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sabato 30 settembre 2023

"I Quindici: i libri del come e del perché" - Volume 14 (1968)


Sono finalmente arrivato allo stupendo ed indimenticabile volume numero 14 de "I Quindici", quello del "Fare e Costruire", oggi potrebbe essere fin uno slogan politico o addirittura un programma politico fatto e finito...  ^_^
Come ho già scritto illustrando i precedenti 13 numeri, non ero molto incline alla lettura, alcuni di questi penso di averli aperti per la prima volta proprio in occasione di queste recensioni, non così per il penultimo volume.
Direi che "Fare è Costruire" fu l'antesignano del programma "Art Attack", stesso divertimento, stessa seccatura per gli adulti, ma anche stesse frustrazione per i giovani artisti, quando l'opera finale si discostava sostanzialmente da quella illustrata nel libro...
Avrei dovuto scannerizzare gran parte del volume, adoravo, in particolare alcuni capitoli, mi sono limitato al mero gusto personale, selezionando quegli "attacchi d'arte" che provai realmente o che avrei voluto tanto fare, ma non non intrapresi mai per vari motivi. Ho inserito anche qualche scan che illustra bene la matrice statunitense dell'enciclopedia, sia per tipologia di attività ludica che per il contesto.





Risfogliandolo a distanza di alcuni decenni ho provato (quasi) le medesime piacevoli sensazioni, ma mi sono anche ricordato che alcuni capitoli non contenevano nulla che mi interessasse, infatti non ho inserito scan:
"Quando dai una festa", troppo statunitense, ma allora non lo potevo capire;
"Cucito e tessitura", più per femminucce;
"La forma delle cose", troppo difficile, erano quiz geometrici... 








La redazione cercò di specificare dove i materiali elencati nelle pagine del volume si sarebbero potuti reperire, inutile specificare che non esistevano i "Leroy Merlin", ma solo i ferramenta, le cartolerie e le mercerie, queste ultime praticamente estinte.

martedì 26 settembre 2023

"Gli albi d'oro delle figurine" dal n° 1 (aprile 1977) al n° 12 (maggio 1978)


A mio avviso il successo degli album di figurine Panini nacque anche dai concorrenti sul mercato editoriale, che mi son sempre sembrati un mix tra lo scarno e l'esageratamente didattico.
A Modena cavalcarono abbastanza bene il successo televisivo dei cartoni animati giapponesi, pur lasciandosi scappare il pezzo da 90 Goldrake, ma quando l'alternativa all'album di Jeeg o Lady Oscar era Gesù (con tutto il rispetto), i cavalli o i cani, i giapponesi non potevano che vincere abbastanza facilmente   ^_^
Sfogliando questi dodici numeri, che mi pare sia la collezione completa, si possono apprezzare vari aspetti positivi, in particolare il lato educativo, solo che un album di figurine dovrebbe avere un pre requisito, avere tante figurine... in questi album si potevano trovare da 36 a 60 figurine, un po' pochine.
La particolarità risiede nel fatto che venivano vendute con già tutte le figurine presenti all'interno dell'album, erano solo da appiccicare. Un bel vantaggio per gli adulti, la mancanza di una parte determinante dell'esperienza ludica del cercare di completare un album di figurine per il bambino/a.
Nessun "ce l'ho, manca", nessuna contrattazione,  nessun pathos nell'aprire la bustina sperando di trovare quella mancante... tutto già finito prima di iniziare.
I dodici numeri hanno i seguenti argomenti:
n° 1 Gesù, la più grande storia mai raccontata;
n° 2 Gli animali, tante interessanti notizie e storie sugli animali dalla A alla Z;
n° 3 Uccelli nel mondo, interessanti storie e informazioni su tanti coloratissimi e insoliti uccelli;
n° 4 Animali del mare, un viaggio sottomarino tra le fantastiche creature del mondo del silenzio
n° 5 I cani, tute le informazioni sulle più importanti razze dei cani
n° 6 Stelle e pianeti, un'emozionante avventura tra i cori celesti delle galassie;
n° 7 Animali del passato, un affascinante viaggio nel tempo tra i dinosauri mammuth e tanti altri animali preistorici
n° 8 I cavalli, affascinanti storie di cavalli famosi e tante notizie sulle principali razze e sull'importanza avuta dal cavallo nella storia;
n° 9 La storia del west, conquistadores, pionieri, indiani e tante altre storie dell'epica conquista del west;
n° 10 Le grandi battaglie della storia, armi, eserciti e battaglie dagli antichi egizi ai giorni nostri;
n° 11 La Bibbia, il libro dei libri.. una selezione del Vecchio e Nuovo Testamento;
n° 12 Sceriffi e banditi, Colt, Wincester, bountykiller e grandi personaggi del leggendario west.

