliono ricordare talune vecchie trasmissioni telvisive. Senza contare le pubblicità, che spesso sono dei veri e propri flash mnemonici.
In questo post proporrò i numeri del giornalino "Supergulp!" in mio possesso (omettendo i fumetti della Marvel, che sono già abbastanza conosciuti).




martedì 8 ottobre 2013

Jeeg contro i mostri di roccia - film di montaggio primi anni 80



Anche Jeeg subì un film di montaggio, non riuscì a scampare alla cupidigia italica. Rispetto ai film di montaggio dei vari "Mazinga vs Goldrake" ( post relativo ) questo su Jeeg ha avuto una sorte migliore, non completamente stravolto, ma solo rimontato per creare una storia diversa, comunque assai assurda, con l'aggiunta di qualche dialogo eseguito ex novo da alcuni doppiatori della serie tv: la regina Himika (Anna Teresa Eugeni), il professor Shiba (Elio Zamuto), Hiroshi Shiba (Romano Malaspina).
Altri personaggi (Ikima, Amaso, il prof Dairi) sono stati doppiati con voci diverse da quelle della serie tv.
Il doppiaggio, i dialoghi e le scene risultano quasi del tutto identici all'originale tv perchè sono ripresi dalle puntate italiane, cambia il montaggio. Per esempio la prima puntata è riproposta nel film con un montaggio differente e l'aggiunta di un paio di dialoghi.
Mentre nella prima puntata della serie tv la prima scena che vediamo è la gara di Hiroshi sotto la pioggia (seguita dall'incidente, l'investimento, la risalita in auto e la vittoria) nel film di montaggio si inizia dal risveglio della regina Himika.

Ecco un esempio del rimontaggio e del ridoppiaggio.


                             

martedì 1 ottobre 2013

Barbie al circo - Biblioteca di Barbie 2 (1976)



Premetto che questo cartonato (più gli altri tre che completano la serie) non è uno dei giocattoli personali sopravvissuto alla mia infanzia, l'ho recuperato alla fiera di Lucca 2012, ingolosito dal prezzo bassissimo (in passato avevo regalato un singolo numero al prezzo che me ne ha fatti prendere 4) e dal perfetto stato di conservazione.
Visto che pubblico materiale degli anni 70 indirizzatto prevalentemente ad ex bambini, mi è sembrato giusto cambiare un po'genere in favore di qualche eventuale, eventualissima, lettrice.
Questi quattro cartonati furono pubblicati nel 1976 dalla Giunti Marzocco e, ovviamente, presentano la Barbie e i suoi gadget della metà degli anni 70.
In questo numero due Barbie e i suoi amici sono impegnati al circo, una volta tanto li vedremo lavorare, purtroppo sfruttando degli innocenti animali...
Trovo che le illustrazioni siano anche carine, in pieno stile anni 70, e che propongano una Barbie con un look occasionalmente un po' anomalo rispetto a quello del periodo.