CERCA NEL BLOG

sabato 30 gennaio 2021

Megaloman (1979) - puntata 23

 


Episodio pregno di avvenimenti questo 23esimo!
Intanto è la prosecuzione del finale della precedente puntata in cui Megaloman era stato colpito da una riproduzione della Fiamma di Megalopoli, ma inoltre sono presenti momenti divertenti/curiosi che colpi di scena, ma anche mirabolanti oggetti di scena e recitazioni memorabili.
Non mancano neppure le mega esplosioni al napalm in stile "Apocalypse Now", secondo me devono aver svuotato più taniche di benzina.
Chiaramente non mancano le ingenuità nella trama, ma è sempre un problema capire se siano causati dall'adattamento italico che rese il doppiaggio un pelino approssimativo. Quando una scena è ingenua visivamente non hai dubbi, ma quando è coinvolto il doppiaggio c'è la possibilità che con un dialogo meno a caso anche la scena sarebbe stata più sensata.
Visto che il titolo della puntata è "Prigionia infernale" non credo di spoilerare nulla se anticipo che Takashi viene fatto prigioniero. La location in cui viene incatenato, un locale caldaia, e gli oggetti di scena che simulano le tortura che subisce, sono parecchio comici. Per esempio Takashi ha alle sue spalle una finestra in plastica o in vetro, con una forte illuminazione, in modo da simulare le scosse di energia che subisce. L'effetto ottico è fatto anche bene (la forte luce bianca che proviene dalle sue spalle), ma a distanza di qualche decennio strappa più di un sorriso, come esilaranti sono i tre tubi corrugati collegati alla testa del ragazzo che assorbono la sua energia  :]



C'è, in particolare, un gruppo di fotogrammi che mi hanno sorpreso e divertito. Quando al minuto 18 e 30 secondi Megaloman colpisce con un calcio semi rotante il kaiju e si intravedono, prima che il mostro finisca k.o., delle stelle disegnate, che simboleggiano la durezza del colpo subito.
Oltre ad essere la prima volta in 23 episodi che la regia utilizza questo espediente, ho trovato l'inserzione disegnata (non è una animazione, è un semplice zoom avanti ed indietro su un disegno) parecchio fuori contesto. In Daitarn 3 o Yattaman era una prassi, ma sarebbe come averla vista in Gundam o il Grande Mazinga.
Sono curioso di controllare se nelle prossime puntate verrà replicata la scena.


Domanda, esiste una prigionia non infernale?
Poi ci possono essere gradi enormemente differenti di "inferno", ma di base essere imprigionati, cioè privati della libertà, non è una gitarella...
A dire il vero, alla fine non è che poi Takashi subisca questo gran "inferno", secondo me i tifosi della squadre di Serie A tranne una, hanno subito, in questi ultimi 9 anni, un inferno assai maggiore   ^_^
Ma dove eravamo rimasti?
Megaloman viene colpito dalla Fiamma di Megalopoli made in Tribù dal Sangue Nero.

mercoledì 27 gennaio 2021

Catalogo GiocaDag 1981 - parte 2

 


Seconda parte del catalogo "GiocaDag 1981", la prima parte al link sotto:

Catalogo GiocaDag 1981 - parte 1

Indubbiamente le prime 41 pagine sono le migliori, questa seconda infornata di immagini e la successiva ultima contengono articoli meno interessanti (per il sottoscritto): giochi per i più piccini, strumenti musicali, bambole (compresa Barbie) e giochi per femminucce.

Chiaramente è un punto di vista del tutto personale, chi vedrà il giocattolo a cui era affezionato, troverà questa parte più bella delle altre  :]

Tra i giochi meritevoli di citazione di questo post ci sono gli articoli calcistici della Arcofalc (sempre stupendi) e al suo flipper simil Goldrake dal farlocco nome Stardrake.



Sul flipper Stardrake volendo, ed avendone le capacità, si potrebbe aprire una enorme parentesi su quanto il rispetto dei diritti di copyright una volta non erano considerati così stringenti. C'è stato un tempo, neppure esageratamente lontano, in cui un'azienda seria come la Arcofalc poteva mettere in vendita un prodotto chiaramente un po' più che ispirato a Goldrake, basta vedere le fatture del mostro spaziale, senza che nessuno muovesse un dito. Posso ipotizzare che, vista l'assenza sul mercato (mi pare) di un flipper ufficiale di Goldrake, nessuno obiettò alla presenza di questo Stardrake, che si limitava a riempire una lacuna di offerta al giovane pubblico. 

martedì 26 gennaio 2021

"Jeeg Robot" - Clementoni (1980)