Ai tempi penso che avrei  potuto apprezzare i numeri 6 , 7, 9, 10 e 12, il problema resta quello enunciato poco sopra, un numero esiguo di figurine ed un sacco da leggere...
Da notare che non eravamo ancora consci che nel west venne commessa una delle tante ingiustizie della storia, quindi esaltare lo sterminio dei nativi americani andava bene, ma in seguito guardarsi un cartone animato giapponese ti faceva diventare violento.
Si noti come nella copertina del numero 12 si vedono chiaramente Clint Eastwood e Bud Spencer, specialmente il secondo è praticamente uguale.

Per ognuno dei dodici album inserisco, oltre alla copertina e alla quarta di copertina, il sommario (con inserito il riquadro che riporta la data pubblicazione) e le prime due pagine, in alcuni casi qualche scan in più.


In seconda pagina l'editore "PEA" illustrava i lati positivi della collana, positivi per gli adulti  :]



Non so, forse io ero un bambino poco religioso, ma proprio non comprendo come ci si possa divertire con l'album di figurine di Gesù.

domenica 24 settembre 2023

"Buchi neri cadaveri spaziali", di William Donati - "Il Giornale dei Misteri" gennaio 1980


Proseguo questa mia mini panoramica sul colossal fantascientifico targato Disney dal roboante titolo "The Black Hole", che forse alludeva al suo mezzo flop... come già scritto negli altri post su questo lungometraggio, il film lo vidi al cinema, e non ne fui molto entusiasta... il "Guerre Stellari" della Disney era per metà una ciofecata e per l'altra metà una scopiazzatura del film di Lucas.
In Italia ebbe un battage pubblicitario abbastanza sostenuto, ed un certo merchandising, che io schifai grandemente  :] 
La testata "Il Giornale dei Misteri" dedicò a "The Black Hole" ben due copertine ed un articolo, questa qui sopra ed una pubblicata nel numero di aprile/maggio sempre del 1980, quest'ultimo numero, però, senza alcun scritto sul film.
Per chi non avesse mai visto il film, il robot mostrato in copertina è quello del cattivo, ergo anch'esso killer.



Io nel tempo ho reperito ben tre annate di questa pubblicazione (78-79-80), ed è veramente esilarante, basta leggere l'indice del numero di gennaio 1980. A parte il dubbio se Aldrin fotografò o meno degli Ufo sulla Luna (forse Hydargos?), erano riportati in ogni numero tutti gli avvistamenti in Italia, tanto che si poteva immaginare degli alieni grandi appassionati di arte, viste le numerose visite mensili.
La parte sugli Ufo, però, era minoritaria, il grosso delle risate le si fa con la parapsicologia ed affini :]
Gli articoli sulla "clipeologia", cioè il contatto con civiltà aliene nell'antichità, ben si accordava con le serie animate giapponesi come il Gaiking o "Capitan Harlock", ma la tematica era presente in altre serie robotiche, tanto che mi sono convinto che gli autori giapponesi presero spesso spunto da pubblicazioni statunitensi sul tema:


La Disney godeva in Italia di una stampa sempre a favore, mica come i cartoni animati giapponesi brutti, cattivi e fatti al computer, ma se il computer lo usava veramente la Disney, diveniva subito un plus degno di merito.
La particolarità di questo articolo è che l'autore non si riferisce praticamente mai al film, ma spiega, non saprei quanto scientificamente in modo corretto e non in stile "Il Giornale dei Misteri", proprio il fenomeno astrofisico dei buchi neri   :]
Non aveva visto ancora il film?
Nel novembre 1980 la testata e l'autore dell'articolo, invece, recensì in maniera più esauriente "L'Impero colpisce ancora":

giovedì 21 settembre 2023

"Ninja Senshi Tobikage TV Ehon" (1985 libro illustrato tv) presente nell'episodio n° 29 di "Magica Emi"


Ringrazio di nuovo Andrea e Valentina per il materiale  :]

Per una spiegazione di cosa siano i "TV Ehon" rimando al post linkato qui sotto:


Le solite premesse d'obbligo:
non ho mai visto la serie "Ninja Senshi Tobikage", che non è stata neppure importata in Italia;
non ho mai visto la serie  "Magica Emi";
l'informazione che nell'episodio n° 29 de "Emi" ci sia un cameo di "Ninja Senshi Tobikage" mi è stata data sempre dagli  Andrea e Valentina di cui sopra.

