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martedì 31 marzo 2015

L'adorazione degli antenati



TITOLO: L'adorazione degli antenati
AUTORE: Nobushige Hozumi
CASA EDITRICE: Editrice Thule Italia
PAGINE: 115
COSTO: 18€
ANNO: 2014
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788897691235

Questo libro è stato scritto nei primi anni del 900, pubblicato in Italia nel 1941, se in origine il suo scopo fu quello di illustrare il culto degli antenati in Giappone dal punto di vista di uno studioso giapponese, in contrapposizione agli scritti occidentali del periodo, la sua lettura oggi, oltre ad avere un valore storico, ha anche una valenza religiosa. Infatti sono spiegate le prassi e le origini delle cerimonie inerenti il culto degli antenati. Partendo dai riti più semplici svolti in casa, fino alle cerimonie imperiali e alle feste nazionali. Dal punto di vista sociale il fine ultimo di tutte queste numerosissime cerimonie, riti e festività era quello di identificare l'imperatore (e la famiglia imperiale) come il padre (e la famiglia) di tutti i giapponesi e del Giappone, in modo che l'obbedienza, il sacrificio e la coesione sociale portassero ad controllo più agevole delle masse.
Allo scritto di Nobushige Hozumi non c'è alcuna prefazione o introduzione ad opera di questo editore, che si è limitato a ristampare il libro pubblicato nel 1941, al modico prezzo di 18 euro... direi veramente eccessivo. L'unica aggiunta è una appendice finale con uno scritto vaneggiante di un professore nazista che inneggiava alla potenza di Giappone e Germania, unite da una storia ed una cultura comune(?), e destinate dominare il mondo. Non capisco proprio il senso di queste ultime 14 pagine... l'editore ce le poteva tranquillamente risparmiare, magari riducendo in proporzione il prezzo del libro. Benché sia ovviamente contrario a rovinare un libro, come provocazione potrei suggerire di comprare il libro, se lo si trova scontato(...) e strappare le ultime 14 pagine, tanto sono totalmente inutili.
Nella prima parte l'autore contesta gli scrittori occidentali che hanno ipotizzato l'origine dell'adorazione degli antenati col timore verso gli spettri dei genitori defunti. Per Nobushige Hozumi fu l'amore a generare la pratica di fare offerte agli antenati. Il culto degli antenati nacque in tutte le comunità primitive con lo scopo di rafforzare i legami di gruppo, che non era più limitato ai fratelli e alle sorelle, ma si stava allargando a livelli di parentela più ampi, ed in cui il legame di sangue iniziava ad indebolirsi. Il culto degli antenati rafforzava la coesione del gruppo.
Con questa seconda parte l'autore spiega la consuetudine nipponica del culto degli antenati. Per primo illustra i due altari presenti in una casa giapponese: il kamidama (“mensola di dio”) dello shinto; il butsudan (“altare di Budda”) del buddismo.
Tre sono i soggetti, ricollegabili tutti al culto degli antenati, venerati su questi due altari.

domenica 29 marzo 2015

Go Nagai Super Robot Movie Collection - Edizione Speciale 3 DVD



Ormai grandinano robottoni da ogni dove: edicole, cinema, librerie, negozi di DVD.
E questa è la volta dei DVD (ma anche Blu-ray) dei mediometraggi Toei sui robottoni gonagaiani che vedemmo da bambini al cinema, e abbiamo rivisto lo scorso novembre grazie alla Yamato Video e alla Koch Media. E' la prima volta che questi film vengono pubblicati in formato DVD, ed anche la primissima volta (dopo il passaggio cinematografico) che "Ufo Robot Gattaiger" viene presentato con il doppiaggio italico. Questa, però, non è l'unica chicca del cofanetto, un gran bel cofanetto in metallo, infatti nel terzo disco bonus sono presenti alcune puntate (in lingua originale) delle serie di Go Nagai, e, soprattutto, un breve inedito "documentario" animato sull'esistenza degli Ufo e degli alieni: "Questo è un Ufo - I dischi volanti".
Non essendo io un esperto di audio e video non starò qui a fare valutazioni tecniche, che lascio ad altri, mi limito ad affermare, e a mostrare con i menù dei DVD e ad un po' di schermate, che la qualità è ottima. L'unica pecca che ho notato riguarda alla nitidezza dei sottotitoli, che risultano stranamente pixellatti, ma per chi non li attiverà non cambierà nulla.
Mentre l'unica pecca del box è l'assenza di un booklet, o almeno di un foglietto con qualche info più dettagliata/curiosità, mentre sono presenti 5 card da collezione(?), delle quali non sentivo per nulla la necessità.
Qua sotto il cofanetto aperto, che come ho scritto sopra è in metallo, contenuto in una semi custodia di cartoncino, su cui sono specificati i dati e i contenuti dei supporti.