Per fortuna mia e della mia famiglia da bambino mai vidi questo gioco in scatola di Jeeg nei negozi di giocattoli, alla Standa o all'Upim. 
Fu una fortuna per me perché mi evitai un'altra cocente delusione dopo il gioco in scatola di Goldrake"L'Uomo Ragno e i Fantastici 4!" e "Guerre Stellari", tre soggetti che adoravo e che furono trasposti in tre giochi di società orrendi...
Ne consegue che fu una fortuna per la mia famiglia perché risparmiarono il relativo costo in lire, senza contare lo spazio non occupato nell'armadio    ^_^
Rispetto ai tre brutti giochi sopra citati, che almeno avevano sulla confezione immagini rispettose degli originali, in questo caso la Clementoni, che di norma aveva bei disegni, confezionò un mix abbastanza imbarazzante, sia per la qualità che per il rapporto tra le dimensioni dei vari robot e del Big Shooter...
Intanto il Big Shooter non spara i missili dai lanciatori dei componenti... qualsiasi bambino, se interpellato, lo avrebbe potuto spiegare alla Clementoni.
Il disegno di Jeeg è quello che si poteva trovare ovunque ai tempi, per esempio nell'album di figurine Panini, quindi di ottima qualità, mentre i due mostri, Ragan (episodio 1) e Dorama (episodio 8), sono parecchio brutti. A Dorama hanno cambiato pure la testa e vari dettagli... ma si capisce che rispetto Jeeg sono due stili differenti.
Però almeno il gioco era divertente?
Ad oggi ho postato altri tre giochi in scatola a tema robottoni dei cartoni animati giapponesi, il già linkato Goldrake, uno di Mazinga Z ed uno del Grande Mazinga:

Tutti questi hanno la comune caratteristica che poco o nulla avevano a che fare con la serie animata... dei quattro forse il meno campato in aria è quello di "Atlas Ufo Robot", e questo è tutto dire...
Evidentemente le aziende, una volta pagati i diritti per lo sfruttamento dell'anime, poco si interessavano al piccolo particolare che il bambino, una volta aperto il gioco, potesse un minimo ritrovarci le dinamiche che vedeva in televisione, almeno i nomi corretti... non era pretendere troppo...
La filosofia delle aziende italiche era agli antipodi rispetto a quelle giapponesi, che forse erano un pelino più rispettose dei gusti dei loro piccoli clienti, ed in questo, alla fine, facevano solo i propri interessi economici!
Basta vedere lo stupendo, almeno graficamente, gioco in scatola dei Mazinga:

Per fare un solo esempio di paragone, i quattro giochi nostrani (compreso questo di Jeeg)  hanno in dotazione dei segnalini completamente anonimi... deprimenti... mentre i bambini giapponesi potevano muovere sul loro bellissimo tabellone di gioco il Brian Condor e il Jet Pilder.



       

Neppure la BGM della regina Himika  nobilita questo gioco in scatola...
Per la Clementoni un bambino si sarebbe dovuto divertire con un Jeeg a forma di portacenere con dei buchini in cui mettere dei piolini di plastica simboleggianti le armi... armi che, tanto per cambiare, in tre casi su quattro hanno nomi inesistenti.
Poi ci sarebbe il piccolissimo particolare che Jeeg non ha mai affrontato un mostro di Himika o dell'Imperatore del Drago nello spazio... 
Jeeg in tutta la serie non ha mai superato neppure l'atmosfera terrestre, e questo particolare, di nuovo, qualunque piccolo telespettatore, se interpellato, lo avrebbe potuto riferire alla Clementoni  T_T
E cosa dire del "mostro galattico"?
A parte che i mostri della serie non avevano nulla di galattico, provenendo tutti dalle profondità della Terra o al massimo da spiriti redivivi, ma poteva un quadrato in plastica con dei forellini dare l'impressione di essere un mostro Aniba?!


Poi c'è il regolamento, che di solito la Clementoni rendeva comprensibile.
Farò la figura del semi rimbambito (o completo), ma ci sono un paio di punti che mi restano totalmente oscuri... a parte questi miei limiti di comprendonio, la meccanica di gioco è parecchio astrusa per un bambino.
C'è il problema (per me) dei piolini colorati come i segnalini (nero, marrone, arancio, viola) ma con sopra degli adesivi del colore delle armi (rosso, celeste, verde giallo). Mi sorge il dubbio che il bambino che incollò gli adesivi forse sbagliò, ma dal regolamento non mi è chiaro.
Poi c'è il problema di come vada posizionato il "mostro galattico", con il foro in alto o in basso?
I quattro "monitor" che servono per il movimento devono essere montati ogni volta, sono di cartoncino, chiaro che si rompano.

lunedì 25 gennaio 2021

Storia del cartone animato


TITOLO: Storia del cartone animato
AUTORE: Enrico Gianeri
CASA EDITRICE: Editrice Omnia
PAGINE: 279
COSTO: 5 €
ANNO: 1960
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': on line 
CODICE ISBN:



Rispetto a tutti gli altri titoli che ho etichettato come "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90", che partono da 1978, l'anno di arrivo di Heidi e Goldrake, questo saggio di Enrico Gianeri li anticipa tutti, e di molto, essendo stato pubblicato nel 1960.