Detto ciò, visto che raramente inserisco materiale del 1985 e che la presenza di "Ninja Senshi Tobikage" in "Magica Emi" pare sia ignota sul web, magari ai fan della maghetta prestigiatrice potrebbe interessare sapere chi cacchio fosse quel robot visibile verso fine 29esimo episodio.
Quasi superfluo sottolineare che entrambi gli anime furono prodotti dallo "Studio Pierrot", trasmessi in Giappone per prima "Magica Emi" dal 7 giugno 1985 al 28 febbraio 1986, mentre "Ninja Senshi Tobikage" dal 6 ottobre 1985 al 13 luglio 1986.
L'episodio numero 29 di "Magica Emi" dal titolo "Babbo Natale sta arrivando" venne mandato in onda in Giappone il 20 dicembre 1985, quando "Ninja Senshi Tobikage" era tra l'11esima e la 12esima puntata:

Come si può notare sulla copertina del "TV Ehon" l'ex proprietario nipponico scrisse qualche annotazione, spero non parolacce  ^_^




La comparsata di "Ninja Senshi Tobikage" è visibile dall'11esimo minuto, quando, nella notte di Natale, Babbo Natale arriva a piedi(...) e trasforma la neve (che sta entrando dal camino...) in una magia onirica.
Poi ci sarebbe da capire il perché gli autori giapponesi pensassero che Babbo Natale fosse un mago...


Giupi spaventato sta piangendo, ma dal terreno sbuca una gigantesca mano robotica, il bambino dice solo "Bello", chissà se in giapponese nominava il robot.

domenica 17 settembre 2023

"Shogun Warriors - Invincible Guardians of World Freedom!" Marvel Comic Group n° 1, 2 e 3 (febbraio, marzo, aprile 1979)


Per il fumetto della Marvel degli "Shogun Warriors" vennero scelti tre robottoni, il Raydeen, il "Dangard Ace", cioè il Danguard, infine il Combatra, cioè il Combattler V. 
Erano decenni che ero curioso di leggere, no vabbè... leggere no perché il mio inglese è ridicolo... ero curioso di curiosare dentro i fumetti "Shogun Warriors", finalmente l'ho trovata completa ad un prezzo più che abbordabile, ed è molto diversa dall'idea che mi ero fatto dalle poche immagini presenti sul web. E' proprio come leggere un fumetto della "Editoriale Corno", ma in inglese, un sacco di nuvolette piene di dialoghi, il cattivo più cattivo che non si può, i buoni super buoni.
Non mi aspettavo che i mecha dei tre robottoni protagonisti della storia fossero disegnati tanto bene, anche abbastanza rispettosi delle armi originali, per quello che posso aver capito. Mentre i mostri, almeno fino al terzo numero, hanno poco in comune con quelli dei cartoni animati giapponesi, sono più sullo stile dei mostri giganti alla Godzilla, ma in stile villain della Marvel. Diciamo dei Galactus con i tentacoli e le ali. E' pur vero che almeno in uno dei tre anime dei robottoni i mostri sono anche alieni organici spaziali, cioè nel Danguard quando questi inizia il viaggio verso Prometeo.
Il motivo principale per cui ero tanto interessato a questo fumetto Marvel sui robottoni giapponesi è, ovviamente, perché mette assieme due mie passioni, gli anime robotici e i fumetti Marvel degli anni 70.
Praticamente il top   :]


C'è, però, una seconda curiosità, quella legata alla linea omonima dei giocattoli Mattel, che da noi arrivò solo con mezzo nome statunitense originale, non più "Shogun Warriors", ma solo "Shogun".
Dal Natale 1978 fino al 1980 erano uno dei desideri più ambiti dai bambini italiani, ma anche francesi, come si può vedere più sotto.
Da notare che nell'immagine qui sopra del catalogo Mattel Natale 1978 si cita Goldrake, ma manca la sua sacra effige... e in quella data anche il Grande Mazinga da noi era inedito, il Raydeen lo resterà.
In Italia avevamo potuto intravedere il Raydeen su un "TV Sorrisi e Canzoni" del febbraio 1978:

Quindi, pur non avendo mai visto in Italia la serie del Raydeen, ne venimmo in contatto indirettamente grazie agli Stati Uniti.
Inizialmente il giocattolo di Goldrake era disponibile solo nella versione Jumbo della Mattel, ed arrivò assieme ai suoi fratelli "Shogun" mattelliani.