L'interno del cofanetto, che presenta i primi due DVD con i film in primo piano, ed il terzo DVD con le tracce bonus dietro il secondo supporto.



mercoledì 25 marzo 2015

Go Nagai Robot Collection 58 Marine Spacer



L'ormai quindicinale GNRC pubblica il Delfino Spaziale, che poi non ho mai capito perchè gli adattatori italici lo chiamarono "Delfino", non potevano battezzarlo "Tonno Spaziale"? Secondo me "Manta Spaziale" sarebbe stato più bello e più affine con la forma del mezzo.
Personalmente dei tre mezzi ausiliari di Goldrake il Delfino Spaziale era quello che mi piaceva di meno, trovavo molto più ganza la Trivella Spaziale, quasi più del Goldrake 2.
Forse perchè il Delfino Spaziale era pilotato da Venusia, la cui voce italiana un po' troppo stridula mi ha sempre irritato.
A parte una sbavatura proprio sulla Lama Ciclonica, il resto del modellino è colorato bene, peccato per quell'errore in primissimo piano.
Questo è il secondo dei tre veicoli progettati dal Dottor Procton che esce per la GNRC, ed è circa il doppio del Goldrake 2... io per primo ammetto che mai l'editore ha promesso che i modellini sarebero stati in scala, mi chiedo, però, se la grandezza venga estratta a sorte...






martedì 24 marzo 2015

Barbie Magazine - mensile anno I Nr. 10 ottobre 1978 (con articolo sul Giappone!)


Tra le tante cose che in Italia atterrarono nel 1978, tipo Goldrake o Mork & Mindy, ci fu anche il magazine di Barbie... vabbè... specialmente quando vedo una contenta perchè ricomincia la scuola... ma che, sei scema?!
Devo ammettere, però, che non era fatto poi tanto malaccio, oltre alle, ovviamente immancabili, pubblcità di Barbie c'erano articoli piacevoli, fumetti, illustrazioni, giochi, consigli vari.
Avessero fatto un mensile di Goldrake con la stessa impostazione, ma al maschile, lo avrei letto di certo.
E forse, grazie a questo numero del mensile, ho scoperto il nome dell'illustratore dei quattro cartonati di Barbie della "Biblioteca di Barbie", cioè Dino Busett.
Infatti nella storia illustrata presente nella pubblicazione campeggia chiaramente il suo nome, cosa che non avviene nei libri della "Biblioteca di Barbie", ma il tratto del disegno mi pare il medesimo.




Infine, del tutto fortuitamente, sono incappato in un articolino sul Giappone, sulla donna in Giappone, di quanto essa non fosse più legata alla vecchie tradizioni nipponiche. Benchè lo scritto di Giancarlo Baghetti non sia il primo dell'indice, preferisco partire con la storia di Shigeko Sasaki Midorikawe. Miki, è il suo soprannome, fa la hostess di terra, l'accompagnatrice, il giornalista la definisce la "reincarnazione delle gheise" (è scritto così). Mi chiedo se una bambina intorno ai 10 anni sapesse a grandi linee quali fossero i compoiti instituzionali di una geisha...




domenica 22 marzo 2015

Animerama, storia del cinema d'animazione giapponese



TITOLO: Animerama, storia del cinema d'animazione giapponese
AUTORE: Maria Roberta Novielli
CASA EDITRICE: Marsilio
PAGINE: 287
COSTO: 24 €
ANNO: 2015
FORMATO: 21 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788831720472