Le pagine che l'autore dedicò all'animazione giapponese furono poche, neppure dieci, ma considerando che fu uno dei pochissimi, se non l'unico, a trattare l'argomento prima di Goldrake, gli va dato merito della lungimiranza. Di saggi su fumetto ed animazione pubblicati prima del 1978 ne ho sfogliati un certo numero, e per i relativi autori manga ed anime neppure esistevano, Gianeri non solo li cita, ma ne illustra una seppur breve storia, con tanto di date, nomi degli autori e delle case di produzione. 
Il suo sguardo non era rivolto solo al passato del 1960, infatti alla fine della trattazione inerente l'animazione giapponese anticipa che per quell'anno era in previsione la realizzazione di un lungometraggio cinemascope a colori con i disegni di tal "Osamushi Tezuka", il film si sarebbe intitolato "Saiyuki", che noi da bambini vedemmo innumerevoli volte sulle tv private locali con il titolo di Le 13 fatiche di Ercolino.
Noi oggi sappiamo che "Osamushi Tezuka" non partecipò alla creazione del film, ma ai tempi non esistevano informazioni in tema, per lo stesso motivo si può soprassedere sul nome sbagliato di Tezuka, magari fu pure un refuso.



In film della Toei arrivò nelle sale milanesi (l'Arlecchino!) il 9 marzo 1962, due anni dopo l'annuncio di Gianeri, nella sua versione americanizzata... tanto per cambiare...
Il trafiletto della recensione non fu molto entusiasta, e a dire la verità non piacque molto neppure a me quando lo vidi in televisione, anche perché ormai venivano trasmessi cartoni animati giapponesi (serie e lungometraggi) ben più recenti di questo del 1960. 
Si capisce, però, che per i critici italiani del 1960 e successivi esisteva una sola animazione possibile, quella disneyana, fine   ^_^

Il resto dello scritto non si presta ad altri commenti da parte mia, in quanto conosco ben poco delle opere che lui descrive, mi è parso comunque giusto riconoscere che ebbe il merito di guardare un po' oltre rispetto a quello che fecero anche successivamente altri saggisti che trattarono l'animazione mondiale, omettendo in toto quella nipponica.


giovedì 21 gennaio 2021

"Tobidase! Machine hiryu TV Ehon" ("Flying Dragon, il drago volante") - 1977 (libro illustrato TV)

Ringrazio di nuovo Andrea e Valentina per il materiale  ^_^
Serie molto particolare questa coproduzione Tatsunoko/Toei, almeno basandomi sulle informazioni de "Il dizionario dei cartoni animati", non per i contenuti (nulli), ma perché prendeva in prestito qualche personaggio "cattivo" delle "Time Bokan" e li buttava in una serie comico-sportiva sulle corse automobilistiche. 
La qualità dei disegni è pessima, la trama è inesistente, non mi pare facesse neppure molto ridere ( a differenza delle "Time Bokan"), diciamo che era il giusto esempio negativo per gli adulti italici che volevano additare i cartoni animati giapponesi come prodotti scadenti ed insulsi, per fortuna mai arrivò da noi... cioè... no, trasmettemmo pure questo   T_T
Infatti la serie venne importata, adattata e doppiata (in povertà) per i circuiti delle tv locali dalla "Mondo TV", ma per ora non sono riuscito a capire quando venne trasmesso in Italia. Ipotizzo nella seconda metà degli anni 80, basandomi sui lavori dei doppiatori nel campo degli anime nel medesimo periodo.

Edit del 26 maggio 2021:
Ho contattato via mail uno dei doppiatori della serie per chiedergli quando venne svolto il doppiaggio, tanto per capire la data di trasmissione. Il doppiatore, pur precisando di non trovarne conferma, mi ha scritto il 2011.
A me pare un po' troppo recente, ma di certo lui avrà un'idea più precisa delle mie ipotesi   ;)
La cortese mail di risposta è del febbraio di quest'anno, ma ho dimenticato di integrare il post   :]

Le BGM paiono quelle di Ken Falco, è una mia idea ad orecchio, non ho fatto confronti scientifici  :]
Nell'adattamento italico c'è la scuderia dei buoni, anche se il presidente Misaki non pare molto onesto, con il pilota Riki che guida il Drago Volante, la sua aiutante Nanà, il meccanico bambino Chuuta e una scimmietta identica a quella di "Superauto Match 5".
 
Il presidente della scuderia dei "cattivi" si chiama Gapporin. In questo gruppo ci sono i transfughi delle "Time Bokan",  c'è Tonzula (quello tarchiato e forzuto) disegnato male, rinominato da noi con un desolante Ciccio... la Miss Dronio delle "Time Bokan" imbruttita battezzata Ikarine, che in base al doppiaggio nostrano sarebbe la moglie di Ciccio, poi c'è la figlia della coppia, di cui non ho compreso il nome, infine una cagnolina anziana.