Un'altra fonte che ci illustrò i robottoni Jumbo della Mattel versione "Shogun" furono gli articoli presenti su, di nuovo, "TV Sorrisi" e Topolino, ma all'inizio del 1980:


Tra i giocattoli Mattel della linea "Shogun" indirizzata al mercato europeo possiamo ammirare numerosi robottoni, tra cui Goldrake, il Grande Mazinga, Gaiking e il Getta Robot, nella versione a fumetti si limitarono a tre mecha, un vero peccato. 

venerdì 15 settembre 2023

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 11)



Nel precedente numero mancava in copertina "L'INTERVISTA ESCLUSIVA ED INEDITA" ad autori nipponici espletata eoni prima e proveniente da fonti straniere. Quasi pensavo, direi, mi illudevo, che la mia feroce campagna mediatica avesse avuto successo, facendo capire all'editore che era più sensato dare quel risalto ad interviste attuali eseguite dalla redazione, piuttosto che ad interviste del tempo di "Carlo Cudega" e fatte non si sa bene da chi... ovviamente mi illudevo  ^_^
In questo undicesimo numero campeggia un bel tondino arancione su cui si può leggere:
ESCLUSIVO!
Intervista inedita a Hayao Miyazaki"

Solo che l'intervista è, in realtà, il racconto di tre incontri tra Luca Raffaelli ed il regista nipponico, avvenuti nel 1993, nel 2005 e nel 2014. Il più recente ha quasi 10 dieci anni...
Per l'amor del cielo, è sempre interessante leggere le parole del maestro, specialmente se intervistato da un italiano, ma resta la mezza turlupinata di non scrivere in copertina il periodo dei colloqui.
In Giappone è appena uscito l'ultimo film di Miyazaki, uno, magari, sarebbe portato a pensare che la redazione lo abbia intervistato su questo nuovo lungometraggio.
Se la logica temporale è questa, allora meglio comprarsi "Dove torna il vento volume 1 - Scritti, interviste".
Eppure, come sempre, nel medesimo numero sono presenti fresche fresche altre interviste:
Davide Garbolino (doppiatore);
Gualtiero cannarsi (seconda parte);
Giorgia Passeri (conduttrice di Ciao Ciao);
Aldo Tamborelli (autore di sigle)



I corpus del numero è lo speciale sullo "Studi Ghibli", di cui ho apprezzato il pezzo sulla rivista "Animage" e quello sulle serie animate del duo Miyazaki/Takahata.
Ad ogni film sono dedicate due pagine di commento, tranne per "Lupin e il castello di Cagliostro", "Laputa, il castello nel cielo", "Porco Rosso", "Ponyo sulla scogliera" a cui viene lasciato un misero box informativo, minuscolo quello su "Porco Rosso".
La cosa mi ha lasciato assai perplesso.
Un paio di pagine anche sul nuovo film di Miyazaki, "Il ragazzo e l'airone", pagine che non ho letto per evitarmi spoilerate  :]

Di seguito, come al solito, gli articoli su cui mi è sembrato più interessante soffermarmi.


Fabrizio Ponciroli ci parla dei nostri amori animati, cioè l'attrazione che ai tempi potemmo avere per questi personaggi femminili bidimensionali televisivi, il tema è più che corretto, lo può capire solo chi vide Fujiko Mine nel 1979  ^_^
Ecco, appunto... ci risiamo... questi maledetti "anni 80" che si mangiano il 1979...
Nella pagina qui sopra si vedono Fujiko Mine, Jun Hono e Miwa Uzuki, tutte e tre dei personaggi di tre serie che vennero trasmesse in Italia nel 1979 e in Giappone pure negli anni 70.
Cosa diamine centrano sti stracaxxo di mitici anni 80? 
Per essere più sintetici si è voluto evitare si scrivere "fine anni 70 ed anni 80"?
Cosa si è risparmiato? Tre parole?
E dire che c'è gente che sfoglia centinaia e centinaia di pagine di riviste e quotidiani per trovare uno straccio di prova della data del primo episodio di Jeeg o del Danguard, tutta fatica e soldi sprecati... tanto poi te li trovi buttati a forza negli anni 80...