Il saggio è incentrato sull'animazione cinematografica giapponese, con una attenzione particolare verso le opere d'avanguardia e sperimentali, quindi cortometraggi o mediometraggi non destinati al grande pubblico. L'autrice è un'esperta sia di cinema giapponese che della società nipponica, quindi riversa queste sue conoscenze anche nelle analisi dei film cinematografici, inserendo sempre una contestualizzazione storico/sociale del periodo che sta prendendo in esame. Questa accortezza permette di comprendere meglio che alcune tematiche del cinema d'animazione giapponese nascono dalla situazione che attraversava il Giappone in quel momento storico. Sono riportate alcuni accenni sulle serie animate televisive più importanti, ed in questo versante ho riscontrato qualche piccola inesattezza, dovuta al fatto che l'autrice ipotizzo non sia cresciuta a pane ed anime. Questo non inficia il valore dello scritto, ma qualche volta si ha la sensazione che Maria Roberta Novelli scriva sull'animazione giapponese come si scriverebbe di molluschi, senza la passione di chi ne è fan.
Questa mia considerazione, del tutto ipotetica, nasce anche dal fatto che non è specificata l'età dell'autrice, cosa che non mi permette di comprendere quale “imprinting” giovanile abbia avuto.
L'eventualità che l'autrice non sia una fan degli anime ha, però, anche un aspetto positivo, infatti una volta gran parte degli intellettuali sparavano a palle incatenate contro i “cartoni animati giapponesi”, basta leggere gli articoli della "Emeroteca Anime", oggi analizzano il fenomeno apprezzandolo.
Il taglio è spesso di critica cinematografica, cioè la specializzazione dell'autrice, sono riportati titoli dei film e loro autori, con una breve sinossi dell'opera.
Il primo capitolo inizia con i primi svaghi su carta e animati: emakimono; il teatro delle ombre (kagee); la lanterna magica (utsushie); il teatro di carta (kamishibai); il teatro delle marionette (joruri). 

sabato 21 marzo 2015

Big Mat Ufo Robot Grendizer - 1975/78



Come si fa a trasformare un semplice gioco di cortile, come il tiro al bersaglio, in qualcosa di epico e fantascientifico?
Con il "Big Mat" di Goldrake!
Ho già mostrato nel post del primo volume di "Childrens Advertisin in showa era 1965/1969" che la fantasia dei produttori di giocattoli nipponici superava senza problema quelli dei coevi nostrani ("Corriere dei giocattoli catalogo Natale 1970"), e questo gioco, fin banale, lo dimostra di nuovo.
Scopo del gioco è fare più punti possibile lannciando uno dei quattro dischetti sopra al coloratissimo bersaglio di "Atlas Ufo Robot".
Attenzione, il gioco contiene, oltre al bersaglio e  ai quattro dischetti raffiguranti Goldrake nello Spacer, la Trivella Spaziale, il Delfino Spaziale e il Goldrake 2, anche le dettagliate istruzioni a prova di "furbetti del quartierino" e il segnapunti!
Il telone l'ho trovato così stupendo che è stato il motivo (causa) fondamentale dell'acquisto, misura 80 cm x 102 cm, ed è in materiale plastificato, simile a quello che si vedeva nei piccoli salvagenti per bambini quando ero piccolo.
Ho chiesto la cortesia (ennesima) ad un'amica se poteva decifrarmi il testo della scan sopra:
"Al mare, in montagna, in casa, con Big Mat il divertimento è assicurato al 100% (lett. 100 volte tanto)"
Sotto al bambino c'è scritto:
"Lancia lo Spacer!"
E si che lo lancio!!! ^_^




                                


venerdì 20 marzo 2015

Il Grande Mazinga DVD 1 Yamato Video/Gazzetta dello Sport


Dopo Goldrake e Jeeg la Yamato Video inizia la pubblicazione de "Il Grande Mazinga", mi pare il minimo riconoscere alla casa editrice milanese di aver fatto in relativamente poco tempo (il primo DVD di Goldrake è uscito il 31 agosto!) ciò che nessuno era riuscito a fare fino ad oggi. Poi si sa che sul web c'è sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire (tipo io contro la Go Nagai Robot Collection), specialmente sulle versione in DVD, però due serie storiche la Yamato le ha già concluse, ed ora ha iniziato la terza.
Come per Jeeg anche per "Il Grande Mazinga" questa è una prima assoluta in DVD, le uniche eccezioni sono stati i mediometraggi Toei più o meno di montaggio, che sono stati pubblicati in questi anni in VHS e DVD, ma la serie non era mai stata editata. I dialoghi sono i medesimi che sentimmo noi da bambino, il famigerato doppiaggio storico, mentre i sottotitoli sono fedeli ai dialoghi originali, ma le differenze sono veramente minime tra le due versioni. Ho visto solo la prima puntata col doppiaggio italico e i sottotitoli fedeli, e le variazioni sono praticamente inesistenti, e mai cambiano il senso della frase. Molto più differente, in confronto, sono le varianti di dialogo in Jeeg, c'è da dire che nella prima puntata de "Il Grande Mazinga" non ci sono dei dialoghi particolalrmente profondi, o che svelino chissà quale retroscena, comunque il vecchio doppiaggio fu rispettoso dell'originale. Più in basso inserisco alcune schermate dimostrative.
Io non sono un mega esperto di audio e video, per quanto mi riguarda entrambi sono di ottima fattura, di certo migliorativi rispetto a quando io vidi la prima volta "Il Grande Mazinga" in tv, in bianco e nero, con una tv Grundig da 25 pollici non stereofonico, con una ricezione d'antenna mezza annebbiata...
Delle tre grafiche scelte per il primo DVD di Goldlrake, Jeeg e questo Guretto, direi che l'ultima è la meno bella, le due fasce colorate a sinisra mi paiono quelle di una maglia di una squadra di calcio.