            


Mi pare che la sigla la si possa considerare la più raffazzonata della storia delle sigle in Italia.
Non è quella giapponese, non è la sola base giapponese, non è cantata in italiano, è solo una base musicale, direi una BGM della serie... sul web ci sono un paio di versioni, in una il pilota protagonista dice una frase, in una seconda versione manca la sua frase, resta la chiara volontà degli importatori di risparmiare pure sulla sigla  :]
Certo non sarebbe diventato un successo, ma una roba così fa fin impressione   :]

mercoledì 20 gennaio 2021

"Impariamo a contare con l'Uomo Ragno" - Rizzoli Junior (1979)


Guardando questo blog si potrebbe pensare che dal 1978 tutti i cartonati erano a tema " cartoni animati giapponesi", chiaramente c'erano sempre quelli della Disney, ma anche la Marvel si difendeva bene:

La qualità del prodotto editoriale, essendo Mondadori o Rizzoli, era ottima, a differenza dei cartonati sugli anime, che spesso lasciavano un pelino a desiderare... ed è questo, molto a posteriori, il mio cruccio maggiore, se sull'onda del grande successo dei cartoni animati giapponesi si fossero pubblicate delle edizioni come questa della Rizzoli, oggi avremmo potuto vedere un numero molto maggiore di bei cartonati. Senza contare che noi bambini di quel periodo avremmo potuto godere di edizioni sui nostri eroi nipponici meno raffazzonate.
Probabilmente, se per le pubblicazioni Marvel e Disney (soprattutto) c'era un minimo di controllo sulla qualità della casa madre statunitense, le case di produzioni nipponiche si disinteressavano totalmente di cosa ci propinassero gli editori italici. Si vede che i giapponesi puntavano, in primis, ad occupare il mercato nostrano, alla qualità ci avrebbero pensato in un secondo momento.
Comunque, tornando a questo cartonato della Rizzoli, io non avevo ai tempi, nel 1979 sapevo già contare, più o meno....  ^_^
Restano i bei disegni e spero che qualcuno possa rivedere le tavole con cui imparò a contare fino a 10.
Assieme a questo cartonato con l'Uomo ragno (non Spiderman) che ti aiutava a contare, la "Rizzoli Junior" pubblicò "Impariamo le lettere dell'alfabeto con Braccio di Ferro", di cui mostro solo la copertina alla fine del post. 
Leggendo la quarta di copertina mi sorge il dubbio che l'idea della Rizzoli potesse essere di pubblicare vari personaggi dei fumetti per accompagnare i bambini più piccoli ad imparare varie cose, ma credo si fermarono a questi due volumi.


Immagino che fosse il genitore a leggere il testo, perché se uno non sapeva i numeri, dubito sapesse leggere  ^_^

venerdì 15 gennaio 2021

"Future, the magazine of science adventure" (rivista di fantascienza statunitense) - numeri agosto (4); ottobre (5); novembre (6) 1978


Dopo i primi tre numeri (link) ecco il 4, 5 e 6, pubblicati dall'agosto al novembre 1978, si vede che non erano proprio cadenze mensili.
Oltre all'indice di ogni numero ho inserito gli articoli che mi sono parsi più interessanti. Tutti quelli su Galactica, Star Trek, Superman, vari telefilm di fantascienza, uno su Spielberg, uno sullo sceneggiato trasmesso dalla Rai nel 1981(!) "Il mondo nuovo" del 1978, infine due pagine sul film d'animazione della Sanrio del 1978 "Metamorphoses".
Essendo il mio inglese a livello super basico, eviterò i commenti, lascio gli articoli a chi potrà magari apprezzarli.


Le riviste contenevano anche qualche pagina pubblicitaria, tutti articoli che oggi varrebbero tanti soldini, in primis questo gioco in scatola sul cosmo.
Ho trovato solo un sito, penso israeliano, che lo vende:



Mi sembra pure complicato   T_T   

giovedì 14 gennaio 2021

"la Discussione" e i cartoni animati giapponesi - 12 articoli dal gennaio 1979 al dicembre 1981

Per quanto riguarda gli articoli della carta stampata sui cartoni animati giapponesi, una delle scoperte di cui sono più fiero è quella de "la Discussione", che trattò costantemente il tema, con una posizione sempre molto avversa agli anime, che inizialmente mi pareva abbastanza pacata o comunque meno assatanata di altre testate, ma su cui mi son dovuto un po' ricredere. 
Anche la redazione de "la Discussione" picchiava duro!
La Discussione è un quotidiano politico italiano fondato da Alcide de Gasperi nel 1952. E' stata la rivista politico-culturale ufficiale della Democrazia Cristiana", così riporta Wikipedia, quindi ci troviamo davanti ad una pubblicazione che partecipava attivamente al dibattito politico, seppur più sul versante interno democristiano. Ho messo una copertina a caso della testata tra quelle in mio possesso, per far comprendere il taglio impegnato e politico.

La redazione aveva un'attenzione particolare per gli spettacoli televisivi, visti come rischiosi per la crescita culturale della popolazione, ma ancor più temevano il mezzo televisivo, per il potere che aveva di influenzare le masse. Volendo fare una chiosa un po' cattiva, la DC aveva in mano la Rete 1 della Rai, sia come gestione organizzativa che come informazione, quindi sapevano cosa temevano. Ai tempi gli ascolti di qualsiasi cosa trasmessa dalla Rete 1 si contavano in milioni o decine di milioni. Molta attenzione veniva dedicata alla situazione normativa sulle televisione private (cioè il "far west televisivo"), evidentemente subodoravano inconsciamente quello che accadrà dal 1994 in poi.