domenica 10 settembre 2023

Dove torna il vento volume 1 - Scritti, interviste



TITOLO: Dove torna il vento volume 1 - Scritti, interviste 
AUTORE: Hayao Miyazaki e Yoichi Shibuya 
CASA EDITRICE: Dynit
PAGINE: 236
COSTO: 22 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788833553313



Tra  tutte le case editrici che in questi ultimi anni si sono tuffate a pesce nel boom di manga ed anime, alcune delle quali non avevano alcun background in tema, di certo la Dynit è quella che aveva maggior titolo per cavalcare l'onda editoriale, in fondo i manga e gli anime li pubblica.
Infatti questo è il terzo libro sul mondo Miyazaki/Studio Ghibli che la Dynit manda in stampa nell'arco di tre anni, e verso novembre uscirà il quarto, cioè il secondo volume di "Dove torna il vento":


Piccola annotazione da lettore pagante, in tutti questi libri della Dynit sono presenti refusi.

Mentre "Mondomiyazaki" era un saggio di analisi, "I geni dello Studio Ghibli" e questi due volumi di "Dove torna il vento" li considero bibliografia pura, nel senso che al posto di leggere saggi o riviste (dove magari mancano date ed autore originale) in cui sono riportati stralci di interviste, leggi direttamente le loro parole e i loro ragionamenti completi, potendoti fare una tua idea.
Tra l'altro questa tipologia di scritti è più facile per me da recensire, visto che mica ti puoi mettere sindacare cioè che dice Toshio Suzuki o Hayao Miyazaki  ^_^
Per completare la panoramica sarebbe bello poter leggere uno scritto con il punto di vista diretto di Isao Takahata, la cui voce scritta per ora manca.
Questo volume fu pubblicato con il titolo originale di "Kaze non kaeru basho - Naushika kara Chihiro madeno kiseki" nel 2002 e poi ristampato/aggiornato nel 2013, arriva da noi nel 2023, ma resta comunque interessante.
L'intervistatore è Yoichi Shibuya, in questo primo volume sono raggruppate cinque sue interviste a Miyazaki per due diverse testate, "Cut" e Sight", la prima è del novembre 1990, dove si riepiloga la carriera di Miyazaki fino a quel momento, e la quinta del novembre 2001, in cui si fa il punto sui film usciti fino a quel momento, soffermandosi molto su Nausicaa sia in versione manga che filmica.
In mezzo l'intervista del luglio 1992 su "Porco Rosso", quella del luglio 1997 su "Mononoke Hime" e quella del luglio 2001 per l'uscita de "La città incantata".
Il "vento" presente nel titolo del libro fa riferimento alla passione di Miyazaki per il vento, apprezzabile in così tante sue opere, sia televisive che cinematografiche.
Come scrivevo poco sopra, essendo riportate le parole a briglia sciolta di Miyazaki, c'è poco da commentare, se non che lo scritto merita di essere letto ed è veloce da terminare. 
Non mancano opinione schiette e critiche di Miyazaki verso colleghi, Tezuka è considerato un grande mangaka ed un pessimo animatore. La Disney è sempre criticata per i contenuti della sua animazione, ma poi c'è da dire che lo "Studio Ghibli" si affidò incautamente e disgraziatamente proprio a loro per esportare i propri film nel mondo...

venerdì 8 settembre 2023

"Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli" (1959) - seconda parte





TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 


Mi ero dimenticato del librone sugli Emakimono, rimedio, seconda parte.
La prima parte postata a febbraio:


Sul versante della saggistica inerente i manga più di un autore ha considerato l'Emakimono come l'antesignano del fumetto giapponese o di uno storyboard di un anime. Di certo nella mia saggistica altri autori hanno trattato la tematica "Emakimono", ma non avendo io scritto la parola "Emakimono" nella recensione, non mi compaiono altri titoli oltre a quelli qui sotto:






Annoto che in nessuno dei casi sopra citati il saggio de "Il Saggiatore" datato 1959 è citato come fonte, forse perché, oltre ad essere un titolo un po' vecchio, ha un taglio essenzialmente di carattere di critica artistica.
Ho anche recensito un numero della rivista "Yamato" in cui si commentano gli Emakimono:

Ad un mercatino ho trovato una copia in perfette condizioni, ma l'ho comprata solo perché avevo appena letto il 15esimo volume di "Manga Academica", quindi ero incuriosito da un saggio che trattasse l'argomento "Emakimono" prima di una qualsiasi "contaminazione" da parte di manga ed anime.
In una piccola misura speravo che gli autori avessero citato i fumetti giapponesi come evoluzione diretta dell'Emakimono, questo aspetto non è presente nel testo, sebbene, pur considerando i mei limiti di comprensione di un saggio molto tecnico come questo, la rappresentazione espressa è quella che porta ai manga e agli anime.
Ho quindi pensato di rendere fruibile questo testo per chi possa cogliere aspetti a me non comprensibili, magari legati al punto di vista artistico di manga ed anime.
Ovviamente dividerò in più parti il testo, inserendo anche illustrazioni degli Emakimono analizzati, quindi il tutto andrà valutato quando si avranno disponibili tutti i tasselli della pubblicazione.
Mi asterrò da qualsiasi commento in quanto totalmente ignorante in materia artistica e della storia dell'arte nipponica.
Mi auguro che a qualcuno possa interessare abbastanza lo scritto per recuperarlo on line oppure a qualche mercatino per contenerne i costi   ;)




mercoledì 6 settembre 2023

"Monitor - Attualità, interviste, documentazione, tecnica e mercato per radio, televisioni network" - settembre 1982/marzo 1983 supplemento ad Altrimedia - Ascolti tv delle emittenti private



Avviso/premessa:
Potrei aver errato nel segnarmi i mesi di alcuni dei numeri del supplemento "Monitor" qui presente, la numerazione resta corretta, ma potrei aver fatto confusione per i mesi, si tratterebbe, comunque, di un errore a scalare di un mese. 
Il supplemento era consultabile rilegato a parte rispetto alla rivista madre, cioè "Altrimedia", non sempre era ben (per nulla...) chiara la datazione di ogni numero. 

Questo post andrebbe consultato assieme a quello sulla mappa delle tv locali, al cui interno sono presenti altri link sulle tv locali private:

Ma soprattutto al post in cui mostravo gli ascolti di singoli programmi, tra cui i cartoni animati:

I numeri di "Monitor" sono quelli dal settembre 1982 al marzo 1983, ma gli ascolti sono, ovviamente, antecedenti:
autunno 1981; primavera 1982; marzo/giugno 1982; settembre/ottobre/novembre 1982.

Sono presenti i dati degli ascolti forniti sia dell'azienda Nielsen che della Istel, le due che si occupavano di monitorare le preferenze televisive degli italiani, e che indirizzavano gli introiti pubblicitari. Più ascolti avevi, maggiore appeal avevi per gli sponsor. Infatti, tra le righe dei brevi scritti presenti a margine delle tabelle, si possono leggere le polemiche per eventuali dati difformi tra una società e l'altra riguardo una stessa emittente. 
In particolare il tira e molla sui dati pare vertesse su "Rete 4", non ancora in mano a Fininvest.
La parte interessante delle tabelle riguarda, a mio avviso, gli ascolti delle tv private, purtroppo sono indicate solo le più rinomate e/o quelle che da lì a poco sarebbero anch'esse confluite nei tre network nazionali privati. 
Restano comunque dei dati che servono a capire quanto, in realtà, era vista l'emittente privata che guardavamo anche noi. In molti casi sono rimasto sorpreso dai bassi numeri di audience, per esempio "Tele Radio Reporter" nella fascia orario dalle 20,30 alle 23,00 nel periodo marzo/giugno 1982 segnava poco più di 30 mila telespettatori. Telenova neanche 20 mila...
Sono presenti le tv private di tutta Italia, cosa che permetterà a tutti di ritrovare la propria emittente preferita.
In alcune tabelle ci sono anche i dati riguardanti la Rai a livello regionale.
Da ricordare che questo è un importante periodi di transizione per le tv private, che ancora non erano del tutto in mano berlusconiana, ma non erano più le tv del totale far west televisivo degli anni dal 1977 al 1980.
Buona consultazione  :]

domenica 3 settembre 2023

Destinazione manga - Alla scoperta di mondi, storie, protagonisti



TITOLO: Destinazione manga - Alla scoperta di mondi, storie, protagonisti
AUTORE: Mara Famularo
CASA EDITRICE: Società Editrice il Mulino
PAGINE: 161
COSTO: 13 
ANNO: 2023
FORMATO: 20 cm x 13 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788815383570