giovedì 19 marzo 2015

Furia, le avventure del nuovo eroe della tv - 1977



Perchè quando apparve Goldrake il 4 aprile del 1978 sulla Rete 2 tutta una generazione di bambini e bambine rimasero folgorati da questo eroe made in Japan?
Perchè quello che ci veniva propinato prima di Goldrake dalla tv, come "spettacoli per bambini/ragazzi", erano telefilm alla "Furia cavallo del west". Sia chiaro, io ero anche affezionato a Furia, avrò consumato il disco della sigla a forza di ascoltarlo, però il telefilm era già vecchio quando lo vidi io, visto che venne trasmesso negli Usa a metà degli anni 50. Vecchio in tutti i sensi, come trama, come azione, come morale, come tutto, era pure in bianco e nero. Per me non cambiava molto, visto che la tv a colori a casa mia arrivò a fine degli ani 80, quindi mi vidi in bianco e nero pure tutti i cartoni animati giapponesi T_T
Se uno deve scegliere tra una storia come quella di Furia ed una come quella presentata in Goldrake, penso che non ci siano dubbi su quale sia la più stimolante, infatti non ebbi mai più perplessità in merito.
Tre erano i personaggi umani fissi del telefilm: il bambino Joey; Jim Newton, il padre adottivo di Joey; il vecchietto tutto fare della casa.
Personalmente detestavo parecchio il vecchietto, uno scassamaroni come pochi... del bimbetto protagonista non ho memoria se mi piacesse o meno, cosa che mi fa ipotizzare che non ne fossi poi tanto fan, da notare che Joey era un orfano, per la serie "non erano solo i giapponesi ad usare gli orfani come protagonisti delle storie"...
Mentre mi stava assai simpatico Jim Newton, tanto che quando vidi in tv il film Stalag 17 l'inferno dei vivi"  (gran bel film!) rimasi assai shoccato nel vederlo nel ruolo del cattivo... pure spia... nazista... penso che sia stata la prima volta in assoluto che mi capitò quella sensazione di delusione mista a tradimento provata da un bambino che non ha ancora ben capito che il suo eroe televisivo è solo un attore. A memoria credo proprio che dopo questo increscioso episodio mi rifiutati di rivedere altre puntate di Furia, troppa fu la delusione...
Qui sotto la scena in cui William Holden dice in faccia a Peter Graves/Jim Newton di aver scoperto che è una sporca spia nazista.



La stessa sensazione mi ricapito qualche tempo dopo quando vidi il mio eroe totale globale, il signor Spock, in una puntata di Colombo nelle vesti di assassino... quasi piansi... però Star Trek continuai
 a vederlo imperterrito :]
Tornando a Furia, e a questo libricino, lo stallone nero faceva parte di tutta quella serie di animali eroici, che non sono mai stati tra i miei preferiti. Ho sempre detestato fortemente Lassie, digerivo poco Rin Tin Tin, forse Furiia fu l'eccezione, probabilmente perchè fu il primo che mi sorbii.
Il libricino contiene 5 storie accompagnate dalle immagini, ovviamente in bianco e nero, del telefilm, l'adattamento in forma scritta fu curato da Maurizio Seymandi, il mitico presentatore di "Superclassifica Show".




lunedì 16 marzo 2015

"Nella cassaforte degli Ufo 35 miliardi all'anno" - di Daniel Jarach - Domenica del Corriere 10 gennaio 1981