In tutta quest'ottica erano monitorati anche i programmi per bambini, tra cui, ovviamente i cartoni animati giapponesi.

De "la Discussione" ho già postato due articoli, uno era un'inchiesta sul rapporto televisione e bambini con focus sugli anime, il secondo riguardava la trasmissione "Game" della Rai dove venne lanciato il sondaggio postale "Mazinga o Pinocchio?":




Questa volta ho deciso di inserire un bel malloppone di articoli, lo scopo è quello di poter valutare meglio quale posizione avessero sugli anime, anche in considerazione del fatto che i giornalisti che due giornalisti si occuparono più di altri dell'argomento, Ernesto Geminiani e Stefano Simeoni.
Forse ho messo troppa carne al fuoco, ma inserendoli singolarmente si sarebbe persa un po' la linea editoriale. 
In ordine cronologico sono:

"Fonzie è più dannoso di Goldrake", di Ernesto Geminiani - "La Discussione" 22 gennaio 1979 

"Disney è stato assassinato da un Ufo Robot", di S. G. - "La Discussione" 26 febbraio 1979

"Su Telemontecarlo arriva la premiata astronave Enterprise", di Ernesto Geminiani - "La Discussione" 23 aprile 1979 (molto citati gli anime)

"Mazinga è nocivo per i bambini" - "La Discussione" 31 marzo 1980

"Il padre dei nostri figli è Mazinga", di Ernesto Geminiani - "La Discussione" 14 aprile 1980

"Tra le due reti scoppia l'ufoguerra", di Ernesto Geminiani - "La Discussione" 22 settembre 1980

"Vanno in ribasso Mazinga & C." - "La Discussione" 6 ottobre 1980

"Il cartoon non vive di soli Mazinga", di Ernesto G. Laura - "La Discussione" 10 novembre 1980

"Nella fascia pomeridiana c'è solo Mmazinga & C non stop", di Stefano Simeoni - "La Discussione" 26 gennaio 1981

"La tv baby sitter nuoce ai ragazzi", di Stefano Simeoni - "La Discussione" 2 marzo 1981

"Sono in tanti all'assalto del bambino spettatore", di Laura De Rosa - "La Discussione" 1 giugno 1981

"Tom Sawyer è meglio di Mazinga, ma non basta", di Stefano Simeoni - "La Discussione 7 dicembre 1981


"Fonzie è più dannoso di Goldrake", di Ernesto Geminiani - "La Discussione" 22 gennaio 1979 

Come si può leggere inizialmente Fonzie era considerato più pericoloso di Goldrake, a cui non si lesinavano critiche, ma che restava un personaggio di fantasia, mentre lo sbruffone statunitense influenzava di più gli spettatori, in particolar modo quelli più giovani, essendo un attore in carne ed ossa. Personalmente non ho mai gradito Fonzie, c'è da dire che non fu il ragazzotto di Milwaukee a far dimenticare Goldrake, ma il contrario, in quanto il robottone nipponico arrivò alcuni mesi dopo. 
Curioso il fatto che una pubblicazione che era diretta emanazione della DC, baluardo filoamericano per eccellenza, trattasse Fonzie come "l'Unità". Il mio non è una critica, anzi  ^_^
Viene citata "L'ideologia dell'annientamento" da questo articolo:

Il giudizio finale pare più una sentenza:
"Sul pianeta Vega, i colpevoli vengono disintegrati. A Milwaukee non ci sono colpevoli. E questo, secondo me, è molto più grave".

Concordo pienamente.

domenica 10 gennaio 2021

Al di là del tempo e dello spazio (volume 16) - collana "Il mondo dell'occulto"


TITOLO: Al di là del tempo e dello spazio (volume 16) - collana "Il mondo dell'occulto"
AUTORE: Stuart Holroyd
CASA EDITRICE: Rizzoli
PAGINE: 144
COSTO: 8€ (variabile)
ANNO: 1976
FORMATO: 26 cm X 21 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet 
CODICE ISBN:

Al di là del tempo e dello spazio 


Il primo volume che ho postato è stato il numero tre nel novembre del 2013, ora con questo 16esimo volume termino la recensione della collana "Il mondo dell'occulto", ci ho messo poco più di sei anni, ma l'ho finita   ^_^
Il titolo mi suonava familiare, "Al di là del tempo e dello spazio"... a forza di pensarci ho capito il perché, il titolo di una puntata di "Star Trek" serie classica (ovviamente) è "Al di là del tempo"   ^_^