La misura del successo attuale dei manga è la pubblicazione di saggi da parte di case editrici che non si son mai filati anime e manga in vita loro  ^_^
Stavolta tocca alla rinomata "Società Editrice il Mulino", che se ne esce con questo manualino informativo sul manga, il cui chiaro meritorio scopo è quello di educare qualche genitore che ignora la tematica e vuole capire perché la sua progenie si è schiantata il cervello a forza di fumetti giapponesi...
La cosa che mi ha un po' tanto sorpreso negativamente è che il saggio è mancante di bibliografia e sitografia, sono solo citati una decina di saggi all'interno dello scritto, ricordavo una "il Mulino" più attenta a questi aspetti.
Il saggio fa parte della collana "Farsi un'idea", ma senza bibliografia e sitografia  :]
L'autrice riesce ad essere più che chiara nel trattare tutti gli argomenti, il libro lo si legge in tre o quattro ore, quindi alla portata di qualunque neofita, potrebbe essere un bel regalo dei figli ai genitori "ignoranti", in quanto "ignorano".

Il primo capitolo fa il punto della situazione attuale, con il grande successo dei manga che ormai hanno conquistato ampi spazi nelle librerie come Mondadori (che si è comprata pure la Starcomics) e Feltrinelli. Secondo me è una moda, una bolla speculativa, ma vedremo fra qualche tempo. 
Sono riportati i dati editoriali di questo successo.
Viene dato il conto dell'arrivo degli anime in Italia nel 1978 e le conseguenti campagne giornalistiche contro i cartoni animati giapponesi, in questo frangente è presente un errore riguardante un articolo di Vittorio Zucconi. A pagina 19 si afferma che l'articolo in cui Zucconi simpaticamente(?) scriveva "Non so se è il caso di dirlo ai bambini, ma Candy Candy non è più vergine, e anche sull'orfanella-pastora svizzera, Heidi, è lecito a questo punto nutrire qualche sospetto." fosse stato pubblicato su "La Stampa" nel 1994 (mese? giorno?), mentre è presente nell'inserto "Tuttolibri de "La Stampa" del 16 aprile 1983.
Beh, in fondo l'autrice mica poteva leggere l'articolo... ah no... qualcuno lo aveva messo on line nel settembre 2019:

Annoto che tutti gli articoli citati vengono datati solo con l'anno.
In questo contesto si afferma che il manga de "Il Grande Mazinga" della Fabbri venne censurato, io ho solo l'edizione nei due cartonati, e quelli non mi pare fossero stati censurati, magari sbaglio:

Tra i primi manga pubblicati non è citato (ovviamente blog troppo piccolo il mio) il manga completo che ho recuperato qualche mese addietro:

Altro errore di datazione per il catalogo Kodansha con cui la casa editrice giapponese informava ufficialmente gli editori italiani dei manga disponibili, viene datato 1983, quando, invece, è del 1985 (ho ricontrollato per sicurezza):

Ecco, non c'è la sitografia, ma direi che l'autrice non ha consultato questo blog, e se lo ha fatto, è stata affrettata  :]

sabato 2 settembre 2023

"E' lui la voce di Remi", di Enrico Bazzini - Onda TV dal 27 gennaio al 2 febbraio 1980


A maggio 1979 sulla copertina di  "Onda TV" c'era il Danguard, nel numero a cavallo tra gennaio e febbraio del 1980 la redazione esagerò, mise Goldrake, Capitan Harlock e Remi!
Non è in mio possesso tutto il numero in questione, ma solo le foto e le fotocopie dell'articolo fatte in emeroteca, il tema dello scritto sono le sigle e i suoi piccoli cantanti.
Le sigle, nonostante milioni di copie in vinile vendute dalle opening nostrane dei cartoni animati giapponesi, non erano un argomento giornalistico consueto, un vero peccato non aver indagato su quel mondo musicale.
La copertina di "Onda TV" è un ottimo indice del successo musicale e non dell'animazione nipponica in quel periodo, lo sfondo giallo colpisce molto l'occhio  :]
Nell'emeroteca dove ho svolto la ricerca non era presente la fotocopiatrice, si possono fare solo fotografie o scan con lo smartphone, ma chiesi la cortesia di farmi quattro misere fotocopie per questo articolo, per fortuna l'addetto con cui parlai si dimostrò molto gentile e disponibile, altrimenti il post mostrerebbe solo fotografie storte e sfuocate (a fine post), mentre ci sono anche le immagini delle fotocopie  :]