Ho trovato questo articolo di Daniel Jarach su una fonte veramente inaspettata, tra le pagine dell'artbook "Exhibition Go Nagai", pubblicato nel 1998. Oltre a presentare la biografia del creatore di tanti robottoni, è presente un capitolo coi successi internazionali (per lo più in Italia e Francia) dei sui personaggi, sono mostrate sia le pubblicazioni editoriali autoctone di varie nazioni, ma anche i giocattoli, in particolare ci sono due articoli giornalistici, uno francese e questo della Domenica del Corriere. Nell'artbook non presenti commenti giapponesi agli articoli, che non sono proprio pieni di complimenti verso la produzione nipponica, ci si limita alla foto, a dimostrazione di quanto successo avessero avuto in queste nazioni.
Ho provveduto a scannerizzare l'articolo ingrandendolo, e cercando di renderlo il più leggibile possibile, motivo per il quale lo scritto risulta un po' scuro. Purtroppo mi è rimasto il dubbio che l'articolo proseguisse con una seconda parte sulla Disney, tanto per contrapporre i cattivi jappo ai buoni yankee, però questa parte sugli anime penso sia completa.
Nella prima parte dell'articolo l'autore introduce il lettore all'intervista con Chiaki Imada, l'allora presidente della Toei Animation, ovviamente sulla correttezza traduzione ci si deve affidare alla speranza che il tutto sia stato fatto in maniera professionale. Per fortuna viene posta la fatidica domanda sull'uso del computer per creare i cartoni animati giapponesi, ma la risposta di Chiaki Imada è un po' contraddittoria, nega indirettamente che fino ad allora sia stato usato il computer, in quanto il cervello elettronico non è ancora pronto, lo sarebbe stato tra poche settimane... Magari il presidente della Toei voleva fare un po' lo sborone con gli intervistatori italiani, oppure la traduzone fu erronea, non lo sapremo mai.
Il titolo rende già autorevole la fonte, in quanto è il "papà di Goldrake e Mazinga" a parlare, questo è, se rammento bene, il quarto padre che i giornalisti italici trovano a Goldrake e Mazinga, e solo in un caso il padre era quello biologico:
Toshio Katsuta nel 1980
Tadanao Tsuji 1980
Go Nagai nel 1982

Edit
Ho modifiato la data della pubblicazione dell'articolo, avevo invertito la sequenza di mese e giorno nella riga in giapponese, ergo non era l'1 ottobre, ma 10 gennaio.

I  "telerobot giapponesi" non possono che essere "famigerati", mentre i cartoni made in Walt Disney sono "tradizionali", la partenza rende già l'idea di come la pensi il giornalista.

sabato 14 marzo 2015

Il Giappone dei mostri, creature, mito e floklore del Sol Levante




TITOLO: Il Giappone dei mostri, creature, mito e folklore del Sol Levante
AUTORE: Rossella Marangoni
CASA EDITRICE: Wow Spazio Fumetto
PAGINE: 16
COSTO: 4 €
ANNO: 2014
FORMATO: 17 cm X 24 cm
REPERIBILITA': Presso il negozio museo Wow di Milano
CODICE ISBN: ?
Poco meno di un anno fa al museo del fumetto Wow di Milano c'è stata una mostra sugli esseri fantastici del Giappone, da quelli risalenti alla mitologia e al folklore locale, fino a Kodzilla e soci. Purtroppo non sono riuscito a recarmi alla mostra, ieri, però, ho recuperato la piccola guida pubblicata per introdurre il visitatore alla rassegna.
Le pagine contengono un breve riepilogo dei personaggi fantastici del pantheon nipponico, che spesso abbiamo visto all'opera in anime e manga: tanuki; kappa, tengu; kitsune; oni; serpente; dragone; fantasmi (ulteriormente divisi per genere); kaiju (i mostri cinematografici).