Per il resto il volume mi è totalmente estraneo per i contenuti che presenta, come ho scritto più volte non credo a tutte queste cose, questo volume poi tratta l'extracorporeità, che benché sia talvolta presente nei film e telefilm statunitensi, a me ricorda solo il Dottor Strange della Marvel, lui il piano astrale lo usava come fosse un ascensore   :]
In questo volume ci sono anche due pagine su padre Pio, non vorrei offendere la sensibilità di qualche eventuale lettore, ma per me è trattato nel libro giusto. Da considerare che la mia nonnina ci credeva a padre Pio, aveva sempre il calendario, chissà quanti soldi gli avrà mandato...
Restano sempre belle le illustrazione a doppia pagina, che ho mostrato in toto nei 16 volumi recensiti.
Essendo questo l'ultimo post di recensione, concludo consigliando di recuperare interamente la collana, anche, se come me, non si crede a queste robe, è un bel coacervo di assurdità pre influenze televisive italiane.
Per il resto non saprei proprio cosa scrivere, se non fare del sarcasmo un tanto al chilo per ogni scan mostrata, ergo mi a-Stengo   ^_^


sabato 9 gennaio 2021

"Non c'è pace fra gli astri", di Maurizio Porro - "Corriere della Sera Illustrato" 30 agosto 1980

Alla vigilia dell'arrivo nelle sale italiane de "L'Impero colpisce ancora" il settimanale del Corsera pubblicava questo articolo ben informato, si vede proprio che ormai i giornalisti avevano imparato la lezione di "Guerre Stellari", non snobbavano, almeno in quanto a numero di caratteri usati negli articoli, la fantascienza cinematografica.
Oltre a descrivere come procedettero le riprese, i costi esorbitanti, gli incassi statunitensi ed illustrare il cast di attori e tecnici, viene spigato che questo film non era la seconda parte di "Guerre Stellari", ma la quinta di una ennalogia ("enna" l'ho trovato su Wikipedia ^_^), che si svolgeva in un arco temporale di 40 anni. Ergo questa era la trilogia centrale di tre totali. 
A memoria è la prima volta che leggo una informazione tanto dettagliata riguardo a questa incredibile lungimiranza narrativa di Lucas. 
Per esempio in questo articolo di una pubblicazione esperta di fantascienza quale "Robot", l'autore, anch'esso super esperto del genere, parla solo del seguito di "Guerre Stellari", non che faccia parte di una saga:

Certo, poi il giornalista esagera un po' quando afferma che Lucas avesse tutto già chiaro in mente fin da prima di "Guerre Stellari", sappiamo che non è così:

Da notare che vengono usati i nomi originali statunitensi per Leia ed Han Solo, non quelli italianizzati, quindi niente Leila e Ian Solo. Questa scelta, se fu accettabile negli articoli di lancio di "Guerre Stellari" nel 1977 perché probabilmente l'adattamento non era ancora stato reso di pubblico dominio (quindi i giornalisti si basavano sui nomi presentati dalle brochure originali), non aveva molto senso dopo che si era visto il film al cinema:

Mentre già nell'album della Panini datato 1978 vengono usati i nomi italianizzati:

Per chi ha "Disney +" consiglio di vedere "L'impero dei sogni - La storia della trilogia di Star Wars", nulla di rivoluzionario, ma si integra bene con questo scritto.

venerdì 8 gennaio 2021

"Il mondo incantato di Heidi" (marzo 1978) - Edierre AMZ Salani


Nel marzo del 1978 vennero pubblicati questi quattro bei cartonati di Heidi, che facevano parte della collana "Dalla TV" della Salani. Nella informazioni sulla pubblicazione presenti all'interno degli albi (mostrate alla fine del post) si può leggere "Prima ristampa: marzo 1978", bisognerebbe capire se la casa editrice per "prima ristampa" intendesse quello che intendo io, cioè una seconda edizione, nel qual caso, considerando che l'anime di Heidi esordì in televisione il 7 febbraio (1978), vuol dire che la prima edizione venne esaurita in poco tempo. Poi avrò di certo frainteso quel "prima ristampa", e questi cartonati in mio possesso sono una prima edizione, ergo fine del ragionamento contorto  ^_^
Ogni cartonato presenta due storie.
"Heidi e i suoi amici": Lo spaccone; L'aquila
"Heidi in pericolo": La disgrazia; La tormenta
"Heidi e il nonno": Al mercato con il nonno; La valanga
"Heidi e Peter": Il compleanno di Peter; Il segreto di Heidi

La peculiarità di queste storie di Heidi consta nel fatto che i nostri beniamini svizzeri sono intenti in racconti inventati, che non ripetono gli episodi della serie. Inoltre, essendo stati pubblicati all'inizio della serie televisiva, non sono presenti i personaggi di Francoforte, proprio a conferma che la casa editrice stava seguendo l'evolversi della trama. 
Ne consegue che un bambino, che li avesse letti nel marzo 1978, poteva anche immaginare che queste fossero storie che avrebbe visto in televisione in successivi episodi, dato che l'anime sarebbe terminato solo a giugno 1978. Il dubbio poteva nascere pure dal fatto che i disegni sono molto gradevoli e che rispettano lo stile del cartone animato. Sono, invece, le trame ad essere talvolta un po' fuori dal solco di quello che potevamo vedere in televisione. 
Le storie che ho trovato un po' troppo inventate dagli autori italiani sono: "Lo spaccone"; "Al mercato con il nonno"; "Il segreto di Heidi".