In questi articoli si ritrovano talvolta piccole questioni personali televisive che immagino ai giorni nostri non capitino più.
Tralasciando per un momento che il cantante della sigla di Remi aveva i genitori che lavoravano nel mondo della musica (prassi anche nel doppiaggio), quindi per il figlio di una coppia di operai cantare una sigla sarebbe stato più arduo, scopro che il bambino mio coetaneo Gian Paolo Daldello rimase (giustamente) male perché un altro bambino in televisione aveva cantato Remi, e lui aveva fatto la figura del bugiardo in classe, dove aveva raccontato di essere lui il cantante ufficiale.
Effettivamente sono smacchi che possono rovinarti la vita sociale in classe... chissà se questo aneddoto era stato mai riesumato su altri siti o libri.
Il bello è che l'intervista a Gianni Daldello, padre di Gian Paolo, non rivela solo questo piccolo aneddoto scolastico, ma addirittura che la Foni Cetra non aveva riconosciuto al bambino la sua partecipazione nella sigla che stava avendo un successo clamoroso di vendite!
Ma alla fine la Fonit Cetra, che era la casa discografica della Rai, pagò? 

venerdì 1 settembre 2023

Enciclopedia Anime: Il club delle Maghette - dalla A alla Z la guida alle favolose majokko



Pur non essendo un assiduo spettatore del genere streghette/majokko, se non per poche decine di episodi tutti assieme di più serie (Bia, Lilli, Cybernella etc.), lo speciale dovevo comprarlo per forza, è un po' quello che capitò con la "Go Nagai Robot Collection", ormai siamo in ballo e finché la Sprea ballerà, balliamo  :]
Forse ho capito che la Sprea ha due tipologie di speciali, i Dossier e l'Enciclopedia Anime, la seconda è, come sempre quando si riporta in copertina i termini "Enciclopedia" e "Dalla A alla Z", facilmente criticabile per una qualsiasi mancanza o scarso approfondimento.
Direi, comunque, che questo numero sulla Maghette è più completo di quello sui Robot (che soffre di numerose mancanze), immagino perché ci sono più serie di robottoni che del genere majokko.
Il fatto di aver creato due tipologie di speciali comporta l'inconveniente, però, che vengano inserite le medesime serie in entrambe le pubblicazioni... magari in una è accennato e nell'altra più approfondito, ma resta una certa ripetitività. 
Per esempio su "Sailor Moon", che a fine giugno aveva goduto di uno speciale praticamente dedicato solo a lei e in questa "Enciclopedia Anime" è presente con altre otto pagine in due articoli, ma quindi "Sailor Moon", e non solo lei, è una "magica combattente" o una "maghetta"?  
Comprendo che decidere di inserire una serie in un genere specifico può essere arduo, c'è quella serie che è chiaramente solo di quel gruppo, mentre altre hanno contaminazioni di più generi, ma non le ho create io due tipologie di speciali con due target differenti :]
Nel Dossier su "Sailor Moon e le altre magiche combattenti" le altre serie erano:

Cutie Honey (2 pagine);
Wedding Peach (2 pagine);
Rayearth (2 pagine);
Utena (2 pagine);
Kamikaze Kaitou Jeanne (2 pagine);
Pretty Cure (2 pagine);
Card Captor Sakura (2 pagine);
Magica Doremì (2 pagine);
Tokyo Mew Mew (2 pagine);
Mermaid Melody (2 pagine).

In questa Enciclopedia Anime sulle Maghette/Majokko le serie trattate di nuovo sono:
Cutie Honey (poche righe);
Wedding Peach (qualche riga in più);
Pretty Cure (2 pagine);
Card Captor Sakura (4 pagine);
Magica Doremì (2 pagine);
Tokyo Mew Mew (2 pagine);
Mermaid Melody (qualche riga).

Ritroveremo queste serie anche in altri speciali? Spero di no, ma inizio a temere di si  :]



Come si può vedere dal sommario e dall'indice delle maghette a fine post, la pubblicazione spazia dalle primissime serie all'attualità, rende quindi una panoramica del genere majokko abbastanza completa, per quel poco che posso capire io, ovviamente  :]