mercoledì 11 marzo 2015

Go Nagai Robot Collection 57 Jet Pilder




Mentre penso (e scrivo) che mi sarebbe piaciuto molto di più poter avere l'Aliante Slittante (il cui suono del nome italico ho sempre trovato molto armonioso), invece del "Jet Pilder", me ne sto già pentendo, perchè probabilmente sto suggerendo alla Fabbri la 157esima prossima uscita...
Un altro motivo che mi fa preferire l'Aliante Slittante al Jet Pilder è che, se non sbaglio, la Rai non trasmise mai le puntate con questo nuovo mezzo, facendo esso parte della seconda metà della serie mai doppiata e mandata in onda, ergo il mezzo mi è completamente sconosciuto.
E se è sconosciuto a me, dovrebbe esserlo anche a tutti quei non collezionisti miei coetanei che stanno comprando le uscite della GNRC solo sull'onda dei ricordi, quindi la domanda nasce spontanea: perchè pubblicare per primo il modellino sconosciuto?
Purtroppo il mio pezzo ha una bella sbavatura sula fianco sinistro in alto, dove c'è la parte della carlinga in arancione, inoltre l'ala superiore è un pelino storta. Non è la prima volta che pezzi di astronavi sono storti, probabilmente mancano di agganci che aiutino il povero disgraziato che deve assemblarli a tenerli in linea.




Sempre ricordando che tra le tante promesse mancate riguardo qualità dei modellini, valore editoriale del fascicolini-ino-ino-ino, numero di uscite totali(...)  e puntalità delle uscite, non c'è quella del rispetto della scala dei modellini, mai la Fabbri ha scritto che i pezzi sarebbero stati in scala tra di loro.
Perchè, però, ci siano tante differenze di grandezza tra i vari pezzi è l'ennesimo mistero, la foto con i tre mezzi pilotati da Alcor/Ryo/Koji usciti fino ad ora non lascia dubbi.
Perchè il Goldrake 2 della GNRC, che è il più grande dei tre nell'anime, è il più piccolo?
E perchè il Jet Pilder della GNRC, che è il più piccolo dei tre nell'anime, è il più grande?




lunedì 9 marzo 2015

Mork & Mindy - Eri Rizzoli 1980


Tra il 1978 e il 1980 arrivarono sugli schermi televisivi italiani un sacco di programmi che sono rimasti vivi nella nostra memoria, e i loro personaggi hanno conquistato un angolino nei nostri cuori, per inciso io ero un po' infatuato di Pam Dawber :]
Quando ho letto della scomparsa di Robin Williams ci sono rimasto parecchio male, mi aveva regalato tanta allegria, ed anche grazie a lui imparai ad apprezzare le batutte ironiche, eppure lui era triste, tanto triste da smettere di rallegrarci.
Il telefilm "Mork & Mindy" fa parte di questa invasione pacifica, ed era una serie ironica, che prendeva un po' in giro le abitudini aliene dei film e telefilm di fantascienza, ma molto di più quelle statunitensi, che di rimando erano in qualche caso anche le nostre.
Questo telefilm fu uno spin-off di "Happy Days, infatti la versione originale delle prime due puntate mostra Mork che racconta a Mindy del suo primo contatto con un terrestre, cioè Fonzie. Nella versione italica furono tagliati tutti i riferimenti ad Happy Days (spalmati alla fine della prima e all'inizio della seconda), visto che la relaltiva puntata non era stata ancora trasmessa da Rai 1, creando un nuovo episodio di una sola puntata. Anche questo cartonato mostra la versione italiana della prima puntata, cioè senza Fonnzie (e Laverne), probabilmente per una questione di diritti, oppure per non rendere caotico il racconto, comunque anche Richard J. Anobile montò una nuova puntata ad immagini, come fecero i responsabili Rai.
Il cartonato è in pratica un fotoromanzo, con l'aggiunta di un commento per rendere più chiari gli eventi, visto che molte battute di Mork sono poco efficaci su carta.
Il vantaggio di questo commento è che ho appreso il significato di una serie di vocabili orkiani che di preciso non avevo mai saputo cosa significassero, in ordine di apparizione:
Splink = scherzo;
Nimnuls = non brillare di particllare intelligenza;
Gizbah = esclamazione di disappunto;
Fluki = "l'uccellino" dei fotografi orkiani;
Tribet = la moneta in uso su Ork;
Ribbit = la stretta di mano in uso negli scambi intergalattici;
Du-da Du-da = saluto rispettoso;
Gasz, Bosch, Hibengie = animali con scarsissima intelligenza ed aspetto buffo;
Non c'è dubbio che io di "Nimnuls" ne conosco parecchi... gizbah...






domenica 8 marzo 2015

The Muppets Character Encyclopedia



TITOLO: The Muppets Character Encyclopedia
AUTORE: Craig Shemin
CASA EDITRICE: Dorling Kindersley
PAGINE: 200
COSTO: 11,5 €
ANNO: 2013
FORMATO: 24 cm x 19 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9781409345763