Non ho scannerizzato per intero gli albi, ma solo alcune pagine per rendere il senso della storia, solo per "Al mercato con il nonno" ho messo numerose immagini, perché la storia esula un po' troppo dalla trama iniziale del cartone animato.



In "Lo spaccone" Heidi e Peter vanno al villaggio per fare acquisti, vedono dei bambini giocare a pallone, vengono invitati ad unirsi al gioco, ma un bambino, che dichiara essere il "capitano" (della squadra di calcio del villaggio?), glielo vieta. Nel litigio successivo tra il Capitano (prepotente e sbruffone che attacca brighe e si chiama il Capitano.... chi mi ricorda?) e Peter quest'ultimo viene buttato in una pozzanghera. Heidi, per vendicarsi, aizza Nebbia contro il Capitano, che fugge irriso da tutti i bambini (Heidi candidata premier!).
La Heidi di Takahata mai si sarebbe vendicata, vuole salvare pure i cacciatori!

giovedì 7 gennaio 2021

Nuovo Mondo vol 1 n° 13 - 4 settembre 1945


E' questo il secondo numero, tra l'altro consecutivo, che posto della rivista statunitense in lingua italiana "Nuovo Mondo", per una mini introduzione sulla tipologia della pubblicazione rifarsi al link sotto:

Purtroppo non sono riportati gli autori degli articoli, sarebbe stato interessante leggere chi fossero, anche se di matrice americana e poi tradotti.
Il combinato disposto tra la copertina, in cui quattro giapponesi fanno l'inchino, e la scritta "Tenno perdonaci", chiarisce che la propaganda Usa aveva già virato da "Hirohito nemico" ad "Hirohito ci serve" (in senso letterale), quindi nasce la panzana che aveva fatto tutto la "cricca" militarista (che si sta scusando) e lui era un pacifista vittima di tanti cattivoni   ^_^
La rivista contiene un lungo articolo sul popolo giapponese non abituato alla libertà e alla democrazia, tra le righe si scarica sempre la colpa sulla "cricca" (da quella post Restaurazione Meiji a quella militarista), che chiaramente ebbe enormi responsabilità. 
Mai citato Hirohito... magari dormiva...
Lo scritto, tranne qualche punto in cui ci sarebbe da obiettare, mi è parso che illustrasse la situazione in Giappone e si ponesse legittimi dubbi su come si sarebbe potuto trasformare un popolo guerrafondaio in uno pacifico. Da questo punto di vista gli Usa compirono un triplice miracolo, se consideriamo anche i tedeschi e noi italiani.
Sempre belle le foto di repertorio, e in tema di foto a pagina due si può vedere quella sotto.


Noi non possiamo capire cosa voglia dire la fine di una guerra mondiale (mia madre e mia nonna mi raccontarono la gioia di vedere le truppe americane in piazza del Duomo), ma vedere quella massa che festeggia a New York, può darcene un'idea   ^_^
Buona lettura.

sabato 2 gennaio 2021

"TV Sorrisi e Canzoni" dall'8 al 14 gennaio 1978 - Inchiesta "I bambini e la TV" (prima di Goldrake) di Virginia Rexha (aliasi Ciuffini)

Fra sei giorni saranno 43 anni esatti dalla pubblicazione di questo numero di "TV Sorrisi e Canzoni", a parte i compleanni illustri, ci sono un po' di similitudini con i temi di oggi:
la rivista si preparava al Festival di Sanremo;
c'era un articolo sulla lotteria della Befana (che incredibilmente sopravvive!);
un articolo su Paolo Rossi. 

La redazione lasciò la parola a Paolo Villaggio, che mentre spiega il potere della tv, ci racconta i suoi esordi a teatro e alla Rai: epico.
Il motivo che però mi ha spinto a postare questo numero della rivista (purtroppo mancante dell'inserto centrale delle tv locali) è l'interessantissimo approfondimento (addirittura 6 pagine!) sul rapporto televisione e bambini. 