Antecedente personale:
Fin da bambino io ho sempre avuto una certa allergia ai personaggi Disney, e questo prima dell'avvento dei cartoni animati giapponesi (poi non ne parliamo proprio...), una delle poche eccezioni era Paperino. Non ho praticamente mai visto i classici Disney, gli preferivo Guerre Stellari, i fumetti della Marvel o, appunto, i Muppets.
Fatto:
Sabato pomeriggio mi ritrovo in libreria e noto sullo scaffale questo libro sui Muppets, non ci penso due volte e lo compro, anche visto il prezzo abbordabile.
Una volta pagato, però, noto ciò che il mio inconscio, evidentemente, mi aveva celato, il maledetto marchio Disney...
Mi assale un terribile ed atroce dubbio: non è che dopo la Lucas Film e la Marvel (e aggiungiamoci pure la Pixar...) questi "senza idee originali" della Disney si sono comprati pure i Muppets?!?!
Chiedo lumi ad una amica tramite uazzap, e lei mi conferma che nell'ormai lontano 2004 la Disney s'è accaparata pure i personaggi del Muppet Show...
Ormai manca veramente poco... quando compreranno Star Trek e la Toei Animation, e magari pure il Subbuteo e i telefilm dei coniugi Anderson, avranno accumulato tutto il mio immaginario giovanile...
Vabbè...
Comunque il libro, anche se in inglese, ma in una forma leggibile da tutti, è una pubblicazione simpatica. Magari non molto approfondito, però, considerando che per quanto mi riguarda è la prima volta che ne trovo uno simile, e che il prezzo è basso, il suo acquisto è quasi obbligato.
Ovviamente procede in ordine alfabetico, dal mitico Animal allo sconosciuto, per me, Zoot. Non conoscevo tutti i Muppets presentati, alcuni sono personaggi minori, altri di special mai passati sulla tv italiana (o che io non ho mai visto).
Ogni scheda contiene un po' di informazioni e qualche battuta umoristica, sono presenti delle schede di alcuni tra gli sketch più simpatici, come "maiali nello spazio" o "la clinica veterinaria", che personalmente mi facevano scompisciare, quando avevo 10 anni :]
E' sempre presente la prima apparizione del personaggio, nel casi sia un numero il primo è la stagione, i due successivi la puntata, nel caso di una puntata speciale il suo titolo.
Di seguito alcuni protagonisti del Muppet Show, non si può che partire dalla "A"!




sabato 7 marzo 2015

Go Nagai Robot Collection - Uscita Speciale 5 Generale Rigarn




Con quasi un mese di ritardo, visto che doveva uscire il 12 febbraio , ecco finalmente il tanto agognato Generale Rigarn!
Dopo tutte le indecisione della Fabbri il Generale Rigarn è stato pubblicato come quinta Uscita Speciale.
Così su due piedi non ricordo di aver mai così tanto faticato nel riuscire a spendere 20 euro... pareva che proprio la Fabbri li schifasse i miei soldi... e a pensarci bene è proprio la sensazione che mi rimane quando compro una nuova uscita, pare quasi che siano loro a farmi una cortesia nel vendermela :]
Sulla distribuzione mi dilungherò più sotto.
Con Rigarn si completanto i sette generale dei regni di Mikens, singolarmente ognuno di loro ha le sue magagne, compreso questo Rigarn (con le solite sbavature di colore), ma tutti assieme fanno la loro porca figura.
La posa di Rigarnè normale, le fauci sono chiuse, per fortuna, altrimenti sai che sbavate in bocca?
Curioso come hanno risolto il problema della codina di Rigarn, allo stesso tempo imbarazzante, pare quella di un barboncino, e rischiosa dal punto di vista delle possibili rotture: l'hanno lasciata attaccata al sedere.




I generali in posa formato famiglia, ciiiiiiiis...



venerdì 6 marzo 2015

"Mazinga contro gli Ufo Robot" - Il Giornalino n° 45 del 12 novembre 1978



Anche "Il Giornalino", che non mi pare dedicasse grande spazio ai cartoni animati giapponesi, nell'autunno del 78 dovette piegarsi un minimo al successo di Atlas Ufo Robot, dedicando al film "Mazinga contro gli Ufo Robot" ben due pagine. Ovviamente il film faceva parte di quegli obbrobri italici creati spezzettando i mediometraggi Toei sui robottoni allo scopo di creare ex novo un film con una nuova ed inverosimile trama: Film di montaggio
L'articolo è molto breve, e l'autore è nominato solo per nome (Piero), la cosa interessante (non pretendo di esserci arrivato io per primo) è che i personaggi del Gettar Robot sono mostrati in anticipo rispetto alla trasmissione della serie tv. Il contenuto, per quanto breve sia lo scritto, pur non lanciando strali contro i "cartoni animati giapponesi", riesce a regalare una serie di perle uniche.
Tipo che il pilota de Il Grande Mazinga sia un Kabuto... non Koji, sarebbe stato poco credibile, ma addirittura Shiro Kabuto, che per l'occasione viene sollevato dal grave compito di pilotare Junior Robot.
L'autore si lancia in una sinossi del film di montaggio, ma probabilmente aveva visto solo uno spezzone del "taglia e cuci" ordito dalla "Cinestampa Internazionale", quindi racconta solo la trama de "Il Grande Mazinga contro il Getta Robot". E la riporta pure male...
Altra curiosità dell'articolo è una delle tre foto che ritrae una scena di "Uchuu Enban Daisensou" ("Ufo Robot Gattaigar - La Grande Battaglia dei Dischi Spaziali"), film che fu la prova generale di Goldrake, e che in Italia è arrivato il lingua origjnale con sottotitoli solo negli anni 2000 grazie al web, e doppiato ufficialmente a fine dello scorso anno grazie alla Yamato Video e alla sua "Notte dei Superobot".
Chissà come fu che quell'immagine finì nel gruppo che pubblicizzava i film dei robottoni, probabilmente non lo scopriremo mai.
Nell'articolo non c'è traccia della trama "Ufo Robot Gattaigar - La Grande Battaglia dei Dischi Spaziali", però si vedono Telonna e Duke Fleed, come non sono citati il Getta 1, Ryo e Mikiru, ma si vedono le loro immagini.



Ehi! Sotto c'è anche il Getta 1 pilotato da Ryo!



giovedì 5 marzo 2015

"Sapere", numero monografico sul Giappone - 15 dicembre1940



Nel dicembre del 1940 la rivista quindicinale "Sapere" della Hoepli pubblicò un numero monografico sul Giappone, contenente numerose immagini ed articoli, scritti anche da personalità giapponesi dell'ambasciata nipponica in Italia.
A mio avviso il valore di queste pubblicazioni ante guerra è quello di restituirci l'immagine di un Giappone estinto, e dal punto di vista politico/guerrafondaio è una bella fortuna... resta l'interesse per i particolari storici sulla società giapponese e sulla sua cultura, inoltre, in un mondo in cui si cerca sempre di far sparire dai libri di storia i fatti poco edificanti, questi articoli fotografano le ambizioni territoriali del Giappone ed il fanatismo nazionalista anche degli intellettuali nipponici.
Visto il periodo storico gli autori degli articoli abbondano in retorica patriottica e militarista, anche sul versante italico, cosa che ci dimostra che le cause dell'essere considerati oggi dei mezzi buffoni dalle altre nazioni del mondo nascono in tempi più lontani...comunque, alcune perle patriottiche italiche mi hanno fatto scompisciare.
Questo numero di Sapere è veramente pregno di articoli, molto dettagliati, purtroppo il carattere di scrittura è abbastanza minuto e le colonne abbastanza grandi. A causa di ciò potrebbe essere difficoltoso leggere gli articoli, sinceramente non me la sono sentita di scannerizzare in più parti le colonne più lunghe, in quanto già in questo modo ho dovuto fare oltre 200 scannerizzazioni... impiegando più giorni per terminarle.
Per ognuna delle pagine originali ho fatto una scan totale della pagina, seguite da altre scan parziali degli articoli, che, salvo miei errori dovuti alla stanchezza, seguono il senso di lettura dell'articolo preso in esame.
Nel caso in cui lo scritto risultasse un po' piccolo, consiglio di salvare l'immagine sul proprio pc ed ingrandirla  ^_^
Sovente i nomi di personaggi storici e delle località sono scritti in maniera differente rispetto ad oggi, nei miei commenti, che nel caso consiglio di non leggere passando direttamente alla fonte, cerco di riportarli nella versione attuale.
Mi auguro che le 200 e passa scan possano risultare per qualcuno/a interessanti.