Avviso che più sotto ci sono delle scan leggibili del testo.
Lo scritto è praticamente un mini saggio su come gestire i programmi televisivi in una famiglia con bambini in età scolare, tematica che preoccupava gli adulti ben prima dell'arrivo dei cartoni animati giapponesi. A mio parere il suo valore risiede proprio nel non essere stato influenzato dalla successiva polemica sul "pericolo giallo" causato dalla prima invasione degli anime in Italia. Qui il pericolo educativo per le giovani menti italiche (tra cui la mia...) non risiedeva in buoni e cattivi provenienti dal lontano Oriente, contro cui ci si poteva schierare più facilmente, ma in eroi al 100% di matrice Occidentali come Furia, Black Beauty e Sandokan, oppure nei semplici programmi di intrattenimento italiani. L'articolo spiega al lettore che per alcuni studiosi la colpa non era neppure nel tipo di programma che vedeva il bambino, ma nel mezzo televisivo esso stesso, che poteva solo generare guasti educativi. 
Trovo che fu indice di estrema apertura mentale pubblicare un articolo su una rivista televisiva in cui si sosteneva anche la tesi di chi vedeva la televisione come il nemico della libertà intellettuale del cittadino. Chiaramente le conclusioni non potevano essere una condanna del mezzo televisivo e dei suoi programmi, ma comunque il lettore veniva messo al corrente del dibattito, se avesse voluto avrebbe potuto approfondire il tema, visto che ci sono i titoli di libri ed esperti.
Piccola nota sull'autrice dell'articolo che è riportata come Virginia Rexha, che in realtà era lo pseudonimo di Virginia Ciuffini, la sorella della presentatrice Sabina Ciuffini. Seppur con 43 anni di ritardo, non ci si può che congratulare con l'autrice per questa bella inchiesta.
In un post di qualche tempo fa avevo recensito un saggio del 1976 che analizzava il rapporto bambini e televisione, ed avevo concluso che alla fine le polemiche contro la nocività educativa dei programmi per bambini erano già latenti, aspettavano solo un soggetto adatto, cioè i cartoni animati giapponesi.
Quel libro era del 1976, forse un po' lontano nel tempo, l'articolo su questo numero di "TV Sorrisi e Canzoni" arrivava solo quattro mesi prima dall'esordio di "Atlas Ufo Robot" e solo a due mesi da quello dell'altro cartone nipponico pre-Goldrake, Heidi. 
A dimostrazione che i tempi per lo scatenarsi dello tsunami mediatico contro il nuovo nemico intellettuale dei bambini italici erano maturi.
Per non fare un copia ed incolla, metto l'immagine di quel mio ragionamento, anche se sa tanto di auto citazionismo, cosa della quale mi scuso   >_<




Nel marzo 2019 avevo preso ad esempio il "triangolo del fuoco":

venerdì 1 gennaio 2021

4 recensioni di film d'animazione giapponese (+ extra anime) su "Scuola & dibattiti - Sampaolofilm" settembre(?) 1984/1985




La "Sampoalofilm" della "Edizioni Paoline" si occupava di distribuire alle scuole i film in 16mm, ovviamente adatti all'età dei potenziali spettatori, i suoi cataloghi, a differenza della pubblicazione "Segnalazioni Cinematografiche", che si occupava dei film proiettati in oratorio, non prevedeva giudizi sulla pellicola, ma solo una sinossi. Il fatto stesso che i film fossero divisi per ciclo scolastico era già una valutazione di merito sul film, c'erano quelli adatti alla prima elementare e quelli per la prima media, inoltre la scheda con la sinossi suggeriva se il film era suscettibile di un dibattito in classe. 
Ad oggi ho già postato due pubblicazioni della "Sampaolofilm", e mi aveva sorpreso il fatto che non ci fosse manco un film d'animazione giapponese, eppure già dal 1976 (anno del primo catalogo) di film ce ne sarebbero stati molti da far vedere agli scolari, basta consultare "Segnalazioni Cinematografiche" di cui sopra:

In questo numero del 1984/85, invece, ci sono addirittura quattro schede di film d'animazione nipponica, si vede che la "Edizioni Paoline", in più ho selezionato altri quattro film non nipponici:
due di Superman; Krull; Il Signore degli anelli animato da Bakshi.

I quattro lungometraggi d'animazione giapponese sono tutti film di montaggio derivanti da singoli episodi della serie, un atroce taglia e cuci in cui i distributori italici erano diabolici maestri... tre su quattro di queste sinossi non contengono grossi errori, ma quella del film "Goldrake l'invincibile" è leggermente vaneggiante  ^_^



"Hydargos, del pianeta Venere, decide l'occupazione della Terra. L'incarico viene dato a tre personaggi che stabiliscono la loro base sulla Luna. A fianco dei terrestri lavora il prof. Procton, aiutato da Goldrake e da un forte drappello spaziale che piega definitivamente gli invasori."

1) Hydargos non era natio del pianeta Venere
2) Hydargos non decise l'occupazione della Terra
3) i personaggi sulla base lunare sono sempre due, Gandal e Hydargos prima, Zuril dopo.
4) direi che è Procton ad aiutare Goldrake
5) il drappello era poco spaziale (Alcor, Venusia + Procton che costruisce le navicelle sono tutti terrestri), tranne per l'ultima puntata agisce sempre sulla terra

Tra le tante cose che stupiscono è che nel 1984 "Atlas Ufo Robot" era già vecchio di sei anni, su questa serie si erano versate tonnellate di inchiostro, possibile che nessuno nella redazione di "Sampaolofilm" fosse al corrente di uno straccio di trama della serie televisiva?
Ma che film videro?
Perché immagino che per scrivere la sinossi videro pur qualcosa, ma cosa?  ^_^


Per sicurezza mi sono andato a riguardare i film di montaggio della Stormvideo, e ho scoperto che la sinossi, basandosi sul titolo del lungometraggio, è del tutto inventata, visto che in "Goldrake l'invincibile" non c'è più Hydargos già da un pezzo, ma Vega che scappa sulla base lunare (dove ci sono Gandal e Zuril), però c'è il "drappello spaziale" formato da Alcor, Maria e Venusia sulle tre navicelle costruite da Procton.
Cosa diamine videro alla "Sampaolofilm"?  >_<